Abbazia di FARFA -โ๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฐ๐๐น๐๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฟ๐ฒ๐ฎ๐๐ถ๐ป๐ผ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎโ
Biblioteca DEA SABINA-
Abbazia di FARFA -โ๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฐ๐๐น๐๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฟ๐ฒ๐ฎ๐๐ถ๐ป๐ผ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎโ,
a cura di ๐ฆ๐ผ๐ณ๐ถ๐ฎ ๐๐ผ๐ฒ๐๐ฐ๐ต ๐๐ฎ๐ท๐ฎ๐ป๐ผ, ๐ง๐ฒ๐ฟ๐๐ถ๐น๐ถ๐ผ ๐๐ฒ๐ด๐ด๐ถ๐ผ e ๐จ๐บ๐ฏ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐๐ผ๐ป๐ด๐ผ
DESCRIZIONE
-โ๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฐ๐๐น๐๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฟ๐ฒ๐ฎ๐๐ถ๐ป๐ผ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎโ, ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ณ.๐๐๐ฎ ๐ฆ๐ผ๐ณ๐ถ๐ฎ ๐๐ผ๐ฒ๐๐ฐ๐ต ๐๐ฎ๐ท๐ฎ๐ป๐ผ: โ๐ฆ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ผ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ผ๐ด๐ป๐ถ ๐๐ผ๐บ๐๐ป๐ฒ, ๐๐ฐ๐๐ผ๐น๐ฎ ๐ฒ ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐ฟ๐ผ๐ฐ๐ฐ๐ต๐ถ๐ฎ ๐๐๐ถ๐น๐ถ๐๐๐ถ ๐นโ๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐บ๐๐ผ๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ถ๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ถ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ผ!โ
Il volume โLuoghi sacri e storia del territori. LโAtlante storico dei culti del reatino e della Sabinaโ a cura di ๐ฆ๐ผ๐ณ๐ถ๐ฎ ๐๐ผ๐ฒ๐๐ฐ๐ต ๐๐ฎ๐ท๐ฎ๐ป๐ผ, ๐ง๐ฒ๐ฟ๐๐ถ๐น๐ถ๐ผ ๐๐ฒ๐ด๐ด๐ถ๐ผ e ๐จ๐บ๐ฏ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐๐ผ๐ป๐ด๐ผ, รจ il risultato di un lavoro interdisciplinare che coniuga gli studi e la ricerca storica, artistica e cultuale alla tecnologia digitale. Al contempo rappresenta il proseguo di un piรน ampio progetto โ Fonti e studi farfensi โ sostenuto dallโ๐๐๐๐ถ๐๐๐๐ผ ๐ฆ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐๐๐ฎ๐น๐ถ๐ฎ๐ป๐ผ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ถ๐น ๐ ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ผ ๐๐๐ผ e dalla ๐๐ฎ๐ฑ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎ.
๐ฆ๐ผ๐ณ๐ถ๐ฎ ๐๐ผ๐ฒ๐๐ฐ๐ต ๐๐ฎ๐ท๐ฎ๐ป๐ผ, che ha insegnato Storia medievale nelle Universitร La Sapienza, Siena, LโAquila e Roma Tre, ha tracciato un profilo del lavoro offrendo spunti interessanti per capire il valore sia dellโopera cartacea sia della piattaforma online ๐๐ฆ๐๐ฅ๐ฒ๐ฆ (๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐ฆ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐๐๐น๐๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฅ๐ฒ๐ฎ๐๐ถ๐ป๐ผ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎ): risultato informatico che poggia sulla precedente ricerca scientifica, i cui dati sono stati digitalizzati da esperti del settore facenti capo alla Sapienza Universitร di Roma.
โLโidea รจ nata per impulso di un finanziamento venuto dal professore ๐๐ป๐ฑ๐ฟ๐ฒฬ ๐ฉ๐ฎ๐๐ฐ๐ต๐ฒ๐ โ spiega la prof.ssa Boesch Gajano -. Vorrei porre attenzione su questo importante preliminare aspetto per far capire che il lavoro รจ frutto di una collaborazione che va al di lร dei nostri tre nomi, al di lร delle istituzioni italiane, universitarie e locali.
Venuto a conoscenza delle iniziative del Centro Europeo di Studi Agiografici (CESA) con sede a Rieti, il prof. Vauchez, vincitore del premio Balzan 2013, ci propose un finanziamento per una ricerca legata a questi luoghi. Unโoccasione straordinaria che, insieme a Tersilio Leggio e Umberto Longo, abbiamo colto mettendo a frutto delle ricerche pregresse, per sviluppare lโidea dellโAtlante Storico dei Culti del Reatino e della Sabina (ASCReS), di cui questo volume รจ il corredo a stampa. Un grande lavoro digitale: durato quasi due anni e affidato alle cure di unโequipe di studiosi e docenti della Sapienza Universitร di Roma.
Nonostante tutto, la carta stampata ha ancora un suo senso, ossia un suo pubblico: cosรฌ abbiamo deciso di lasciare una traccia scritta del lavoro svolto per lo sviluppo dellโAtlante. A mio avviso la cosa interessante del progetto รจ quella di aver tentato un rapporto organico tra la ricerca storica sulle fonti e lo strumento informatico che in questo caso ha avuto la giusta pretesa di non essere soltanto un appoggio cioรจ un mezzo di divulgazione dei dati raggiunti ma anche uno strumento di ricerca e di possibili ulteriori ricerche.
Dopo diversi incontri con gli esperti, ho appurato che lโaspetto informatico costringe a mettere a fuoco tutta una serie di elementi: cosa, per esempio, si intende per luogo di culto attraverso una precisa definizione terminologica. Penso che si sia creato un punto di riferimento importante per questi territori.
Personalmente ho maggiormente seguito la ricerca storica e storico-artistica che ha dato frutti interessanti: il saggio sui culti di ๐ฆ๐๐ฒ๐ณ๐ฎ๐ป๐ถ๐ฎ ๐๐ป๐๐ผ๐ถ๐๐ฒ e quello sulla Storia dellโArte di ๐๐น๐ฒ๐ป๐ฎ ๐ข๐ป๐ผ๐ฟ๐ถ. Credo che in entrambi si siano fatte accurate ricerche che hanno arricchito il campo dโindagine allโinterno di un vasto e variegato territorio, che oggi puรฒ beneficiare di uno strumento che permette di conoscere una rete di luoghi sacri, in ognuno dei quali sono stati rintracciati oggetti di culto e devozione che non erano noti.
Il volume segna un passo in avanti, perchรฉ poggia su un lavoro che intreccia aspetti storico religiosi con la storia del territorio di cui Tersilio Leggio รจ maestro, e al quale va il merito di aver inserito il territorio sabino e reatino allโinterno di una grande storia che travalica confini netti e precisi. Tra questi due campi emergono interazioni interessanti: soprattutto i rapporti con altri territori limitrofi e le loro trasformazioni nel tempo.
Per me, che ho una limitata conoscenza di tipo informatico, รจ stata una bella esperienza capire la materia attraverso i saggi di Saverio Malatesta e di Massimiliano Vassalli: validi riferimenti per creare un rapporto fra la ricerca umanistica e quella informatica, estendibile ad altri campi.
Per quanto riguarda la fruizione del sito ASCRES รจ strutturato per essere accessibile a tutti: i giovani digitali sono senzโaltro agevolati; i meno giovani possono trovare nel volume cartaceo un valido aiuto per navigare. Il mio auspicio รจ che non solo agli studiosi di professione ma ad ogni Comune, scuola, parrocchia del territorio sabino e reatino, sia data la possibilitร di connettersi per utilizzare lโAtlante, che oltre a divulgare conoscenza scientifica โ sfatando o integrando una serie di leggende โ puรฒ essere un luogo di promozione culturale e turisticaโ.
Le riflessioni della prof.ssa Boesch Gajano invitano a sfogliare i frutti di un lungo lavoro di ricerche sulla storia del territorio sabino. Tra questi: โ๐๐ผ๐ป๐๐๐ฟ๐๐ฐ๐๐ถ๐ผ ๐ ๐ผ๐ป๐ฎ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ถ ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐โ a cura di Umberto Longo, โ๐โ๐๐ฏ๐ฏ๐ฎ๐๐ถ๐ฎ ๐๐น๐๐ผ๐บ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ฒ๐๐ฎ๐น๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฒ ๐ถ๐๐๐ถ๐๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ป๐ฎ๐บ๐ถ๐ฐ๐ฎ. ๐๐น ๐ฐ๐ฎ๐๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฆ๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐ ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎโ a cura di Stefano Manganaro, โ๐๐น๐น๐ฒ ๐ผ๐ฟ๐ถ๐ด๐ถ๐ป๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐บ๐ผ๐ป๐ฎ๐ฐ๐ต๐ฒ๐๐ถ๐บ๐ผ ๐ถ๐ป ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎโ di Tersilio Leggio, โ๐๐น ๐ฆ๐ฎ๐ป๐๐๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฆ. ๐ ๐ถ๐ฐ๐ต๐ฒ๐น๐ฒ ๐ฎ๐น ๐ ๐ผ๐ป๐๐ฒ ๐ง๐ฎ๐ป๐ฐ๐ถ๐ฎ. ๐๐ฝ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฐ๐ฐ๐ถ ๐ถ๐ป๐๐ฒ๐ฟ๐ฑ๐ถ๐๐ฐ๐ถ๐ฝ๐น๐ถ๐ป๐ฎ๐ฟ๐ถ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐น๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ผ๐๐ฐ๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ฎ๐น๐ผ๐ฟ๐ถ๐๐๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ป ๐น๐๐ผ๐ด๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐๐น๐๐ผ ๐บ๐ถ๐น๐น๐ฒ๐ป๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ผโ a cura di T. Canella e U. Longo, โ๐ฆ๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐ฉ๐ถ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ. ๐๐ฎ ๐บ๐ฎ๐ฟ๐๐ถ๐ฟ๐ฒ, ๐ถ๐น ๐ฐ๐๐น๐๐ผ ๐ฒ ๐น๐ฒ ๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐๐ฎฬ ๐๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ถ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ๐น๐ถโ a cura di Elena Onori, e naturalmente โ๐๐๐ผ๐ด๐ต๐ถ ๐๐ฎ๐ฐ๐ฟ๐ถ ๐ฒ ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ถ๐๐ผ๐ฟ๐ถ. ๐โ๐๐๐น๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฐ๐๐น๐๐ถ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฟ๐ฒ๐ฎ๐๐ถ๐ป๐ผ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฆ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ป๐ฎโ a cura di Sofia Boesch Gajano, Tersilio Leggio e Umberto Longo.
Sulla piattaforma ๐๐ฆ๐๐ฅ๐๐ฆ (http://ascres.uniroma1.it/ ) basta fare un click per avventurarsi nella ricerca, senza dimenticare il valore e il piacere della carta che offre contenuti e quindi parole da digitare: un maggiore bagaglio storico, culturale e cultuale con il quale navigare!