Franco Leggeri Poesie dalla raccolta ALFABETO GELIDO
Le parole e la tua freddezza.
In alcune parole ho scoperto
l’autoanalisi, immaginazione, così seducente
come lo è il suono che scorre piacevole,
o piacevolmente letale.
Le parole, esse, sono come una trama
di perfidi racconti ispirati alla fredda terra
e sono , ancora una volta, una variante del tuo rifiuto.
Sì, dopo l’approccio e le inutili trattative.
Quei dialoghi e la discrezione
e il surreale della frase sbagliata
e, ancora, tutti i rischi di una incertezza vera debolezza
degli aforismi che mi avevano entusiasmato.
E’ forse questa la tattica giusta per una relazione a due velocità?
Ora affogo le mie semplici idee
nelle emozioni e nei ricordi di quelle fantastiche (suggestive) visioni
che hanno disegnato, veramente implacabili,
il triangolo e tutti gli enigmi
di queste parole, o di alcune parole (preziose),
che ho tracciato con la mia penna.
Ora, adesso, la pagina appare crudele
essa è il profilo di un mondo così “antico”
da essere, ancora, un’eco che non torna mai nella mia anima.
Gli inconfessabili sogni .
E’ questa l’Ora,
Sì,
amica notte , è il momento,
è il tempo di staccarsi dal credere
Nel ricordo di un sogno
ora
Non ho più arie musicali
Per riempiere meticolose miniature
Composte da pazienti contraddizioni della mia mente.
E’ il mio grido disperato per il mio essere anemico di Poesia
Ossessionato da passati tramonti
Pieni di dubbi e di inconfessabili sogni,
ed è per questo, amica mia,
che amo te giovane notte e il tuo velenoso, ma dolce silenzio.
La nostalgia leggendo Cechov
Si , per avere nostalgia
devi avere, possedere , una casa,
ma, ora, i miei ricordi sono di un rosso sbiadito
e io mi lascio cadere addosso la sera
mia compagna fedele, essenziale madre dei sogni.
La mia anima
ora è
simile al vetro della finestra
che raccoglie le gocce di pioggia.
Nostalgia è il mio veleno Lucifero
è lui il padrone del foglio bianco
che cerco inutilmente di incidere con la penna rossa.
Proverò, ancora una volta, a disegnare Cechov
e “La signora con il cagnolino”
all’interno della mappa arancione
inchiodata alla mia anima.
Ora lascio Cechov in un mare tropicale
mentre io torno a creare un nuovo sogno
per una casa inesistente.
Le idee nel labirinto.
Nel labirinto corrono le idee, smarrite,
senza appigli scompaiono in un sorriso ovale
di odio bipolare .
Idee
del mio riflusso di scrittura critica,
generate dai ricordi
ad Atlanta
a studiare Shakespeare:” A midsummer Night’s dream”,
oppure Virginia Woolf:” To the Lighthouse”?
Persino il mio cane
sdraiato sulla sabbia,
le zampe stirate in avanti,
il muso sulle zampe
e gli occhi languidi
è in osservazione
delle mie idee che fuggono in avanti.
Il mio volto fermo e
ispirato
dall’alito del mare di Fregene
“a day to remember Atlanta 2013”
e la luce che illumina
i binari dei ricordi,
mentre le idee vagano (o brancolano?) , senza appigli,
forse, aggrappate ad un breve sogno.
Le mie rughe,
sono il mio tempo
mentre i miei occhi
disegnano sguardi spersi (o dispersi) nel sorriso ovale
del cerchio sulla sabbia.
Minimi sorrisi del gioco
quasi chiaro.
Mentre l’alba o il tramonto
scrivono sull’acqua
le idee dei miei sogni .
– Poesia dedicata al mio cane KEVIN,passeggiando sulla spiaggia di Fregene.
(Archivio 1974)
P.S.- Pensieri a margine-
Se le ultime parole concludono il libro
Sono la messe
O la vendemmia della fantasia
Le pericolose soluzioni sono azzerate,
il tempo ritrova la prima bellezza.
L’Indigena morale di codici scritta con penne assassine
Nascoste dietro un sipario .
Così nasce il brivido.
Le foto sono di Franco Leggeri- tramonto a Fregene-
Ascoltando -Sergei Rachmaninov – Moment Musicaux Op. 16 No. 4
Castelnuovo di Farfa- Via Coronari :”ORIGINE di DEDALO”-
Brano tratto dal libro Castelnuovo, la riva Sinistra del Farfa di Franco Leggeri
– Via Coronari :”ORIGINE di DEDALO”.
…………A Castelnuovo la simbologia complessa indossa una veste ruvida che, a contatto con l’aria dei vicoli, assume il colore carnevalesco di un battibecco ludico che, se incanalato nel pentagramma del vociare, diventa “apocalittico”. Se ti fermi all’incrocio di via Garibaldi con via Coronari puoi, potresti, riavvolgendo il nastro della memoria , ascoltare il gemito della letteratura mistica , irraggiungibile come un requiem elargito per un testo senza punteggiatura. Era quella un’età “del sole e della luna” quando in quella via correvano , con leggerezza, come una pennellata leggiadra e vigorosa, i figli del dopoguerra ;le ragazze indossavano gonne senza merletto, ma scoprivano e scalavano il territorio ( infido?) della Poesia cercando l’amore. Le frasi recitate in “corsivo”, erano baci sulla bocca dell’amato. Erano tempi carichi di speranza e di sogni verdi che si perdevano al calar della notte. Tempi di amori brevi e di baci mai dati . Erano annate , per Castelnuovo, da conservare. Erano annate buone. Erano annate di uomini veri che non si arrendevano………..
Brano tratto dal libro di Franco Leggeri-Castelnuovo, la riva Sinistra del Farfa-Foto di Franco Leggeri
Castelnuovo di Farfa- il sogno e l’UTOPIA CONSUMATA-
–INTRODUZIONE ALLA RACCOLTA MURALES CASTELNUOVESI DI FRANCO LEGGERI-
Disegni di Tatiana Concas
-Castelnuovo, il sogno e l’UTOPIA CONSUMATA-Sono nato a Castelnuovo di Farfa in una casa senza libri poi la vita e i fatti tristi che essa mi ha riservato mi fecero sconfinare nella Poesia. Io divenni un castelnuovese clandestino, emigrante all’interno di una biblioteca e ,quindi, iniziai a navigare in un “OCEANO DI LIBRI”. Ogni libro era ed è un’isola su cui mi è stato possibile vivere libero.La Poesia e la scrittura sono il giusto modo , forse, per ripagare il mio Borgo. Ripagare Castelnuovo con moneta giusta per avermi accolto, per avermi regalato i sogni scritti sui muri, suoni e profumi , la sua bella storia e le piccole storie che, assieme, sono diventate il mio Castello di Kafka e forse l’isola per un nuovo “naufrago castelnuovese”.Sono nato castelnuovese , da genitori e da nonni castelnuovesi , ma ho vissuto anche altrove una parte della mia vita. A Castelnuovo ho trascorso anni importanti, quelli che danno “l’impronta” alla formazione umana. Sono castelnuovese “dentro” e incatenato a Castelnuovo da sentimenti contrastanti come : Ammirazione per le sue straordinarie risorse , ma anche, ahimè, frustrazione per il modo in cui, quotidianamente, esse vengono sprecate da incapaci e le chiusure di questi .Come castelnuovese orgoglioso castelnuovese, sono parte di quella pattuglia che pensa che fare qualcosa , anche poco, sia meglio che non fare nulla ed abbandonare così il Borgo, l’amato Castelnuovo, al suo triste destino di :”colonia della sottocultura Sabina”. Vi sono castelnuovesi, senza altra colpa se non quella di essere nati a Castelnuovo, che meritano di avere una chance , cioè quella di vedersi riconoscere e valorizzare le loro straordinarie qualità nascoste che spesso non sanno nemmeno di possedere. Credo fortemente che la politica dei piccoli passi, in un Borgo come Castelnuovo, sia quella da percorrere. Quindi, piccoli passi fatti insieme a me da altri “castelnuovesi dentro”, anche se residenti altrove, con l’intento di unire alla mia passione le loro idee e le loro voci in un progetto di Rinascimento culturale castelnuovese.
INTRODUZIONE ALLA RACCOLTA MURALES CASTELNUOVESI DI FRANCO LEGGERI-
– Anteprima di alcuni disegni di TATIANA CONCAS presenti nella raccolta di Poesie “MURALES CASTELNUOVESI” di Franco Leggeri-Edizione DEA SABINA.
CASTELNUOVO DI FARFA – FIUME FARFA: “diritto di pesca e diritti rivieraschi.”
libro di Franco Leggeri :Castelnuovo , la riva sinistra del Farfa.
Prima dell’incastellamento dell’attuale abitato di Castelnuovo, la vita si svolgeva nel “CASTELLI SANTI DONATI” -Nel medioevo la Pesca era consentita tutto l’anno anche nei giorni festivi- Nei corsi d’acqua si erano costruiti appositamente sbarramenti, chiuse , ed erano dotati di attrezzature per la pesca. Vicino al fiume “Farfario” vi erano molte capanne ad uso dei pescatori. L’Abbazia di Farfa era rifornita di pesce salato essiccato che proveniva dai possedimenti marini dell’Abbazia. I luoghi adibiti alla pesca erano chiamati “PISCARIA” come si può leggere nei documenti del 786 e 792 -Fonte cartulari di Farfa. I pescatori del fiume Farfa dovevano versare il 50% del pescato al monaco “PISCIONARIO” che era l’altra faccia del “GRASSATORE” presente alla macellazione del bestiame. I pescatori catturavano i crostacei e piccoli molluschi. La pesca e il consumo del pesce era favorito dalla Chiesa perché il Vangelo riporta parabole con soggetto i pesci. Il consumo del pesce, come allora credenza comune :”Il pesce placa la lussuria , mentre la selvaggina la eccita”. Con il disboscamento finalizzato all’acquisizione di terre da coltivare veniva meno l’utilizzo della caccia per uso alimentare e si intensifico la pesca, la quale come abbiamo detto era favorita dalla Chiesa .La Caccia, sino alla Rivoluzione francese, rimase diritto della nobiltà: ”Il Signore ha sugli uccelli dell’aria e sui pesci dell’acqua”. Gli Abati di Farfa permettevano la caccia nei boschi di loro proprietà dietro il versamento di una :”Decima Volucrum”. Sul fiume Farfa si svolgeva tutta la vita della comunità rurale perché il fiume era la “FORZA MOTRICE” per tutte le attività “industriali”: MULINI, concia delle pelli ecc . sino ad avere a Granica le famose “Ferriere”. Nei trattati, “DIRITTI RIVIERASCHI”, si codifica anche l’uso dell’acqua per l’abbeveraggio del bestiame. I “DIRITTI RIVIERASCHI”, documento del 1903, fu la base per la rivendicazione, e la successiva negoziazione da parte del Comune di Castelnuovo con ACEA la quale sottrae l’acqua del fiume Farfa per alimentare l’ACQUEDOTTO DELLE CAPORE . La trattativa Comune di Castelnuovo e ACEA fu instaurata , discussa e conclusa dal Sindaco Dott. MARIO PORFIRI. Voglio ricordare che i famosi 7lt/sec di acqua e i punti luce dell’illuminazione pubblica, uso gratuito, furono alcuni vantaggi, guadagnati dal Sindaco Dott. Mario Porfiri, che ,ancora oggi, sono a beneficio dei castelnuovesi.Credo che con l’avvento dell’APS tutti i diritti acquisiti dal Sindaco Dott. Mario Porfiri, sembrerebbe che siano andati perduti , così come lo storico acquedotto di CERDOMARE del quale sembrerebbe siano andate “perdute le tracce e l’acqua”.
Il capitolo completo è sul libro di Franco Leggeri :Castelnuovo , la riva sinistra del Farfa.
L’organo a canne della chiesa parrocchiale San Nicola di Bari-
“….L’organo veniva suonato nelle grandi ricorrenze liturgiche. La “voce” dell’organo evidenziava , con solennità, tutte le fasi della Santa Messa. Ricordo che il suono, l’armonia, ti coinvolgeva in un’emozione che continuava a crescere. L’organista riusciva ad “animare” la celebrazione per evitare che il rito diventasse “sterile” , o meglio, una sterile esecuzione di gesti e movimenti. La Messa, prima del Concilio Vaticano II, veniva celebrata in latino e sinceramente era molto noiosa e incomprensibile. L’organo, prima della chitarra, riusciva a dare “anima” movimento e solennità, al rito della Santa Messa….”
Brano dal libro MURALES CASTELNUOVESI di Franco Leggeri
MURALES CASTELNUOVESI -” Castelnuovo, appartengo a un paese che non ho mai lasciato”.
“…….il mio Castelnuovo è nella memoria che, a volte, sconfina nella fantasia. Castelnuovo è trovare la poesia in una gabbia dorata. E’ difficile dimenticare quei vicoli, quei volti, quelle voci, quelle risa, quelle , tante, storie che vivono in quella gabbia dov’è rinchiuso Castelnuovo”.
Castelnuovo dimenticato da molti castelnuovesi ,(ancora una volta troppi).
“La mia poesia può ancora essere un richiamo? Castelnuovo dove coltivare , come in un giardino, i rumori , gli umori e il sapore delle parole mai pronunciate. Ho nascosto i volti nelle parole e le ho riposti nelle pagine dei libri. Sì, le parole che corrono nel labirinto il mio castello di Kafka . Ma, forse, è racchiuso in questa sera l’ultimo grido di questa tregua e, poi : <oltrepassare la soglia senza un permesso valido per sognare>.
Ormai sono stanco di seguire un solco ripieno di scritture per rivivere i vecchi racconti dell’appartenenza. Ora bisogna gridare “ Basta con il silenzio dei poveri” perché questa è l’ora che la poesia dica basta e il poeta smetta di grattare la rogna, mentre le luci e le ombre nutrono una terra che non è più a sostegno dei nostri piedi …….”
-Ricordare-
Rimane , per noi, l’incanto della vita,
Rimane l’odio e la violenza,
Rimane l’ingiustizia e la fame,
Rimane la dignità del silenzio ,
Rimane il ricordo dell’ultimo aprile e un cerchio di fuoco.
-Ricordare-
“Devi continuamente, tutte le mattine, a rompere il freddo del terreno rimasto per raggiungere, forse, il seme caldo e ancora vivo”.
Anche se al mattino apri le palpebre devi RICORDARE che non riuscirai a sfuggire al freddo della morte…………..”
Castelnuovo di Farfa-Piccole Storie dal Campo Profughi GRANICA-
Ricerca a cura di Franco Leggeri
BOLZANO-12/08/1950-Eleonora Stalldam, la profuga greca fuggita dal campo di Farfa Sabina, trovata morta. L’assassino è un ex-militare tedesco.
Bolzano -12/08/1950 –Nelle vicinanze del confine italo-austriaco, sui monti di Bressanone, è stato oggi arrestato dopo una caccia movimentata che si prolungava da oltre un mese, il pericoloso bandito” Guido Zingerle di 48 anni, nato a Ciardes (Bolzano) ex-militare tedesco, attivamente ricercato dalla polizia italiana e da quella austriaca quale autore del brutale assassinio di tre giovani donne e del tentato omicidio di un’altra giovinetta altoatesina. Sul suo capo erano state poste due taglie per un importo di mezzo milione di lire. L’unica sfuggita al sadico criminale, tale Barbara Kaiser, lo aveva riconosciuto in una fotografia mostrata dalla polizia. Essa era stata aggredita quattro anni fa mentre percorreva un sentiero montano nella Valle Isarco, pochi giorni dopo che il cadavere straziato di un’altra giovane donna, la maestrina Gertrude Kutin, era stato rinvenuto nascosto sotto un cumulo di sassi e di terriccio in un anfratto roccioso del monte Guncina presso Bolzano. La poveretta era stata afferrata dal bandito che, brandendo un grosso coltello, le aveva intimato: “ Vieni con me o ti ammazzo “. La ragazza, in preda a folle terrore, non riuscì ad aprire bocca e seguì passivamente il criminale nel folto della boscaglia. Durante la notte il bruto abusò della poveretta e poiché all’alba essa era quasi svenuta, la trascinò in una grotta e con una cinghia le legò mani e piedi e, quindi, dopo averla ricoperta di terra e di sassi, così come aveva fatto per la maestrina, la lasciò al suo destino. La poveretta sarebbe indubbiamente morta se fortunatamente la corda che le immobilizza le mani non si fosse allentata . La donna uscì così dalla tremenda posizione in cui si trovava e, abbattute le pietre che il suo seviziatore aveva posto all’ingresso della grotta, fuggi recandosi dai carabinieri. L’ultimo delitto, che ha fatto cadere nella rete il bandito, è stato l’assassinio ,sui monti del Tirolo, della villeggiante inglese Siena Munro, da lui sorpresa mentre stava effettuando una escursione alpina. Il cadavere della poveretta era stato scoperto in una caverna. La vittima aveva le mani legate, la bocca imbavagliata e il viso straziato da innumerevoli piccole ferite. Lo Zingerle, interrogato dai carabinieri, si è confessato ora autore di questo delitto, ammettendo anche la sua responsabilità nei precedenti assassini, ai quali si aggiungerebbe anche la brutale soppressione, avvenuti nei boschi di Vipiteno, della suddita greca Eleonora Stalldam, fuggita dal campo di concentramento di Farfa Sabina e trovata semisepolta in un anfratto roccioso quasi al confine italo-austriaco.E’ risultato che il mostro, un allogeno altoatesino trasferitosi in Austria prima dello scoppio della guerra, aveva fatto parte dell’esercito tedesco.
Ricerca Storica Campi profughi in Sabina a cura di Franco Leggeri
Bibliografia- Ricerca Archivi e Biblioteche varie.
L’ordine pp. 88-89,225-L’Italia Libera del 25 settembre 1943.D.Sensi, “pagine partigiane”, in Corriere Sabino del 15 aprile del 1945. G.Allara, “ Dopo Anziao: la battaglia del Monte Tancia”, in Aa.Vv., La guerra partigiana in Italia, Edizioni Civitas, Roma 1984, pp.66 e 67. Musu-Polito, Roma ribelle, pp. 114-115. Bentivegna-De Simone, Operazione via Rasella pp. 89-90., Roma e Lazio 1930-1950 pp.542,545. Piscitelli, Storia della Resistenza pp.325,326,327.Giuseppe Mogavero- La resistenza a Roma-1943-1945-Massari Editore.
CASTELNUOVO DI FARFA – La FONTANELLA della PIAZZETTA-
Disegno di Tatiana CONCAS
“Scoprire il fascino e il ‘mistero’ della vecchia, storica, FONTANELLA della PIAZZETTA. Questa fontanella , incastonata nella sua nicchia come un gioiello, emana fascino e, sicuramente, abbellisce l’immagine del nostro Borgo. Castelnuovo è un borgo ricco di suggestioni, scorci e vere e proprie vibrazioni. Trasuda cultura e storia. Questa fontanella è un “totem” posto all’incrocio di un quadrivio che distribuiva l’acqua potabile, acqua sorgiva e la riversava , così si dice, il supero ,nella fontana di Porta FONTE CISTERNA. L’acqua proseguiva giù sino all’ultimo fontanile che raccoglie tutti i rivoli di acqua provenienti dalla sommità del colle, LA PIAZZETTA, dove si adagia Castelnuovo”.
Dal libro di Franco Leggeri-“Castelnuovo la riva sinistra del Farfa”. Disegno di Tatiana CONCAS
Patto di Fratellanza fra tutti i Castelnuovo d’Italia
Brano dalla “Rassegna Stampa” in Appendice al libro “Castelnuovo, la Riva Sinistra del Farfa” di Franco Leggeri
–L’idea nacque nel dicembre 2003 in occasione dell’annuale Sagra del “Superzampone”-Il 12 e 13 febbraio del 2004 si incontrarono i Sindaci di otto Comuni. Castelnuovo di Farfa fu rappresentato dal vicesindaco Bruno Burbuglini in sostituzione del Sindaco Reno Ricci. Riporto di seguito una delle tante rassegne stampa del mio Archivio privato –
-A CASTELNUOVO RANGONE (Modena) SI SONO INCONTRATI I PRIMI CITTADINI DEI CENTRI CHE PORTANO QUESTO NOME-
Un patto tra le «Castelnuovo d’Italia» Vogliono creare una rete di promozione turistico-culturale Mauro Saroglia CASTELNUOVO NIGRA Sapevate che «Castelnuovo» è il nome più diffuso tra i Comuni d’Italia? Forse no, ma converrete che la notizia, per quanto curiosa, non appare sorprendente. Comunque sia, nell’intero Bel Paese sono ben ventiquattro i Comuni che si fregiano di questo nome: più di uno per regione, in media. Il 12 e 13 febbraio scorsi i sindaci di otto «Castelnuovo» italiani – precisamente: Roberto Alperoli di Castelnuovo Rangone, Modena; Simone Brogi di Castelnuovo Berardenga, Siena; Bruno Burbuglini, vicesindaco di Castelnuovo Farfa, Rieti; Giuseppe Macera di Castelnuovo Parano, Prosinone; Giorgio Musso di Castelnuovo Don Bosco, Asti; Alberto Tognoni di Castelnuovo Magra, La Spezia; Pier Antonio Varutti di Castelnovo del Friuli, Pordenone; e Matteo Sergio Bracco di Castelnuovo Nigra, a tenere alto l’onore della Valle Sacra e del Canavese più in generale – si sono dati convegno a Castelnuovo Rangone, dove hanno solennemente stretto il «Patto di fratellanza tra i Castelnuovo d’Italia»: la denominazione ha un sapore vagamente risorgimentale, ma le intenzioni dei sindaci, in realtà, sono molto più «modem», dal momento che con questo atto si intende creare una rete di promozione turistico-culturale, dalla quale tutti possano trarre benefici I primi cittadini dei vari Castelnuovo si erano conosciuti a dicembre, in occasione della «Festa del Superzampone» organizzata in terra emiliana, festa alla quale erano stati invitati dall’amministrazione comunale e dall’Ordine dei Maestri Salumieri Modenesi. Tra i rappresentanti di queste comunità, accomunate dal medesimo nome, la simpatia e la sintonia erano nate immediatamente; si era quindi deciso di dare forma stabile a queste occasioni di incontro e confronto. «Nell’incontro che abbiamo avuto a metà febbraio – spiega Matteo Bracco – sono stati messi in cantiere alcuni appuntamenti, scambi culturali, iniziative promozionali. Con il patto siglato, è nostra intenzione valorizzare le identità comunali e regionali, mettendo in circolo idee, esperienze, sensibilità, e affermando i valori di una comunità integrata e solidale. E’ questo, secondo noi, il modo più genuino di dare corpo al concetto di federalismo, un federalismo solidale e che parte dal basso». Il «patto» tra i Comuni, in questo modo, diventerà quindi una buona spinta per gli amministratori pubblici a confrontarsi sul proprio lavoro, magari offrendosi reciprocamente idee e soluzioni; ma soprattutto potrà diventare, per i cittadini, l’occasione di conoscere a fondo altre realtà regionali. Tra le iniziative già messe in cantiere, e che prenderanno corpo nei prossimi mesi, c’è ad esempio una <card>, che darà la possibilità ai cittadini che visiteranno gli altri Castelnuovo di ottenere sconti e agevolazioni; oltre a questo, c’è l’intenzione di realizzare un depliant informativo comune, che valorizzi le potenzialità turistiche dei singoli paesi. Ma i Castelnuovo che, per il momento si sono «federati» sono soltanto otto… «E’ vero – conclude Bracco -, ma non vogliamo certo fermarci qui: è nostra ferma intenzione riuscire ad associare tutti i Castelnuovo d’Italia».
Brano dalla “Rassegna Stampa” in Appendice al libro “Castelnuovo, la Riva Sinistra del Farfa” di Franco Leggeri
Questo sito usa i cookie per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner o comunque proseguendo la navigazione nel sito acconsenti all'uso dei cookie. Accetto/AcceptCookie Policy
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accetto/AcceptCookie Policy
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.