Poesie di Barbara Colapietro raccolte nel libro “Semplicemente, la mia storia”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
“Semplicemente, la mia storia”. Un libro di Barbara Colapietro
Una vita, un libro, una narrazione autentica in poesia
Articolo di M. Cristina Nascosi Sandri
Barbara Colapietro, è intellettuale e scrittrice – proprio in quest’ordine – da molti anni, partendo dall’età della ragione.
Nata a Fano, ha conseguito nel tempo – frequentazioni scolastiche comprese ed a prescindere – una notevole cultura dal taglio prettamente umanistico – musicale.
Probabilmente proprio la musica, l’armonia han inciso sulla sua cifra stilistica, non solo poetica, ma pure critica e recensoria.
Questa è la sua terza pubblicazione, pubblicata da Bertoni editore nel 2018, ed il titolo da lei scelto, è quanto mai significativo – ma, forse, ancor più, significante: “Semplicemente, la mia storia“, quella di certo a lei più cara.
E’ per davvero la sua storia, la storia della sua vita, quella che comprende ‘les petites et grand choses de sa vie’, vissuta dunque pienamente, tra mille esperienze, anche lavorative, diverse, ad esser stata, in qualche modo sublimata fino a farla divenire, in sintesi ciò che lei vuole narrare al mondo di sé, per comunicare, tra lo spirituale ed il cosmico, con le persone a cui più tiene.
Divisa in tre parti, la silloge poetica: APOCALISSE DEL CUORE, un percorso di ricerca e purificazione, di rinascita, di riscatto, anche per/con gli altri; GOCCE DI LUCE, il disvelamento di sé, il ritrovarsi, il trovare l’Amore:
“ (…) Il battito del tuo cuore/all’unisono col mio/è il pulsare della Vita. La libertà di esser Uno” ed ancora: “Sei la rugiada di fuoco/nella notte riarsa/della mia Libertà/di fiamma/che torna in cielo”.
La spiritualità – il suo vivere per un certo tempo ad Assisi – è il ‘fil rouge’ di questa parte…(perché) QUESTO E’ L’AMORE.
IL COLORE DEL VENTO è il titolo della terza parte.
L’impalpabilità, la rarefazione dell’approdo, della sudata e riconquistata libertà del riconoscimento della ‘maturità’ del vivere, vivere la Vita, l’Amore.
“Ripeness is all / Maturità è tutto”, diceva William Shakespeare e così è per Barbara:
“(…) Nelle mie corde/la musica della libertà di essere/acqua vento fuoco./Nelle mie corde/il tuo Amore”.
Ed a conferma di questa conquista piace citare un pensiero dell’Autrice rispetto al suo libro: “ (…) Due differenti voci testimoniano ogni visione descritta: la prima è quella della Giustizia che trafigge con la spada della Verità chi gioca con la Memoria Storica; la seconda è quella della Giustizia che equilibra, porta pace ed armonia con dolcezza e determinazione. La spada ed il fiore”.
Fonte- NoiDonne
Barbara Colapietro, la Poetessa di Fano:”La spiritualità che si fonde con la Poesia
Ogni poeta incontra la poesia nel momento che solo lui conosce.
Come chi incontra un vecchio o un nuovo amico o comunque un confidente per aprire ogni lato oscuro della propria intimità e trovare così con l’altro il giusto dosaggio tra patema d’animo e gioia nel dare e nel ricevere con le buone azioni. Nel rendersi parte attiva di una comunità e di una collettività dotata di diritti umani e civili.
Barbara Colapietro al Deruta-Festival-2020-Con questi presupposti andiamo a parlare della poetessa Barbara Colapietro.
Barbara incontra la poesia nel 1994, aveva poco meno di trent’anni. Ma questo potrebbe dire tanto, come tanto poco. A quest’età c’è chi ancora si sente figlio e chi un individuo autonomo e libero, oppure un uomo, ma in questo caso una donna con tante responsabilità date dalla quotidianità, dalla famiglia e dal lavoro. Sicuramente andremo a parlare di una donna che sente senza dubbio il peso delle tante avversità e delle malattie che colpiscono il mondo: il nostro pianeta e il genere umano.
Con la poesia, la nostra autrice ritrova la sua anima e le sue radici, questo ci dice.
Barbara Colapietro nasce il 6 marzo 1967 a Fano (PU). Dopo il diploma magistrale e quello in flauto, al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, lavora per dieci anni (1997-2007) come segretaria di redazione al giornale “Lo Specchio della città” di Pesaro, diretto da Alberto Angelucci. Nel 1996, l’incontro con l’editore milanese Otmaro Maestrini le permette di mettersi in gioco nei primi concorsi, pubblicando su varie antologie. Nel 1997 esce il suo primo libro “…e il mio cuore ha ripreso a cantare”, Otma Edizioni, e questo è l’anno di importanti riconoscimenti in concorsi letterari: seconda classificata al Concorso Letterario “Ermanno Minardi” organizzato dal Lions Club Parma; terza classificata al Premio Tuscolorum di Poesia, di Olevano sul Tusciano (SA) e ottava classificata al Premio “Cesare Pavese – 1998” organizzato a Chiusa Pesio (CN). La seconda pubblicazione si annovera al 2005 “Scintille di sole”, Otma edizioni, che apre un nuovo capitolo alla poetica dove l’alchimia del cuore riflette il pianto di Madre Terra e apre lo sguardo alla consapevolezza dei propri limiti, attraverso l’amore incondizionato per l’anima.
Attivista volontaria del WWF dal 1994, per cui la sua attenzione all’ambiente influenza molto le fonti d’ispirazione per la sua poetica.
Poi notiamo uno stacco di 13 anni, in cui per varie esigenze viaggia tra Marche e Umbria, ma dove lo stato emotivo sarà sempre produttivo a livello letterario.
Trova così la sua meta spirituale, Assisi. Il suo orientamento religioso legato all’ordine franscescano la coinvolge profondamente in un periodo difficile della vita, dove riesce ad acquisire tante risposte alla sua ricerca spirituale e in alcune liriche troviamo questo suo avvicinamento alla teoria di San Francesco, in cui la povertà e la purezza di cuore sono i principi fondamentali per vivere in grazia con Dio.
Fu così che arriviamo al momento dell’incontro con il gruppo Facebook “Scrivere a Pesaro” di Paolo Pagnini e alla collaborazione con Bruno Mohorovich, poeta e curatore editoriale che farà nascere l’autobiografia in versi “Semplicemente, la mia storia”, della Bertoni Editore nel 2018, dove il linguaggio diventa grido, femminile e maschile, spada e fiore. Nel 2019 riporta un discreto successo alla gara poetica “Ver Sacrum” organizzata dall’associazione culturale “Euterpe” di Jesi e continua la sua segnalazione con partecipazioni a diversi concorsi.
Nel 2021 esce la quarta pubblicazione ” Tra le sbarre incandescenti” (illustrato con acquerelli essenziali e vividi da Mara Pianosi), Bertoni editore, dove il percorso si sposta dal fuoco della ricerca di verità spirituale nella storia dell’uomo, alla luce dell’anima che restituisce la serenità quotidiana, liberata dalle maglie della rete virtuale che la pandemia ha reso esageratamente protagonista.
Tratta da “Tra le sbarre incandescenti” riporto qui la poesia dal titolo:
Libertà
Un foglio bianco
sporcato d’inchiostro
urla la sua storia.
Lo scrittore lo riempie
di emozioni decapitate
dal boia con la scimitarra
sempre all’opera.
L’oscurità
tra le sbarre incandescenti
si dissolve nel giallo
della terra illuminata.
Finalmente luce!
Concludo con il pensiero dell’autrice.
Il mio rapporto con la scrittura in versi liberi è istintivo e appassionato, terapeutico, collegato alle emozioni più profonde e sferzanti e anche a quelle più alte e sublimi. Il pensiero mi cattura e finché non lo lascio fluire su un foglio di carta non mi sento in pace. Dal 1994 non ho mai smesso di scrivere poesie in versi liberi, racconti di fantasia a tema educativo e in tempi più recenti, pensieri on line sparsi tra profili social e il mio blog.
Grazie Barbara Colapietro per aver divulgato con delicato trasporto una poesia non priva di spessore tematico.