Castel di Guido- 16 febbraio 2017-Sono sei gli skettisti azzurri convocati per l’ultimo raduno tecnico prima della tappa di Coppa del Mondo di Nuova Delhi. Al Tav La Bottaccia di Castel di Guido il direttore tecnico Andrea Benelli ha chiamato Diana Bacosi (Esercito), Gabriele Rossetti (Fiamme Oro), Riccardo Filippelli (Esercito), Domenico Simeone (Fiamme Oro), Chiara Di Marziantonio (Fiamme Oro) e Katiuscia Spada (Fiamme Oro).
“In questi tre giorni ci concentreremo sul lavoro di rifinitura – ha spiegato Benelli, olimpionico di Atene 2004 – Quello di Nuova Delhi sarà il primo appuntamento del nuovo quadriennio e l’Italia si presenterà in India con i due Campioni Olimpici, entrambi reduci da un periodo molto impegnativo in cui sono stati travolti dai mille impegni post Giochi, ma malgrado tutto in ottima forma. Daremo tutti il massimo, come sempre”.
Una delegazione di allevatori sardi dell’organizzazione agricola incontra a Roma i presidenti delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Chiedono una trattativa istituzionale per salvare il comparto e tutta l’agricoltura isolana: un piano d’emergenza, con l’attivazione del Fondo di Garanzia e mutui al “de minimis” e un progetto di medio termine con accordi di filiera, investimenti e un progetto sul marchio di qualità Sardegna.
Roma, 1 febbraio 2017 – Agricoltori sardi in fermento. Mentre montano le proteste di piazza per la crisi generale del settore ovicaprino, la Cia-Agricoltori Italiani con una delegazione di allevatori sardi sceglie la strada del dialogo e della trattativa con le Istituzione preposte per salvare circa 12 mila aziende isolane che sono nel baratro: il prezzo del Pecorino Romano si è praticamente dimezzato, passandoda 9,50 euro al kg a 5,20euro al kg, con conseguenze pesantissime sul prezzo del latte alla stalla che ha perso oltre il 50% del suo valore. In crisi anche l’ortofrutta, con le quotazioni in picchiata del 30%. Per questo motivo, oggi, gli agricoltori della Cia incontrano i presidenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Luca Sanie Roberto Formigoni.
Sul tavolo un documento di proposte per tutelare il reddito di produttori e allevatori dal crollo dei prezzi. La Cia chiede di mettere in campo subito una serie di misure per affrontare l’emergenza: l’attivazione del Fondo di Garanzia; l’immediata emanazione del Bando Agea per gli indigenti con l’inclusione del Pecorino Romano tra i prodotti del paniere; il pagamento automatico degli impegni comunitari; l’accesso agevolato al mutuo di conduzione con copertura degli interessi attraverso l’uso del de minimis; l’attivazione di un Fondo regionale di rotazione reso accessibile alle aziende agricole e che sia garantito direttamente dalle produzioni ferme nei magazzini.
La seconda parte del documento della Cia-Agricoltori italiani riguarda invece gli interventi di carattere strutturale e organizzativo necessari al settore ovicaprino. In questo senso, è necessario: affrontare il problema dell’organizzazione della produzione, fortemente polverizzata; favorire la nascita dell’Interprofessione, anche per prodotti specifici (Dop e Igp); stipulare accordi di filiera e contratti di coltivazione e/o di produzione, anche utilizzando lo strumento degli accordi interprofessionali; favorire la capacità valorizzativa del marchio qualità Sardegna, quale strumento identitario di distinzione delle produzioni, gestito dalle imprese agricole e agroindustriali regionali; creare nuovi strumenti assicurativi, anche potenziando e riformando le funzioni dei Consorzi di Tutela, a difesa dei produttori dalle crisi di mercato; agevolare il ritiro dal mercato dell’ortofrutta, del latte, dei formaggi o di altri prodotti eccedenti nei periodi di crisi.
Gli agricoltori e gli allevatori della Cia confidano che le loro istanze vengano accolte e sia data rapida esecuzione a quelle misure necessarie a non rompere quel “filo” che tiene vive decine di migliaia di aziende, e quindi, il sostentamento di centinaia di migliaia di famiglie sarde.
Roma, 20 gen – “Top Italian Food & Beverage Experience” e “Vini d’Italia Experience”. Sono gli eventi di promozione internazionale organizzati dal Gambero Rosso a cui partecipano le aziende di Cia-Agricoltori Italiani. A dare il via al programma per il 2017 l’appuntamento di oggi, venerdì 20 gennaio, a Copenaghen. Los Angeles e Miami le prossime tappe.
Una vetrina importante nella capitale danese, all’interno del Moltkes Palae, che ha visto protagonisti il Cno-Consorzio Nazionale Olivicoltori, con degustazioni e prove di assaggio di cinque etichette selezionate all’interno dell’”Oil Bar” e sei imprese d’eccellenza della Cia.
Da nord a sud, tutte realtà “top” del Made in Italy agroalimentare: la Drusian di Treviso, produttrice di Prosecco, presente con tre etichette; l’azienda agricola Fabio Girometta di Piacenza con il pomodoro trasformato; la Fattoria Biò di Mario Grillo di Cosenza con assaggi di formaggio e salumi; Apofruit di Forlì-Cesena con le sue mele verdi per assaporare l’olio e il panificio La Maggiore di Bari che con il suo pane di Altamura Dop e i suoi taralli ha accompagnato le degustazioni di vino, olio, pomodoro, formaggi e salumi per l’intera manifestazione, mentre l’azienda Bio Vio di Albenga ha fornito l’origano da utilizzare sul pomodoro.
La partecipazione a questo evento rientra nell’ampio progetto di internazionalizzazione delle aziende Cia, che la stessa organizzazione agricola ha realizzato per far conoscere al mercato straniero, alla stampa internazionale e agli opinion leader di settore – tutti selezionati dal Gambero Rosso, sempre più punto di riferimento unico di aziende e associazioni che hanno come obiettivo lo sviluppo e il superamento dei confini nazionali – il meraviglioso scrigno nascosto dei cibi tradizionali italiani.
La domanda è forte e, quindi, occorre cavalcare la richiesta puntando ai mercati esteri. Gli stranieri amano il cibo italiano ma non conoscono il 95% dei nostri prodotti di nicchia e di qualità in grado di sbloccare un “potenziale” di almeno 70 miliardi di euro in export.
“L’Italia non ha mai messo in campo una strategia organica per aggredire i mercati stranieri -ha affermato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino-. Con questo piano di promozione, il nostro impegno è quello di rafforzare e accompagnare le nostre aziende nella sfida dell’internazionalizzazione. L’obiettivo è quello di favorire la crescita e conquistare nuovi spazi all’estero, contrastando l’italian sounding”.
“Gambero Rosso è costantemente a fianco delle aziende italiane per la promozione del Made in Italy di qualità nei maggiori mercati internazionali -ha dichiarato il presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia-. Siamo quindi lieti di collaborare a questo importante progetto strategico nato dalla sensibilità della Cia per sostenere lo sviluppo delle aziende associate sui mercati stranieri, sempre più indispensabili per la crescita dimensionale e per la redditività del settore agricolo e agroalimentare italiano. Grazie alle nostre guide, la Top Italian Food and BeverageExperience e Vini d’Italia tradotto in cinque lingue e, prossimamente, laTop Italian Restaurant Around the world, contribuiamo a fronteggiare il fenomeno dell’italian sounding, sostenendo le eccellenze del nostro Paese”.
“L’iniziativa di Copenaghen è stata l’occasione per presentare a un pubblico selezionato i migliori olii extravergine di oliva 100% italiano -ha aggiunto il presidente del Cno Gennaro Sicolo-. Un tassello importante della strategia di lungo periodo del Consorzio per la valorizzazione, la tutela e l’internazionalizzazione delle nostre aziende. Si pensi che il consumo di olio di oliva in Italia si attesta su 11 chilogrammi pro capite all’anno; mentre i danesi ne consumano meno di 1 chilogrammo. Quindi c’è un grande lavoro ancora da fare. Da qui il nostro sforzo intenso e determinato per aprire nuovi sbocchi in contesti che già dimostrano un interesse verso il consumo di qualità”.
ROMA-18 gennaio 2017 ore 16.08 “Dopo il tavolo tecnico di coordinamento per la valorizzazione della tenuta di Castel Di Guido, una nostra delegazione è stata ricevuta dagli assessori Hausmann e Sartore che hanno ribadito l’intenzione di indire al più presto un bando per la gestione della tenuta”. Così, in una nota , il comitato Campagna Romana Bene Comune che vede tra gli aderenti la Cgil di Roma e del Lazio, la Cgil di Roma nord Viterbo Civitavecchia, la Flai Cgil e l’Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica).
“Tra le criticità emerse – continua la nota – la scarsa chiarezza da parte del Comune di Roma sulla gestione corrente e i piani futuri. Se infatti la proprietà dei terreni e degli immobili é rientrata alla Regione Lazio il 28 dicembre scorso, l’azienda agricola biologica Castel Di Guido é di proprietà del Comune di Roma e quindi personale, macchinari, trattori, animali e fieno per la loro alimentazione sono gestiti dal Comune. Per questo motivo, chiediamo un incontro con l’assessorato competente. Esprimiamo infine la nostra perplessità sulla proposta di valorizzazione di Castel di Guido del presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco e resa nota nei giorni scorsi, in quanto non emerge l’identità agricola della tenuta. E’ per noi fondamentale capire se la posizione di Diaco rispecchi la volontà del Comune di Roma. Per quanto ci riguarda, la mobilitazione continua e a breve terremo un sit in davanti al Campidoglio”
ROMA CASTEL DI GUIDO–LA CROCE DI LORENA – CROCE DEL SANTO SPIRITO
“A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione. “ Henri Cartier Bresson Piccolissima (pillole) Storia della Croce a doppia traversa-CROCE DI LORENA- CROCE DEL SANTO SPIRITO. La Croce di Lorena è un simbolo a forma di croce con doppia trasversa. Chiamata CROCE D’ANGIO’ prima e poi di LORENA, figura nello stemma dei duchi d’ANGIO’ divenuti duchi di Lorena. La Croce deve la sua forma alla traversa superiore che rappresenta il “TITULUS CRUCIS” cioè l’iscrizione che Ponzio Pilato avrebbe fatto porre sulla croce di Gesù: “Gesù Nazareno, re dei Giudei”, abbreviata in “INRI” (dal latino Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum). Nella seconda guerra mondiale fu adottata come stemma della Francia Libera in opposizione alla croce uncinata , svastica, nazista. La Croce di Lorena figura nello stemma dei Re d’Ungheria, nello stemma di Ungheria con la corona di Santo Stefano, nella Bandiera della Slovacchia, nello Stemma della Slovacchia, nello Stemma di Casimiro Jagellone re di Polonia, nello Stemma della Lituania ed è il simbolo dell’aeronautica militare della Lituania. LE FOTO ALLEGATE AL POST- N.B. Nella foto si vede la Croce del Santo Spirito – CROCE di LORENA- che si trova incastonata nella cancellata installata tra le colonne site all’ingresso della nostra chiesa parrocchiale.Foto della vecchia Croce di Lorena e foto (varie) della nuova Croce di Lorena sita sul prato antistante la chiesa parrocchiale.
“ERBE SPONTANEE COMMESTIBILI DELLA ZONA DI CASTEL DI GUIDO”
Castel di Guido-17 giugno 2016-Incontri organizzati presso la Sala parrocchiale. Si tratterà di vari incontri- confronto tra l’ esperienze dei partecipanti e quelle dell’ esperto ROMANO TERSIGNI di Castel di Guido.
CHI E’ ROMANO TERSIGNI?
Il Sig.Romano Tersigni è un autodidatta che da sempre si interessa del riconoscimento e dell’uso delle erbe della Campagna Romana sia per uso officinale che uso alimentare.
Il Sig. Romano Tersigni fa parte dell’ACCADEMIA FILOSOFICA OLISTICA .
Informazioni sul Corso :ERBE SPONTANEE DELLA CAMPAGNA ROMANA
Dove? Sala parrocchiale -Teoria-
Quando? Venerdì 10 giugno -Venerdì 17 giugno 2016
A che ora? Alle ore 19:00-
Lezione pratica (data da stabilire) raccolta e trattamento delle erbe.
Faustina Minore Imperatrice, sposa di Marco Aurelio, visse a Lorium
Faustina Minore (lat. Anna Galeria Faustina, talvolta detta iunior). Figlia (n. 130 circa – m. 176 d. C.) di Antonino Pio e Faustina Maggiore ; il padre la dette in sposa (145) a Marco Aurelio, suo cugino, e le conferì (146?) il titolo di Augusta. È lodata per il suo sollecito amore verso i numerosi figli (almeno 13) e verso il marito, che accompagnò anche in guerra: fu la prima delle imperatrici romane ad essere insignita del titolo di mater castrorum. Morì a Halala (per questo successivamente chiamata Faustinopoli) in Cappadocia, dove aveva seguito il marito là recatosi per reprimere la ribellione di Avidio Cassio. Fu divinizzata, e in suo onore furono istituite sacerdotesse e furono create le nuove puellae Faustinianae che rinnovarono l’istituzione benefica sorta in memoria della madre. Le fonti antiche, in contrasto coi Ricordi di Marco Aurelio, accusarono calunniosamente F. di dissolutezza. Il suo ritratto ci è noto da molte monete, e da una serie di teste marmoree, nelle quali prevale un’acconciatura con capelli bipartiti in molli ondulazioni discendenti, con bassa crocchia di trecce.
I BUTTERI dell’Azienda agraria di Castel di Guido , del Comune di Roma, governano un nutrito branco di vacche maremmane dalle lunga corna , circa cinquecento, una specie protetta dall’Unione Europea. Nonostante sia stata introdotta qualche modesta forma di modernizzazione , l’allevamento di questi bovini viene tuttora praticato da butteri a cavallo secondo antiche modalità ; nelle diverse operazioni lavorative ( spostamenti, “sbrancamanti”, recupero di capi ecc.), i butteri si servono di fischi, richiami , grida, con cui comunicano (alluccano) con le vacche : frutto di un lungo apprendimento orale fatto di “saperi “e di tecniche tramandati di padre in figlio.
Testo tratto da GRIDA E RICHIAMI : Domenico Frascarelli, Mario Sfascia, Massimo Sfascia-
Roma, Castel di Guido, 29 novembre 2000.Archivio del Centro Regionale per la Documentazione dei Beni culturali e Ambientali , REGIONE LAZIO.
Le foto originali sono di Franco Leggeri- settembre 2012-
Franco Leggeri Fotoreportage – Torre di Maccarese nota come Torre Primavera
Franco Leggeri Fotoreportage -La Torre Primavera si trova nei pressi di Fregene in fondo a viale Clementino nord-ovest. Fu fatta edificare sui resti di un’antica villa di Ciriaco Mattei in località “Primavera” alla foce dell’Arrone. Il nome “Primavera”, che riguarda l’intera area circostante la torre, deriva dal microclima particolarmente favorevole a cui la zona è soggetta. E’ qui che viveva la mandria di bufale degli antichi proprietari della zona, i Rospigliosi.
Oltrepassato il caseggiato ci appare la massiccia mole della torre Primavera, alta 15 metri e a pianta quadrata. La torre possiede 4 piani e ogni piano ha un salone e due stanzette e per salire in cima c’è una scala. All’interno della torre c’è una botola che conduce ad un passaggio sotterraneo, che passa sotto l’Arrone. E’ molto profondo e lungo circa un kilometro e porta fino al Castello di Maccarese. La torre subì nel’ 500 un restauro che modificò la parte inferiore rendendola a sperone e rinforzò gli angoli con l’inserimento di blocchi di travertino. Fu voluta come molte altre torri di avvistamento, da Pio IV per sventare il pericolo delle incursioni Saracene che affliggevano frequentemente le popolazioni costiere. L’ambiente naturale è purtroppo oggi deturpato dalla presenza del depuratore di Fregene. Fu comunque in occasione dei lavori di installazione di questo impianto, che fu ritrovata una barca romana che localizzerebbe in quest’area l’antico porto di Fregene. L’architetto Maurizio Silenzi nel suo libro “Il Porto di Roma” sostiene una suggestiva tesi che afferma la localizzazione di un porto sul fiume Arrone e la presenza di un faro allineato con quello più noto del porto di Claudio di Fiumicino. La torre Primavera sarebbe stata ubicata e costruita proprio sopra i resti del faro di Claudio. Silenzi porta a prova di ciò anche alcuni rilievi topografici e un’analisi approfondita del materiale esistente sotto l’intonaco più recente della torre che presenta l’inserimento di numerose pezzature marmoree bianche reperibili solo in siti dove sono presenti manufatti del periodo romano. L’Architetto afferma che la torre è stata costruita ristrutturando, in parte, murature esistenti con mattoni di fornace più recenti e mescolando materiali marmorei recuperati che facevano parte di un’antica costruzione riferibile al faro sull’Arrone. Sulla torre Primavera c’è anche un’altra curiosità da riferire: forse le torri erano due! Infatti alcuni archeologi hanno individuato i resti di una costruzione antica anche sulla sponda di ponente dell’ Arrone. C’era un tempo dunque in cui le costruzioni erano due, ipotesi suggestiva ma probabilmente i resti sono di una villa della famiglia dei Cesi da cui prende il nome la zona Cesolina.
Foto di Franco Leggeri per REDREPORT– scatti eseguiti per provare vari obiettivi e fotocamere Reflex e Fotocamera OLYMPUS
Roma Municipio XII-Quartiere Massimina- Degrado e Abbandono sito archeologico.
Roma-Municipio XII-Quartiere Massimina-Degrado e abbandono dell’area archeologica sita tra via Romano Guerra –via della Massimilla e il Centro Commerciale civico 14.
Nel 2004 , se ricordo bene nel mese di novembre, durante la fase di sbancamento per la costruzione del Centro Commerciale venne rinvenuta una Villa rustica , una cisterna e una necropoli databile IV-III sec. A.C.
Nel 2009 furono eseguiti gli scavi , vedi foto allegate, sull’area archeologica (residuo di aera) che ora si presenta nel più degrado assoluto.
Tutti noi cittadini ci auguriamo che i nuovi Amministratori sappiano, finalmente, valorizzare la Storia e i siti Archeologici del Quartiere Massimina.
Pubblicheremo, sul nostro Blog ABC VOX, tutto il materiale che riusciremo a recuperare relativo alla Storia e all’Archeologia di Massimina.
Articolo e foto di FRANCO LEGGERI
P.S. Il MISTERO DEL FONTANILE SCOMPARSO di via Ciro Trabalza, qualcuno ha notizie?
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