Roma- Articolo e xilografia del 1883-La nostra Signora ama , si vede, la solitudine e le vie non battute . Sfidando il sol leone , s’è cacciata in mezzo al campo biondeggiante di spighe . Cammina , cammina noncurante. Quanto strazio fanno i suoi piedini crudeli! Quanti gambi scavezzati , quante spighe schiacciate ! Ma ella non ci pensa ; aspira con voluttà l’aria pura dei campi ; gode di un po’ di libertà , lontana dalle noie e dai rumori cittadini; mentre il suo sguardo vaga nei prati verdi , o segue le capricciose curve dei monti lontani , l’orecchio ascolta misteriosi e delicati concerti degli uccelli, e i bisbigli delle aure fra i rami .
Biblioteca DEA SABINA-Associazione CORNELIA ANTIQUA
Roma Municipio XIII, Perché il nome Castel di Guido?
Se percorri la strada con l’auto in corsa vedi solo una tabella che indica Castel di Guido-Comune di Roma e non ti chiedi dove sei ed il perché del nome del Borgo medioevale che attraversi così velocemente. Io me lo sono chiesto ed ho iniziato a fare delle ricerche per mio conto ed ho sbagliato subito l’approccio perché , ingenuamente, sono andato a consultare il libro di Cicerone “ LA TOPICA”, sempre perché qualcuno mi aveva detto che questo è un sito che nell’antichità era denominato LORIUM. Ma poi mi sono reso conto che molto spesso i nomi che vengono dati ad un territorio , borgo ecc derivano da eventi accaduti molti secoli prima, dunque se questo luogo all’epoca dell’antica Roma era chiamato Lorium ,dovevo spostare le mie ricerche verso l’anno mille e finalmente ci sono arrivato. Tra i vari documenti che ho consultato, il più esaustivo è stato quello che ho trovato scritto negli annali di Prudence de Troyes dove si legge testualmente” Guy, magravede Spolète accurt l’appel du Pape avec le concurs des Romaines il reporte une grande victoire sur les mecreants, battus par les milicies de la campanie romaine”. Trad. “ Guido, margrave di Spoleto, accorse all’appello del Papa, e con il concorso dei Romani riporta una grande vittoria sui miscredenti, battuti con l’aiuto delle milizie della campagna romana”. I fatti narrati avvennero nell’anno 846. La vittoria suscitò ammirazione tra i Romani che iniziarono a chiamare questi luoghi Castrum Guidi, in ossequio a Guido I Duca di Spoleto e Camerino, quindi è questa l’origine del nome CASTEL di GUIDO. Dopo questa breve ricostruzione mi sono domandato:” Ma i Saraceni superstiti dove sono andati a finire ?” Sembrerebbe nella località sita sulla via Tiburtina che prese appunto il nome di SARACINESCO. (F.L.)
Coldiretti/Unaprol, al Colosseo l’olio dell’antica Roma. Italia regina in Ue con il 40% di produzioni Dop e Igp
ROMA- 27 ottobre 2021-Rinasce l’olio degli antichi romani con l’oasi di 189 piante di ulivo all’ombra del Colosseo. È quanto affermano Coldiretti e Unaprol in occasione della prima raccolta con spremitura in diretta delle olive nel Parco del Colosseo a Roma in un frantoio collocato all’ombra dell’Arco di Tito che darà vita all’olio degli antichi romani, dopo il riconoscimento dell’Igp Roma da parte dell’Unione europea. Una oasi dell’olio rinata grazie alla collaborazione tra il Parco archeologico del Colosseo, Coldiretti e Unaprol, che provvedono alla cura degli alberi e alla raccolta delle olive nel pieno rispetto del loro ruolo paesaggistico e del contesto storico, oltre che della sostenibilità, con la produzione di un olio unico al mondo.
L’Italia è la regina dei riconoscimenti di qualità in Europa con il suo patrimonio di 42 Dop e 7 Igp olivicole, pari al 40% delle certificazioni comunitarie. Più della metà della produzione nazionale di oli Dop e Igp viene esportata – spiegano Coldiretti e Unaprol – con il valore degli scambi cresciuto del +55% negli ultimi cinque anni, passando da 40 a 62 milioni di euro. Le tre denominazioni più importanti a livello produttivo sono Dop Terra di Bari, Igp Toscana e Dop Val di Mazara, ma le produzioni di qualità caratterizzano l’intera penisola da Nord a Sud nonostante le difficoltà legate ai cambiamenti climatici che hanno anche alzato la “linea dell’olio” portandola a ridosso delle cime delle Alpi con coltivazioni in Valtellina.
“Il consiglio ai consumatori – suggerisce il responsabile olio di Coldiretti Nicola Di Noia – è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna amica dove è possibile assaggiare l’olio Evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive”.
Il Priore Luigi Conti:”-Oramai è tempo e voglia di normalità”.
FIUMICINO-Testa di Lepre- 11 settembre 2021– “E’ vero, oramai è tempo di normalità” .Così il Priore del Palio dei Fontanili Luigi Conti, noto come “LUIGI D’ORO” per le sue iniziative e la sua “creatività” e nell’essere la marcia trionfale del Palio, inizia ad illustrare la ripresa delle attività della Pro Loco.” E’ vero- prosegue Il Priore- che noi tutti del Direttivo e il Presidente Luca Calderoni abbiamo il desiderio di ripercorrere quel tempo in cui demmo inizio alla costruzione dell’Evento trainante della Pro Loco: Il Palio dei Fontanili. Forse rivivere quel tempo sarà impossibile, perché anche noi tutti siamo mutati”. Il Priore prosegue nel suo argomentare la ripresa delle iniziative:” Con la realizzazione dell’Evento del Palio dei Fontanili, siamo riusciti a incidere e scrivere una pagina nella storia del nostro Borgo”. Luigi si ferma un attimo, sorseggia il suo aperitivo, scuote la testa e quindi, dopo un sorriso sornione, riprende il filo del discorso e prosegue nel tracciare la road map della rinascita e ,nell’illustrarla, mette l’entusiasmo di Jack Kerouac . Prosegue ancora il nostro Priore :” Se D’Annunzio scrisse che “settembre è tempo di migrare”, noi della Pro Loco possiamo parafrasare dicendo che settembre è ora di riaprire il cantiere della “FABBRICA del PALIO”. Il ritorno alla NORMALITA’ deve essere il carburante e la Forza Motrice per ripartire e allontanarci dall’incubo Covid19. Sapessi quante idee sono state accantonate in questo triste periodo, ma anche quante idee sono lievitate nella madia della nostra creatività!”. Luigi prosegue come un fiume , calmo e solenne, nel descrivere la voglia di ritrovarsi, di osare e apparecchiare il futuro con i sogni nati nel buio del tunnel della pandemia. Il Priore conclude questa riflessione a voce alta :”Vorrei , come Omero nell’Odissea, scrivere una storia , un canto collettivo con una penna alimentata dall’inchiostro dell’entusiasmo di TUTTI gli abitanti del Borgo. Vi assicuro che noi della Pro Loco saremo il pentagramma che lascerà questa musica nella storia di Testa di Lepre, la Perla della Campagna Romana”.
Biblioteca DEA SABINA-Associazione CORNELIA ANTIQUA
ROMA-Municipio XIII- PIETRO GERMI, Il grande regista, è sepolto nel Cimitero di Castel di Guido
Ricerche bibliografiche e foto originali sono di Franco Leggeri
Il grande regista PIETRO GERMI è sepolto accanto alla sua prima moglie Anna Bancio nel cimitero di Castel di Guido. Pietro Germi volle che fossero incise sulla sua tomba le parole, prese dalla liturgia di Pentecoste: «Vieni, Spirito Creatore. Vieni, Santo Spirito. Vieni, Padre dei poveri. Vieni, luce dei cuori».
«Germi non sa di essere profondamente cristiano, e dire che qui va all’osso del cristianesimo». È il giudizio inaspettato e molto lusinghiero con cui don Zeno Saltini (1900-1981) il leggendario prete di Carpi e fondatore di Nomadelfia salutò la proiezione in anteprima (presente tra gli altri Vittorio De Sica), il 19 ottobre 1950, nel bel mezzo del giubileo pacelliano, del film Il cammino della speranza di Pietro Germi (1914-1974). La pellicola, tratta dal romanzo Cuore negli abissi di Nino Di Maria, narra le disavventure di un gruppo di minatori siciliani nel tragico esodo con i familiari verso la Francia. Un giudizio e una stima che porterà il fondatore di Nomadelfia a intrecciare, da quella data, una lunga amicizia fatta anche di lettere e di biglietti d’auguri con il maestro del neorealismo italiano tra il 1950 e il 1969. Un giudizio, quello di don Zeno, che ci fa tornare con la mente oggi – a cento anni dalla nascita del grande cineasta genovese, avvenuta il 14 settembre del 1914 – alle tante pellicole in cui è presente, a volte sottotraccia, il suo retroterra cattolico da L’uomo di paglia e Il Ferroviere a L’immorale. Pellicole in cui i protagonisti sono quasi sempre dei poveri cristi, dei falliti caduti in un baratro di contraddizioni.
A testimonianza di tutto questo è ancora oggi il ricordo di Carlo Rustichelli, il musicista e compositore italiano autore delle più indovinate colonne sonore dei film di Germi e vero tramite dell’amicizia tra l’artista genovese e il prete “ribelle” di Carpi (per il quale scrisse il famoso Inno di Nomadelfia): «Lui era convinto di essere miscredente ma, verso la fine della sua vita, ho capito che non era vero. Anche nel suo modo di narrare e lavorare alle sceneggiature, ho scoperto solo alla fine che seguiva un binario spirituale, umano in senso religioso, decisamente monoteista.
Avvertiva l’esistenza di qualcosa di superiore e ne L’immorale con Tognazzi, ad esempio, ciò si percepì: fu per me una sorpresa».
E forse non è un caso che lo stesso Germi ammise che proprio in un film come Il cammino della speranza di aver avuto come riferimento ideale «i temi fondamentali della morale cristiana». E sarà lo stesso regista a spiegare in un’intervista del 1949 alla “Rivista del Cinematografo” i suoi punti di incontro con il cristianesimo: «Il cinema italiano, in quanto meno viziato degli altri da conformismo ipocrita, in quanto più degli altri fermentante di problemi morali, in quanto più degli altri capace di una spoglia ed umile attenzione verso gli umili e i sofferenti è senza dubbio tra i più adatti ad esprimere non convenzionalmente i valori del cristianesimo». E rilevante sarà in occasione del referendum del 1946, il suo giudizio su come considera veramente la religione, lontana dai fariseismi di un certo cattolicesimo forgiato sul «Dio dei preti e di certi democristi…».
Probabilmente tutto questo aiuta a spiegare il cemento su cui si plasmò l’amicizia molto intima con un prete “fuori dai canoni tradizionali” come don Zeno Saltini. Tra i due subentreranno, nel corso degli anni, non solo stima ma un costante rapporto epistolare dove affiorerà il consenso del sacerdote emiliano per l’attenzione di Germi al cristianesimo delle Beatitudini, agli umili, ai dimenticati presenti in molte sue pellicole o la sua ammirazione – come racconterà in una lettera – per Francesco d’Assisi. Ma non solo. Germi confiderà all’amico di aver realizzato nel 1944 una sceneggiatura mai utilizzata dal titolo Vita di Gesù.
La scoperta fu fatta, quasi per caso nel 2004, consultando l’archivio di Nomadelfia e sfogliando questo carteggio dallo storico del cinema Marco Vanelli. «Quello che colpisce di questo soggetto – racconta il critico e direttore della rivista “Cabiria” – è la prospettiva con cui viene raccontata la vita di Gesù con gli occhi di Giuda. Il personaggio per come viene qui presentato è un discepolo desideroso di amare il Nazareno, ma incapace di riconoscerlo come Messia».
L’epistolario fa inoltre emergere anche aspetti particolari come l’invito di Germi ai nomadelfi per un impegno concreto al rinnovamento della società italiana o la richiesta di don Zeno, quasi un “tormento” per il regista di realizzare un documentario dedicato a Nomadelfia, sulla falsariga de Il cammino della speranza.
Il rapporto fra il sacerdote e l’artista genovese continuerà per anni. Ne sono testimonianza anche il sostegno economico elargito da Germi a Nomadelfia ma anche i tanti biglietti o piccoli scritti. Come quello del 22 gennaio 1962 in cui il sempre schivo Germi scriverà all’amico per giustificare la sua assenza in occasione del ritorno di don Zeno a celebrare Messa dopo 8 anni: «Ti sono comunque vicino con tutto il mio cuore di miscredente».
Ma l’anima sotterraneamente religiosa di Germi, di un uomo sulla soglia del sacro affiorerà ancora in un’intervista rilasciata a Gideon Bachmann nel 1966 in cui il cineasta genovese affermerà di credere in un modo del tutto personale a una sua «idea di Spirito Santo» e metterà in guardia dai rischi di «indifferenza verso il fatto religioso»; rilevante in quel colloquio saranno le parole spese da Germi per il clero italiano da lui considerato «cemento sociale» per molte regioni italiane e la sua ammirazione per «papa Giovanni XXIII».
Tutto questo forse ci aiuta a capire la scelta dell’artista genovese a partecipare al film di Ermanno Olmi su Angelo Giuseppe Roncalli E venne un uomo (1965) in cui vestirà i panni del padre del Papa Buono, Giovanni Battista Roncalli. «In Germi vive sottotraccia una contrastata spiritualità – riflette il critico cinematografico Vanelli – attestata, ad esempio, dal personaggio da lui interpretato nel film L’uomo di paglia dove di fronte all’edicola di una Madonna non riesce a farsi il segno della croce ma porta la mano destra all’altezza della fronte e poi si aggiusta il cappello. Anche qui non vuole conformarsi alla prassi ufficiale ecclesiale: c’è sempre un uomo che si dichiarava miscredente ma che insegnava le preghiere ai figli. E di tutto questo ho trovato conferma e riscontro nei ricordi della figlia Marialinda». E aggiunge un particolare inedito ai più: «Certamente singolare è stata anche la sua amicizia con un altro sacerdote e parroco a Roma della chiesa di San Lorenzo in Lucina come don Piero Pintus con il quale spesso si è confrontato sui temi della fede e della morale».
-Pietro Germi a Nomadelfia- Articolo pubblicato dal giornale della CEI “l’AVVENIRE”-sintesi e ricerche storiche di Franco Leggeri per l’Associazione CORNELIA ANTIQUA
Franco Leggeri Fotoreportage ”Palio dei Fontanili” 2019
Borgo Testa di Lepre-FIUMICINO (RM)
–Seconda edizione ” Palio dei Fontanili il -5-6- 7-8- settembre 2019″
-foto e articolo di Franco Leggeri-
Al “Palio” si duellerà a “colpi” di storia-Il tema sarà :“… la Dama fu rapita dai Saraceni mentre si bagnava nel fiume Arrone …”
Testa di Lepre 19 luglio 2019-La sceneggiatura del palio, Edizione 2019, è ispirata al madrigale del Tasso che fu musicato dal Monteverdi-:” Ecco mormorare le acque e tremare i ramoscelli e gli alberelli alla brezza mattutina, e cantare dolcemente i soavi uccelli sopra i verdi rami e risplendere il cielo ad oriente . Ecco che ormai appare l’alba e si specchia nel mare e rasserena il cielo, e la delicata rugiada rende perlate le campagne e colora d’oro gli alti monti. O bella o dolce Aurora, la brezza è tua messaggera, e tu lo sei della brezza che conforta ogni cuore d’oro.”
I Costumi-
Per la realizzazione dei costumi ,che saranno indossati dalle Dame, Cavalieri e Figuranti, le Sarte delle Contrade, le favolose Sarte-Modiste del Borgo , si sono ispirate al famoso quadro di Giovan Battista Salvi “Betsabea al bagno”.
La Taverna del Palio-
La sera ,alla Taverna del Palio ,sarà ricordato agli avventori la famosa teoria della Scuola medica Salernitana e che recita, vado a memoria, così: ”è molto dannoso a chi mangia bere acqua, poiché lo stomaco si raffredda, e il cibo riesce indigesto”.
Il Borgo di Testa di Lepre è il luogo ideale per riscoprire la bellezza del contatto con la natura perché è una “Favola” immerso nella Campagna Romana e da questa e per questa incantevole e invidiata posizione che il Borgo è conosciuto come:” Testa di Lepre la Perla della Campagna Romana”. Al fine di valorizzare e mettere in risalto il Borgo ,l’Associazione Pro Loco di Testa di Lepre , nel prossimo mese di settembre nei giorno -5-6- 7-8- , aprirà le porte alla II^ edizione del “Il Palio dei Fontanili”.
Il Presidente Luca Calderoni ci chiarisce e spiega lo spirito dell’evento: “Il Palio ha un “carattere aperto” che consentirà, a tutti i Cittadini , di viverlo nel modo partecipato e permettendo e dando spazio alla creatività di tutti.” Chiosa il Presidente:” Il Borgo di Testa di Lepre, durante la manifestazione del Palio dei Fontanili, sarà animato da una serie di iniziative ed eventi alla scoperta dell’arte, delle tradizioni , della cultura, della gastronomia tipica della nostra Campagna Romana, degli Antichi Mestieri e delle musiche popolari, quindi, il nostro Palio sarà un appuntamento per chi ama le cose semplici e genuine. L’iniziativa della Proloco risponde alla sempre più crescente domanda di “vecchi sapori tradizionali” e ha lo scopo di valorizzare e promuovere il patrimonio eno-gastronomico dell’intero territorio e di conservare la memoria storica legata alle condizioni ambientali, alle consuetudini e alle tradizioni della popolazione locale. Il piccolo Borgo ,sito nel cuore della Campagna Romana, apre le porte per un viaggio “sensoriale” tra i sapori e la storia di questa terra. “
Il Priore Luigi Conti interviene evidenziando gli aspetti storici e le radici su cui si richiama e ispira Il Palio dei Fontanili :”nel Borgo il Palio rappresenta il Medioevo e un tuffo nel passato, dove i colori ed i suoni di quell’epoca tornano a vivere in questa suggestiva cornice. Ci si immerge per questa ricorrenza in un ritratto vivace e vitale della realtà di questa Valle dell’Arrone milleduecento anni fa nella famosa battaglia dell’846 d.C. in cui la Milizia Contadina riportò una strepitosa e inaspettata vittoria contro i saraceni ,che- prosegue il Priore Luigi- erano sbarcati alla foce del fiume Arrone a Fregene, e si apprestavano a marciare verso Roma.”
La Proloco di Testa di Lepre invita tutti i Cittadini alla partecipazione e ringrazia quanti vorranno lavorare con entusiasmo e determinazione per realizzare questo evento: il “PALIO DEI FONTANILI 2019”.
Ricordiamo che La Proloco , motore del Palio, non ha scopo di lucro, ma promuove e valorizza, come BENE COMUNE, il Borgo di TESTA di LEPRE il suo territorio, le risorse naturalistiche, storiche e le doti artistiche e imprenditoriali di TUTTI i cittadini” .
Borgo Testa di Lepre il Drappo del Palio dei Fontanili
Il drappo del Borgo-Opera dell’Artista Teresa CABIDDU di Ladispoli. -Primo Palio dei Fontanili di Testa di Lepre -7-8-9- settembre 2018-
TESTA DI LEPRE – 27 agosto 2018-La pittrice ,Signora TERESA CABIDDU di Ladispoli,ha dipinto e donato il Drappo del Palio dei Fontanili alla ProLoco.L’Artista ha realizzato l’Opera ispirandosi al corteo che era al seguito dell’Imperatore Carlo V quando nel 1536, ospite di Gerolamo Orsini, percorreva la Valle dell’Arrone per raggiungere la Città di Galeria dove soggiornò. L’Imperato Carlo V era reduce dalla vittoriosa battaglia di Tunisi e, quindi, il suo seguito aveva le bandiere e vessilli il segno, il messaggio, di questa vittoria . L’Artista , la signora Teresa mi ha descritto il Drappo: “Ho rappresentato il logo del Comune di Fiumicino ,le quattro contrade del Borgo, la chiesa parrocchiale baricentrica tra Bracciano , il mare e Roma con il Colosseo.” Prosegue entusiasta la Signora Teresa: ”Ho anche rappresentato l’ulivo, il grano e la rotoballa di fieno che sarà , corsa dei rotoloni, la gara finale del Palio e in ultimo ho dipinto il fontanile della piazza e tante gocce azzurre simbolo dei moltissimi, e bellissimi, fontanili e di tanta acqua presente nella Valle dell’Arrone.” Il drappo il vessillo da circa duemilaseicento anni sono i punti di riferimento durante le battaglie ,riferimento nello scompiglio e nella confusione degli assalti. Il vessillo, la bandiera è da sempre sinonimo di vittoria sin dall’antichità quado, gli uomini primitivi intingevano un pezzo di stoffa nel sangue del nemico sconfitto e lo issavano su di un bastone ed era il “muto grido di vittoria”. Tutti noi da bambini abbiamo giocato a “ruba bandiera” oppure al mare piantavamo le bandierine di carta sopra le torri dei castelli di sabbia, quante volte vediamo su di un edificio terminato la bandiera issata nel culmine del tetto. Le bandiere sono le decorazioni nelle sale riunione dei governanti , le troviamo all’ingresso degli edifici pubblici ; alle bandiere si possono attribuire molteplici significati, ma non sto qui a scrive un trattato sulle bandiere e vessilli. Il Drappo del Palio dei Fontanili di Testa di Lepre è un SEGNO di Vittoria, ma anche di Pace e Unità e, quindi, è sicuramente anche la sintesi di tutte le bandiere delle Contrade del Borgo: COLONNACCE, PRATONI,BORGO e MALVICINA che gli Alfieri porteranno durante la parata. Il Drappo del Borgo ha la sua frangia dorata di metallo attorcigliato così come viene descritto anche nel Vecchio Testamento e dove si può leggere nel Canto di Salomone: ”..TERRIBILE COME UN ESERCITO CON VESSILLI..”. Il Presidente Luca Colderoni ,a nome di tutta la Pro loco, ringrazia e ringrazierà ufficialmente l’Artista Signora TERESA CABIDDU.
Contatti Cell.3392127248
e.mail.:direttore.redreport@gmail.com
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Fiumicino- Pro Loco di Testa di Lepre –Martedì grasso e la “Battaglia dei Coriandoli”. Così è terminato il Carnevale e il progetto scolastico .” Toccare la Luna con un dito”.
Testa di Lepre- 5 marzo 2019- Questa mattina davanti alla chiesa parrocchiale del Borgo, i bambini hanno cantato e rappresentato l‘Inno alla gioia. E’ stato emozionate vedere gli alunni del Comprensorio scolastico di Maccarese, circa 150, che hanno dato l’assalto in modo ordinato ,al carro “ lo sbarco dell’uomo sulla Luna”, messo a loro disposizione dalla Contrada Colonnacce e perfettamente in tema con il progetto scolastico. I piccoli allievi in maschera , erano accompagnati dalle bravissime insegnati, tra le quali ho riconosciuto la Poetessa della Campagna Romana la Signora Giovanna Onorati . Le docenti hanno svolto un lavoro superbo nel disegnare e realizzare i costumi indossati dagli alunni, miscelando ingredienti come amore, pazienza, tanta fantasia e utilizzando materiali di riciclo. Il Carro della Contrada Colonnacce è stata la scenografia perfetta per il set cinematografico “Toccare la Luna con un dito” dove , appunto, gli scolari sono stati i protagonisti indiscussi, mascherati da astronauti, stelline , satelliti , meteoriti, piccoli scienziati , astronomi con telescopi indossati come cappello. Non riesco a descrivere la gioia dei bimbi e l’esplosione di coriandoli e di stelle filanti e poi la classica battaglia finale di ogni festa scolastica, cioè l’assalto con i coriandoli del “ tutti contro tutti” , bersagli preferiti le mamme e i papa che sono stati “inondati” di stelline di carta. Frappe, dolci e castagnole è stata la conclusione della “dolce” battaglia andata in scena nel Borgo di Testa di Lepre. Un GRANDE GRAZIE va ai contradaioli delle Colonnacce che hanno trasportato il carro dal Bivio di Testa di Lepre sino all’ingresso della scuola A. d’Angelo . Chiudo questa nota ricordando e ringraziando la ProLoco di Testa di Lepre, rappresentata dalle Signore MariaRita Rastelli e Adele Turbessi, che ci dice: “Tutti i materiali , la scenografia, l’allestimento del carro delle Colonacce ,il missile e la navicella spaziale, saranno donati alla scuola e andranno ad arricchire i materiali già raccolti dagli alunni al fine di completare il progetto scolastico-Toccare la Luna con un dito-.” Un grande EVVIVA alla Contrada Colonacce per lo splendido Carro che, lo debbo dire, ha vinto il premio più bello ”il sorriso e la gioia dei bambini del Borgo”. Ora il vostro carro è nell’album dei ricordi dei 150 alunni che oggi avete fatto divertire e ” Toccare la Luna con un dito”. GRAZIE.
Pro loco del Borgo Testa di Lepre: conclusa la sfilata dei carri allegorici.
Articolo e foto sono di Franco Leggeri
Testa di Lepre- 3 marzo 2019-Tutto perfetto per la prima edizione del Carnevale del Borgo organizzato dalla Pro Loco di Testa di Lepre. Entra nel clou la kermesse con la sfilata dei carri che partita puntualissima alle ore 15:00 dal campo sportivo fino a raggiungere la piazza principale del Borgo. Nel corso della sfilata i carri hanno fatto sosta davanti al palco della Giuria carri, dove i gruppi mascherati si sono esibiti in balli molto belli e apprezzati dal numeroso pubblico presente . La Contrada Malvicina , gia vincitrice del Palio dei Fontanili 2018, è la vincitrice del Primo Carnevale del Borgo di Testa di Lepre.
La presentazione dei Carri ci è stata fornita da Priore Luigi Conti della Pro Loco di Testa di Lepre che, quindi, trascrivo fedelmente:
I carri erano quattro uno per ogni Contrada del Borgo-
Contrada Malvicina-Titolo del carro: “Salviamo le api.”
Che è stato così descritto:
Per il loro lavoro laborioso non vogliono l’uomo velenoso.
Ispirandoci al cartoon “Winnie the Pooh” abbiamo rappresentato l’orsetto che è golosissimo di miele circondato da api e ape Regina.Si vuole sensibilizzare l’uomo a non essere velenoso inquinando e usando pesticidi.Le api sono a rischio di estinzione per questi motivi.Le api sono le impollinatrici naturali di moltissime piante e garantiscono la biodiversita delle piante stesse.Quindi winnie per essere felice ed avere il suo miele ha bisogno che le api continuano a
sopravvivere senza che l’uomo sia velenoso….
La Contrata Prataroni ha presentato il carro dal titolo : “La Campagna Romana”:
Uno sguardo al passato a quando le pianure maremmane erano aride ed incolte e che, grazie ai giganti del l’aria, i mulini a vento, diventarono le fertili terre che ancora oggi coltiviamo.
Abbiamo voluto omaggiare uno degli elementi fondamentali dei nostri casali: “la stalla” dove nonni e zii hanno passato la maggior parte delle loro albe e tramonti per darci il buon latte, che per un lungo periodo è stato uno dei tratti distintivi di Testa Di lepre.
Non poteva mancare “il fontanile” simbolo del nostro Palio e delle nostre terre, indispensabile per assicurare l’acqua agli animali al pascolo. Ed ancora tutto quello che la campagna può dare all’uomo che la ama e la coltiva: gli ulivi, la vigna, i campi di grano e di mais, gli alberi da frutto e gli ortaggi. Solo Attraverso la dedizione e la cura amorevole della terra, degli animali e dei suoi frutti, oggi come allora, possiamo ritrovare e condurre una vita sana e genuina in comunione con la natura, insegnando ai nostri figli a vivere al ritmo del tempo scandito dalle stagioni!
La contrada Colonnacce ha presentato il carro dal titolo:
“Lo sbarco dell’uomo sulla Luna.”
Il 50* anno dallo sbarco dell’uomo sulla luna (un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per lumanità). Era il 21 luglio del 1969 quando l’impresa dei tre astronauti della missione apollo 11 sbarcò sulla Luna ed il comandante Neil Armstrong lasciò la prima impronta umana sul polveroso suolo lunare. Dalla NASA alla nostra piccola comunità il messaggio è che l’uomo è fantastico e con impegno e dedizione non esistono progetti “irrealizzabili”
La Contrada Borgo ha presentato il carro dal titolo:
”Il Re Leone”
Questo film di animazione è ricco di significati profondi, per noi è stato difficile scegliere quello a cui dare più rilevanza, ne citiamo solo due:
Il primo: Il cerchio della vita, nel quale ogni creatura è connessa l’una con l’altra, formando un delicato equilibrio che va tutelato costantemente, rispettando ciò che ci circonda in natura senza consumare in modo scellerato, le risorse che essa ci offre.
chi sei tu? Non dimenticare le nostre origini rimanendo fedeli a noi stessi.
Al termine della sfilata la Contrada Malvicina risultata la vincitrice del Primo Carnevale del Borgo di Testa di Lepre.
Contrada PRATARONI presenta il carro :”LA CAMPAGNA ROMANA”
Articolo scritto da Annalisa Casciaro .
Testa di Lepre 4 marzo 2019-Uno sguardo al passato a quando le pianure maremmane erano aride ed incolte e che, grazie ai giganti del l’aria, i mulini a vento, diventarono le fertili terre che ancora oggi coltiviamo.
Abbiamo voluto omaggiare uno degli elementi fondamentali dei nostri casali: “la stalla” dove nonni e zii hanno passato la maggior parte delle loro albe e tramonti per darci il buon latte, che per un lungo periodo è stato uno dei tratti distintivi di Testa Di lepre. Non poteva mancare “il fontanile” simbolo del nostro Palio dei Fontanili e delle nostre terre, indispensabile per assicurare l’acqua agli animali al pascolo. Ed ancora tutto quello che la campagna può dare all’uomo che la ama e la coltiva: gli ulivi, la vigna, i campi di grano e di mais, gli alberi da frutto e gli ortaggi. Solo Attraverso la dedizione e la cura amorevole della terra, degli animali e dei suoi frutti, oggi come allora, possiamo ritrovare e condurre una vita sana e genuina in comunione con la natura, insegnando ai nostri figli a vivere al ritmo del tempo scandito dalle stagioni!
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