Poesie di Sandro Angelucci-Poeta e Scrittore di Rieti-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA-
Poesie di Sandro Angelucci-Poeta e Scrittore di Rieti
Poeta e critico letterario, saggista, Sandro Angelucci vive a Rieti dove è nato nel 1957. Insegnante, collabora a varie riviste culturali con recensioni, note critiche e testi poetici ed è stato premiato in concorsi a livello internazionale. Ha pubblicato le raccolte di poesia “Non siamo nati ancora”, “Il cerchio che circonda l’infinito” e, nei quaderni letterari de “Il Croco”, “Appartenenza”. È in corso di stampa, per Guido Miano Editore, un suo profilo critico nel IV° Volume della “Storia della Letteratura Italiana. Il secondo Novecento”. Del suo lavoro si sono occupati importanti critici, poeti e scrittori.
Verticalità
È come arrampicarmi sulla cima
dell’albero più alto
dove le gazze scrutano la sorte
e il vento
non fatica a ritrovarsi.
Come la luce
dell’attimo vivente
che buca la penombra
e sgretola le rocce.
È il mio bisogno di verticalità
che piange come un bimbo
che si perde
quando la morte vince sulla vita
ma subito sorride
all’apparire delle cose belle.
Sogno di cielo
che vince la gravità dei corpi
che a volte s’inabissa e poi risorge.
Fiamma che sale.
Brace che si accende.
Figlia Poesia
L’ho difesa
e so che dovrò difenderla
per la vita intera
la poesia.
Dovrò proteggerla
dagli artigli insanguinati
dell’uomo-macchina,
dagli insulti della lingua
del suo non essere,
della sua politica.
Dovrò prenderla sulle spalle
come una figlia
quando vorrà giocare
e per lei,
tutto per lei vorrà il mio tempo.
Sarò pronto ad asciugarlo
il suo pianto inconsolabile
quando nessuno
neppure io, nonostante tutto,
saprà capire
che quello è il pianto della Terra.
E quando vagamente
– se accadrà –
la mia somiglierà
alla sua innocenza
potrà dirsi compiuto il mio cammino,
forse a ritroso, forse mai concluso
dalla morte alla nascita
dalla nascita alla morte.
Dove la neve copre le distese
Io non sono qui.
Sono lassù,
dove la neve copre le distese
nell’abbraccio
che avrei desiderato,
dove il silenzio trova le parole
che avrei voluto udire.
C’è troppo chiasso qui
e poca neve:
ogni sguardo contiene mille sguardi
in ogni uomo c’è spesso un altro uomo
e sono stanco
tremendamente stanco di cercare.
Se mi offrirò
– e non ho certo intenzione di mollare –
sarà pensandomi lontano
dove le cose
non hanno più pretese della vita
ed un abbraccio
frantuma il mio rimpianto nelle vene.
Sarà lassù
dove la neve copre le distese.