Jorge Luis Borges-Storia della notte-A cura di Francesco Fava-Adelphi Edizioni-Biblioteca DEA SABINA-
Biblioteca DEA SABINA-
Jorge Luis Borges-Storia della notte-A cura di Francesco Fava-ADELPHI EDIZIONI
Risvolto del libro di Jorge Luis Borges-Storia della notte-L’enigma del tempo che ci plasma, di un presente «fugace particella del passato», della memoria custodita dalla «vasta Biblioteca», dei nostri gesti ligi alle regole di un gioco oscuro diretto da un dio indecifrabile sono motivi familiari a chi ama Borges. Mai come in Storia della notte, tuttavia, hanno trovato un’espressione più vivida, diretta e, soprattutto, intima, tanto che l’infinita, imperscrutabile catena delle cause e degli effetti può ora tendere verso un luminoso punto di fuga, incarnato dalla donna amata: «La Torre di Babele e la superbia. / La luna contemplata dai Caldei. / Le sabbie innumerevoli del Gange. / Chuang Tzu e la farfalla che lo sogna. / … / Sono servite tutte queste cose / perché le nostre mani si incontrassero». Ma c’è di più: oltre che l’oscurità della morte e della cecità, la «notte» del titolo evoca la capacità dell’uomo di forgiare parole e miti («Lungo il corso delle generazioni / gli uomini eressero la notte. / … / La resero madre delle tranquille Parche / che tessono il destino»), sicché questa raccolta poetica del 1977, inframmezzata da brevi prose, andrà letta anche come un emozionante (e autobiografico) riepilogo dell’ininterrotto sforzo di «significar per verba» – di dare senso alla vita attraverso le parole.
A cura di Francesco Fava.
Jorge Luis Borges -Lo scrittore che rese possibile l’assurdo e assurde le certezze
Jorge Luis Borges -Scrittore argentino del Novecento dalla vastissima cultura, era dotato di una prodigiosa memoria che neppure la cecità poté attenuare. Nelle sue poesie e soprattutto nei racconti trasporta il lettore, grazie a fantastiche invenzioni, in un mondo di inquietanti e sorprendenti illusioni, dove ogni certezza si trasforma in dubbio.
Una lunga vita
Jorge Luis Borges nasce in Argentina, a Buenos Aires, nel 1899 e da adolescente si trasferisce con la famiglia in Europa, dove subisce il fascino della cultura del vecchio continente. Ritornato in patria, dal 1923 scrive poesie ispirate comunque alla sua città, alle storie fatali e tragiche dei compadritos, teppisti di periferia dal coltello facile, e dei gauchos, cavalieri della pampa, innalzati al ruolo di eroi mitici (Fervore di Buenos Aires, Luna di fronte, Quaderno San Martín). Nel 1930 conosce Adolfo Bioy Casares con cui scriverà molte opere, tra le quali antologie di racconti fantastici e polizieschi. Nel 1938 inizia ad avere problemi di vista che diciotto anni dopo lo porteranno a diventare completamente cieco. Nel corso degli anni, lavora in una biblioteca municipale, dirige la Biblioteca nazionale, diviene professore di Letteratura inglese all’università di Buenos Aires. Muore nel 1986 a Ginevra.
La biblioteca infinita
Borges sin da giovanissimo fu un lettore curioso e appassionato: i libri, la scrittura, la lettura sono anche temi della sua opera. Per Borges la realtà è ciò che è scritto nei libri; di conseguenza la biblioteca, luogo dove questi sono raccolti e conservati, è immagine dell’Universo. Con il suo spazio ordinato geometricamente in lunghe serie di scaffali e corridoi tutti uguali, la biblioteca è simile a un labirinto dove è facile perdersi; i suoi angoli sempre identici ricordano una galleria di specchi dove le immagini si moltiplicano e creano effetti illusori.
Nel racconto intitolato La biblioteca di Babele un anziano bibliotecario descrive questo luogo dove ha trascorso l’intera vita alla ricerca del libro che desse senso alla sua esistenza: ma nella biblioteca, come nella biblica torre di Babele, si mescolano tutte le lingue, vi sono libri indecifrabili scritti in codici misteriosi e libri che a ogni diverso lettore svelano differenti significati. Essa contiene tutti i libri possibili, tutto il sapere e quindi tutta la realtà, ma è impossibile poter conoscere tutti i libri o trovare nell’illimitata biblioteca il libro che contenga il senso di tutti gli altri; dunque la conoscenza della realtà non è che un’illusione.
Le ambiguità della realtà
Anche la condizione umana può rivelarsi ingannevole: per esempio, nel racconto Le rovine circolari un asceta crea in sogno un essere che ha l’aspetto di un uomo ma che rivela la sua natura fantastica perché è capace di resistere al fuoco. Un giorno, l’asceta sognatore è minacciato da un incendio e scopre, con sollievo e terrore, di sopravvivere alle fiamme: capisce allora di essere nato dal sogno di qualcun altro che, a sua volta, potrebbe essere un’illusoria creazione, e così via all’infinito.
Non solo l’esistenza dell’uomo è messa in dubbio dalla fantasia di Borges, ma anche la natura dello spazio e del tempo: in un altro suo racconto, Il giardino dei sentieri che si biforcano, ogni volta che si è davanti a un bivio ‒ cioè a una possibile alternativa ‒ non si sceglie una strada a esclusione dell’altra, ma è possibile percorrerle entrambe simultaneamente. Da una storia nascono così molti sviluppi, contemporanei nello spazio e nel tempo, che a loro volta, a ogni nuova biforcazione, si moltiplicano e offrono infinite soluzioni possibili, persino in contraddizione tra loro.
La veglia e il sogno, la verità e la finzione, la vita e la letteratura si confondono in un inestricabile intreccio. Le storie ingegnose di Borges rendono plausibile ciò che crediamo assurdo, mentre le certezze della nostra civiltà si sgretolano sotto i colpi della sua fantasia.
Fonte © Istituto della Enciclopedia Italiana
Jorge Luis Borges
Storia della notte
A cura di Francesco Fava
Piccola Biblioteca Adelphi, 775
2022, pp. 126, edizione con testo a fronte
isbn: 9788845936548
Temi: Poesia
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