Poesie di Alexander Shubanov, Poeta bulgaro-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Poesie di Alexander Shubanov, Poeta bulgaro
Breve biografia di Alexander Shurbanov, nato a Sofia (Bulgaria) nel 1941, è un poeta, traduttore, saggista, critico letterario e professore universitario, dottore honoris causa delle Università britanniche nel Kent e nel Surrey. È il traduttore bulgaro dei Racconti di Canterbury di Chaucer; delle tragedie di Shakespeare; del Paradiso perduto di Milton; delle poesie di Dylan Thomas e di numerosi altri poeti inglesì.Per oltre quarant’anni, Shurbanov ha insegnato letteratura Inglese all’Università di Sofia e ha pubblicato numerosi libri di critica sia in patria che all’estero . Come scrittore, studioso e traduttore è stato insignito di numerosi prestigiosi premi.
La vita si aggrappa
La vita si aggrappa sul ciglio del mondo.
Come edera.
O meglio come una cornacchia –
con artigli affilati,
come se fosse risoluta
a restare qui per sempre.
Ma ha anche le ali.
NinnaNanna
Certe sere il mare si fa pallido e calmo
come se temesse qualcosa di estraneo
che incombe.
Ma subito l’universo buio china
su di lui il proprio volto sorridente,
i suoi capelli lo avvolgono dolcemente,
e acquietandosi
il mare si placa,
scurisce
e inizia a mormorare
qualcosa di incomprensibile,
eppure sereno e sterminato
come un’eternità,
che nel mondo non ha nulla da temere.
Su entrambi i lati dello specchio
due uccelli si avventano furiosamente
l’uno contro l’altro,
colpendo il vetro con lo sterno,
battendolo con il becco e le ali,
cercando l’uno di raggiungere l’altro.
Uno di loro
non esiste.
Allungandosi
Dentro al guscio
cranico della chiocciola
freme la lingua umida della vita –
sta già cercando
di frantumare lunghi secoli di mutismo
e di allungarsi
verso la prima vocale da pronunciare
al limite estremo
dell’universo.
Fronda
Una fronda davanti alla mia finestra
trema disperatamente.
Prima che io sollevassi lo sguardo
lì c’era un uccello.
La lattaia di Vermeer
Le braccia – forti, pulite –
sono scoperte sino ai gomiti.
Una mano sostiene
da sotto il bricco in terracotta,
l’altra lo tiene saldamente
da sopra,
piegandolo appena
sopra una ciotola
posta sul tavolo
fra una pagnotta sferica
in un canestro
e un’anfora rigonfia.
Un sottile rivolo di latte
si allunga dal bricco
alla ciotola,
legando insieme
l’intero dipinto.
A sinistra sta la finestra.
Il capo della giovane
è appena inclinato
sulla sua spalla,
i capelli sono raccolti sotto
la cuffia olandese inamidata
con una falda stretta
e l’altra un poco distesa.
Gli occhi, abbassati,
guardano il latte
che continua a fluire.
Non è questo potere dell’arte
davvero meraviglioso?
I secoli scorrono
oltre il bricco in terracotta
mentre si inclina sopra la ciotola
con un angolo immutato,
le guerre imperversano,
le città vengono distrutte dagli incendi,
le navi affondano
e gli aerei si schiantano al suolo,
i governi, gli stati, le nazioni e le filosofie
vanno e vengono,
il mondo si rinnova,
divenendo irriconoscibile.
Eppure questo sottile rivolo bianco di latte
continua a fluire
dal bricco alla ciotola,
e il bricco è ancora pieno,
e il volto
della giovane che non invecchia
trabocca di quiete.