Iosif Brodskij-Poesie italiane-ADELPHI EDIZIONI-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Iosif Brodskij-Poesie italiane-
-Traduzione di Giovanni Buttafava e Serena Vitale-
ADELPHI EDIZIONI – Milano
In una delle sue vite precedenti Iosif Brodskij fu sicuramente italiano. E quando l’esilio lo costrinse a lasciare la Russia, a cambiare continente e impero, il poeta si affrettò a tornare nel paese per cui aveva sempre nutrito una lancinante nostalgia, che aveva illuminato la sua memoria con squarci di luce anche nei plumbei anni dei soprusi e della persecuzione. Venne in Italia, e lo colse come una vertigine la gioia dell’agnizione: riconobbe volti, vie, piazze, calli, lungarni, luoghi di battaglie, antichissimi compagni di avventure e disastri. Riconobbe soprattutto il profumo del mare e per una volta ancora ammirò i prodigi dell’acqua, la pronuba che aveva per sempre apparentato le sue due patrie: quella reale e quella del ricordo, Pietroburgo e Venezia. In Italia, Brodskij entrava nel paesaggio come la figura del donatore in una pala d’altare. E quel panorama di rovine e smozzicate vestigia esaltava in lui la percezione del fondale necessario di ogni letteratura: il tempo.
Iosif Brodskij- Poeta russo (Leningrado 1940 – New York 1996)
In copertina-Illustrazione tratta dall’ Hypnerotomachia Poliphili, Aldo Manuzio, Venezia, 1499.
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Iosif Brodskij- Poeta russo (Leningrado 1940 – New York 1996). Di famiglia ebrea, autodidatta, avendo lasciato la scuola a 15 anni, cominciò a pubblicare le sue poesie nel 1958. Processato per “parassitismo”, subì un periodo di reclusione (1964-65). Espulso dal suo paese nel 1972, ha vissuto negli USA, dove sono apparse tutte le sue raccolte di versi: Stichotvorenija i poemy (“Poesie e poemi”, 1965); Ostanovka v pustyne (1970; trad. it. Fermata nel deserto, 1979); Konec prekrasnoj epochi (“Fine di una bellissima epoca”, 1977); Čast reči (“Parte del discorso”, 1977); Rimskie elegii (“Elegie romane”, 1982); Novye stansy k Auguste (“Nuove stanze ad Augusta”, 1983). Altra traduzione italiana: Poesie 1972-1985 (1986). Fedele a una tradizione che egli tuttavia rielabora in modi personali, arricchendola in particolare di suggestioni che provengono non solo dalla lezione di O. E. Mandel´štam e di B. L. Pasternak, ma anche da J. Donne, T. S. Eliot e W. H. Auden, e dalla conoscenza della Bibbia, B. è poeta intimo e speculativo, cantore di una memoria lucida e disincantata, lontano da tentazioni declamatorie. In inglese ha pubblicato una raccolta di saggi, ricordi e ritratti (Less than one, 1986, trad. it. in 2 voll.: Fuga da Bisanzio, 1987, e Il canto del pendolo, 1987), in italiano Fondamenta degli Incurabili (1989). Nel 1987 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. Negli anni Novanta ha continuato a risiedere negli Stati Uniti, dove ha svolto attività accademica e dove è stata pubblicata la sua ultima raccolta di saggi in inglese, On grief and reason (1995; trad. it. 1998), e una raccolta di poesie, in parte tradotte, in parte composte direttamente in inglese, dal titolo So forth (1996). In traduzione italiana è stata pubblicata la raccolta Poesie italiane (1996), voluta espressamente dal poeta. Nel 1989 era stato “riabilitato” nella sua patria, che negli anni Novanta manifestò un crescente interesse per il poeta. È stata pubblicata una prima raccolta di opere, Sočinenija Josifa Brodskogo (“Opere di Iosif Brodskij”, 4 voll., 1992-95), e dopo la sua morte si è dato inizio alla pubblicazione della sua opera completa. Inoltre sono apparsi alcuni volumi di versi, Bog sochranjaet vsë (“Dio conserva tutto”, 1992) e Pejsaž s navodneniem (“Paesaggio con inondazione”, 1995), e il volumetto dedicato alla poetessa M.I. Cvetaeva (O Cvetaevoj “Sulla Cvetaeva”, 1997). Per suo espresso desiderio è stato sepolto a Venezia.