Fabiola Gianotti -La Signora che scoprì la “particella di Dio”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Fabiola Gianotti -La Signora che scoprì la “particella di Dio”
Articolo dell’Ing.Andrea Natile
Fabiola Gianotti -La Signora che scoprì la “particella di Dio”«Il bosone di Higgs è una particella molto speciale che non appartiene alle due classi in cui si suddividono le altre particelle: quelle di materia, […] che sono i costituenti fondamentali dell’atomo, e quelle di interazione, che trasmettono l’Interazione elettromagnetica, quella debole e quella forte.
Il bosone di Higgs è diverso perché ha il compito di dare massa a tutte le altre particelle e, se così non fosse, il nostro universo non esisterebbe e ovviamente non esisteremmo neppure noi»
Non ci potrebbe essere spiegazione più semplice: per questo l’hanno chiamata “la particella di Dio”.
Fabiola Gianotti, nata a Roma, classe 1960, si trasferisce presto a Milano.. Liceo classico alle Orsoline, diplomata in pianoforte al Giuseppe Verdi, è una esperta ballerina.
La lettura della biografia di Marie Curie e la spiegazione di Einstein dell’effetto fotoelettrico la avvicinarono alla fisica.
Si laureò con indirizzo fisica sub-nucleare nel 1984 presso la Statale di Milano.
Intraprese un dottorato di ricerca sulle particelle elementari. La tesi di dottorato riguardò l’analisi dei dati dell’esperimento UA2.
È entrata a far parte del CERN (Centro Europeo Ricerche Nucleari) nel 1987 lavorando su vari esperimenti.
Se vi parlo di SPS (Super Proton Synchrotron) di ALEPH, ATLAS e di LEP (Large Electron-Positron Collider), il precursore dell’LHC (Large Hadron Collider), voi l’abbozzate di leggere questo Post.
Arriviamo quindi al punto. La particella di Dio.
Tutti la cercano da quando Peter Higgs la ipotizzò nel 1964.
Solo al CERN la cercano in oltre 3.000, sono in gran parte fisici provenienti da 38 paesi di tutto il mondo, è considerato il più grande esperimento scientifico mai realizzato dai tempi di Galileo.
E lei dopo esserne stata coordinatrice dal 1999 al 2003 eletta dai propri colleghi ha ricoperto tale carica dal 2009 al 2013. Proprio in qualità di portavoce di ATLAS, il 4 luglio 2012 ha annunciato presso l’auditorium del CERN, unitamente a Joseph Incandela, portavoce dell’esperimento CMS, la prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs.
Così lei stessa illustra la scoperta:
«Il meccanismo di Higgs entrò in azione dopo un centesimo di miliardesimo di secondo dalla esplosione del Big Bang e diede massa ad alcune particelle lasciandone altre senza massa. Dal Modello Standard, che è l’insieme delle nostre conoscenze che finora meglio descrivono la composizione della materia e le forze che fanno interagire le particelle, sapevamo che ci sono particelle come il fotone che non hanno massa ma sono pura energia e viaggiano alla velocità della luce e altre invece che hanno massa. La ragione era un mistero. Adesso abbiamo capito che questo fatto dipendeva dalle differenti interazioni che queste particelle avevano con il bosone.»
Come a dire: “E luce fu”.
Ci avevano insegnato che il Creatore ci mise sei giorni a creare il Mondo e che stanco il settimo si riposò. Sembra non ce l’abbiano contata tutta giusta. Peccato, quel piccolo dettaglio: non sapere cosa sia successo un centesimo di miliardesimo di secondo prima.
Ma la signora non demorde, è sempre li che cerca, l’hanno appena rieletta per la seconda volta a dirigere il CERN. Non era mai successo: prima donna a dirigere quell’istituzione, prima rielezione di un direttore ad secondo mandato.
Beh…direi che non è un risultato tanto male.
Dimenticavo. Nel frattempo è diventata membro del comitato consultivo per la Fisica al Fermilab negli Stati Uniti, è membro dell’Accademia dei Lincei ed è professore onorario presso l’Università di Edimburgo, stesso incarico di Peter Higgs dove insegna pure lui, che così l’ha ringraziata di avergli fatto vincere il Nobel per la Fisica nel 2013.
Il 29 settembre 2020 è stata nominata da papa Francesco come membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze.
E dire che a Galileo volevano dar fuoco.
Tratto da un mio articolo presente su::
http://www.alphaomega-arte.it/
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