Pablo Neruda- Poesie 1924-1964
Biblioteca DEA SABINA
Pablo Neruda- Poesie 1924-1964
Editore Rizzoli
Descrizione
Un poeta più vicino alla morte che non alla filosofia, più vicino al dolore che all’intelligenza, più vicino al sangue che all’inchiostro.” Continua così un lettore straordinario come García Lorca, che già nel 1934 aveva descritto perfettamente le qualità peculiari e l’unicità di Neruda: “Un poeta pieno di voci misteriose che per fortuna lui stesso non sa decifrare: un uomo vero che ormai sa che il giunco e la rondine sono più eterni della guancia dura della pietra… In Pablo Neruda crepita la luce ampia, romantica, crudele, esorbitante, misteriosa dell’America”. L’antologia, curata e tradotta da Roberto Paoli, offre una selezione delle più belle poesie di Neruda e ne inquadra criticamente l’intera produzione.
Breve biografia di Pablo Neruda (pseudonimo di Ricardo Eliezer Neftalì Reyes Basoalto) è un poeta cileno, tra le figure più importanti della letteratura sudamericana del Novecento. Il suo pseudonimo fu scelto in onore dello scrittore e poeta cecoslovacco Jan Neruda. Nel 1971 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura.
A soli 19 anni Neruda pubblica il suo primo libro, Crepuscolario, e già nel 1924 riscuote un notevole successo con Venti poesie d’amore e una canzone disperata. A partire dal 1925 dirige la rivista «Caballo de bastos». Nel 1927 intraprende la carriera diplomatica: nel 1933 è console a Buenos Aires, nel 1936, allo scoppio della guerra civile, parteggia per la Repubblica e viene destituito dall’incarico consolare, nel 1939, a Parigi, è console per l’emigrazione dei profughi cileni repubblicani e nel 1940 viene nominato console per il Messico.
È eletto senatore nel 1945 e si iscrive al partito comunista per cui subì censure e persecuzioni politiche, come l’espatrio a causa della sua opposizione al governo autoritario di Gabriel González Videla, la rinuncia alla sua candidatura come Presidente del Cile, e il successivo sostegno al socialista Salvador Allende. A causa dell’espatrio inizia a viaggiare nell’Unione Sovietica, in Polonia, in Ungheria, in Italia (si stabilisce a Capri), in Asia e America Latina. Nel 1966 è oggetto di una violenta polemica da parte di intellettuali cubani per un suo viaggio negli Stati Uniti. Muore in un ospedale di Santiago poco dopo il golpe del generale Augusto Pinochet, ufficialmente di tumore, ma in circostanze ritenute dubbie, mentre stava per partire per un nuovo esilio.
Tra le sue opere ricordiamo, Residenza sulla terra, I versi del Capitano, Cento sonetti d’amore, Canto generale, Odi elementari, Stravagario, Le uve e il vento, il dramma Splendore e morte di Joaquin Murieta e il libro di memorie Confesso che ho vissuto.