Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.
Franco Leggeri Fotoreportage-
Roma Capitale-CASTEL DI GUIDO-
GAR-Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce-
Roma- 30 marzo 2017-Sabato 22 aprile dalle ore 9:00 alle ore 17:00-I Volontari del Gruppo Archeologico Romano saranno presenti a Castel di Guido, presso l’Azienda Agricola Comunale di Roma Capitale e OASI della LIPU, per condurre gli scavi nella Villa Romana delle Colonnacce.La Villa Romana è databile tra il III sec. a.C. e il III sec. d.C. ed è costituita da strutture sia di epoca repubblicana sia imperiale.
Foto di FRANCO LEGGERI per REDREPORT
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria del GAR: Gruppo Archeologico Romano Via Contessa di Bertinoro 6, Roma Tel. 06/6385256 info@gruppoarcheologico.it
Descrizione della Villa Romana delle Colonnacce sono tratte da un saggio-lezione della Dott.ssa Daniela Rossi- Archeologa .
Castel di Guido- La Villa Romana è del II-III secolo d.C. è sita su di un pianoro all’interno dell’Azienda agricola comunale. La Villa ha strutture di epoca repubblicana che sono le più antiche e di epoca imperiale. La villa ha una zona produttiva di e la parte residenziale di epoca imperiale. La parte produttiva comprende l’aia o cortile coperto: il grande ambiente conserva le basi di tre sostegni per il tetto, mentre è stato asportato il pavimento, al centro si trova un pozzo circolare. Vi è una cisterna per la conservazione dell’acqua meteorica, all’interno della cisterna si trovano le basi dei pilastri che sorreggevano il soffitto a volta. A giudicare dallo spessore dei muri e dei contrafforti si può desumere che avesse un altezza di circa 5 metri. Nell’ambiente di lavoro si trovano un pozzo e la relativa condotta sotterranea. Torcular : sono due ambienti che ospitavano un impianto per la lavorazione del vino e dell’olio. Vi era un torchio collegato alle vasche di raccolta, mentre in un ambiente più basso vi era l’alloggiamento dei contrappesi del torchio medesimo ed una cucina con contenitori in terracotta di grandi dimensioni (dolii). La parte residenziale ha un atrio, cuore più antico dell’abitazione romana, in cui si conservava l’altare dei Lari, divinità protettrici della casa. Al centro vi è una vasca ( compluvio) in marmo in cui si raccoglieva l’acqua piovana che cadeva da un foro rettangolare sito nel tetto (impluvio). Sale da pranzo, forse triclinari , ampie e dotate di ricchi pavimenti e di belle decorazioni affrescate sulle pareti. Cubicoli, stanze da letto . Vi erano dei corridoi che consentivano il transito della servitù alle spalle delle grandi sale da pranzo senza disturbare i commensali o il riposo dei proprietari. Il Peristilio o giardino porticato: era l’ambiente più amato della casa, di solito con giardino centrale ed una fontana. Dodici colonne sostenevano il tetto del porticato, che spioveva verso la zona centrale. I volontari del GAR –Zona Aurelio , scavano con perizia e recuperano frammenti, “i cocci”, li puliscono,catalogano e , quindi, li trasportano nella sede di via Baldo degli Ubaldi dove vengono restaurati e conservati . Nel 1976 la Soprintendenza Archeologica di Roma recuperò preziosi mosaici e pregevoli pitture che sono ora esposti al pubblico nella sede del museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo. Se la Villa è visitabile e ben conservata lo si deve all’ottimo lavoro dell’Archeologo Dott.ssa Daniela Rossi che la si può definire “Ambasciatore e protettrice del Borgo romano di Lorium “.
N.B. Franco Leggeri:”La descrizione della Villa delle Colonnacce sono tratte da un saggio-lezione che la Dott.ssa Daniela Rossi ha tenuto nella sala grande del Castello nel Borgo di Castel di Guido il 18/04/09 .”
FOTO GALLERY -Villa Romana delle Colonnacce-Foto di Franco Leggeri
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.GAR-Gruppo Archeologico RomanoVolontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.VILLA ROMANA DELLE COLONNACCEVILLA ROMANA DELLE COLONNACCEVolontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Arch. VALERIA GASPARI Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Visita Villa Romana delle ColonnacceVisita Villa Romana delle ColonnacceCastel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-Castel di Guido, Villa delle Colonnacce– 5 febbraio 2017-
Franco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna Romana
L’Alba nella Campagna Romana
Fotoreportage e Poesia di Franco Leggeri
L’Alba nei frammenti del tempo
Raccolgo i frammenti della notte
e li accendo al giorno
Frammenti sfuggenti come i ruscelli del tempo
ruscelli che scorrono rumorosi
tra le erbe aromatiche
e le ortiche dell’oblio.
Ora,
vorrei che il volto del giorno
rimanesse rosa come la rugiada
che adesso, svegliata,
svanisce trafitta dai raggi del sole.
E così,
anche oggi, il sole indora le spighe
e accende il verde dell’alloro nel mio giardino
mentre il rumore della mia penna
naviga il silenzio solitario di questa pagina bianca.
Poesia di Franco Leggeri
Franco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaFranco Leggeri Fotoreportage- L’Alba nella Campagna RomanaCampagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Foto di Franco Leggeri- Campagna Romana Viale dei pini Torre della BOTTACCIA-Foto di Franco Leggeri- Campagna Romana Viale dei pini Torre della BOTTACCIA-Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –Campagna Romana-Il sorgere del sole agosto 2022 –
La tela raffigura il “Martirio delle sante Rufina e Seconda”, ed è meglio conosciuta come il “Quadro delle tre mani” perché compiuta oltre che dal Cerano, da Giulio Cesare Procaccini e dal Morazzone, due degli interpreti più raffinati dell’ambiente lombardo del primo Seicento.
Un’occasione utile, quasi un compendio, voluto dal raffinato committente, Scipione Tosi, per mettere alla prova sullo stesso campo tre diversissimi modi di interpretare la pittura e la società al tempo dei Borromeo.
Descrizione del dipinto-
Il soggetto del dipinto è il martirio di due sorelle, Rufina e Seconda, avvenuto durante le persecuzioni della Roma imperiale. Lo spazio dell’opera è interamente saturato dalle figure, mostrando un accurato studio compositivo. A motivo di questo calcolo, la struttura generale, nonostante i tre distinti interventi, si mostra organica ed unitaria. Lo stile dei tre maestri mostra, al di là delle differenziazioni formali, una comune matrice culturale. La composizione infatti è un chiaro esempio dell'”intellettualismo artificioso e barocco” caratteristico del tempo
Santa Rufina è raffigurata nell’angolo destro della tela, inginocchiata in attesa del martirio, con le mani giunte e gli occhi rivolti al cielo. La macchia chiara del suo collo scoperto offerto al carnefice spicca violentemente dal fondo scuro della tela, cogliendo l’attenzione dello spettatore. Accanto a lei un angelo le posa delicatamente una mano sul braccio, fissandola negli occhi. L’eleganza delle figure, la dolcezza degli incarnati rosacei e dei panneggi, la delicatezza con cui sono descritte le mani affusolate della santa, rendono facilmente riconoscibile la mano del Procaccini in questo gruppo. Dietro la santa emerge dalla penombra la mole scura e teatrale del carnefice che brandisce la spada, in contrasto con le figure retrostanti, dell’angioletto che porge la palma del martirio, dell’uomo dalla veste dorata e del giovinetto di cui si scorge solo il viso incorniciato dai riccioli biondi. Il gruppo, tratteggiato con forti accenti luministici, rappresenta il contributo del Morazzone. Al Cerano sono infine dovuti il cavaliere sullo sfondo e l’angelo che trattiene il cane che sta per avventarsi sul corpo decapitato di Seconda. La resa più scultorea e naturalistica degli incarnati lividi e degli animali caratterizza il suo intervento-
sante Rufina e Seconda, Martiri di Selva CANDIDA
(Breve Storia)-Sono due celebri martiri romane ricordate in tutti i più antichi elenchi e in molti documenti storici. La loro morte avvenne durante la persecuzione di Valeriano e Gallieno, attorno al 260. Nel racconto del loro martirio sono presentate come sorelle, fidanzate con due giovani cristiani che per timore della morte avevano rinnegato la fede. A causa del rifiuto del matrimonio esse furono denunciate ed imprigionate mentre fuggivano da Roma. In seguito al loro diniego di sacrificare agli idoli le due giovani furono condotte in un bosco sulla via Cornelia, a dieci miglia da Roma in un terreno detto “Buxo”, dove vennero uccise e lasciate insepolte. Plautilla, matrona romana, che le aveva viste in sogno, provvide alla loro sepoltura in quello stesso luogo dove, già nel sec. IV, fu eretta una basilica, iniziata da Giulio 1 (336) e completata da papa Damaso, rinnovata con l’aggiunta del battistero da Adriano 1 (772-95) ed arricchita di doni da Leone IV (847–55). A questa chiesa si fa riferimento nei diplomi pontifici anche oltre l’ XI secolo, essendo divenuta Cattedrale della diocesi di Lorium, che presumibilmente ebbe un suo Vescovo proprio per provvedere alla quotidiana celebrazione dei sacri misteri nei tre santuari del territorio (sante Rufina e Seconda, san Mario e compagni e san Basilide) e per il decoro della vicina residenza imperiale. Il primo vescovo del quale si ha certezza storica è Pietro nell’anno 487. Attorno a quel luogo di culto, divenuto celebre meta di pellegrinaggio assieme alle catacombe di san Mario, era sorta gradualmente una città, che fu saccheggiata e distrutta dai Saraceni nell’847 e poi nell’870. Sergio III, nel 904, provvide alla riparazione della Chiesa, ma il centro abitato era oramai quasi del tutto abbandonato a causa dei pericoli delle incursioni barbariche e dello squallore del luogo. Papa Anastasio IV, nel 1153, fece trasportare il corpo delle due Sante nel
dove venne loro dedicata una cappella che fu posta Sotto la giurisdizione del vescovo di Porto e Santa Rufina, come è provato dalla bolla di Gregorio IX del 1236. A Trastevere, in via della Lungaretta, esiste ancora un antico monastero loro intitolato e che si dice edificato nel luogo dove era la loro casa natale. Della chiesa adiacente, ornata con un campanile del XIII sec., si hanno notizie fin dal 1123, dato che in una bolla di Callisto Il è annoverata fra le filiali di santa Maria in Trastevere. I resti archeologici sulla via Boccea (loc. Porcareccina), gi–á individuati e descritti da Antonio Bosio (1632), furono di nuovo studiati nel nostro secolo.
S.E.Monsignor GINO REALI Vescovo di PORTO e SANTA RUFINA –
Festa delle Sante Rufina e Seconda, patrone della Diocesi –
Preghiera di S.E.. Monsignor GINO REALI in onore della Sante Patrone della nostra Diocesi
Padre di misericordia,
che hai chiamato alla gloria del martirio le sante sorelle Rufina e Seconda,
congiunte in vita e in morte dall’amore per l’unico Sposo,
e le hai donate alla nostra Chiesa come modello di fede e di fortezza,
concedi a noi, per il loro esempio e la loro intercessione,
di seguire il Signore Gesù con fede viva, speranza ferma e carità ardente.
Questa terra, bagnata dal sangue dei Martiri,
germogli ancora il frutto della santità e dell’amore.
Per la loro comune intercessione, dona alle nostre famiglie unità e pace;
per il loro esempio rafforza i nostri giovani nella lotta per la virtù ed il bene,
e dona loro limpidezza di cuore e generosità d’impegno;
per i loro meriti, sostieni i nostri passi nel cammino verso la patria eterna.
A te, o Padre, affidiamo la nostra vita:
liberaci da ogni pericolo dell’anima e del corpo,
e donaci la grazia che ti chiediamo …
Tu che vivi e regni, con Cristo tuo Figlio e lo Spirito Santo,
nei secoli glorioso. Amen.
+ Gino Reali Vescovo di Porto – Santa Rufina 7 giugno 2007
CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”
ROMA La VILLA ROMANA delle COLONNACCE di Castel di Guido, “Il Giardino Antico”
Castel di Guido-I visitatori che in questi giorni , a seguito delle varie manifestazioni organizzate dalla LIPU, sono stati ospiti del GAR a Villa Romana delle Colonnacce e qui guidati dal mitico Archeologo Luca nel tour tra gli scavi archeologici. Durante la visita alla Villa Romana molti ospiti sono stati incuriositi dalla presenza di alcuni alberi , muniti di cartello con la relativa descrizione di Plinio, che si trovano nell’angolo in fondo all’area archeologica sono alcuni esemplari di : CIPRESSO,LECCIO,FRASSINO e NOCCIOLO.
CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”
Questi alberi sono qui a testimoniare che, tra fine dell’età repubblicana e primi decenni dell’epoca imperiale, come si può anche leggere nelle Opere di Plinio il Vecchio, Plinio il Giovane, Catone e Columella , il giardinaggio non è più considerato una occupazione produttiva, ma anche attività svolta per piacere e diletto. Celebre il brano di Plinio il Vecchio: “I decoratori di giardini distinguono, nell’ambito del mirto coltivato, quello tarantino a foglia piccola, il nostrano a foglia larga, l’esastico a fogliame densissimo, con le foglie disposte a file di sei” ed ancora: “Esistono anche dei platani nani, che sono costretti artificialmente a rimanere di piccola altezza”.
Nota e foto sono di Franco Leggeri
Associazione CORNELIA ANTIQUA
Il mitico LUCA- Archeologo GAR-Veterano di Villa delle ColonnacceCASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”Associazione CORNELIA ANTIQUA– Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali.Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo !Per informazioni – e.mail.:cornelia.antiqua257@gmail.com– Cell-3930705272–CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”CASTEL DI GUIDO, VILLA ROMANA DELLE COLONNACCE : “Il Giardino Antico”
Fotoreport di Franco Leggeri- Fotocamera OLYMPUS OM-D
Breve storia del Borgo di Testa di Lepre-Ad ovest di Boccea, a circa 2500 m di distanza dal Castello di Boccea è conservato il Casale di Testa di Lepre di sopra. Nel secolo XII il Casale apparteneva alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, proprietà confermata da Papa Celestino III nel 1192. Il Casale entrò in seguito a far parte dei beni del Patrimonio della Basilica di San Pietro. Vi subentrarono, alla metà del XV secolo, gli Orsini e nel 1453 Francesco Orsini vendette “Testa di Lepre”, insieme ad un “Castrum dirutum” (Castello di Boccea?) a Pandolfo Anquillara. Il Casale di Testa di Lepre di sopra ( il Casale di Testa di Lepre di sotto circa 4 Km a Sud,–Pamphilj dal 1649- è invece completamente moderno), anche se notevolmente rimaneggiato , mostra ancora la caratteristica forma di Casale Torre con alta Torretta , centrale, incorporata. A Testa di Lepre, territorio, doveva esistere nel sito ove ora sorge il Casale di Malvicino, circa 2 Km a Nord di Testa di Lepre. L’esistenza della Torre di Malvicino è indicata in un disegno del Catasto Alessandrino (Papa Alessandro VII) in cui è disegnata una costruzione a tre piani munita di merlatura. Testa di Lepre e Malvicino dovevano costituire due importantissimi posti di vedetta per il controllo della via di Tragliata che univa il Castello di Boccea (sito sopra i Laghetti dei Salici) e il Castello (ora Borgo) di Tragliata.
Borgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto GalleryBorgo TESTA di LEPRE By night- Foto Gallery
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012
Resoconto delle tre nevicate che hanno imbiancato la Capitale nel Febbraio 2012.
Franco Leggeri Fotoreportage-Le foto allegate sono relative alla RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO.
Durante il mese di Febbraio 2012 la neve è scesa sulla Capitale per ben tre volte in dieci giorni. Le nevicate sono state così copiose nei quartieri settentrionali della Capitale che la quantità caduta è stata confrontabile con quella di altri episodi storici che hanno coinvolto la città come nel 1985 e nel 1986. E dire che la stagione invernale 2011-2012 si era mostrata fino a fine Gennaio priva di emozioni sia a livello regionale che a scala più ampia euromediterranea con l’alta pressione delle Azzorre costantemente invadente ad occidente. Su Roma infatti il decorso della stagione invernale nei mesi di Dicembre e Gennaio si è rivelato piuttosto incolore, mancando sia l’apporto delle perturbazioni atlantiche sia delle irruzioni artiche, salvo temporanei raffreddamenti indotti dalle saccature artiche che, nell’interessare principalmente la Penisola Balcanica sono state in grado di inviare refoli di aria fredda anche verso la Nostra Città.
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-
Con la fine di Gennaio però il quadro generale è cominciato a mutare per la formazione di un alta pressione sul comparto russo scandinavo di natura termica, espansione occidentale dell’ Hp siberiano. Ciò ha creato il presupposto per lo stabilirsi di masse d’aria gelide siberiane sulla Russsia Europea. Contemporaneamente, proprio in concomitanza degli ultimi giorni di Gennaio, una depressione si è isolata sul Mediterraneo Centrale, seguita da una rimonta dell’alta azzorriana verso il Nord Europa, la quale si è andata poi a congiungere con quella siberiana, formando il ponte di Wejkoff. In questo modo le correnti gelide artico continentali hanno direttamente investito l’Italia, scavando ulteriori minimi secondari che hanno complicato il quadro meteorologico generale, portando diffuse e copiose nevicate che hanno coinvolto anche Roma.
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-
La prima nevicata si è verificata il 3 Febbraio; già nella nottata un paio di cm hanno imbiancato i quartieri settentrionali, poi, dopo una pausa di qualche ora in cui ha prevalso la pioggia, la neve si è ripresentata con maggiore intensità ad iniziare dal quadrante Nord per poi estendersi in serata a tutta la città, continuando poi tutta la notte tra Venerdì 3 e Sabato 4 Febbraio 2012. La nevicata è stata molto abbondante, confrontabile con quella di altri eventi storici come quelli dell’85 e dell’86. Gli accumuli si sono rivelati comunque molto disomogenei con i quartieri settentrionali ed orientali che hanno raggiunto 20-30 (con accumuli eolici fino a 40cm) e con punte prossime al mezzo metro nella periferia Nord in corrispondenza dell’Olgiata (zona Cassia vecchia),
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-
mentre quelli meridionali non sono andati oltre i 10 cm. A spiegare una tale divisione è stato il richiamo umido che per tutta la giornata ha interessato il quadrante sud di Roma, tenendo la neve lontana fino alla tarda serata del 3 Febbraio su queste zone, e ritardando poi l’accumulo della neve sul terreno per la grande quantità di pioggia caduta.
Il manto nevoso ha resistito nei giorni successivi nelle aree dell’Urbe più interessate grazie al permanere di basse temperature per continui afflussi di aria artica di natura artico continentale.
Esattamente una settimana dopo, il 10 Febbraio 2012, un’altro nucleo di aria gelida siberiana si è riversato sul Mediterraneo centrale, generando una nuova depressione sul Medio Tirreno che ha prodotto nuove nevicate sull’area urbana di Roma. Venerdì 1o Febbraio 2012 l’andamento della giornata è stato molto simile al precedente episodio; dapprima una pioggia fredda è caduta su tutta la città con i primi fiocchi segnalati ancora una volta nei quartieri del quadrante Nord della Capitale, poi tra il tardo
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-
pomeriggio e la sera l’intensificazione delle precipitazioni, accompagnata dall’inserimento di aria gelida da Nord-Est, ha favorito il passaggio dalla pioggia alla neve su tutta la Città. La precipitazione si è fatta fitta ed intensa per poi attenuarsi durante la notte fino a cessare. Gli accumuli sono stati compresi tra i 15 cm dei quartieri Nord-occidentali (Monte Mario, Prati , Flaminio, Aurelio e Monteverde) e quelli del quadrante sud-orientale, dove il manto non ha superato i 2 cm.
Infine nel corso della giornata di Sabato 11 Febbraio, dopo qualche ora di tregua, la risalita di nuclei temporaleschi dal Mar Tirreno ha dato luogo ad un nuova ed intensa replica. Si è trattato di un episodio di circa un paio di ore, ma molto copioso in quanto su Roma si è abbattuto un vero e proprio rovescio nevoso, prima di un più deciso miglioramento che è intervenuto in modo più incisivo a decorrere dal 12 Febbraio. Di seguito ecco un reportage fotografico delle nevicate, realizzato da Franco Leggeri –Le foto allegate al post sono relative alla RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO.
RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-RESIDENZA AURELIA di CASTEL DI GUIDO , la grande neve di Febbraio 2012-
Fontanili della Campagna Romana- Fontanile della Carosara Azienda Agricola Castel di Guido-Foto Franco Leggeri-
Dal libro:Fotografie per raccontare Roma e la sua Campagna Romana di Franco Leggeri.
I Fontanili della Campagna Romana-
Foto Reportage di Franco Leggeri
” L’acqua della fontana scivola, scorre, quasi muta la verdognola pietra.” ( A. Machado )
Giornata mondiale dell’acqua: Roma-Sono più di 660 milioni in tutto il mondo le persone che non hanno l’acqua potabile in casa e 2,4 miliardi quelle che non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati. L’acqua sta diventando un’emergenza a livello globale, la siccità aumenta e desertifica ogni anno vaste estensioni di terre, provocando carestie e abbandono dei territori…
Foto di Franco Leggeri-
I Fontanili della Campagna Romana-Tenuta di CecanibbioI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Borgo TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Castel di Guido-Fontanile di via Filippo Ferri Mancini-I Fontanili della Campagna Romana-Castel di Guido-Fontanile di via Filippo Ferri Mancini- in fase di restauroFontanile della Campagna Romana di via della Muratella -Torre in PietraFontanile della Campagna Romana di via della Muratella -Torre in PietraI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di via Testa di Lepre e i sui pesci rossiI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di via Testa di Lepre e i sui pesci rossiI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di via Testa di Lepre e i sui pesci rossiI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di via Testa di Lepre e i sui pesci rossiI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoCampagna Romana -Fontanile delle CATACOMBE DI BOCCEAI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile Tenuta di BocceaFontanile della Campagna Romana -Fontanile delle CATACOMBE DI BOCCEAI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di CASALOTTI-Foto presa da internet-I Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di CASALOTTI-Foto presa da internet-I Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile di Mezzaluna-Castel di GuidoI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile interno Castello di Torre in PietraI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile interno Castello di Torre in PietraI Fontanili della Campagna Romana-Fontana interno Castello di Torre in PietraI Fontanili della Campagna Romana-Fontana interno Castello di Torre in PietraI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile Castello di San Giorgio MACCARESEI Fontanili della Campagna Romana-Fontanile TORRETTA DEI MASSIMIFontanile della Campagna Romana -Fontanile TORRETTA dei MASSIMIFontanile della Campagna Romana -Fontanile TORRETTA dei MASSIMII Fontanili della Campagna Romana-Casale di via Aurelia 20155- Fontanile costruito nel 1948- Castel di Guido-Fontanile della Campagna Romana di via di TragliataI Fontanili della Campagna Romana-Casale di via Aurelia 20155- Fontanile costruito nel 1948- Castel di Guido-I Fontanili della Campagna Romana-Fontana la “BARCACCIA” di Santa Maria di GaleriaI Fontanili della Campagna Romana-Fontana la “BARCACCIA” di Santa Maria di GaleriaI Fontanili della Campagna Romana-Fontana la “BARCACCIA” di Santa Maria di GaleriaI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di via Santa Maria di Galeria Foto di Grazia AmiciI Fontanili della Campagna Romana- Piccolo fontanile sito su via di Castel di Guido-ex-Via Aurelia . Nelle vicinanze del Cimitero, lato sn- spalle Roma- Fontanile costruito nel 1931-Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Piccolo fontanile sito su via di Castel di Guido-ex-Via Aurelia . Nelle vicinanze del Cimitero, lato sn- spalle Roma- Fontanile costruito nel 1931-Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Piccolo fontanile sito su via di Castel di Guido-ex-Via Aurelia . Nelle vicinanze del Cimitero, lato sn- spalle Roma- Fontanile costruito nel 1931-Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Piccolo fontanile sito su via di Castel di Guido-ex-Via Aurelia . Nelle vicinanze del Cimitero, lato sn- spalle Roma- Fontanile costruito nel 1931-Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Piccolo fontanile sito su via di Castel di Guido-ex-Via Aurelia . Nelle vicinanze del Cimitero, lato sn- spalle Roma- Fontanile costruito nel 1931-Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di Cecanibbio- Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di Cecanibbio- Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di Cecanibbio- Foto Franco Leggeri-I Fontanili della Campagna Romana- Fontanile di Cecanibbio- Foto Franco Leggeri-Fontanili della Campagna Romana- Fontanile della Carosara Azienda Agricola Castel di Guido-Foto Franco Leggeri-Fontanili della Campagna Romana- Fontanile della Carosara Azienda Agricola Castel di Guido foto di Franco Leggeri
Franco Leggeri Fotoreportage- ROMA Municipio XI-Malagrotta- Scavi Archeologici
Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa
Franco Leggeri Fotoreportage-Roma-Municipio XI-Scavi Archeologici-Lungo la Via di Malagrotta, subito a ridosso della più grande discarica d’Europa, stanno venendo alla luce le antichissime vestigia di una necropoli. Questi nuovi scavi sono poco distanti da quelli di via Castel Malnome-Piana del Sole dove sono venute alla luce oltre 300 sepolture. La prima menzione di “Molarupta” è dell’anno 995, si trova negli annali Camaldolesi che citano una permuta al Monastero di S.Gregorio del fondo Notula da parte di Costanza e negli anni 1014 e 1067 risulta come “casale” come scrive il Nibby.
Mentre il Tomassetti scrive che il nome Molarupta, poi Molarotta e Malagrotta, deriverebbe da una mola sul fiume Galeria sono ancora visibili i resti. Ma il nome di Malagrotta, secondo una leggenda medioevale deriva dalla tana , mala grotta, di un terribile drago che terrorizzava queste terre, il drago fu sconfitto da un Anguillara.. Questa leggenda ha ispirato lo scultore Mauro Martoriati che ha realizzato una scultura, tra il surreale e il metafisico, alta più di tre metri e pesante 10 quintali utilizzando ferro riciclato ; la scultura è stata collocata nei giardini comunali di Anguillara. Ancora una volta ci si trova di fronte al dilemma di chi vuole portare alla luce i tesori nascosti di questa Valle Galeria e chi, invece, vuole seppellire la valle con i rifiuti. Tutta l’area intorno è piena di siti archeologici che testimoniano i periodi che vanno dal Neolitico al Medioevo.
Il toponimo della zona deriverebbe dal latinoMola Rupta (“mola rotta”), nome originato della mola presente sul vicino rio Galeria che si ruppe, tramandando così ai posteri l’attuale toponimo.[1] La prima menzione di Mola Rupta risale al 955, in merito alla cessione di una parte della tenuta da parte di una certa Costanza nobildonna romana; nel 1242 in una bolla di papa Innocenzo IV è menzionato un castrum Molaruptae, dove erano presenti due chiese, Santa Maria e Sant’Apollinare; nel 1299papa Bonifacio VIII confermò il casale come possesso dei monaci benedettini di San Gregorio al Celio in Roma. Nel XIX secolo Malagrotta faceva parte della tenuta di Castel di Guido, di proprietà dei principi Borghese, ed ospitava un casale, un granaio, una chiesa ed un fontanile.[2]
Una leggenda popolare vuole che il toponimo tragga invece origine da una grotta nella quale abitava un minaccioso drago, contro il quale il Papa indisse una crociata a cui parteciparono i principali baroniromani: questa storia fiabesca è stata narrata dal poeta romanesco Augusto Sindici nel sonetto Malagrotta[3] dell’opera XIV leggende della campagna romana:
«Quanno so a Malagrotta, a la salita,
er Drago, prima che je se avvicini
er grosso de la squadra inferocita,
vola a l’assarto su li più vicini.»
(Augusto Sindici, XIV leggende della Campagna Romana – Malagrotta, Roma 1902.)
La località è nota per la presenza della ex discarica omonima, ormai da alcuni anni chiusa e in gestione “post mortem”, che per molti anni ha accolto i rifiuti solidi urbani di Roma e di parte della sua provincia.
La discarica secondo alcuni era la più grande d’Europa[4]: estesa su 240 ettari, accoglieva tra le 4 500 e le 5 000 tonnellate di rifiuti ogni giorno, e produceva 330 tonnellate di fanghi e scarti di discarica ogni anno. A Malagrotta, che è di proprietà dell’imprenditore Manlio Cerroni di Pisoniano[5], arrivavano anche i rifiuti urbani prodotti nello Stato di Città del Vaticano e parte dei rifiuti speciali degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino.
Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce .
ROMA-Castel di Guido-
GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce-
Franco Leggeri Fotoreportage-
Roma- 22 aprile 2017-I Volontari del Gruppo Archeologico Romano, capitanati dal Presidente del GAR -Dott. Gianfranco GAZZETTI e dall’Architetto Valeria GASPARI, sono stati impegnati in una sessione di scavo a Castel di Guido, presso l’Azienda Agricola Comunale e OASI della LIPU, nella Villa Romana delle Colonnacce. La Villa Romana è databile tra il III sec. a.C. e il III sec. d.C. ed è costituita da strutture sia di epoca repubblicana sia imperiale.
Nota a margine del libretto di Cantiere-Erano presenti, come sempre , gli “storici e mitici“ componenti del GAR- L&L- LUCA e LUIGI.
Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce
La descrizione della Villa Romana delle Colonnacce è tratta ,
riassunto da Franco Leggeri, da un saggio-lezione della
Dott.ssa Daniela Rossi- Archeologa .
Castel di Guido- La Villa Romana è del II-III secolo d.C. è sita su di un pianoro all’interno dell’Azienda agricola comunale di Castel di Guido. La Villa ha strutture di epoca repubblicana che sono le più antiche e di epoca imperiale. La villa ha una zona produttiva di e la parte residenziale di epoca imperiale. La parte produttiva comprende l’aia o cortile coperto: il grande ambiente conserva le basi di tre sostegni per il tetto, mentre è stato asportato il pavimento, al centro si trova un pozzo circolare. Vi è una cisterna per la conservazione dell’acqua meteorica, all’interno della cisterna si trovano le basi dei pilastri che sorreggevano il soffitto a volta. A giudicare dallo spessore dei muri e dei contrafforti si può desumere che avesse un altezza di circa 5 metri. Nell’ambiente di lavoro si trovano un pozzo e la relativa condotta sotterranea. Torcular : sono due ambienti che ospitavano un impianto per la lavorazione del vino e dell’olio. Vi era un torchio collegato alle vasche di raccolta, mentre in un ambiente più basso vi era l’alloggiamento dei contrappesi del torchio medesimo ed una cucina con contenitori in terracotta di grandi dimensioni (dolii). La parte residenziale ha un atrio, cuore più antico dell’abitazione romana, in cui si conservava l’altare dei Lari, divinità protettrici della casa. Al centro vi è una vasca ( compluvio) in marmo in cui si raccoglieva l’acqua piovana che cadeva da un foro rettangolare sito nel tetto (impluvio). Sale da pranzo, forse triclinari , ampie e dotate di ricchi pavimenti e di belle decorazioni affrescate sulle pareti. Cubicoli, stanze da letto . Vi erano dei corridoi che consentivano il transito della servitù alle spalle delle grandi sale da pranzo senza disturbare i commensali o il riposo dei proprietari. Il Peristilio o giardino porticato: era l’ambiente più amato della casa, di solito con giardino centrale ed una fontana. Dodici colonne sostenevano il tetto del porticato, che spioveva verso la zona centrale.
I volontari del GAR , scavano con perizia e recuperano frammenti, “i cocci”, li puliscono,catalogano e , quindi, li trasportano nella sede di Via Contessa di Bertinoro 6, Roma -dove vengono restaurati e conservati . Nel 1976 la Soprintendenza Archeologica di Roma recuperò preziosi mosaici e pregevoli pitture che sono ora esposti al pubblico nella sede del museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo. Se la Villa è visitabile e ben conservata lo si deve all’ottimo lavoro dell’Archeologo Dott.ssa Daniela Rossi che la si può definire “Ambasciatore e protettrice del Borgo romano di Lorium “.
N.B. Franco Leggeri- Socio GAR:”La descrizione della Villa delle Colonnacce sono tratte da un saggio-lezione che la Dott.ssa Daniela Rossi ha tenuto nella sala grande del Castello nel Borgo di Castel di Guido il 18/04/09 .”
LOGO GAR-Gruppo Archeologico Romano
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria del GAR:
Gruppo Archeologico Romano
Via Contessa di Bertinoro 6, Roma Tel. 06/6385256 info@gruppoarcheologico.it
Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce .
Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce .Dott. Gazzetti-Arch.Valeria Gaspari
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Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce .Dott.Gianfranco GAZZETTI- Presidente GAR
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Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce – IL Mitico LUCA
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Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce
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Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce .
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.
Castel di Guido- – 22 aprile 2017-GAR- Sessione di scavo Villa Romana delle Colonnacce
ROMA Municipio XIII-Restauro della statua Vergine Lauretana –
Madonna di Loreto
Chiesa della Madonna di Loreto di via Boccea ,
il restauro della statua raffigurante la Vergine Lauretana
Articolo e foto di Tatiana Concas
Chiesa della Madonna di Loreto di ROMA via Boccea
ROMA- 16 ottobre 2023-Lungo la via Boccea, all’altezza del numero civico 1417, immersa nel paesaggio della campagna romana, si trova la chiesa della Madonna di Loreto.
Questa piccola accogliente chiesa, rappresenta un luogo di silenzio e di preghiera, un rifugio spirituale, per tutti coloro che sentono il bisogno di avvicinarsi a Dio, seguendo l’esempio di umiltà della Santissima Vergine Maria.
La chiesa di Santa Maria di Loreto, è stata recentemente trasformata da parrocchia a rettoria e il sacerdote al quale il Vescovo ha affidato la cura della rettoria è don Biagio Calasso.
Nella comunità della chiesa si percepisce un forte clima di unione e condivisione, incoraggiato anche dall’esempio di don Biagio, che esercita con grande ardore il suo ministero di preghiera, a sostegno di tutte le persone che stanno attraversando un periodo di sofferenza spirituale.
I fedeli partecipano con gioia, anche alla cura della Chiesa, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro abilità.
Un esempio è fornito da una coppia di sposi che, chiedendo di restare anonimi, si sono offerti volontari, a titolo gratuito, per restaurare alcune opere scultoree presenti all’interno della rettoria.
Tra le opere da loro restaurate, merita particolare attenzione la statua della Madonna di Loreto, a cui sono stati restituiti luce e colore, riportandola allo splendore iniziale.
La statua raffigurante la Madonna di Loreto, si trova racchiusa in una nicchia dietro l’altare ed è rappresentata con il caratteristico manto ingioiellato detto Dalmatica.
Essa è ispirata alla Vergine Lauretana ed appare quindi, di colore nero, perché secondo le cronache dell’poca, la scultura della Vergine venerata nella Santa Casa, era scolpita in Ebano, un legno dal colore notoriamente scuro.
Il volto della Madonna però, a differenza della statua originale, è sorridente e con il braccio destro, nascosto sotto la dalmatica, sorregge Gesù Bambino.
Il braccio sinistro della Vergine Maria invece, fuoriesce dal mantello e tiene nella mano una sfera, simbolo del Mondo.
Il bambino infine, mostra tra le dita della mano destra, una pietra di colore chiaro, che rappresenta probabilmente, la pietra della casa di Nazaret.
La statua della Madonna di Loreto ci ricorda il mistero dell’incarnazione di Gesù, che si è fatto carne ed è venuto al mondo per salvare l’umanità.
Ringraziamo pertanto, la coppia di sposi anonimi, volontari, che guidati dalla fede, hanno restaurato con maestria questa bellissima statua raffigurante la Vergine Maria, nella cui maternità, come dice Papa Francesco, “vediamo la maternità della chiesa che riceve tutti, buoni e cattivi”.
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