Henri Gobard-L’alienazione linguistica- Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Henri Gobard–L’alienazione linguistica- Prefazione di Gilles Deleuze-
Editore –Giometti & Antonello-Macerata
Quarta
Henri Gobard-L’alienazione linguistica-… E dire che ci sono professori d’inglese che parlano inglese per parlare inglese e che così si guadagnano da vivere: siamo a Ionesco! Che d’altronde ha trovato la sua ispirazione geniale in un celebre manuale d’inglese. Questi manuali in fondo ci dicono: prima imparate a parlare, dopo potrete dire qualcosa! Non capiscono nulla del processo di acquisizione del linguaggio: si parla solo se prima si ha qualcosa da dire: SENZA DESIDERIO NON C’È PAROLA.
Risvolto del libro di Henri Gobard-L’alienazione linguistica-Questo pamphlet è una preziosa e avvincente analisi dell’elemento in cui tutti noi, in quanto umani, inconsapevolmente ci muoviamo, e che determina forse più di ogni altra cosa le nostre idee, e quindi le nostre azioni: il linguaggio. Il fuoco della polemica è rivolto in maniera feroce contro l’egemonia della lingua anglo-americana, ma la questione è ben più ampia: come si instaura il potere, in tutte le sue forme, all’interno del linguaggio? In che modo, noi umani, abitiamo il linguaggio, e in che modo possiamo renderci refrattari alle forme di potere che se lo contendono? L’analisi «tetraglossica» di Gobard ci offre nuovi e sorprendenti strumenti per rispondere a tali domande, proponendoci di pensare il linguaggio come un ambiente a più dimensioni, almeno quattro appunto, in cui si dispiega la nostra esistenza fin dai primissimi passi. Tutto ciò in uno stile che si fa beffe della saggistica accademica. Come scrive Gilles Deleuze nella sua prefazione, «Gobard non procede in alcun modo come un comparatista. Procede come un polemista o una sorta di stratega, preso egli stesso in una situazione. Si colloca in una situazione reale in cui le lingue si affrontano concretamente». E ancora: «Gobard ha un nuovo modo di valutare i rapporti del linguaggio con la Terra. In lui ci sono un Court de Gébelin, un Fabre d’Olivet, un Brisset e un Wolfson, che ancora resistono: per quale avvenire di linguistica?».
Nota biografica
Di Henri Gobard sappiamo che fu allievo all’École des Hautes Études, per divenire poi professore al dipartimento di psicologia e di inglese all’Università di Parigi VIII-Vincennes, sin dalla sua fondazione nel 1968. Fu membro fondatore dell’Istituto di ricerche sociolinguistiche (IRSOL). Membro del premio Nietzsche di Taormina fondato dall’associazione internazionale di studi e ricerche su Nietzsche, vi tenne nel 1976 una conferenza sul tema Blake e Nietzsche. Nel 1974 sviluppò presso l’Università di Friburgo un primo modello dell’analisi tetraglossica che avrà compimento nella sua opera qui tradotta. Ha pubblicato due libri: L’alienazione linguistica (1976), La guerra culturale (1978). Il modello di indagine del linguaggio sviluppato da Gobard ebbe una influenza decisiva sulle teorie di Guattari e Deleuze che hanno luogo in Kafka. Per una letteratura minore. I suoi interessi sull’aspetto complessivo della lingua in relazione alla psiche e alla società lo hanno portato all’inizio degli anni sessanta ad interessarsi in un primo momento all’antipsichiatria di Ronald Laing e David Cooper, con cui poi polemizzò nei suoi libri-pamphlet del decennio successivo, nonché a tradurre le opere dell’antropologo e psicanalista Georges Devereux, di cui insieme a Tina Jolas ha curato varie traduzioni di opere presso Gallimard e Flammarion.
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