Rino Della Negra: Emigrante-Calciatore e Partigiano-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Rino Della Negra: Emigrante-Calciatore e Partigiano
Articolo di Fabio Casalini
Rino Della Negra nacque nel 1923 a Vimy, nel dipartimento di Pas-de-Calais, da genitori italiani: il padre, muratore, era originario di Udine.
Nel 1926 la famiglia si stabilì ad Argenteuil nel quartiere Mazagran, ribattezzato Mazzagrande a causa della numerosa presenza di italiani.
Rino, giovane e pieno di speranze, iniziò la sua carriera calcistica come attaccante nella squadra della cittadina alla periferia di Parigi, ovvero l’Argenteuillais FC.
Riuscì a ritagliarsi molto spazio ed a collezionare diversi successi, come la Coupe de la Seine del 1938 e la Coupe du Matin-FSGT del 1941.
Nel frattempo svolse l’attività di apprendista muratore, prima, e di operaio del settore metallurgico in seguito. Nel 1938 fu naturalizzato francese.
Nel 1942 fu notato dai dirigenti dell’importante squadra del Red Star Football Club, società fondata a Parigi che giocava nello stadio di proprietà situato nella periferia Nord della capitale francese, esattamente a Saint-Ouen-sur-Seine.
Come la storia ci ricorda, la Francia nel 1940 fu invasa dai nazisti. Questo evento colpì anche il giovane Rino tanto che nel 1942, a 19 anni, rifiutò la chiamata al Servizio di Lavoro obbligatorio (Service du travail obligatoire – STO) in Germania, decidendo di unirsi ai Francs-tireurs et partisans (FTP). Il Servizio di Lavoro obbligatorio era un periodo con il quale i francesi dovevano “partecipare” allo sforzo bellico tedesco fornendo lavoro gratuito.
Rino Della Negra si unì al distaccamento italiano dei Francs-tireurs et partisans / Main-d’oeuvre immigrée (FTP-MOI), con il nome di Jean-Claude Chatel (secondo altre fonti Dallat).
Prima di essere catturato partecipò a una quindicina di azioni, tutte nel 1943: tra le operazioni possiamo ricordare sabotaggi, distribuzione di materiale e armi ed attacchi ai convogli nazisti o fascisti.
Nel giugno del 1943 prese parte all’attacco alla sede parigina del Partito fascista italiano, in rue Sédillot.
Sempre nel giugno del 1943 partecipò all’esecuzione del generale Von Apt.
Nel frattempo Rino non abbandonò la famiglia e nemmeno la propria squadra di calcio.
Della Negra giocò solo otto partite nelle file del Red Star FC. Le giocò tutte quando si trovava già in clandestinità. Incurante del pericolo, giocò tutte, anzi le sole, le otto partite con il proprio nome e non con lo pseudonimo di Jean-Claude Chatel o Dallat.
Purtroppo il 12 novembre un’operazione contro i tedeschi non si concluse come le altre. Rino rimase ferito nell’attacco ai nazisti e fu trasportato all’ospedale della Pitié-Salpêtrière. All’interno delle stanze del nosocomio parigino fu arrestato, interrogato dalla polizia ed infine dalla Gestapo.
Rino Della Negra verrà giustiziato insieme ad altri 21 partigiani ad Ovest di Parigi, il 21 febbraio del 1944. Erano 23 in totale; l’ultima, Olga Bancic, verrà decapitata in Germania cinque mesi dopo.
Fu sepolto nel cimitero del Centro di Argenteuil.
Grazie all’estremo sacrificio Rino diventerà una figura emblematica del club Red Star tanto che la sua memoria è regolarmente onorata dai tifosi che hanno voluto installare una lapide commemorativa all’ingresso dello stadio.
Ma perché le i tifosi francesi vogliono bene a questo emigrato italiano?
Rino Della Negra incarna, ancora oggi, i valori in cui si riconoscono i tifosi del club e delle periferie parigine: l’antirazzismo, l’antifascismo e la difesa degli immigrati.
Articolo di Fabio Casalini
Bibliografia
https://www.rivistailmulino.it/…/rino-della-negra…
Dimitri Manessis et Jean Vigreux, Rino Della Negra, footballeur et partisan : vie, mort et mémoire d’un jeune footballeur du « groupe Manouchian », Libertalia, 2022