FARA IN SABINA (RI). Il Museo Civico Archeologico cambia nome-Biblioteca DEA SABINA
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FARA IN SABINA (RI). Il Museo Civico Archeologico cambia nome
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina annuncia oggi il suo nuovo nome: Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina. Questo cambiamento segna l’inizio di un nuovo capitolo entusiasmante per un luogo storico importante tanto per la città quanto per tutto il territorio della Sabina, riflettendo l’evoluzione della sua missione e il suo impegno nel coinvolgere un pubblico sempre più ampio. Si tratta di una variazione suggerita dall’attuale direttrice del museo, la dottoressa Alessandra Petra, – in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti – all’amministrazione comunale di Fara in Sabina. Il Comune ha infatti accolto la proposta senza esitazioni, consapevole di essere di fronte a motivazioni valide e giuste.
“Perché Sabina Tiberina? – spiega Petra – Perché la Sabina, come già affermavano gli storici antichi e come hanno ribadito i ritrovamenti archeologici, appare suddivisa in due distinte unità territoriali: quella interna, montuosa, dedita alla pastorizia e organizzata in villaggi, e quella tiberina, più vicina a Roma e al Tevere, con insediamenti urbani e un’economia molto più dinamica e ricca. I Sabini del Tevere furono tenuti in alta considerazione sia dai Latini che dagli Etruschi per la loro ricchezza e potenza, ma – continua la direttrice – soprattutto per il controllo che avevano sul Tevere grazie ai rapporti commerciali con altre civiltà”.
Dunque, il nuovo nome del museo è stato scelto dopo un attento processo di riflessione e consultazione prendendo in considerazione la valenza storica di questo spazio culturale. “Il Museo Civico Archeologico – sottolinea Petra – è allestito nello storico Palazzo Brancaleoni, edificio di epoca rinascimentale, situato in piazza del Duomo del centro storico di Fara in Sabina. Nel museo, inaugurato nel 2000 con poche teche provenienti dall’Abbazia di Farfa, furono esposti reperti provenienti dagli scavi archeologici relativi ai due insediamenti principali dell’antica Sabina Tiberina: Cures ed Eretum, più volte citati dagli scrittori romani per il ruolo che svolsero nella fondazione e nella storia di Roma. A partire dagli anni ’70, le ricerche archeologiche hanno portato alla luce, in quella che attualmente è conosciuta come località Arci nei pressi di Passo Corese, l’antico abitato di Cures, mentre l’antica Eretum si estendeva su di una altura prospiciente il Tevere quasi di fronte all’attuale Capena, e la necropoli ad essa associata era localizzata presso Colle del Forno, nella piana di Montelibretti. Negli corso degli anni – continua con precisione la direttrice – il museo è stato implementato con altri allestimenti: nel 2005 la Tomba XXXVI di Colle del Forno con il Trono, nel 2015 la Sala del Cippo di Cures, in seguito la Sala Eretum con i corredi delle altre tombe della necropoli di Colle del Forno, fino ad arrivare al 2023 con nuove vetrine per l’abitato di Cures ed infine, nel marzo del 2024, l’atteso allestimento della Tomba XI della necropoli di Colle del Forno, meglio conosciuta come la Sala del Carro del Principe. Con questa ultima esposizione il Museo Archeologico di Fara in Sabina può essere definito a pieno diritto il Museo Archeologico della Sabina Tiberina, poiché si è venuto a configurare come punto di riferimento per l’esposizione e per lo studio di tutti i reperti provenienti da un’area geografica ben identificata e delineata, grazie al lavoro di molti decenni dei ricercatori del CNR e grazie al continuo supporto della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Roma e della provincia di Rieti”.
Il museo quindi, gestito attualmente dallo staff della Pro Loco di Fara in Sabina aps, è entusiasta di intraprendere questo nuovo percorso e invita tutti a celebrare questo cambiamento visitando un luogo prezioso che conserva un ricco e pregevole patrimonio archeologico.
Info:
Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: 0765/277321 (gio. ven. sab. dome e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com