Ancora aperte le iscrizioni (fino al 15 luglio) per il ๐๐ผ๐ฟ๐๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฒ๐๐ฟ๐ฎ – ๐๐ฎ๐๐ฑ๐ฒ๐บ๐๐ ๐๐ฒ๐๐บ ๐๐ถ๐๐ต๐ฎ๐ฟ๐ฎ – che si terrร allโ๐๐ฏ๐ฏ๐ฎ๐๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฆ. ๐ ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎ dal ๐ฎ๐ฐ ๐ฎ๐น ๐ฎ๐ต ๐น๐๐ด๐น๐ถ๐ผ.
Un approccio pratico giร sperimentato dalla ๐ ยช ๐๐น๐ถ๐๐ฎ ๐ ๐ฎ๐น๐ฎ๐๐ฒ๐๐๐ถ, arpista e cantante della Cappella Musicale della Cattedrale di Pisa โ che ha portato a un apprendimento immediato anche in coloro che partivano da zero!
Il lavoro รจ individuale e corale per riscoprire: sia la vocazione intimistica dello strumento, sia la bellezza di un percorso nel quale ascoltare gli altri per essere parte di un ensemble.
Biblioteca DEA SABINA-Vasilij Nemiroviฤ-Danฤenko–โI gemelli di San Nicolaโ
a cura e traduzione di Marco Caratazzolo
Stilo Editrice-Fonte rivista on line PugliaLibre.
DECRIZIONE
Una torrida giornata estiva, mentre gli abitanti di Bari Vecchia sono immersi nei chiassosi e consueti rituali della loro vita quotidiana, un evento straordinario sconvolge la pace della Basilica di San Nicola. Una povera pellegrina russa, giunta poche ore prima per inchinarsi alle spoglie del Santo, viene trovata morta dal priore della Basilica accanto allโaltare della cripta. Ma non รจ tutto: vicino alla donna morente si scorge unโaltra presenza. ร lโinizio di questa ยซfavola della realtร ยป di Nemiroviฤ-Danฤenko, in cui elementi di mistero si intrecciano a una trama dai tratti fiabeschi, dando vita a un affresco che si sviluppa tra le vie, gli odori, i colori, i volti dei bambini e le urla genuine delle donne di Bari Vecchia.
La novella I gemelli di San Nicola di Vasilij Nemiroviฤ-Danฤenko รจ stata tradotta e curata da Marco Caratozzolo, docente di Lingua e letteratura russa allโUniversitร degli Studi di Bari, ed รจ pubblicata da Stilo Editrice nella collana โPagine di Russiaโ (pp. 136, euro 14).
Biografia di Vasilij Nemiroviฤ-Danฤenko(1844-1936) fu poeta, prosatore e giornalista. Fratello del piรน celebre regista teatrale Vladimir, acquisรฌ grande notorietร per i resoconti ispirati ai numerosi viaggi che compรฌ in varie parti del mondo (tra questi la Spagna, lโAfrica, lโEstremo Oriente, il Monte Athos), anche come corrispondente di guerra per i piรน influenti quotidiani e periodici russi. I luoghi visitati divennero lโambientazione dei suoi numerosi romanzi e racconti, scritti con uno stile tradizionale russo, ma ricchi di originali elementi paesaggistici e di vita quotidiana. Nellโultima parte della sua vita, Nemiroviฤ-Danฤenko, che non condivise la Rivoluzione dโOttobre, si stabilรฌ a Praga, collaborando con le maggiori testate dellโemigrazione russa in Europa.
STILO EDITRICE SOC. COOP. R.L. v.le A. Salandra 36 – 70124 Bari tel. 080/9905095
La Stilo Editrice s.c.r.l., con sede in Bari, svolge con continuitร la sua attivitร editoriale dal 1999. La sua produzione รจ raccolta in un catalogo storico che annovera circa trecentocinquanta titoli, suddivisi in due marchi editoriali: Stilo e Grecale.
Il marchio Stilo รจ quello originario e il suo profilo รจ mutato negli anni parallelamente ai tempi e ai cambiamenti del mondo editoriale. Attualmente dedica particolare lโattenzione alla letteratura straniera, selezionando opere provenienti dalle โperiferieโ dโEuropa, e sulla cultura slava e russa, attraverso la pubblicazione di studi e ricerche ma anche di opere narrative e poetiche. Altri settori della sua produzione sono la filosofia, la legalitร e lโintercultura โ in cui si impegna anche attraverso rassegne e festival โ nonchรฉ i testi della tradizione regionale che abbiano legami con la cultura italiana ed europea.
Il marchio Grecale รจ nato invece nel 2015 e ospita opere dedicate alla cultura dei territori nelle loro diverse sfaccettature (arte, turismo, ambiente e natura, spiritualitร , storia e letteratura) attraverso testi agili e brevi.
Con i due marchi lโEditrice vuole dare voce agli intrecci tra dimensione globale e locale, laddove si abbracciano in una prospettiva โmeridianaโ.
Dal 2013 lโEditrice organizza, insieme alla Cattedra di Lingua e letteratura russa dellโUniversitร degli Studi di Bari โAldo Moroโ, il Festival Letterario Pagine di Russia finalizzato a promuovere la conoscenza della letteratura e della cultura russa. La direzione scientifica del festival รจ dei docenti Marco Caratozzolo e Simone Guagnelli.
LโEditrice organizza periodicamente corsi di formazione al lavoro editoriale e accoglie per tirocini formativi studenti dellโUniversitร degli Studi di Bari
Partecipa alle fiere nazionali e internazionali di settore come il Salone Internazionale del Libro di Torino, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria Piรน Libri Piรน Liberi di Roma, la Fiera del libro di Francoforte, il Festival du Livre di Parigi; una selezione delle sue opere รจ presente sul sito italbooks.com promosso dallโICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).
STAFF Lo staff della Stilo Editrice รจ composto numerosi collaboratori tra correttori di bozze, redattori, traduttori, grafici, tecnici.
Presidente:Vito Lacirignola, dott. in Filosofia Direzione editoriale: Chiara Lacirignola e Marianna Carabellese, dott.sse in Filologia moderna Capo-redattore: Stefano Savella, dott. in Filologia moderna Consulenti: Vanna Maraglino, PhD in Filologia greca e latina e in Scienze storiche, e Stefano Savella, dott. in Filologia moderna Direttori di collana: Daniele Maria Pegorari, docente di Letteratura italiana contemporaneapresso lโUniversitร degli Studi di Bari, dirige le collane Officina, Biblioteca della letteratura pugliese e Ciliegie; Marco Caratozzolo, docente di Lingua e letteratura russa presso lโUniversitร degli Studi di Bari, dirige la collana Pagine di Russia;
Mario De Pasquale, co-direttore editoriale della rivista online della SFI ยซComunicazione Filosoficaยป e presidente della sezione SFI di Bari, dirige la collana Filosofia. Progetti: Marco Caratozzolo e Simone Guagnelli, docenti presso lโUniversitร degli Studi di Bari, curano la direzione scientifica del Festival Letterario Pagine di Russia.
DISTRIBUZIONE Il sistema distributivo dei libri della Stilo Editrice รจ attualmente cosรฌ organizzato:
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“La luna, i suoi speroni, ha ferito la notte castelnuovese. Il tempo, lโinsulto del tempo si รจ smarrito nella ruggine dei ricordi. Occasioni uccise da barbari affamati di euro . Ora incidere la memoria su lastre di pietra. Il verde, la verde Valle del Farfa era un invito alla contemplazione .La colpa , se colpa รจ lโaver creduto di possedere la luna nellโetร dei sogni. La colpa รจ nellโaver camminato nei sentieri dellโerica. La Valle , il mito , la sua Storia รจ qui nel mio cuore che colora di rosso gli spini delle siepi. Se il sogno si disperde lascio le mie parole sulla pietra. La stagione del gelo uccide le gemme della speranza , il tragitto segnato dal forte profumo, tragitto senza bandiere, del fieno falciato dai ricordi e illuminato dalla luna che uccide lโombra dei cespugli. Ho rigirato tra le mie mani le parole, contato i sospiri come si contano le monete, ho cercato di scrivere lโombra della sera , i ricordi degli anni giovani e lโaltalena delle spinte infinite, le stagioni senza croci e le mani legate. Se la morte mi resta come lโultimo sogno , lโultima arma prima che anche le parole scritte siano morte per sempre. Cerchi un lapis , un foglio , una sedia per ricomporre, con calma, i fili, i fumi delle illusioni, le nuvole che portano la pioggia carica di poesia. Le vecchie porte dei fienili, il cigolio dei cardini vecchi, le note delle passate avventure prima che i fuochi si spengano . I ricordi, come le rondini, tornano sempre a scandire la forte stagione della follia mente negli uliveti la brezza accarezza le foglie , la brezza intrisa di fumo , di fieno, e sono i fuochi del bivacco del tempo immutato scolpito nellโattesa di unโalba rossa che trasformano i vicoli del Borgo nel labirinto di Dedalo e ad ogni incrocio trovi una epigrafe,un ricordo e un nuovo inizio”.
Un vecchio proverbio castelnuovese dice testualmente: โโU giornale (ora anche il web) รจ come u somaru, quillu che jhi carichi portaโฆโ. Assistiamo , leggiamo, a Castelnuovo a โLezioni di Memoria e Appartenenzaโ. Grande lezione impartita a noi โvecchi ignoranti castelnuovesiโ che, appunto, di Storia castelnuovese , non avendola vissuta, abbiamo un โdisperatoโ bisogno di abbeverarci alla fonte โOrnischiโ o โBollicaโ. Noi vecchi castelnuovesi stiamo imparando cosa significa essere ignoranti. Se ben ricordo , in teoria, lโignorante รจ chi dice <non so>, ma in realtร , a mio avviso, dopo aver letto vari articoli relativi alla โMemoria e Appartenenzaโ credo che, in veritร oggi, a Castelnuovo รจ colui che <non sa e non conosce la Storia castelnuovese > ma la vuole spiegare ed illustrare ai protagonisti cioรจ a noi VERI CASTELNUOVESI. Il proverbio castelnuovese citato allโinizio รจ vero:โ Lโignoranza della Storia castelnuovese? Grazie al web รจ diventata โsaccenzaโ.A Castelnuovo assistiamo, in fatto di Storia ,a una sorta di: โliberi tuttiโฆ di sparare idiozie storiche che sono cosรฌ eclatanti nella โsemplicistica e ingenuaโ ricostruzione nella fase cronologica, date, e nei personaggi . Mnemosune (memoria) ) la madre di tutte le Muse, i greci la identificavano con la capacitร di tenere a mente, rammentare, quindi con unโabilitร della ragione, della testa, in prima istanza. Il โpotereโ castelnuovese รจ complice di questo โANNO ZEROโ della โnuova storia castelnuoveseโ.Noi castelnuovesi quello che abbiamo vissuto, รจ entrato in circolo nel nostro sangue, รจ parte di noi.Noi vecchi castelnuovesi , allontanati e isolati dal โpotere arrogante dellโignoranzaโ che nome dobbiamo dare a chi offende la nostra intelligenza? Qualโรจ il nome corrispondente? Rabbia? O piuttosto delusione, sconforto, fastidio? A Castelnuovo lโignoranza della vera storia castelnuovese รจ alla base della situazione attuale. Lโinflazione dโinformazione, in continua crescita ed evoluzione, fa perdere il senso di continuitร del tempo, il valore della memoria, in un perpetuo โattimo presenteโ che cancella percorsi storici lenti, difficili, conquistati a fatica, tra passi in avanti e dolorosi ritorni al passato.Questa โ dittatura dellโinformazione castelnuoveseโ รจ la causa dellโindifferenza con cui si accettano decisioni che hanno e avranno conseguenze pesanti per la societร e la democrazia del nostro amato Castelnuovo.ร pericoloso per il โpotere castelnuoveโche la gente abbia conoscenza, anzi coscienza, dei fatti storici che, in bene e in male, sono allโorigine della situazione attuale. Noi castelnuovesi, quelli dellโOrgoglio castelnuovese, dobbiamo aver presente che la memoria storica non รจ โautomaticaโ, deve essere tenuta viva, non โmummificataโ e resa โsterileโ , attualizzata , cosa ben diversa โdal racconto diversoโ. La Storia , la nostra storia castelnuovese, viene โmessa a tacereโ per, a mio avviso, non dare ai giovani la capacitร di analisi, critica, denuncia , discussione del presente alla luce del passato al fine di non far conoscere i โpercorsiโ in cui si sono perse conquiste e spesso anche i valori. La VERA storia di Castelnuovo ci permette, a noi tutti , di crearci una coscienza critica indispensabile per comprendere il tempo di oggi e per intervenire nella societร castelnuovese con libertร , obiettivitร , apertura, forza intellettuale e morale. Ripeto da anni che sono pronto per un pubblico dibattito con le autoritร e gli โstorici castelnuovesiโ.
Castelnuovo e i colori della rabbia,
Noi che abbiamo la parola interdetta
aspettiamo le stelle del cielo
per vedere ,da questo ponte della Storia,
lโultima acqua silenziosa del nostro passato.
In questo spazio infinito dei ricordi
possiamo solo gettare i nostri sassi della rabbia.
Noi non abbiamo voce
perchรฉ oscurati e dimenticati
e il nostro respiro รจ nascosto al sole.
Ora lโombra del silenzio scivola
e trascina a valle la voce dellโoblio.
A noi Castelnuovesi non resta che imparare
la trama dei racconti
nasconderli nel libro dellโanima
e custodirli nei cassetti della memoria.
Scriveremo e racconteremo
lo โschiaffo della resaโ
che le sirene del potere ,
beffandosi del nostro dolore
e il non essere capaci di rifiutare le โmonetineโ dellโumiliazione,
CASTELNUOVO DI FARFA โLa bottega del Fabbro :โGIUVANNINU U FERRARUโ-
“Castelnuovo di Farfa-Allโinizio di Viale Regina Margherita, subito dopo la chiesa della Madonna degli Angeli era attiva la bottega del Fabbro ferraio โGIUVANNINU U FERRARUโ- In questo laboratorio venivano forgiati tutti gli attrezzi agricoli, dal vomere alle vanghe ecc. In questo locale, sulla strada, venivano โferratiโ le mucche, i cavalli e gli asini. Questo laboratorio era lโofficina di riparazione delle โMacchine Agricoleโ e โForza Lavoroโ in uso sino agli anni 1960. I contadini avevano molta cura delle unghie e delle zampe delle mucche, perchรฉ su di esse si esercitava tutto lo sforzo del lavoro, sia in fase di traino che di percorso di strade sassose. Venivano applicati dei ferri sotto le unghie delle mucche, ferri protettivi a forma di piastra leggermente arcuati. Lโavvento della โmeccanizzazione agricolaโ, il trattore, rese antieconomico il lavoro delle mucche e degli asini e, quindi, lโattivitร di maniscalco di paese cedette il posto al meccanico ed al gommista”.
Dal libro di Franco Leggeri- Castelnuovo, la riva sinistra del Farfa
ยซ Cโest le livre que jโaurais voulu รฉcrire. ยป Giorgio Bocca (ancien partisan,reporter, cofondateur de La Repubblica)
Rรฉsumรฉ
Paru chez Einaudi en 1962 et rรฉguliรจrement rรฉรฉditรฉ depuis, La Guerre des pauvres fait revivre, ร partir du journal tenu par lโauteur, un chapitre hรฉroรฏque mรฉconnu de lโhistoire de lโItalie, depuis la campagne de Russie (il sโengage en juillet 42) jusquโร la Libรฉration (Cuneo est libรฉrรฉe fin avril 45). Officier du corps expรฉditionnaire italien sur le front de lโEst dans la division Tridentina, Revelli raconte lโimmense dรฉfaite et la retraite tragique qui, ร la suite de la contre-offensive russe sur le Don, jettent ร travers la steppe gelรฉe des dizaines de milliers dโhommes, dont peu survivront. Aprรจs, รฉcrit-il, sa vie ne sera plus la mรชme. Quittant lโarmรฉe, il prend les armes dans le maquis des Alpes et mรจne au jour le jour, comme chef partisan puis en tant que commandant de lโune des brigades antifascistes Giustizia e libertร , un autre combat โ contre les dรฉtachements mussoliniens de la Rรฉpublique de Salรฒ et contre les troupes hitlรฉriennes. Au fil des jours et des pages de ce livre-vรฉritรฉ sโaffirment la cohรฉrence dโun destin individuel, la dignitรฉ des humbles pris dans la folie absurde de lโhistoire, la force du tรฉmoignage sur ยซ la guerre vue dโen bas ยป. Portรฉes par une prose sรจche et abrupte, une รฉcriture blanche de mรฉmorialiste qui sโinvente en marchant et en luttant, loin de la rhรฉtorique du combat ou du sentiment.
Entre Le Sergent dans la neige de Mario Rigoni Stern (1953) et La Guerre sur les collines de Beppe Fenoglio (1968), une autre voix s’รฉlรจve, qui confรจre ร ces antimรฉmoires de guerre la dimension dโune รฉpopรฉe.
Traduction et annotation dโAngela Guidi et Lucie Marignac
Prรฉface d’รric Vial
Postface dโEmmanuel Laugier
Inรฉdit en franรงais
De Nuto Revelli ont รฉtรฉ traduits : Le Monde des vaincus, Maspรฉro, 1980 ; Le Disparu de Marburg, Rivages, 2006 ; Les Deux Guerres. Guerre fasciste et guerre de libรฉration, ICIP, 2020.
Photographie de couverture : Jean Gaumy, 2008
L’auteur
Nรฉ et mort ร Cuneo, dans le Piรฉmont, profondรฉment attachรฉ ร ces montagnes quโil arpenta en chasseur alpin, puis comme partisan aprรจs lโarmistice du 8 septembre 1943, Nuto REVELLI (1919-2004) est lโune des grandes figures de la Rรฉsistance italienne. Son ลuvre dโรฉcrivain (il publie dix livres entre 1946 et 2003) sโenracine tout entiรจre dans son expรฉrience de la guerre et dans sa connaissance intime des paysans pauvres du Piรฉmont.
Le prรฉfacier
รric VIAL, professeur dโHistoire contemporaine ร lโuniversitรฉ de Cergy-Pontoise, est spรฉcialiste de lโhistoire de lโItalie auXXe siรจcle, en particulier de lโรฉmigration italienne en France. Il a notamment publiรฉLa Cagoule a encore frappรฉ โ Lโassassinat des frรจres Rosselli2010), De Gaulle. Portrait-mosaรฏque(2017) et dirigรฉJean Moulin, lโรขme de la Rรฉsistance(2012). Rue dโUlm, il a traduit et prรฉsentรฉ des textes de Piero Gobetti,Libรฉralisme et rรฉvolution antifasciste(2010), puis lโouvrage de Sabino Cassese,LโItalie, le fascisme et lโรtat(2014).
Le postfacier
Essayiste, critique littรฉraire et poรจte, Emmanuel LAUGIER est nรฉ en 1969 au Maroc. Son premier livre, Lโลil bande, paraรฎt en 1996 (rรฉรฉd. 2016). Suivent une quinzaine de recueils dans lesquels il explore la synthรจse entre espaces mรฉmoriels et expรฉrience du prรฉsent. Il s’emploie ร restituer une disparitรฉ de perceptions et dโinformations dans lโoscillation dโune รฉcriture en rupture constante de rythme. Aux รฉditions Nous, il a publiรฉ en 2020 Chant tacite.
Sommaire
Prรฉface De Modรจne ร Paraloup, par รric VIAL
Note de l’auteur
Prรฉambule
La retraite sur le front russe. 16 janvier-10 mars 1943
Le retour en Italie. 17 mars-26 juillet 1943
La guerre de partisan. 8 septembre 1943-27 aoรปt 1944
En France avec la brigade Carlo Rosselli. 28 aoรปt 1944-23 avril 1945
Italie. La libรฉration de Cuneo. 24-29 avril 1945
Notes
Postface Le prรฉsent crรฉnelรฉ de l’action, par Emmanuel LAUGIER
L’autore di “Non รจ un paese per vecchi” e “La strada” aveva 89 anni.
Nato in una famiglia cattolica, nei suoi romanzi campeggiano interrogativi potenti: Dio o il nulla? Libertร o fato? Vita o morte?
Santa Fe ,in New Mexico, 13 giugno 2023-E’ decedutoall’etร di 89 anni,Cormac McCarthy, all’anagrafe Charles Joseph McCarthy,scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense.Vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa 2007 con il romanzo piรน famoso โLa stradaโ. Dai suoi romanzi sono stati tratti molti film di successo tra cui โNon รจ un paese per vecchiโ che vinse l’Oscar nel 2008. Ho letto ambedue i libri che mi sono piaciuti tantissimo ma รจ su romanzo โla stradaโ che voglio soffermarmi. Lungo una strada americana, un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome , spingono un carrello che contiene tutte le loro cose. Dieci anni prima il mondo รจ stato distrutto da un’apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c’รจ storia e non c’รจ futuro. Mentre cercano la possibile salvezza andando verso sud, il padre racconta al figlio la sua vita e , lungo tutto il viaggio che non sembra avere fine, giungono alla casa dell’infanzia del padre. Lรฌ esplorando un supermarket abbandonato, il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Per loro sfortuna incrociano una carovana di predoni e l’uomo รจ costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Proseguono il viaggio e arrivano al mare ma anche il mare non รจ piรน lo stesso: รจ solo una distesa d’acqua grigia, senza neppure l’odore salmastro. Continuano il loro viaggio con la promessa del padre al figlio: โla misericordia verrร โ. Lo stile di McCarthy รจ scarno e incisivo: prosa essenziale e tagliente; narrazione per piccoli paragrafi,intervallati da dialoghi stringati, diretti e duri. Uno stile che rende alla perfezione lโincubo apocalittico. Un romanzo che, per me, merita di essere letto, perchรฉ, certe volte, dovere affrontare lโignoto puรฒ rivelarsi molto piรน faticoso che vivere in una quotidiana ordinarietร .
Gino Carosini e Marco Mastroianni-I ragazzi della Resistenza
Storie d’amore, coraggio e paura di giovani partigiani liguri.
Con la collaborazione di Donatella Alfonso-De Ferrari editore-
DESCRIZIONE
Un ragazzo e una ragazza, alla scoperta dellโentroterra ligure, incontrano in unโosteria un gruppetto di anziani. Sarร lโoccasione per conoscere storie di ragazzi come loro che, ottantโanni fa, hanno capito quale scelta fare: quella di prendere le armi o, anche disarmati, mettere in gioco la loro vita per la libertร da un regime oppressivo e la costruzione di unโItalia democratica. Storie che i ragazzi di oggi devono imparare a conoscere per apprezzare davvero cosa significhi vivere liberi. E, come i protagonisti del libro di Carosini e Mastroianni, iniziare a farsi domande.
Anpi provinciale Genovasta promuovendo questo interessantissimo volume fumettato.Come sezione Triulzi di Isola del Cantone ne distribuiremo delle copie ai nostri neo-diciottenni ad ottobre durante il Battesimo Civico
DE FERRARI EDITOREยฎ รจ un marchio di JANUA S.R.L.S. Via delle Bernardine 4/6, 16128 Genova
Curatore Hilda Girardet-Prefazione di Bruno Rostagno-Postfazione di Mirella Abate
Editore Claudiana
DECRIZIONE
Fatto prigioniero dopo lโ8 settembre e deportato nei lager della Germania nazista per il rifiuto di continuare la guerra a fianco dei tedeschi e dei repubblichini di Salรฒ, il giovane sottotenente valdese Giorgio Girardet tiene fortunosamente un diario, ritrovato quasi integro dalla figlia. Qui se ne propone la parte che va dal marzo 1944 al gennaio 1945 quando, nel campo di Sandbostel โ lo stesso di Alessandro Natta, Giovannino Guareschi, Gianrico Tedeschi e tanti altri โ, fu il pastore di una piccola rappresentanza evangelica e dove, sorretto da una grande fede e da una forte volontร di reazione, moltiplicherร le occasioni per incontri, gruppi di studio e stabilirร i primi rapporti โecumeniciโ con alcuni dei cattolici piรน aperti presenti nel lager. In quei mesi getterร le basi per la sua lunga vita professionale di pastore, giornalista e studioso, sempre innovatore e sempre aperto al futuro. Al di lร del valore di testimonianza storica, queste pagine, attraverso le lenti di una prospettiva certamente parziale, ci permettono di scoprire come alcuni protagonisti di una generazione ora rimpianta abbiano saputo in condizioni drammatiche confrontarsi e gettare le basi culturali e morali per la ricostruzione del Paese.
Il libro in pillole
Premessa della figlia Hilda e postfazione di Mirella Abate sullโesperienza di pastore nel lager
Prefazione di Bruno Rostagno
Lโimpegno per combattere lโabbruttimento con letture e attivitร culturali
La forza della fede e la decisione di farsi cappellano degli evang
Indice testuale
Prefazione. Pensiero teologico e fede alla prova di Bruno Rostagno Introduzione di Hilda Girardet
1. Gli Internati Militari Italiani
2. Lโantefatto: la resistenza a Lero
3. Silenzi e omissioni
4. Famiglia e formazione
5. Foto e parole: le tracce
6. Quali e quanti lager?
7. A Sandbostel: attivitร e personaggi
8. Tre sorprese Avvertenza
Parte prima. Lager di Sandbostel
Parte seconda
Parte terza. Studi, conferenze, interventi pubblici nel Lager
Postfazione. Che il mio spirito sia alto o basso, Signore, sii tu con meโฆ di Mirella Abate Ringraziamenti Riferimenti bibliografici
Biografia dell’autore
Giorgio Girardet Pastore valdese e giornalista, ha diretto il Centro ecumenico di Agape (To), ha fondato e diretto il settimanale โNuovi Tempiโ e diretto lโAgenzia di Stampa NEV, ed รจ stato docente di Teologia pratica presso la Facoltร valdese di Teologia di Roma. Autore di numerose pubblicazioni, si ricorda la trilogia Cristiani perchรฉ, Bibbia perchรฉ, Protestanti perchรฉ, editi da Claudiana.
Hilda Girardet Laureata in Pedagogia, รจ stata segretaria di redazione, docente elementare, ricercatrice ed esperta di Psicologia dellโEducazione presso lโUniversitร La Sapienza di Roma. Specializzata nella didattica della storia, รจ autrice di alcune pubblicazioni sullโinsegnamento della storia nella scuola di base.
Catalogo Mostra- M9 – Museo del โ900 -Venezia Mestre
a cura di Gabriella Belli- Editore Marsilio Arte
Emilio Vedova รจ un artista che ancora ci ispira: nella vita come nellโarte ha unito etica ed estetica, messo al centro della sua ricerca lโuomo, rivoluzionato la pittura con un percorso riconosciuto dalla critica internazionale, svolto con passione lโinsegnamento ai giovani, cui ha a๏ฌdato idee nuove, responsabilitร e speranze.
Rivoluzione Vedova, a cura di Gabriella Belli, presenta tanto la rivoluzione che Emilio Vedova ha rappresentato nella storia della pittura italiana quanto le sue battaglie per i diritti civili, il pacifismo, contro lโinganno delle ideologie e la violenza delle dittature, per i diritti democratici.
In mostra tre grandi installazioni, tra cui …in continuum, compenetrazioni/traslati โ87/โ88 e i plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch โ64, per la prima volta assieme nello stesso spazio espositivo, oltre a una quindicina di opere realizzate tra gli anni quaranta e i novanta, concepite da Vedova nellโurgenza di rispondere ai conflitti e alle contraddizione del suo tempo.
Rivoluzione Vedova apre un percorso inedito per M9 che, per la prima volta dalla sua inaugurazione, sceglie lโarte contemporanea come strumento per esplorare e interpretare la storia.
Lโiniziativa avvia un ciclo di mostre biennali, dedicate a protagonisti della storia dellโarte dallโalto impegno civile che, al contempo, hanno rivoluzionato le arti cambiando regole e canoni con contributi originali e innovativi, come Emilio Vedova, la cui opera รจ interprete e testimone di una costante attualitร .
Saranno esposti, tra gli altri, alcuni fondamentali lavori del pittore veneziano connotati proprio dal forte legame con i drammatici eventi del suo tempo, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo โฆin continuum, compenetrazioni/traslati โ87/โ88 e i sette plurimi dellโAbsurdes Berliner Tagebuch โ64.
โLโattualitร di Vedova sta negli universali della sua pittura o, piรน semplicemente, nel suo messaggio. Valori radicati nel suo esistenziale in dialogo con la storia, intesa come vivere nel presente, โesserci dentroโ, misurarne i conflitti e le contraddizioni in una quotidiana dialettica.
La storia come una punteggiatura costante che ha esercitato nella sua vita pressioni ora forti ora lievi, il basso continuo di unโavventura che ha unito lโuomo allโartista, senza soluzione di continuitร .
La storia come respiro e vampate della sua pittura, che ha agito allโunisono con le sue battaglie per i diritti civili, il pacifismo, contro lโinganno delle ideologie e la violenza delle dittature, per incalzare il cambiamento, per la difesa di Venezia, la cura dei suoi luoghi piรน antichi, e molto, molto altro ancora.
Vedova รจ un contemporaneo che ancora ci ispira: nella vita come nellโarte ha unito etica ed estetica, messo al centro della sua speculazione lโuomo, come riverbero delle infinite costellazioni dellโuniverso, rivoluzionato la pittura con un originalissimo percorso, riconosciuto fin dagli anni cinquanta
dalle massime autoritร della critica internazionale, svolto con passione lโinsegnamento ai giovani, a cui ha affidato idee nuove, responsabilitร e speranza. Un artista che ancora oggi pone domande, accanto ai migliori della nostra epoca.โ
Gabriella Belli curatrice
Biografia di Emilio Vedova
Nato a Venezia il 9 agosto 1919, deceduto a Venezia il 25 ottobre 2006, pittore.Negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale, Vedova fece parte, a Milano, del gruppo di “Corrente”, nella cui galleria presentรฒ una delle sue prime “personali”. Dopo l’8 settembre 1943 partecipรฒ alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza romana.Militรฒ poi, col nome di battaglia di “Barabba” (scelto, forse, per la folta barba che ne avrebbe incorniciato il volto per tutta la vita), in una formazione partigiana molto attiva sull’altipiano bellunese. Nel corso di un rastrellamento “Barabba” fu ferito, ma riuscรฌ, fortunosamente ad evitare di essere catturato dai nazifascisti.
Dopo la Liberazione, Vedova tornรฒ alla sua attivitร di pittore sempre mantenendosi coerente con i suoi ideali antifascisti, anche se mantenne le distanze dalla poetica degli artisti del Realismo. Nel 1946 elaborรฒ, con Ennio Morlotti, il manifesto “Oltre Guernica” (la cittร spagnola bombardata dai nazisti”) e fu tra i fondatori della “Nuova secessione artistica italiana- Fronte nuovo delle arti”. Nel 1955 espose per la prima volta a “Documenta”, la rassegna artistica che lanciรฒ le avanguardie postbelliche ed alla quale partecipรฒ altre tre volte. Nel 1960 ecco per Vedova il Gran premio della pittura della Biennale di Venezia.
Nel 1997, sempre alla Biennale, la consegna del Premio alla carriera. Un riconoscimento anche all’impegno didattico che il pittore profuse per anni all’Accademia di Venezia, sempre conservando gli ideali civili che l’avevano animato durante la Resistenza e ai quali Emilio Vedova รจ rimasto fedele anche quando era diventato un artista acclamato in tutto il mondo. Nell’aprile del 2006 il Presidente dell’ANPI provinciale di Venezia Gianmario Vianello gli ha consegnato la tessera ad honoremdell’associazione.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ai familiari di Emilio Vedova il seguente messaggio: “Partecipo commosso al dolore della famiglia e al cordoglio del mondo dell’arte per la scomparsa di Emilio Vedova, maestro della pittura italiana, interprete di una ricerca artistica che, attraverso gli anni drammatici della II Guerra Mondiale e i travagli del Novecento, ha saputo intervenire nel reale ed interpretare i mutamenti con una significativa espressione personale e collettiva. Il suo originale linguaggio artistico e gestuale, ricco di tensioni ideali, lascia un segno profondo nella cultura del nostro paese”.
Allโinizio degli anni cinquanta realizza i suoi celebri cicli di opere: Scontro di situazioni, ciclo della Protesta, ciclo della Natura. Nel 1954, alla II Biennale di San Paolo, vince un premio che gli permetterร di trascorrere tre mesi in Brasile, la cui estrema e difficile realtร lo colpirร profondamente. Nel 1961 realizza al Teatro La Fenice le scenografie e i costumi per Intolleranza โ60 di Luigi Nono, con il quale collaborerร anche nel 1984 al Prometeo.
รจ considerato uno dei piรน influenti artisti italiani della seconda metร del XX secolo. La sua opera รจ interprete e testimone di un forte legame storico e civile con gli eventi che hanno segnato il XX secolo, mantenendo al contempo la forza di una costante attualitร .
In catalogo ritroviamo alcuni dei fondamentali lavori del pittore veneziano, connotati dal forte legame con i drammatici eventi del suo tempo, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati โ87/โ88 e i sette plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch โ64.
Il volume ripercorre la produzione dellโartista con uno straordinario supporto iconografico e approfondisce la vita e lโopera di Vedova attraverso il saggio di Gabriella Belli e le testimonianze di Fabrizio Gazzarri โ artista che iniziรฒ la sua attivitร di insegnamento come assistente al Corso di Pittura di Emilio Vedova allโAccademia di Belle Arti di Venezia nel 1980, oggi direttore dellโArchivio e della Collezione di Fondazione Emilio e Annabianca Vedova โ e Anselm Kiefer โ pittore conosciuto e apprezzato da Vedova, i cui lavori sono stati ampiamente presentati alla Fondazione. I due dialogano con la curatrice su Vedova e lโarte tout court, rilevando aspetti inediti della pittura dellโartista veneziano. Il contesto in cui Vedova ha operato viene presentato in un magistrale excursus storico di Andrea Jacchia.
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