Emily Dickinson- Poesie e lettere in un film capolavoro-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Lettere e poesie di Emily Dickinson in un film capolavoro
Il regista esalta l’espressività dell’attrice Cynthia Nixon
Il dolore di vivere si stempera nelle delicatezze fraterne
Il film di Terence Davies raccont a l grande Poetessa Emily Dickinson, otto regie in poco più di trent’anni, ha realizzato almeno due storie che non si dimenticano, “Voci lontane, sempre presenti”, e “Il lungo giorno finisce”, centrate entrambe sulla famiglia, dominata da un padre violento, e in particolare sull’infanzia, ripiegata nella frequentazione delle sale cinematografiche.
La sua poetica è inconfondibile: uno sguardo freddo, movimenti lenti e solenni, che assorbono il respiro del tempo e dell’infelicità, filtrandoli ora con una fitta rete di canzoni intonate in coro al pub, ora con una ricerca visiva che parla la magia dei sogni. Ha creato poemi di sofferenza e sopravvivenza, di immagini e suoni. “A Quiet Passion” appartiene di diritto al novero dei capolavori del 73eenne regista di Liverpool. Davies lo ha sceneggiato utilizzando le lettere e le poesie scritte dalla maggior poetessa americana dell’Ottocento, Emily Dickinson (Cynthia Nixon), che risuonano (over) di continuo nel corso della storia. Di Emily ha fatto un alter ego della sua concezione del mondo: per l’orrore della pazza folla, un’esistenza trascorsa nella casa del padre (Keith Carradine), ad Amherst, Massachusetts, accanto all’amata sorella Vinnie (Jennifer Ehle), e ad un’amica di forte humour (Catherine Bailey). A Emily viene attribuito un solo fremito d’amore, intellettuale, per il pastore della chiesa locale, peraltro sposato, e del quale inibendosi sceglie di evidenziare la sua intransigenza vestendosi di bianco, fino alla morte (nel 1886, a 56 anni).
Emily, una fanciulla puritana, ma dotata di grande temperamento e consapevolezza: fin da giovinetta, nel collegio femminile di Mount Holyoke, richiesta di schierarsi tra le cristiane, o le laiche, non si pronuncia, preferendo elaborare la questione nell’ambito della sua coscienza, e con il consenso paterno, di poetare di notte, nel silenzio della casa. Una scelta analoga compirà come donna, quando rinuncia al pastore: «Se non c’è uguaglianza tra uomo e donna, non voglio saper nulla dell’amore». Così si nega ai contatti esterni, ma gli uomini padroni sa controbattere, specie certi voleri del padre, e fustiga il comportamento del fratello con la moglie. L’Autore compie un’analisi psicologica della poetessa straordinariamente fine, e non solo esalta l’espressività dell’attrice, Cynthia Nixon, che intravista in personaggi fatui, qui sorprende con una performance degna delle grandi del passato, Davies ha anche l’accortezza di riportare i pensieri reali della Dickinson, evidenziando la loro organizzazione logica, la forma mentis di una donna eccezionale, e ne rivela i lampi d’ironia, o più rara l’aggressività.
Anche se sa correggersi dialogando con la sorella, Jennifer Ehle, di una dolcezza ammirevole. Ogni personaggio della famiglia è tratteggiato con bella e incisiva precisione. Apparentemente statica, muove la macchina da presa con piani sequenza impercettibili, lungo le pareti, alla ricerca dell’eroina, talora alla fessure di una porta da cui ascolta Schubert. Ed eccellente è l’intervento sul décor degli interni, intonati a sobrietà puritana, al confronto dei fiori che illustrano a meraviglia il prato di casa. Un film di grande intelligenza, e come nei precedenti, il dolore di vivere si stempera nelle delicatezze fraterne, nelle parole che eufemizzano il congedo.
Articolo di Alberto Cattini
Articolo scritto da Serena di Battista- 15-05-2018
Oggi, 15 maggio, nel 1886 moriva Emily Dickinson, una delle poetesse più famose al mondo. Quali sono le sue frasi e poesie più belle? Per capirle e apprezzarle meglio andiamo a scoprire la vita e la personalità di questa donna davvero fuori dal comune.
La vita di Emily Dickinson
Nata nel 1830 a Amherst, Massachusetts, da una famiglia borghese di tradizioni puritane, manifesta sin dalla giovinezza un carattere contraddittorio e complesso. Infatti, non si sa ancora per quale motivo, a venticinque anni decide di trascorrere una vita solitaria e appartata nella sua camera, nella quale si reclude. Parliamo dunque di una vita di certo ben diversa da quella delle sue coetanee.
Studia per lo più come autodidatta, grazie all’aiuto di un assistente del padre chiamato Benjamin Newton, e per un periodo frequenta il College Femminile di Mount Holyoke, che però abbandona.
Il suo carattere introverso, e il bisogno di estraniarsi dal mondo, fanno sì che stringa pochi legami affettivi e professionali nella sua vita. Anche se non manca qualche profonda amicizia: si lega a Susan Gilbert con la quale scambia numerose lettere e Samuel Bowles, direttore del giornale Springfield Daily Republican.
Dal punto di vista sentimentale sembra che Emily Dickinson abbia vissuto dei grandi amori platonici, perché si innamora di un reverendo sposato, Charles Wadsworth, e sembrerebbe anche dello stesso Bowles.
Compie pochi viaggi nella sua vita, durante i quali però incontra alcune personalità importanti nel mondo culturale, come lo scrittore e filosofo trascendentalista Ralph Waldo Emerson.
La sua forte vocazione poetica e il suo talento rimangono per lo più nascosti con lei nella sua stanza: soltanto sette dei suoi componimenti vengono pubblicati durante la sua vita. Ma alla sua morte, nel 1886, la sorella Lavinia scopre nella camera in cui si era autoreclusa ben 1775 poesie. Tutte scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, contenuti ordinatamente in un raccoglitore. La prima raccolta di poesie viene pubblicata nel 1890.
Oggi Emily Dickinson viene giustamente considerata una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, e anche una delle più rappresentative. Le sue opere vengono tradotte ancora oggi, sulle sue opere vengono prodotti testi di critica sempre più approfonditi. Vediamo insieme le frasi e poesie più belle di questa poetessa immensa.
Curiosità su Emily Dickinson: gli abiti bianchi e la sua stanza
Dunque il suo carattere singolare, un approccio complicato al mondo che la circondava e un’assoluta necessità di solitudine spinsero l’autrice a vivere gran parte della sua vita in reclusione nella sua stanza. Non solo: la Dickinson vestiva solo di bianco, in segno di purezza. Un distacco totale, fisico e simbolico, dal mondo.
Mise in opera un allontanamento dalla sua stessa famiglia, il suo universo di amore.
Pensate che la Dickinson non uscì dalla sua stanza al piano superiore della casa paterna neanche alla morte dei genitori, che pure amava.
Il suo unico accesso all’esterno era l’immaginazione, il suo talento e la vocazione poetica. Forse per questo le sue parole ci sembrano tanto profonde e vere.
Emily Dickinson: le frasi e poesie più belle per celebrarla
- Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo.
- Perché nasca un prato, bastano un trifoglio, un’ape e un sogno. E se non ci sono le api e il trifoglio, può bastare anche il sogno.
- Noi che abbiamo l’anima moriamo più spesso.
- La speranza è qualcosa con le ali, che dimora nell’anima e canta la melodia senza parole, e non si ferma mai.
- Conosco vite della cui mancanza non soffrirei affatto – di altre invece ogni attimo di assenza mi sembrerebbe eterno.
- Fa’ che per te io sia l’estate anche quando saran fuggiti i giorni estivi.
- Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore.
- Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito arriva al cielo la nostra statura
- Non sono solo sogni tutti i fatti, non appena ce li lasciamo alle spalle?
- Nessun vascello c’è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane.
E ancora:
Ho preso un Sorso di Vita
Ho preso un Sorso di Vita −
Vi dirò quanto l’ho pagato −
Precisamente un’esistenza −
Il prezzo di mercato, dicono.
M’hanno pesata, Granello per Granello −
Bilanciata Fibra con Fibra,
Poi m’han dato il valore del mio Essere −
Un solo Grammo di Cielo!