Firenze -Il Ratto delle Sabine il capolavoro del Giambologna- Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
FIRENZE-“ Il Ratto delle Sabine” il capolavoro del Giambologna
FIRENZE-Il Ratto delle Sabine il capolavoro di Susanna Benassi Giambologna (Douai 1529 – Firenze 1608) è lo pseudonimo di Jean De Boulogne artista di origini fiamminghe che a Firenze, alla corte dei Medici, diventò il più grande scultore manierista del suo tempo per l’ originalità delle sue sculture in marmo e bronzo. L’ opera più famosa del Giambologna è ” Il Ratto delle Sabine” (1574-1580).In origine, sembra che l’artista non volesse rappresentare il leggendario racconto citato da Tito Livio nella “Storia di Roma”, secondo cui Romolo, appena fondata la città cercò di venire a patti con le popolazioni vicine perché gli fornissero donne che procreando, popolassero l’Urbe, ma di fronte al netto rifiuto da parte degli interpellati, il Re di Roma, organizzò una grande festa per distrarli e rapi le loro donne. La scultura è nota anche col il titolo : ” Le tre età dell’uomo” e si sostiene che proprio questo fosse in realtà, il vero tema che l’artista volle raffigurare. Le tre figure, infatti, rappresentano un giovane uomo che tiene in alto, tra le braccia, una ragazza, mentre un uomo più vecchio, incastrato tra le sue gambe, cerca di ostacolarlo. La bellezza prorompente di questa incredibile scultura in marmo bianco, alta 4,10 metri, non si esplicita soltanto nell’estetica delle forme corporee e delle espressioni dei volti che pure trasmettono con forza il sentimento di lotta in cui il più forte ha la meglio e che sono alla base del tema rappresentato, ma anche e soprattutto nella struttura tecnica con cui è stata realizzata. Le figure, sono tre, perfettamente delineate, sembrano avvitarsi l’una sull’altra e come l’ombra di un unico corpo, ruotando e allungandosi, s’innalzano verso l’alto. Le mani dell’artista trasformano un monolite di notevoli dimensioni, in un capolavoro di leggerezza ed equilibrio che secondo i canoni manieristi non ha un fronte e un retro definiti, bensì è un tutt’uno significante da qualsiasi angolazione lo si osservi. Fu l’erudito Vincenzo Borghini che consigliò a Giambologna il titolo attuale. Affinché questa interpretazione fosse chiara a tutti, Giambologna scolpì sul piedistallo del gruppo scultoreo un bassorilievo raffigurante la Lotta dei Romani contro i Sabini. Il Ratto delle Sabine si trova nella Loggia dell’Orcagna, o Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze.