POGGIO MIRTETO(RI)-GLI AMICI DEL MUSEO TESORIERI DELLA CULTURA DEL TERRITORIO
Biblioteca DEA SABINA
GLI AMICI DEL MUSEO DI POGGIO MIRTETO: TESORIERI DELLA CULTURA DEL TERRITORIO
Un’associazione da anni impegnata nella valorizzazione del territorio. Sono Gli Amici del Museo di Poggio Mirteto, che vanno avanti nonostante le difficoltà della Riforma del terzo setto
Articolo di Pier Luca Aguzzi
- POGGIO MIRTETO-27-08-2022L’associazione Amici del Museo nasce nel 1998 contemporaneamente con l’apertura del Museo Civico di Poggio Mirteto (Rieti). Fino al 2004 era un’associazione non riconosciuta, era semplicemente un gruppo di persone unite per aiutare. Molte persone volevano un luogo di studio, ricerca, valorizzazione ed unione, e così è nato il Museo. Nel 2004 è stata ufficializzata l’associazione che lavora molto nel territorio di Poggio Mirteto.
«Le attività basilari sono iniziate subito, questo per portare gente al Museo, per fidelizzarla», commenta Andrea Leopaldi, tesoriere di Amici del Museo di Poggio Mirteto. «Abbiamo fin dall’inizio previsto un ciclo di incontri del sabato, molto apprezzati, dal mese di ottobre a maggio, su temi vari con professori universitari, esperti, ricercatori, questo nella sala del Museo. Poi purtroppo la pandemia ha bloccato tutto, ma riprenderemo».
Musica, letteratura, passeggiate alla scoperta della Sabina
L’amore per il territorio e per il Museo ha portato l’associazione a dare vita ad altre manifestazioni. Dal 2006 è nata la Settimana musicale mirtense, festival di musica generalista dove si possono ascoltare suoni trasversali. E a questo si è aggiunta una convenzione con il Conservatorio Santa Cecilia di Rieti e il Conservatorio Briccialdi di Terni. «Abbiamo il sogno di unirci per eventi culturali, trasformando il tutto in un contenitore culturale», spiega Leopaldi, «ma organizziamo anche Sabina libri, fiera dedicata alle case editrici che parlano della Sabina. Ad esempio Melania Mazzucco è nostra ospite di onore. Tra i soci c’è anche Guerrino Filippini, regista, col quale è stato aperto un canale YouTube ad hoc per le nostre attività: Amici del Museo di Poggio Mirteto, con tutti i video prodotti, come la promozione del territorio per i 700 anni di Dante, oppure le tracce dei Fratelli Torresani, ai quali è stato dedicato anche un convegno. Nel 1521 avevano lavorato a Poggio Mirteto ed è bello riportare a galla la loro storia sulla nostra terra», ricorda Leopaldi. A pagamento vengono realizzate solamente le passeggiate alla scoperta della Sabina, la domenica mattina, una al mese, per vedere castelli, boschi e rocche. Tanti eventi per Poggio Mirteto e l’intera Sabina interamente gratuiti, portati avanti dall’associazione composta da cento volontari, di cui dieci super attivi in molti ambiti. E gli Amici del Museo sono andati avanti anche quando il Museo, per motivi di restauro, è stato chiuso, con il cantiere che dovrebbe chiudere nel 2023, dopo otto anni di lavori.
Tanta burocrazia
«Nascemmo dal basso per aiutare il Museo e dare una spinta alla nostra Amministrazione dell’epoca, perchè non era scontata la presenza di un museo a Poggio Mirteto. Offriamo attività culturali al servizio del Museo e della popolazione e come volontari per un anno abbiamo tenuto aperto anche il Museo Diocesano della Sabina. Il vescovo non sapeva come tenerlo fruibile, mancava personale, così lo abbiamo aiutato noi».
«Abbiamo sempre molto riscontro dai cittadini. Ora, con la Riforma del terzo settore si è inasprita anche la parte burocratica per le associazioni e questo non aiuta. Con un bilancio da 20mila euro l’anno, e senza programmazione regionale, diventa più complicato organizzare, è faticoso, ma andiamo avanti per amore del territorio», sottolinea Leopaldi. «Su alcuni temi la provincia di Rieti è abbastanza indietro. Poggio Mirteto, terza città del Reatino, non ha teatro, cinema né ufficio turistico. Cerchiamo di sensibilizzare, ma fino a dove possiamo. Adesso stiamo lavorando per recuperare il lavatoio comunale, bellissimo, di fine ‘800. Per questo progetto ci sono stati donati da un privato 50mila euro. Abbiamo anche lanciato il Cammino dei Bianchi, movimento del 1399 tra Umbria e Lazio del quale esistono chiese con affreschi bellissimi che raccontano la storia di questo movimento al grido di pace e misericordia». Però, conclude il tesoriere Leopaldi, «la Regione Lazio purtroppo non lo ha previsto come di interesse».
Fonte- “Reti Solidali” è la rivista on line del CSV Lazio. Ha l’obiettivo di raccontare la ricchezza del volontariato del Lazio, al di là dei luoghi comuni, e di aggiornare i volontari e le loro associazioni sui dibattiti e i cambiamenti in corso, facilitando il confronto.