Pier Paolo PASOLINI-“La terra di lavoro” da:” Le Ceneri di Gramsci”-Biblioteca DEA SABINA

Biblioteca DEA SABINA

Pier Paolo PASOLINI-“La terra di lavoro” da:” Le Ceneri di Gramsci”-

Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini-Tomba di Antonio Gramsci
Pier Paolo PASOLINI
Pier Paolo PASOLINI

-La terra di lavoro da:. Le Ceneri di Gramsci

Questo è l’ultimo degli undici poemetti che costituiscono “Le ceneri di Gramsci” di P.P.Pasolini, considerato se non il suo capolavoro, uno dei libri più letti per la virulenza dei versi che raggiungono nei testi portanti vertiginose altezze poetiche.

Colpisce il pathos, affiora l’immagine del quadro di Daumier “Il vagone di terza classe” ma gli sguardi di quegli emarginati che si vergognano della loro povertà, vissuta come una colpa, non sono un’immagine descrittiva fine a se stessa. Non sfugge a Pasolini la dolorosa scoperta dello schiacciamento delle masse popolari da parte del potere, vittime di una società che in quei primi anni ’50 si sta delineando nelle sue forme aberranti di privilegio e di esclusione

E questi versi di denuncia non sono altro che il suo bisogno di raccontare le deformazioni della realtà sottraendosi alla logica perversa di una società corrotta e servile.

[…]

Dentro, nel treno

che corre mezzo vuoto, il gelo

autunnale vela il triste legno,

gli stracci bagnati: se fuori

è il paradiso, qui dentro è il regno

dei morti, passati da dolore

a dolore – senza averne sospetto.

Nelle panche, nei corridoi,

eccoli con il mento sul petto,

con le spalle contro lo schienale,

con la bocca sopra un pezzetto

di pane unto, masticando male,

miseri e scuri come cani

su un boccone rubato: e gli sale

se ne guardi gli occhi, le mani,

sugli zigomi un pietoso rossore,

in cui nemica gli si scopre l’anima.

Ma anche chi non mangia o le sue storie

non dice al vicino attento,

se lo guardi, ti guarda con il cuore

negli occhi, quasi, con spavento,

a dirti che non ha fatto nulla

di male, che è un innocente…

[…]

in una gioia ch’è forse conservata

– come una scheggia dell’altra storia,

non più nostra – in fondo al cuore

di questi poveri viaggiatori:

vivi, soltanto vivi, nel calore

che fa più grande della storia la vita.

Tu ti perdi nel paradiso interiore,

e anche la tua pietà gli è nemica.

Honoré Daumier - Il vagone di terza classe
Honoré Daumier – Il vagone di terza classe

Opera pittorica allegata è di Honoré Daumier – Il vagone di terza classe

Pier Paolo PASOLINI
Pier Paolo PASOLINI
Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini