Herman Hesse-“Francesco d’Assisi”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Hermann Hesse: FRANCESCO d’ASSISI – Guanda 1994
Descrizione del libro di Herman Hesse -C’è santo più italiano di Francesco? Nacque nel cuore verde d’Italia,fu un giovane gaudente, persino un po’ scapestrato,amava gli amici, le feste, l’allegria,si divertiva a cantare e comporre canzoni…
Ma non era un pusillanime nè un viziato damerino e combattè nella guerra fratricida tra assisani e perugini, nella quale fu fatto prigioniero…
Una vita, la sua, da tipico rampollo della ricca borghesia del tempo(suo padre era un mercante di tessuti).
Poi un giorno la crisi religiosa che lo trasforma in un altra persona…nel’poverello’ di Assisi,nel ‘giullare di Dio’,sbeffeggiato dagli amici di un tempo,ripudiato e denunciato dal padre.
Egli è il santo della povertà estrema,assoluta eppure gioiosa,dell amore panico per ogni essere vivente,perche tutto è stato creato e voluto da Dio,anche il dolore,anche le malattie,anche nostra sora Morte corporale a cui nessuno può scampare…
Dopo la sua di morte i seguaci si divisero tra coloro che vollero rimanere fedeli ai rigidi dettami del maestro e coloro che ritennero più ragionevole ammorbidirne il pauperismo assoluto, radicale…
Ma questa è un’altra storia.
Biografia breve di Herman Hesse Scrittore tedesco (Calw, Württemberg, 1877 – Montagnola, presso Lugano, 1962). Autore tra i più significativi della prima metà del Novecento, nelle sue opere esplorò i territori della ricerca spirituale individuale spingendosi oltre ogni convenzione culturale e letteraria. Influenzato di lontano dal pietismo fiorito nella patria sveva, si rivolse al mondo orientale alla ricerca di un’umanità purificata, al di là dei contrasti del mondo moderno; determinante a tale riguardo fu l’incontro con la psicanalisi. Premio Nobel per la letteratura nel 1946, tra le sue opere più importanti occorre citare Demian (1919), Siddhartha (1922) e Der Steppenwolf (1927). Vita-Figlio di un missionario protestante e della figlia di un missionario cultore di orientalistica, fu anch’egli avviato a studi teologici, che però non concluse. Dedito stabilmente alla letteratura a partire dal 1904, si trasferì in Svizzera, di lì intraprendendo viaggi fra cui particolarmente importante quello compiuto in India nel 1911. Durante la prima guerra mondiale, cui fu avverso quale pacifista e antinazionalista, si occupò di assistenza ai prigionieri. Divenne cittadino svizzero nel 1923. Fra i molti riconoscimenti che ottenne nella seconda parte della sua lunga vita figura anche il premio Nobel per la letteratura (1946).