Pier Paolo Pasolini e la poesia dialettale a cura di Giampaolo Borghello e Angela Felice – Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Pier Paolo Pasolini e la poesia dialettale
a cura di Giampaolo Borghello e Angela Felice –
Marsilio Editori Venezia
Descrizione L’esordio di Poesie a Casarsa di Pier Paolo Pasolini irrompe sulla scena letteraria del 1942 con la perentorietà dell’eccezione creatrice. Il libriccino conteneva appena 14 testi, ma subito si lasciava alle spalle ogni ipoteca vernacolare o popolareggiante e inaugurava un canto nuovo di raffinata sperimentazione, tra un’acuminata sensibilità d’autore e il filtro di una preziosa cultura poetica, intrisa di echi ermetici e simbolisti. D’eccezione era poi l’intuizione del dialetto come linguaggio naturalmente poetico, «lingua pura per poesia» e tensione alla «melodia infinita». In quel caso era il casarsese, idioma di periferia letterariamente vergine, e inoltre, in quanto suono di eco materna, saturo di implicazioni affettive. In quel codice Pasolini calò la sua Provenza sentimentale, facendovi convergere la squisita mitografia di un sé Narciso, precocemente scisso dalle antinomie tra amore e morte e tra innocenza e peccato, e poi sempre più, con l’ampliarsi di quel félibrige coagulato anche intorno all’«Academiuta», vi espresse l’altro da sé, l’epos della realtà popolare, cristiana e contadina, impigliata nei riti di un’arcaica atemporalità. Con quella operazione Pasolini fornì un geniale esempio di sublimazione a significatività universale del particolare locale e introdusse una sintesi poetica che poi connotò il fenomeno vistoso della poesia in dialetto del secondo Novecento italiano. Fu un’influenza decisiva su cui gettano fasci di luce interpretativa i 14 saggi di questo volume, originariamente presentati al convegno del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa nel novembre 2012. Essi contribuiscono a rileggere l’apprendistato poetico pasoliniano secondo aggiornati punti di vista linguistico-letterari e insieme a ricostruire la mappa delle intersezioni e del dibattito teorico che la poesia friulana di Pasolini ha saputo riverberare intorno a sé, con le sue espressioni liriche giovanili, come anche con l’antilirico rovesciamento con cui nel 1974 Pasolini riscrisse parte del canzoniere del 1954 La meglio gioventù.
Breve biografia degli Autori-
Giampaolo Borghello
Giampaolo Borghello (Verona, 1946) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato professore ordinario di Letteratura italiana e direttore del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Udine. Nel 2017 ha ricevuto la laurea honoris causa in Lettere dall’Università di Szeged (Ungheria). Si è occupato di Boccaccio, Pascoli, Svevo, Montale, Pasolini, i poeti crepuscolari, la critica letteraria marxista, la letteratura di massa e di consumo, le dinamiche del best seller, la stagione sessantottesca. Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: Il getto tremulo dei violini. Percorsi montaliani (Paravia Scriptorium 1999); Cercando il ’68 (Forum 2012); Come nasce un best seller (Forum 2016); Sequenze. Percorsi, problemi e scorci di storia della letteratura italiana (Marsilio 2019); Intorno al Sessantotto. Voci luoghi parole (Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione 2019).
Angela Felice
Angela Felice è critico teatrale. Dirige, dal 2009, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Per le edizioni Marsilio ha curato: Pasolini e la televisione (2011); Pasolini e il teatro (2012, con Stefano Casi e Gerardo Guccini); Pasolini e l’interrogazione del sacro (2013, con Gian Paolo Gri); Pasolini e la poesia dialettale (2014, con Giampaolo Borghello); Pasolini e la pedagogia (2015, con Roberto Carnero).