Il MuGa- Museo Garibaldino di Mentana (Roma)-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Il MuGa- Museo Garibaldino di Mentana (Roma)
Il Museo Garibaldino di Mentana-MuGa, venne realizzato nel 1905, voluto dallo stesso architetto che ne curò il progetto, Giulio De Angelis, con lo scopo di custodire in un’apposita struttura tutti i cimeli garibaldini dei valorosi combattenti della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma ed in particolare della battaglia di Mentana del 3 novembre 1867.
Il MuGa è stato oggetto nel 2017 di un importante intervento di rinnovamento, con l’ideazione di un nuovo percorso di visita, notevolmente valorizzato con l’aggiunta di un’ala multimediale.
Il museo
Nato per conservare la memoria e i cimeli risorgimentali, il Museo Garibaldino di Mentana vuole oggi, nel XXI secolo, suscitare una riflessione su quanto accaduto durante il Risorgimento. Gli ideali che infiammarono quel periodo non appartengono a un’epoca ormai lontana e sorpassata, ma sono ancora attuali e attuabili ovunque, seppur in contesti ovviamente diversi. La libertà dei popoli, la dignità sociale di ogni uomo, il diritto costituzionale, il bisogno di “sentire” una patria in cui riconoscere radici comuni e valori condivisi, sono entità da riscoprire ancora oggi nel loro profondo significato. Ed è proprio con questo spirito che il Museo Garibaldino di Mentana si propone oggi come rinnovato custode di questi ideali, guardando al passato per sostenere il presente e costruire il futuro.
Il complesso dal 1997 è gestito dal Comune di Mentana.
La storia
Nel 1905 venne realizzato il Museo Garibaldino, voluto dallo stesso architetto che ne curò il progetto, Giulio De Angelis. Sfruttando il pian terreno della casa appartenuta alla famiglia Ferri, l’architetto ideò un museo a forma di tempio classico, interamente realizzato in peperino. Su uno dei lati corti vi è la scritta “ROMA O MORTE”, al di sopra della quale svettano i simboli del Risorgimento (a ovest l’aquila, a est la lupa) inquadrati da corone d’alloro. Le severe linee architettoniche sottolineano l’austerità di un progetto profondamente legato, nonostante i quasi vent’anni che li separano, alla vicina ara-ossario.
L’ara-ossario garibaldino
La disfatta di Mentana, al di là dei ritardi e degli indugi, fu un duro colpo per Garibaldi, il quale, credendo di avere l’appoggio della popolazione romana e del governo italiano, si ritrovò invece da solo. Gli intrighi e i retroscena, a cui non aveva mai voluto piegarsi, vinsero la genuinità del suo pensiero politico lasciandogli nel cuore un’amarezza che non lo abbandonerà sino alla morte, il 2 giugno 1882. Malgrado ciò, Mentana divenne presto un simbolo delle lotte risorgimentali e come tale fu definita “la porta calda di Roma”, paragonando il sacrificio dei circa 300 volontari al più antico gesto eroico degli altrettanti Spartani alle Termopili. Un sacrificio che non fu vano poiché, solo tre anni più tardi, il 20 settembre 1870, la breccia di Porta Pia sancì l’annessione di Roma all’Italia. Nel 1877, in onore dei caduti, si decise di costruire nella zona denominata Rocca di Mentana un grande Sacrario. All’interno sono conservati i resti dei volontari caduti al seguito di Giuseppe Garibaldi negli scontri della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma (1867). L’ara-ossario è stata inaugurata nel novembre 1877 a seguito di sottoscrizione nazionale coordinata da un comitato presieduto dal Gen. Avezzana ed è opera dell’Ing. Augusto Fallani. Il discorso inaugurale fu pronunciato da Benedetto Cairoli.
La sala multimediale – Un’esperienza multisensoriale
Il Museo Garibaldino di Mentana si arricchisce della grande sala multimediale che occupa tutto il piano rialzato dell’edificio comunale dove ha anche sede l’ufficio del Sindaco. La tecnologia aiuta il visitatore a vivere un’esperienza particolare all’interno del museo aiutandolo a immergersi nell’atmosfera del passato. All’interno della sala multimediale del museo di Mentana si può ascoltare dalla voce del grande Generale Giuseppe Garibaldi il racconto della battaglia del 3 novembre 1867. È possibile vivere in prima persona un’esperienza multisensoriale ascoltando la riproduzione dei rumori di quel giorno: lo scoppio dei fucili, il boato dei cannoni. Inoltre un sistema sincronizzato di luci mette in evidenza i punti salienti del racconto.
Informazioni
- BIGLIETTO INGRESSO € 3,00
- BIGLIETTO INGRESSO SCUOLE NON RESIDENTI € 2,00
dietro presentazione di elenco nominativo degli alunni su carta intestata della scuola - BIGLIETTO INTEGRATO DUE MUSEI € 5,00
- BIGLIETTO INGRESSO INTEGRATO SCUOLE NON RESIDENTI € 4,00
dietro presentazione di elenco nominativo degli alunni su carta intestata della scuola
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Sito Web Polo Culturale
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