Torna dalla Svizzera il tesoro di Cerveteri
Roma- 22 marzo 2016-Recuperati dai carabinieri del Tap reperti etruschi per 9 milioni di euro. Erano stati trafugati oltre 30 anni fa da vari siti italiani. Il materiale, rinvenuto nei caveau del Porto Franco di Ginevra, torneranno nelle loro “dimore”.
Tornano dalla Svizzera. Dove erano racchiusi da tempo nei caveau del Porto Franco di Ginevra. Sono Sarcofagi etruschi e romani, statue, vasi, busti in marmo. E soprattutto un gruppo di lastre dipinte assolutamente eccezionali, frutto della grande spoliazione di un tempio etrusco di Cerveteri, il cui ritrovamento e restauro getterà “nuova luce sulla pittura etrusca” e permetterà il ritorno nei musei etruschi di una testimonianza senza eguali sulle decorazioni dei templi di quel periodo.
Stipato in oltre 45 casse di legno, torna in Italia un tesoro di reperti archeologici proveniente dalle razzie degli anni ’70 e ’80 nei siti dell’Etruria, ma anche di Sicilia, Puglia, Campania e Calabria e valutato intorno ai 9 milioni di euro. Esportati illecitamente e acquistati dal mercante inglese Robin Symes, nonché destinati alla vendita in Inghilterra, Giappone e Usa, i reperti sono stati recuperati, anche grazie alla collaborazione delle autorità svizzere, dai carabinieri del gruppo Tutela patrimonio culturale, nel Porto Franco della città lacustre elvetica.
“Il loro destino sarà di tornare nei loro territori”, dice il ministro Franceschini.”Ancora una volta la collaborazione tra Paesi porta a ottimi risultati”.
“I frammenti delle lastre dipinte – spiega la soprintendente dell’Etruria meridionale Alfonsina Russo – sono distinti in due fasi, una della metà e l’altra della fine del VI secolo avanti Cristo, e provengono dalla spoliazione di un edificio templare di Cerveteri, forse dalla zona della Vigna Marini Vitalini. Sono eccezionali, tanto da far parlare la soprintendente di “uno dei recuperi più importanti degli ultimi decenni”, perché uniche: “Prima avevamo solo frammenti sparsi nel museo etrusco di Villa Giulia e le lastre dipinte Boccanera e Campana, conservate rispettivamente al British Museum e al Louvre, che provengono però da due sale mortuarie – spiega -: si tratta quindi di un recupero straordinario che consentirà di fare nuova luce sulle botteghe che fiorirono in quell’epoca in Etruria con artigiani provenienti dalla Grecia. Sarebbe opportuno fare subito un restauro e farlo magari davanti al pubblico”
Fonte –la Repubblica