Poesie sul sagrato di David Maria Turoldo- Interlinea Edizioni-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Poesie sul sagrato di David Maria Turoldo- Interlinea Edizioni-
Descrizione-Nella voce di David Maria Turoldo, tra le più vicine al dramma spirituale dell’uomo contemporaneo, troviamo le parole capaci di esprimere la condizione esistenziale di un mondo, il nostro, tra angoscia e speranza.
“Non avanza di me che una macchia pallida / un involucro d’alga alla deriva, mentre / la facciata è una sindone immensa di occhi / che mi denudano allo stupore di tutti. / Sola ci cammina sopra la luna con vesti regali verso l’alta notte”. Con tre note di Luciano Erba, Giannino Piana e Roberto Cicala; incisioni di Mauro Maulini.
Un brano del libro
Padre Turoldo dà così voce alla nostra ansia che non sappiamo sciogliere; nell’angoscia che, nelle sue parole, fa disperare ma allo stesso tempo offre occasioni per sperare. E un caso di speranza, favorito dalla memoria, è il giorno festivo come momento i cui l’uomo ritrova l’immagine più profonda di se stesso riflessa in una presenza interiore sacra, come insegna il pastore, «quando il sagrato continua il racconto / delle biade delle mucche del tempo / immutabile», nella penultima poesia di questa plaquette, scritta nel 1947 davanti all’«immobile» lago Maggiore.
«Ma quando facevo il pastore…», riprende il poeta nell’ultima composizione, «i tronchi degli alberi parevano / creature piene di ferite… / Io portavo le pecore fino al sagrato/ e sapevo d’essere uomo vero / del tuo regale presepio».
In questi versi il sagrato è il luogo dove l’uomo nfa un incontro importante ed è provocato – dal mistero, dal sacro, dai simboli della natura e dell’arte – a interrogarsi, per rivivere una fede genuina (come quella di un pastore evangelico), per prendere coscienza di un impegno sociale al «margine della strada» dove vive chi «non sa sperare», oppure per scoprire davanti al tempio che drammaticamente «la facciata è una sindone immensa di occhi / che mi denudano allo stupore di tutti».
Anche se crediamo di non decifrare più l’alfabeto delle cose e degli uomini e di non trovare un senso per tutto, alla fine ecco (ancora Nel segno di Giona) un segnale della Sua presenza: «Sola ci cammina sopra la luna / con vesti regali verso l’alta notte».
Nella nostra notte le parole di David Maria Turoldo sprigionano una luce di speranza, pur raggrumata nel sangue della sofferenza e della crisi: sono parole cvissute e scomode che si fanno profezia.
(dalla nota di Roberto Cicala)
Interlinea Edizioni ha sede a Novara
via Mattei 21
28100 Novara, NO, Italia
L’interlinea lo spazio bianco tra due righe scritte o stampate, apparentemente inutile ma in verità necessario alla lettura. Infatti le parole si confonderebbero sulla pagina senza questa distanza, il cui bianco fa risaltare il nero del testo illuminando così il significato di un romanzo, di uno studio, di una poesia.
All’inizio degli anni Novanta due giovani novaresi hanno creduto giusto cercare un senso e uno spazio nell’interlinea lasciata bianca dai titoli di tanti e grandi cataloghi librari, riscoprendo autori italiani dell’800 e ‘900, anche con inediti (da Rebora a Montale, fino a Soldati e Vassalli), aprendo la prima collana letteraria italiana legata al Natale “Nativitas“ (nonsolo con Dickens ritradotto ma con Soldati, Consolo, Rigoni Stern, Testori, Wojtyla… e un premio letterario), offrendo uno spazio diverso alla critica letteraria (partendo però dai maestri: Dionisotti, Maria Corti, Mengaldo), e pubblicando la rivista “Autografo” del Fondo Manoscritti di Pavia, credendo nella poesia, con la collana “Lyra” e la serie “Lyra giovani” diretta da Franco Buffoni, e facendo dialogare letteratura e spiritualità con autori da Hesse a Turoldo, da Anna Maria Cànopi a Testori, senza facili buonismi ma scegliendo la crisi dell’uomo come tema della collana “Passio“, offrendo anche servizi editoriali di qualità (dagli atti di convegni ai repertori bibliografici fino ai cataloghi d’arte). Negli ultimi anni si sono avviate le edizioni nazionali delle opere di due classici come Matteo Maria Boiardo e Giovanni Verga.
Se la letteratura è una riscoperta di parole vecchie e nuove nel 1992 da Novara è salpato il piccolo vascello di carta che non chiede altro se non di avere lettori che sappiano leggere la verità di quelle parole vecchie e nuove nell’interlinea dell’editoria e della cultura italiana.
Nel 2001 nasce il marchio editoriale Le rane dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi per dare spazio a grandi autori e illustratori italiani e stranieri e stampando su carta ecologica ricavata dalle alghe, con la guida del comitato editoriale composto da esperti di letteratura per l’infanzia come Walter Fochesato o Pino Boero. Tra i nostri autori ci sono nomi affermati nel panorama italiano come Gianni Rodari, Emanuele Luzzati, Anna Lavatelli, Elve Fortis De Hieronymis, Antonio Ferrara, Roberto Piumini, Guido Quarzo, Anna Vivarelli, Cinzia Ghigliano e Sebastiano Ruiz Mignone con grandi storie che aiutano a crescere a partire dai coloratissimi albi illustrati de Le rane grandi, rivolti ai più piccoli, proseguendo con Le rane piccole, libri di piccolo formato per primi lettori ambientate a Natale, che prendono vita anche grazie al Premio letterario “Storia di Natale”. Per i primi lettori fino ai dodici anni di età Le rane offre titoli per tutti i gusti firmati da grandi autori italiani. Nel 2018 nasce poi la collana Le rane extra dedicata ai nostri amici animali, traducendo le buffe storie del cagnolino Dylan di Guy Parker-Rees e le avventure del cane stecchino Stick Dog di Tom Watson.