ROMA- ricerca chiesa di SANT’APOLLINARE a SELVA NERA
ROMA- MUNICIPI XIII-XIV-La chiesa di SANT’APOLLINARE a SELVA NERA-
Ricerche ubicazione del sito eseguite dall’Associazione CORNELIA ANTIQUA
Associazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali. Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com-Cell-3930705272-ROMA- ricerca chiesa di SANT’APOLLINARE a SELVA NERA
Il toponimo Malagrotta (“Mola Rupta”) appare per la prima volta nel 955 in un codice dei Camaldolesi: qui è annotata, infatti, la vendinta di metà di un casale di proprietà della nobile Costanza, chiamato Casa Nobula, in contrada “Mola Rupta”.
In altri documenti del periodo, derivati dall’Archivio dei Camaldolesi, si parla di altri casali presso tale “Mola Rupta”.
L’origine del nome si spiega con la presenza di un mulino in rovina presso il fiume Galeria (una “mola rupta”, appunto) presumibilmente a causa di una piena dello stesso.
In una bolla di Innocenzo IV (1249), invece, con Molarupta s’intende non un semplice sito di campagna ricco di casali, ma di un vero e proprio castrum al centro di un fondo con le chiese di S. Maria e S. Apollinare.
Giuseppe Tomassetti annota: “Ecco pertanto che il sito è cresciuto, per così dire, di grado ed è un castello. Quanto alle chiese suddette, non è questa la prima menzione di esse leggendosi [di esse] già nella bolla di Leone IX” (pontefice dal 1049 al 1054) come dipendenti dalla diocesi di Porto.
ROMA- ricerca chiesa di SANT’APOLLINARE a SELVA NERA
Abbiamo, quindi, che all’importante e vasto fondo di Mola Rupta-Malagrotta lungo il Galeria si lega il nome di Sant’Apollinare sin dalla metà dell’XI secolo.
È nella carta di Eufrosino Della Volpaia (1547; immagine 1) che ritroviamo la nostra chiesa. Coi dovuti raffronti (nell’immagine 2 una ricostruzione da google) possiamo situarla con certezza nella zona dell’attuale Selva Nera. Avendo l’accortezza di capire che il nord si trova a sinistra, possiamo intuire come la nostra Sant’Apollinare sorgesse approssimativamente lungo il fosso dell’Acquasona (segnato in azzurrino) poco prima di una grande ansa. L’Acquasona scende, appunto, da Selva Nera e si getta nel Galeria all’altezza del cosiddetto “Dazio”, dove s’incrociano via di Boccea, via Casal Selce e via della Storta.
Scrive Thomas Ashby nel saggio sulla mappa di Eufrosino:”S. Apolina(re). Quello che si vede sembra un edifizio rovinato, forse una chiesa o cappella … Doveva essere vicino al segnale Acquasona … ora però non si vedono che mattoni sparsi per terra. Credo che vi sia stato un fondo appartenente alla chiesa di S. Apollinare in Roma, che non ho potuto rintracciare”.
ROMA- ricerca chiesa di SANT’APOLLINARE a SELVA NERA
Il possibile sito ove sorgeva questa chiesa o cappella dovrebbe quindi trovarsi non distante dall’Acquasona.
Oggi una ricognizione di “Cornelia Antiqua” ha rinvenuto dei ruderi di casali nei pressi di via Cumiana, fra Selva Nera e Boccea (immagini 3-8). Poiché un rudere indica una persistenza insediativa anche assai dilatata nel tempo, è probabile che proprio in tale punto sorgesse la chiesina o cappella che nella carta di Eufrosino (ricordiamo: 1547) è indicata come Sant’Apollinare.
Poco sotto, sempre nella carta di Eufrosino (immagine 1), possiamo scorgere la scomparsa torre di Mucciafore. Questa doveva trovarsi sulla piccola altura raggiungibile da via Mezzenile, la traversa a destra di via della Storta. Il luogo è alatament probabile poiché da lì l’osservatore poteva dominare il crocicchio della Boccea (con la strada che saliva da Malagrotta) nonché il ponte sul fiume Galeria.
Associazione CORNELIA ANTIQUA– Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali. Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com- Cell-3930705272-
– scrittrice e pedagogista- è morta a Roma il 24 dicembre 2022-
Roma- 25 dicembre 2022-È morta ieri. 24 dicembre, a 93 anni la scrittrice e pedagogista italiana Elena Gianini Belotti, nota soprattutto per i suoi saggi sui condizionamenti di genere nella società e nell’educazione, come Dalla parte delle bambine, del 1973, e Prima le donne e i bambini, del 1980. Entrambi negli anni sono stati molto citati da chi si è occupato di questi temi, che Gianini Belotti fu tra le prime ad affrontare. Scrisse anche alcuni romanzi, tra i quali uno dei più noti è Prima della quiete, sulla storia dell’insegnante Italia Donati, morta suicida dopo una storia di diffamazione che la coinvolse. Nel 1960 Gianini Belotti contribuì a fondare il Centro Nascita Montessori di Roma, un’associazione di volontariato che si occupa ancora oggi di fare ricerca e sviluppo in ambito educativo, sociale e sanitario sui neonati. Ne fu direttrice per vent’anni. (da Il Post)
Nel libro “Dalla parte delle bambine” scrisse della tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina, non dovuta a fattori “innati”, bensì ai “condizionamenti culturali” che l’individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo “dalla parte delle bambine”? Perché questa situazione è quasi tutta “a sfavore del sesso femminile”. La cultura alla quale apparteniamo come ogni altra cultura si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il “mito” della “naturale” superiorità maschile contrapposta alla “naturale” inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità “maschili” e qualità “femminili”, ma solo “qualità umane”. L’operazione da compiere dunque “non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene”.
Elena Gianini Belotti
Biografia di Elena Gianini Belotti (Roma, 2 dicembre 1929 – Roma, 24 dicembre 2022) è stata una scrittrice, pedagogista e insegnante italiana.
Di origine bergamasca, lavorò a lungo nel campo dell’assistenza all’infanzia. Fu chiamata, nel 1960, a dirigere il primo Centro Nascita Montessori a Roma, che diresse fino al 1980. Nel 1973 pubblicò per Feltrinelli il saggio Dalla parte delle bambine. Il libro, dedicato al condizionamento precoce della donna, ebbe uno straordinario e durevole successo.
Nel 1980 pubblicò, per Rizzoli, Prima le donne e i bambini, sempre sul tema dei condizionamenti sociali di genere.
In Pimpì oselì, edito da Feltrinelli nel 1995, tratteggiò magistralmente la vita quotidiana dei bambini delle valli bergamasche e delle borgate romane durante il periodo fascista, vista con gli occhi di una bambina, ponendo l’accento sulla durezza della povertà e sulla separazione di genere.
Nel 2003 scrisse il romanzo Prima della quiete, in cui raccontò la triste storia di Italia Donati.
Nel 2007 Loredana Lipperini pubblicò sempre per Feltrinelli Ancora dalla parte delle bambine, aggiornamento dei temi trattati 35 anni prima da Elena Gianini Belotti, che pur proseguendo negli anni l’attività di saggista si dedicò con successo alla scrittura per l’infanzia. Con Il fiore dell’ibisco vinse il Premio Napoli; con Prima della quiete il Premio Grinzane Cavour.
(Wikipedia)
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RIETI- Presentazione del libro di Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino” -Editore Ciampi-
RIETI-Sabato 17 dicembre alle ore 16.30 presso l’Aula Magna di Sabina Universitas – Corso di Scienze della Montagna (ex Istituto Geometri, via A. Maria Ricci 35, Rieti) si terrà l’evento di presentazione del volume di Ines Millesimi Croci di vetta in Appennino (Ed. Ciampi, 300 pp., 330 illustrazioni a colori). Oltre all’autrice, storica dell’arte e dottoranda presso l’Università della Tuscia, interverranno lo scrittore Erri De Luca, il Prof. Bartolomeo Schirone già Direttore del Corso di Scienze della Montagna e ordinario di Selvicoltura e Assestamento forestale dell’Università della Tuscia, il Prof. Marco Valentini Consigliere di Stato, Università Cattolica di Milano, Prof. Mauro Varotto Responsabile del Gruppo Terre Alte-Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano, Università di Padova, infine Antonio Pica PhD student dell’Università della Tuscia. L’organizzazione dell’incontro è del Club 2000 m, con Francesco Mancini moderatore del convegno.
Il tema qualche giorno fa è stato illustrato da Ines Millesimi in occasione della Giornata Internazionale della Montagna che si è tenuta il 12 dicembre nella Città del Vaticano, nell’ambito di un importante convegno internazionale promosso dal Dicastero della Cultura e dell’Educazione della Santa Sede insieme al Segretariato della Mountain Partnership della FAO, con la collaborazione del CAI e di Giovane Montagna. Quest’anno la Giornata è stata dedicata alle donne in montagna, in riconoscimento al ruolo cruciale delle donne per la conservazione delle tradizioni e per la diffusione delle conoscenze legate alle montagne in epoca di cambiamenti climatici e minaccia della biodiversità.
Il volume Croci di vetta in Appennino è il primo catalogo in Italia per fasce altimetriche con mappe cartografiche e microstorie delle stratificazioni di croci, con un taglio transdisciplinare e un approccio laico. Partendo dai Monti Reatini dai 1200 metri di quota, cuore della ricerca poiché il corso universitario di Scienze della Montagna ha sede a Rieti, l’analisi è spaziata sulle cime della dorsale appenninica a partire dai 2000 metri di quota, dall’Appennino Tosco-Emiliano fino a quello Lucano. Si è costruito un grande puzzle inseguendo tracce di una nuova geografia di spazi e simboli che si incontrano su un buon numero delle montagne italiane. Molte e complesse le domande a cui il volume tenta di rispondere, altrettanto ampie le riflessioni che propone: sul significato nel passato e nel presente di segni antropici in cima alle vette, sul potenziale impatto ambientale sul paesaggio montano, sull’utilità di questi simboli in montagna al di là di ogni credo religioso, sulla regolazione globale del territorio. Allo scopo hanno dato una valida e competente collaborazione molti soci del CAI e del Club 2000 m, ma anche Parchi naturali e Aree protette.
I vertici delle montagne restano il luogo più affascinante del contatto tra cielo e terra; una volta raggiunta la cima, si può solo scendere. Questo studio si rivolge anche a chi non ha provato l’esperienza di uno sguardo in vetta e al lettore di libri in cerca di un punto di vita insolito sul tema del Sacralità e sulla forma della croce –segno primario – partendo dalla storia dell’arte. Con due acquerelli inediti dell’illustratore Nicola Magrin, il libro si avvale dell’originale prefazione di Erri De Luca e della postfazione ironica di Paolo Cognetti, di cui a breve uscirà il film tratto dal suo successo editoriale «Le otto montagne». Il volume è patrocinato dall’Università della Tuscia, dal CAI – Comitato Scientifico Centrale Gruppo Terre Alte e dal Club 2000 m.
Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino”Ines Millesimi “Croci di vetta in Appennino”
ROMA MUNICIPIO XIII-Quartiere Casalotti-CHIESA DI SANTA GEMMA
LA CATECHESI D’AVVENTO DEL CARDINALE ANGELO COMASTRI
Articolo e Foto di TATIANA CONCAS
ROMA MUNICIPIO XIII-Quartiere Casalotti-Venerdì 2 dicembre 2022, alle ore 19.30, S. Em. il Cardinale Angelo Comastri, ha fatto visita alla chiesa di Santa Gemma nel quartiere Casalotti, dove ha tenuto la Catechesi d’Avvento.
Sua Eminenza è stato accolto da Padre Aurelio D’Intino, all’interno della chiesa gremita di gente, tutti entusiasti di poter ascoltare dal vivo le sue parole.
Durante la Catechesi, il Cardinale ha affrontato diversi temi di notevole rilevanza, esprimendoli sempre con la delicatezza e la sensibilità che lo contraddistingue.
Innanzitutto ha ricordato come il bambino di Betlemme nacque povero, umile e mite per trasmettere un forte messaggio all’umanità. Un messaggio che purtroppo, oggi non tutti ascoltiamo e accogliamo più nel nostro cuore, trasformando addirittura il Natale in una festa senza il “Bambino”.
Di seguito le parole del Cardinale:
“Perché Gesù ha scelto di nascere in una povertà devastante? Per farci comprendere che è un fatale errore pensare che aumentando le ricchezze aumenta la felicità. Anche Madre Teresa diceva spesso che la felicità non viene dal di fuori”.
Ha citato poi alcuni esempi di personaggi ricchi e famosi, che in realtà non hanno mai raggiunto la tanto ambita felicità, e purtroppo si sono resi conto troppo tardi dei loro errori.
“Il grande magnate del petrolio americano, morto nel 1976 e considerato l’uomo più ricco del mondo, che festeggiò addirittura il primo miliardo di dollari, in punto di morte disse:
‘Posso assicurare che il denaro non ha alcun rapporto con la felicità, anzi posso assicurare che ha rapporto con l’infelicità’. Questo pensiero è in perfetta sintonia con il messaggio che viene da Betlemme”.
Un secondo esempio, è rappresentato da uno studio che un gruppo di psicologi ha recentemente effettuato in Canada, riguardante il comportamento dei figli delle persone più ricche del paese.
È stato fatto un sondaggio e si è giunti alla conclusione che si tratta di ragazzini infelici, la vita li annoia e non hanno altro svago se non quello di soddisfare se stessi, ogni proprio capriccio.
Non riescono a sopportare neanche la più piccola sconfitta e cercano sempre nuove forme di appagamento nel loro egoismo.
Tali esempi, insieme agli avvenuti suicidi di eredi di famiglie facoltose, rappresentano “una palese smentita dell’equazione, oggi stupidamente accettata da tutti, per cui la ricchezza equivale alla felicita: falso!”.
Un altro episodio ricordato dal Cardinale Comastri, si è svolto tempo fa in una cittadina americana, dove tre adolescenti ricchi, hanno ucciso a sangue freddo un passante che stava facendo jogging.
Quando è stato chiesto il motivo di tale assassinio ai ragazzi, questi hanno risposto che erano annoiati e non sapevano come passare la serata, quindi hanno ucciso il passante scelto a caso, per provare un po’ di divertimento.
Questa dichiarazione ha detto il Cardinale, “fa venire i brividi e rimette in discussione il sistema educativo contemporaneo, basato tutto sulla ricerca del benessere e del successo. Siamo fuori strada! La strada giusta è quella che è stata comunicata a Betlemme!”.
Il Bambino di Betlemme ci ha insegnato l’umiltà e l’amore verso il prossimo, in forte contrasto con l’odio e la violenza.
Madre Teresa diceva che la formula della felicità è il comandamento dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Il cardinale Angelo Comastri, ricorda spesso con commozione aneddoti spirituali e testimonianze derivate dall’aver conosciuto personalmente Madre Teresa, con la quale strinse un bel legame d’amicizia.
Durante la catechesi ha citato una frase che disse alla Santa l’ultima volta in cui la vide (nel maggio 1997) e gli apparve stanca e affaticata: “Madre si prenda qualche giorno di ferie”. Madre Teresa lo guardò con occhio severo e gli rispose: “Caro vescovo Angelo, non ho bisogno di ferie perché i miei giorni sono tutti i festivi. Fare del bene è una festa. Ricordalo, è l’unica festa”.
Oggi purtroppo invece di fare del bene e amare il prossimo, molti di noi provano continuamente sentimenti di rancore, invidia e odio, sia all’interno delle famiglie, sia tra famiglie, sia tra popoli.
Per tale motivo scoppiano le guerre, in assoluto contrasto con il messaggio di umiltà di Betlemme, messaggio richiamato anche nelle preghiere di San Francesco: “O Dio tu sei umiltà”.
Sua Eminenza ha proseguito poi il discorso ricordando le prime bombe atomiche, che nel 1945 furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki, uccidendo in pochi secondi più di 200 mila persone e un numero sterminato di bambini. Tali bombe erano petardi in confronto a quelle di oggi!
“Terminata la guerra, nel Parco della Pace di Hiroshima, sul monumento commemorativo chiamato ‘Il Cenotafio’ dedicato alle vittime della bomba fu scritto:
‘Riposate in pace. Non ripeteremo più questo errore’ ”. Questa promessa purtroppo non è stata rispettata.
Molti Stati attualmente, dispongono di un notevole numero di testate nucleari dichiarate.
Paolo VI parlando all’Onu il 4 ottobre del 1965 (giorno di San Francesco) disse: ‘se volete la pace nel mondo, c’è solo una strada, soltanto dall’umiltà può nascere la fraternità’.
Noi non possiamo smontare questi grandi arsenali, ma possiamo partire da quelli piccoli che abbiamo: le invidie, le piccole brame di potere e di sciocca supremazia, che ci rendono nemici uno dell’altro”.
Il Cardinale ha poi continuato, citando una frase detta in occasione di un Santo Natale, da Don Primo Mazzolari, un grande sacerdote morto nel 1959:
“Se la notte di Natale mi trovassi solo in Chiesa, mi toglierei le scarpe. E poi a piedi nudi attraverserei la Chiesa e porterei a Gesù Bambino il dono di due lacrime. Sì, due lacrime per chiedere perdono perché abbiamo capito e vissuto troppo poco la grande lezione del suo Natale”.
Finita la Catechesi, abbiamo recitato insieme la preghiera scritta sul retro del santino, donato dal Cardinale a tutti i fedeli presenti (vedi foto seguenti), seguita dall’Ave Maria e dalla benedizione solenne.
Dopodiché il parroco, Padre Aurelio D’Intino, ha ringraziato di cuore Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri, per la sua presenza e per l’amicizia dimostrata nei confronti della chiesa di Santa Gemma.
Infine ha chiesto gentilmente a tutti i presenti, di ringraziare il cardinale non facendo un applauso, ma promettendo una preghiera per lui, “perché molte preghiere le dice lui per noi”.
Dopo la Catechesi il Cardinale è stato circondato da moltissimi fedeli, che chiedevano un saluto o una benedizione e con il sorriso, ha accontentato le richieste di tutti, sia dentro che fuori la chiesa.
Concludo con una frase del Cardinale Angelo Comastri, scritta sul retro della copertina di un suo libro, pubblicato nel 2021 e intitolato “Betlemme oggi sei tu. Sei pronto per accogliere Gesu?”:
“Se vogliamo vedere il volto di Dio, se vogliamo fin da quaggiù sentire il battito del cuore di Dio, non esiste altra strada: bisogna diventare umili”.
Articolo e Foto di TATIANA CONCAS
CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMACHIESA DI SANTA GEMMACHIESA DI SANTA GEMMA CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMA CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMA CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMA CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMA CARDINALE ANGELO COMASTRI – CHIESA DI SANTA GEMMACHIESA DI SANTA GEMMA
RIETI-Presentata la stagione teatrale 2023 del Teatro Flavio Vespasiano.
Presentata, in una conferenza stampa presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti, la stagione teatrale 2023 del Teatro Flavio Vespasiano, a cura di ATCL- Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, e Comune di Rieti.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, l’assessore alla cultura Letizia Rosati, l’Amministratore delegato di ATCL Luca Fornari e l’artista Paolo Belli. Presente con un videomessaggio anche un altro protagonista della stagione, Giovanni Scifoni.
«Una stagione che vuole coniugare i grandi classici della scrittura e della recitazione, Ionesco, De Filippo e Umberto Orsini, con autori decisamente diversi – ha dichiarato l’assessore alla cultura Letizia Rosati – Avremo, infatti, Paolo Belli e Giovanni Scifoni che sono due noti volti televisivi con uno stile fresco e divertente. Vogliamo intercettare un pubblico nuovo che normalmente non frequenta il nostro teatro. In tale direzione va la scelta di abbattere il costo del biglietto a 10 € per gli under 30. Il mio ambizioso obiettivo è quello di riportare al teatro le nuove generazioni».
«Il teatro non è solo un rito o un’abitudine che si rinnova di sera in sera da millenni. Il teatro è soprattutto occasione di crescita culturale di una collettività, un momento di incontro, di condivisione, di riflessione, di suggestione, strumento per interpretare il vivere contemporaneo – ha affermato Luca Fornari, amministratore delegato di ATCL – Questa nuova stagione del Teatro Flavio Vespasiano, costruita insieme al Comune di Rieti, presenta al pubblico un programma teatrale di grande interesse, con importanti compagnie della scena contemporanea italiana ed un’attenzione ai diversi pubblici, con la volontà di allargare ancora la partecipazione dei cittadini non solo di Rieti ma di tutta l’area del reatino».
«Mi fa molto piacere tornare a Rieti – ha dichiarato l’artista Paolo Belli – Sono stato qui con la scuola di Gigi Proietti e ricordo un Teatro Flavio Vespasiano bellissimo e un pubblico caloroso. Per me è un onore tornare a calcare un palcoscenico così bello che mi ha portato fortuna nella mia carriera».
IL CALENDARIO
15 gennaio 2023
CAROLINA ROSI, TONY LAUDADIO,
NICOLA DI PINTO
“DITEGLI SEMPRE DI SÌ”
di Eduardo De Filippo – regia Roberto Andò
e con Andrea Cioffi, Antonio D’Avino, Federica Altamura,
Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo,
Fondazione Teatro Della Toscana
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione. La pazzia di Michele Murri è vera: infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda.
28 gennaio 2023
EDOARDO SIRAVO
“IL RE MUORE”
di Eugène Ionesco – regia Maurizio Scaparro
CON Isabel Russinova e con Gabriella Casali, Carlo Di Maio,
Claudia Portale, Michele Ferlito,
musiche Nicola Piovani,
produzione Ass. Cult. Laros
Il regno di Bérenger è ormai alla deriva e quello che dovrebbe essere un re alla guida di un popolo è soltanto un uomo in decadimento. Le due regine, l’istitutrice Marguerite e l’amorevole Marie, dopo aver saputo dal medico che il re morirà, discutono su come informarlo. Bérenger apprende la notizia ma, nonostante il suo corpo manifesti forti segni di cedimento, non vuole accettare che la sua ora è vicina e tenta in tutti i modi di convincere gli altri. Solo quando scopre che i suoi poteri non lo assistono più, acconsente che venga celebrato il rito di preparazione alla sua morte.
25 febbraio 2023
“SANTO PIACERE
Dio è contento quando godo”
di Giovanni Scifoni – regia Vincenzo Incenzo
danzatrice Anissa Bertacchini
produzione Officine Del Teatro Italiano
Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio. Sequestra così per un’ora il mezzo il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede.
11 marzo 2023
UMBERTO ORSINI, FRANCO BRANCIAROLI
“POUR UN OUI OU POUR UN NON”
di Nathalie Sarraute
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
produzione Compagnia Orsini e Teatro De Gli Incamminati
La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati.
31 marzo 2023
di Paolo Belli e Alberto Di Risio
“FARE COMMEDIA”
regia Alberto Di Risio e con Juan Carlos Albelo Zamora, Gabriele Costantini, Mauro Parma, Enzo Proietti, Gaetano Puzzutiello, Peppe Stefanelli, Paolo Varoli
PB Produzioni
In “Pur di Far Commedia” storie e aneddoti esilaranti accompagnano il pubblico alla scoperta di personaggi a volte surreali, ma che si dedicano senza limiti a realizzare il sogno di vivere seguendo la propria passione. Paolo racconta le mille peripezie ed i colpi di scena vissuti in tanti anni di carriera, fra esilaranti provini a musicisti strambi ma geniali, momenti di riflessione ed i suoi grandi successi rivisitati in una nuova veste. Prosa, canzoni e risate sono gli ingredienti dello spettacolo dove Paolo, accompagnato da sette musicisti, lascia spazio ai racconti e all’interazione con il pubblico.
ABBONAMENTI
intero: € 100,00 – ridotto: € 90,00
Ridotto Youth Card: € 50,00
Gli abbonati alla stagione 2021-22 avranno scalato dal costo dell’abbonamento, il rateo per lo spettacolo
Giulietta e Romeo saltato nella scorsa programmazione.
Campagna abbonamenti presso Info Point del Comune di Rieti,p.zza Vittorio Emanuele II n. 1
con il seguente orario: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00
informazioni: 333 468 8271
Rinnovo abbonamenti: 18-19 novembre, 25-26 novembre, 2-3 dicembre 2022
Nuovi abbonamenti: 9-10 dicembre, 16-17 dicembre 2022
BIGLIETTI
intero: € 28,00 + € 3,00
ridotto: € 25,00 + € 2,00
ridotto under 30: € 10,00 + € 1,00
I biglietti saranno in vendita dal 15 gennaio e nei giorni di spettacolo presso il botteghino del teatro con il seguente orario:
10:00 – 13:00 | 16:00 – 21:00
Online su Ticketone.it a partire dal 18 dicembre 2022
Articolo di Luigi CONTI-Priore del Palio dei Fontanili
Pro Loco Giovani del Borgo di Testa di Lepre
Borgo di Testa di Lepre-12 novembre 2022–Oggi come mai siamo sempre più legati al territorio, abbiamo potuto vedere come con il progetto della Pro Loco del Grano Antico abbia riscosso successo, sicuramente parte del merito è legato alla voglia di tutti di sentirsi legati alle tradizioni ed ai luoghi dove si è nati o cresciuti. Proprio in questo senso la Pro Loco Giovani di testa di lepre capitanata dal giovane Marco Proietti con la supervisione di Fabrizio Miotto (Delegato della Pro Loco di Testa di Lepre e sempre attivo nei riguardi delle problematiche del territorio) ha voluto partecipare in modo attivo al progetto proposto a noi della Pro Loco dall’ASSOCIAZIONE CULTURALE CORNELIA ANTIQUA. Progetto che subito è stato valutato interessante sia per l’invito a riscoprire quelle parti nascoste del territorio stesso sia per l’interesse storico-culturale che ha suscitato dal primo momento. Il progetto è finalizzato alla creazione di nuovi percorsi, un itinerario inedito, per restituire insieme lustro ed importanza alla memoria storica del nostro territorio, lunga più di 3000 anni.
La Pro loco giovani di testa di Lepre la conosciamo è ormai presente nella nostra quotidianità, andiamo a conoscere questa, per noi, “nuova” realtà, l’Associazione Culturale Cornelia Antiqua. È una associazione di speleo-archeologia, che si occupa in collaborazione con la Soprintendenza di scoprire e censire antichi siti storici, presenti nel nostro territorio. Inoltre si occupa della divulgazione delle informazioni storiche-culturali all’area nord ovest di Roma, al fine di sensibilizzare i cittadini, riguardo al suo valore e la necessità di rispetto. Quindi già sapere che è questa associazione che viene a proporci un progetto del genere ci fa capire quanta serietà si debba investire, ma come se non bastasse la loro esperienza andiamo a vedere chi saranno altri “enti” a partecipare.
Il Progetto sarà realizzato in COOPERAZIONE con il CORPO ITALIANO DI SAN LAZZARO, specializzato nella creazione e nella tutela degli itinerari storici e paesaggistici.
Altre associazioni partecipanti oltre alla Pro Loco Giovani del Borgo di Testa di Lepre : la Pro Loco di Tragliatella, Enzo Stefanoni (GAR – Sezione Cerveteri) e I RASENNA (Associazione culturale-archeologica-rievocazione etrusca). La figura scientifica del progetto è l’ Archeologo Dott. MICHELE DAMIANI.
Non rimane che dare , per ora, una breve e sintetica illustrazione dei percorsi previsti nel progetto. È stato elaborato un percorso a triangolo, i cui vertici sono costituiti dalle città di Vejo, Cerveteri e dalla via Cornelia. È stato ,inoltre ,incluso la città di Campagnano, ch’è ben collegabile essendo situata 20km a nord del Borgo di Isola Farnese. Quindi partendo da questo punto sarebbe possibile sia proseguire verso sud, in direzione di Isola Farnese (e in seguito verso la via Cornelia) sia verso ovest, in direzione di Cerveteri. All’interno del percorso a triangolo, sono stati previsti diversi tracciati, che saranno gestiti , in sinergia tra di loro, dalle Associazioni. In tutta l’area interessata dal progetto vi sono numerose ed importanti testimonianze storiche-archeologiche e di Fede, testimonianze che inserite in questi percorsi saranno evidenziate e messe in risalto questo al fine farle conoscere e ammirare da tutti i visitatori.
Questo progetto è ben strutturato e analitico anche nei più piccoli dettagli come ipotizzato e programmato dall’Associazione Culturale Cornelia Antiqua (che invitiamo tutti a seguire perché nel territorio si sta distinguendo con varie iniziative importanti) ci ha invitati come partecipanti perché ha potuto valutare quanto è attiva la nostra Pro Loco di Testa di Lepre e noi sicuramente sapremo rispondere mettendoci all’opera nel miglior modo possibile. Marco Proietti e Fabrizio Miotto per la parte di percorsi che interessa il territorio di nostra competenza, già si sono messi in moto, recuperando la cartografia regionale scala 1:5000 da dove poter iniziare ad individuare aree e percorsi di maggior interesse. Molto presto faremo una riunione dove illustreremo per intero il progetto, inviteremo Cristian Nicoletta Presidente dell’Associazione CORNELIA ANTIQUA e alla Dott.ssa Tatiana Concas geologa e Consigliere dell’Associazione medesima. Nell’occasione avrete la possibilità di vedere con quanta passione i nostri ragazzi sanno dedicarsi al territorio che ci circonda. Un ringraziamento veramente grande lo dobbiamo a Tatiana per tutte le informazioni che fornisce di continuo.
Articolo di Luigi CONTI-Priore del Palio dei Fontanili del Borgo di Testa di Lepre
Luigi CONTI-Priore del Palio dei Fontanili
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Domenica 23 ottobre 2022 si svolgerà il Campionato del Mondo del Panettone
Fiano Romano (Roma)-
Evento organizzato dalla Federazione Internazionale Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria e patrocinato dal Comune di Fiano Romano
Domenica 23 ottobre prenderà il via il Campionato del mondo del Panettone, l’evento ideato dalla Federazione Internazionale, Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (FIPGC) arrivato quest’anno alla sua quarta edizione e che si terrà al Castello Ducale Orsini di FianoRomano. Oltre 60 pasticceri e professionisti del settore saranno presenti all’evento.
A vincere il premio del “Miglior panettone del mondo”, nel 2021, è stato Fabio Albanesi, presente da molti anni a Fiano Romano con la propria attività portando lustro all’intera cittadinanza.
Pasticceri provenienti da tutto il mondo a testimoniare la popolarità del panettone. Cinque le categorie in cui i pasticceri potranno scegliere di gareggiare:
Miglior panettone classico del mondo. La tradizione fa da padrona sia per il procedimento che per gli ingredienti, immancabili cubetti d’arancia e cedro e uvetta. Miglior panettone innovativo del mondo. Nessun limite alla fantasia e alla creatività, via libera a farciture golose e a impasti estrosi. Miglior panettone salato del mondo. La prima novità di questa edizione dovrà avere tutte le caratteristiche di un panettone tradizionale ma con una tendenza al salato, che può essere gustato come aperitivo o a tavola. La frutta candita in questo caso lascia lo spazio al possibile ricorso a salumi, formaggi e verdure. Miglior panettone o pandoro decorato del mondo. Gli artisti decoratori e cake designer potranno sbizzarrirsi a creare decorazioni di grande impatto visivo. Qui a contare sarà l’estetica.
il miglior pandoro del mondo. Non solo panettone. Quest’anno si lascia libero l’ingresso anche al dolce natalizio della tradizione veronese. Lievitazione, alveolatura, sofficità e taglio dovranno essere perfetti.
Il compito di valutare il migliore panettone del mondo spetterà ad una giuria esterna alla Federazione e che sarà composta da Alessandro Bertuzzi, campione italiano di pasticceria ed esperto lievitista, Simona Lauri, tecnologa alimentare, Fabio Bertoni, docente panificatore, esperto di lievitati, pasticceria e pasticceria da forno e da Ettore Cioccia pasticcere spagnolo di origini italiane, maestro di pasticceria internazionale. Tra i protagonisti anche e soprattutto il pubblico che darà il proprio giudizio; verrà istituita la giuria popolare composta dagli spettatori che vorranno dare il proprio voto.
La premiazione con medaglie oro, argento e bronzo avverrà il 23 ottobre 2022 al Castello Ducale Orsini di Fiano Romano alle ore 15:00. Evento gratuito e aperto al pubblico.
Interverrà il Sindaco Davide Santonastaso
Programma dell’evento
Ore 10:00 Taglio del nastro con il Sindaco, il Parroco, le Autorità locali e il Direttivo della FIPGC.
Ore 10:15 – 18:30 Apertura stand per degustazione all’interno del Castello Ducale (ingresso libero). Tutti gli ospiti potranno degustare i panettoni dei premiati del Campionato 2021
Ore 15:00 Talk Show, il direttivo FIPGC dialoga del futuro della pasticceria (Cutolo – Lotti -Santilli) interattivo con il pubblico.
Dalle ore 16:30 Premiazioni Miglior panettone Ducale Orsini 2022 e Premiazione del Miglior Panettone al Mondo FIPGC 2022
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