Helmut Newton “Legacy”- Autori Matthias Harder e Philippe Garner-Editore Taschen -Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Helmut Newton. Legacy-Autori Matthias Harder e Philippe Garner-Editore Taschen
Descrizione-Un’eredità permanente L’estesa opera omnia di Helmut Newton – Autori Matthias Harder e Philippe Garner-Abbracciando un periodo di più di cinquant’anni e coprendo una quantità di ambiti impareggiabile, la fotografia del visionario Helmut Newton (1920–2004) ha raggiunto milioni di persone grazie alla pubblicazione su riviste del calibro di Vogue e Elle. La sua opera ha trasceso i generi, portando eleganza, stile e voyerismo nella fotografia di moda e nel ritratto, configurandosi in un corpus che resta inimitabile e insuperato. La padronanza dell’arte della fotografia di moda raggiunta all’inizio della sua carriera, ha fatto sì che, nei suoi scatti, Newton andasse regolarmente oltre la pratica comune, sfumando i confini fra realtà e illusione e spesso infondendo in essi una vena di surrealismo o la suspense di un film di Alfred Hitchcock. Un’estetica pulita pervade ogni ambito del suo lavoro, in particolare la fotografia di moda, di nudo e i ritratti. Le donne occupano una posizione centrale e fra i suoi soggetti figurano Catherine Deneuve, Liz Taylor, e Charlotte Rampling. Superando gli approcci narrativi tradizionali, la fotografia di moda di Newton è permeata non solo da un’eleganza sfarzosa e una sottile seduzione, ma anche da riferimenti culturali e un sorprendente senso dell’umorismo. Negli anni ’90 Newton ha pubblicato le sue fotografie nelle edizioni tedesca, americana, italiana, francese e russa di Vogue, scattandole prevalentemente a Monte Caldo e nei dintorni, dove si era trasferito nel 1981. Era solito trasformare locali, come il suo garage, in veri e propri palcoscenici teatrali dai particolari fortemente contrastanti o decisamente minimalisti, e in queste ambientazioni insoliti ritraeva spesso le vite eccentriche di personaggi ricchi e belli in scatti traboccanti di erotismo ed eleganza. Usava, e allo stesso tempo metteva in discussione, cliché visivi, talvolta con autoironia o una certa dose di parodia, ma sempre mostrando empatia. Coniugava con estrema sobrietà nudità e moda, trasformando così il suo lavoro in una testimonianza e un’analisi dei cambiamenti nel ruolo della donna nella società occidentale. Helmut Newton. Legacy, pensato per accompagnare la mostra internazionale itinerante dei lavori di Helmut Newton, presenta le opere principali di uno dei corpus più pubblicati della storia della fotografia, unitamente a svariate immagini riscoperte di recente. Questo volume celebra l’intramontabile influenza sulla fotografia moderna e l’arte visiva di Helmut Newton, prolifico creatore di immagini e autentico visionario. “Sono un voyeur professionista.” — Helmut Newton Il fotografo: Helmut Newton (1920–2004) è stato uno dei fotografi più influenti di tutti i tempi. Raggiunse la fama internazionale negli anni ’70, quando lavorava principalmente per l’edizione francese di Vogue, dove si fece apprezzare per le ambientazioni controverse delle sue fotografie. La sua abilità più originale consisteva nel far sembrare spontanei e dinamici scatti che erano in realtà accuratamente pianificati. Fra i numerosi titoli e riconoscimenti che ottenne spicca quello di Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres. Il curatore e autore: Matthias Harder ha studiato storia dell’arte, archeologia classica e filosofia a Kiel e Berlino. È un membro della German Society of Photography e membro del comitato consultivo dello European Month of Photography. Curatore capo della Helmut Newton Foundation di Berlino dal 2004 e suo direttore dal 2019, ha scritto numerosi contributi per svariati libri e cataloghi di mostre. L’autore: Philippe Garner è un esperto di fotografia del XX secolo, design e arte decorativa. Ha scritto numerosi saggi e libri, spaziando dagli studi delle vite del designer Émile Gallé e dei fotografi Cecil Beaton e John Cowan, al volume Sixties Design pubblicato da TASCHEN. Ex dirigente di Christie’s, ha curato anche alcune mostre per musei di Londra, Parigi e Tokyo.
Helmut Newton è una figura difficile da inquadrare. La maggior parte di noi crede di conoscere il suo lavoro, almeno nei suoi aspetti più importanti. Ma l’opera del fotografo tedesco-australiano è così prestigiosa ed emblematica che qualunque analisi sistematica con qualche pretesa di esaustività è destinata a fallire. […] Un approccio adeguato all’opera di Newton potrebbe essere uno studio di come il fotografo metteva in scena le sue immagini, attuato attraverso l’analisi di una selezione di fotografie scattate in quarant’anni di attività e che illustrano in modi molto diversi le tre principali tipologie del lavoro di Newton: moda, nudi e ritratti, a volte tutti in un unico scatto. […]
Newton ha sviluppato il suo inimitabile stile nella Parigi degli anni sessanta. La sua visione dinamica si manifesta, ad esempio, in una serie di fotografie dei modelli di André Courrèges, rivoluzionari per l’epoca, che scattò nel 1964 per la rivista britannica Queen. In retrospettiva, è evidente che aveva bisogno di trovare il giusto “sparring partner”: lavorare con spiriti affini gli era essenziale per eseguire con successo un incarico e, in definitiva, per aprire le porte all’avanguardia. Questa simbiosi si è ripetuta nelle sue intense collaborazioni con Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld e Thierry Mugler. Allo stesso tempo, le condizioni a volte rigide imposte dai suoi clienti e le loro aspettative sempre elevate erano per lui un forte stimolo a contrapporsi alle modalità tradizionali di rappresentazione. Per una mente irrequieta e creativa come la sua, era fondamentale spingersi oltre i limiti del consueto, quando lavorava all’interno delle regole consolidate definite dai servizi commissionatogli dalle riviste.
La serie di fotografie per Courrèges venne realizzata in uno studio rivestito di pannelli dalla superficie leggermente riflettente che raddoppiavano schematicamente le modelle; ma spesso Newton lavorava all’aperto, nelle vie parigine. Le sue modelle apparivano da sole o in gruppo, in pose a volte eleganti ed erotiche, a volte anarchiche e giocose. Sebbene siano principalmente fotografie di moda, queste immagini sono anche un sottile commento alla società dell’epoca, accennando a tematiche come le manifestazioni nelle metropoli europee e la radicalizzazione dei giovani borghesi. La sua fotografia di moda a colori scattata a Parigi nel 1970 per la rivista americana Essence fa pensare che Newton abbia catturato immagini di una manifestazione spontanea, come un fotoreporter. In realtà, le cinque donne nere che corrono verso l’osservatore gridando slogan e indossando le ultime creazioni della collezione Rive Gauche di Yves Saint Laurent erano modelle regolarmente ingaggiate. Sebbene Newton si sia sempre ispirato a situazioni reali, con lui non si poteva mai dire con sicurezza dove finisse la realtà e iniziasse l’illusione.
In quegli anni erano i redattori, tra cui grandi nomi come Alexander Liberman, Francine Crescent, Caroline Baker e Willie Landels, a decidere quali sequenze di immagini e quali dettagli dovessero essere pubblicati, e quindi a determinare il modo in cui le interpretazioni della moda di Newton sarebbero state accolte. Tuttavia, il fotografo aveva possibilità quasi illimitate per quanto riguardava lo scatto in sé. Nel 1971, per una serie di fotografie di costumi da bagno apparse su Vogue US, Newton fece trasportare la modella in elicottero sui set alle Hawaii; e per una serie di fotografie di lingerie scattate nello stesso anno per Nova, si servì di un hotel di Parigi che affittava camere a ore. In questa serie lo stesso Newton appare come una figura interattiva, con una macchina fotografica in mano, intento a scattare fotografie verso gli specchi fissati alle pareti o al soffitto.
Matthias Harder
Tratto da Helmut Newton Legacy, Taschen 2023
HELMUT NEWTON. LEGACY sarà in mostra alla Helmut Newton Foundation, Jebensstraße 2, 10623 Berlino dal 31 ottobre 2021 al 22 maggio 2022