Fiona Sampson – Poesia “La Natura del Gotico”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Fiona Sampson -The Nature of Gothic / La Natura del Gotico
Traduzione di Baret Magarian. Intermediazione letteraria di Emilia Mirazchiyska
Fiona Sampson è una poetessa inglese, le cui poesie sono state tradotte in trentotto lingue. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in USA, India ed Europa. Ha pubblicato ventisette libri di poesia e ricevuto un MBE per la Letteratura. È inoltre una critica giornalistica, librettista e traduttrice, ed è stata editor della rivista Poetry Review dal 2005 al 2012. La sua biografia su Mary Shelley La ragazza che scrisse Frankenstein: Vita di Mary Shelley è stato selezionato per il Biographers’ Club Slightly Foxed Prize.
La natura del gotico
Che cosa vuole
questa fredda pietra
reggere questo ponte
nell’aria che
cosa chiede
a noi che veniamo
interrogando
che muoviamo intorno
ai suoi piedi le nostre voci
leccando lo spazio
i nostri desideri fanno
agitare le correnti
in tutta l’aria
che ci chiede di vedere
qualcosa
di stupendo il tetto
del mondo
forse aspetta che
un po’ di gravità
apra in noi
la riflessione
o la risposta ma
la pietra si sposta
senza fine
in se stessa
svanisce
e riappare
come ore che scivolano
via dalla mente
poi riappaiono
avendole noi perse mentre
eravamo persi tra i pilastri del bosco
(Traduzione di Baret Magarian. Intermediazione letteraria di Emilia Mirazchiyska)
The Nature of Gothic
What does it want
this cool stone
span this bridge
on air what
does it ask
of us who come
questioning
who move round
its feet our voices
licking at space
our desires make
currents stir
all up the air
that asks us to see
something
wonderful the roof
of the world
perhaps expects
some gravity
to open in us
reflection
or answer but
stone shifts
endlessly
into itself
it disappears
and reappears
like hours that slip
out of mind
then reappear
having been lost
to us while we
were lost among
the forest’s pillars
FONTE-Residenze Poetiche
Baret Magarian ha iniziato la sua carriera come giornalista freelance, scrivendo recensioni e articoli per The Times, The Guardian, The Independent, The Observer e The New Statesman. Ha pubblicato il romanzo Le macchinazioni (Ensemble, 2020) e la raccolta di racconti Melting Point (Quarup, 2017). Ha anche pubblicato una raccolta bilingue di poesie, Scherzando con le tutte mie bestie preferite (Ensembe, 2018).
Commento di Yogesh Patel
Sul lato opposto del fiume nel luogo in cui vivo, alcune pietre antiche sono delimitate da una targa in cui è dichiarato che quelle pietre sono i resti di una proprietà vecchia di centinaia di anni. Le pietre sono grigie e se le trovassimo in qualsiasi sentiero non significherebbero nulla. Tale è il tempo perduto nascosto al loro interno. Fiona Sampson vive a Coleshill, un piccolo villaggio nella valle di White Horse nello Oxfordshire. Lì le case sono tutte risalenti al periodo tra il 1850 e il 1860, in stile Gotico. Così che ogni pietra lì intorno deve custodire in sé storie non dette, come quelle ore sognanti e senza tempo in cui ci porta questa poesia. La poeta suggerisce che le pietre gotiche hanno delle storie da offrirci: “la pietra si sposta / senza fine / in se stessa / svanisce / e riappare”. Come molte altre poesie della Sampson, anche questa si muove rapidamente sul piano dell’effimero, dove le ore “riappaiono / avendole noi perse”. La mancanza di interpunzione è intenzionale. La poeta si muove a proprio agio tra piani di realtà differenti, sentendo tutto come reale, e forse con confini labili proprio come l’interpunzione! La pietra non è solo una pietra. C’è qui un accenno di dibattito sociale. Naturalmente, il titolo riprende il capitolo La natura del Gotico del libro Pietre di Venezia di Ruskin, in cui l’autore discute di come dovrebbe essere ordinata la società. Ma la poesia non si basa sulla filosofia ruskiniana, e prova a emergere dalle tracce degli insediamenti neolitici perduti o dalle costruzioni di epoca romana che si trovano nel luogo in cui vive Fiona Sampson. La storia ci parla da questi versi: “Che cosa vuole / questa fredda pietra”. Il ponte simboleggia l’unione tra i due lati delle ore sognanti di cui si parla nel testo. Questo è lo stupore del Gotico! Noi siamo l’universo e siamo l’ossatura della storia: siamo atomi appartenenti ad entrambe le dimensioni. Tuttavia, abbiamo perso il riflesso o l’immagine di questo. Quando affrontiamo le cose semplici della natura, come le pietre, dobbiamo imparare ad aprirci a questo tipo di realtà così da comprendere meglio la nostra natura. Questa è la sfida lanciata da questa poesia.