OTRICOLI (TR) –Un intero week end dedicato alla storia.
Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,26-27-28 MAGGIO 2017
Tre giorni di eventi all’interno del Parco Archeologico di Ocriculum dove poter rivivere i fasti di un municipio romano del II sec. d.C.
Il cambio valuta all’ingresso, il campo dei legionari con le didattiche sulla storia dell’esercito romano, il mercato dove poter iniziare a spendere e contrattare coi sesterzi ricevuti all’entrata, ben quattro tabernae rievocative dove poter gustare sapori antichi di due millenni, poi la vita dei campi, la musica antica, i ludi gladiatori all’anfiteatro, gli spettacoli teatrali, le visite guidate e i laboratori didattici per i bambini ma, soprattutto, la ricostruzione completa del porto fluviale sul Tevere.
Questo è quanto vi aspetta a Otricoli (TR) a pochissimi km da Roma (Uscita A1 Magliano Sabina, si svolta a sinistra sulla Flaminia e si trova il parco a circa 4 km). Questa sarà la sesta edizione di Ocriculum AD 168.
Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,
IL TEMPO FUGGE. NON QUI. NON ORA. 26-27-28 MAGGIO, OCRICULUM AD 168.
DESINE FATA DEVM FLECTI SPERARE PRECANDO
(Non sperare di cambiare il destino con le preghiere)
Il LVDVS, la palestra che i gladiatori chiamavano casa, poi i MVNERA, i ludi gladiatori in quell’Arena dove più di duemila anni fa si scontravano uomini, donne e fiere per cambiare il loro destino e, a volte, soltanto per restare vivi.
Il 26-27-28 maggio, Ocriculum tornerà un municipio del II sec. d.C. e grazie ai ragazzi del Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria, si rivivranno le emozioni e le suggestioni di allora.
Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,
IL TEMPO FUGGE. NON QUI, NON ORA. OCRICULUM AD 168
Adatto ai bambiniOtricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,Otricoli (TR) Ludus Picenus – Scuola Gladiatoria,
26/04/2017 Il 26 aprile 1937 nazisti e italiani bombardarono la cittadina basca durante la guerra civile spagnola. Fu il primo atto di terrorismo bellico compiuto contro una popolazione inerme e ispirò il celebre quadro di Picasso. Un monito che purtroppo è quantomai attuale, come ci ricorda di continuo anche il Papa.
Nei giorni in cui gli Stati Uniti hanno testato in Afghanistan “la madre di tutte le bombe” e il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un minaccia nuovi test nucleari, fanno venire i brividi le parole pronunciate dal comandante dell’aviazione nazista Goering a proposito del bombardamento della cittadina basca di Guernica, avvenuto giusto 80 anni fa, il 26 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola: 1654 persone spazzate via dalle bombe furono solo un esperimento fatto per provare “l’effetto psicologico demoralizzante della distruzione delle città dall’alto”. Non interessava dunque colpire obiettivi militari, ma solo uccidere.
Quel deliberato massacro di una popolazione inerte, di cui ci macchiammo anche noi italiani con la nostra aviazione a seminare morte accanto ai velivoli tedeschi, ispirò uno dei quadri più celebri di tutti i tempi, “Guernica” di Pablo Picasso. Un dipinto sconvolgente nella sua maestosità, di 8 metri per 3,5, che l’artista realizzò in quello stesso anno per l’esposizione universale di Parigi. Quel 26 aprile a Guernica, cittadina profondamente cattolica, era un bel lunedì di sole e c’era il mercato che radunò dalle campagne circa tremila contadini. Dalle 16.30, per tre lunghissime ore, i bombardieri scesero in picchiata sganciando una pioggia di ordigni che distrusse il 70% della cittadina. Gli animali feriti e terrorizzati fuggivano calpestando uomini, donne e bambini anche loro in fuga.
Un orrore che Picasso riprodusse con il suo stile inimitabile. La scena si svolge al buio, un’oscurità squarciata dalle fiamme. Il posto centrale è occupato dalla figura di un cavallo allucinato. Nella bocca ha una sagoma che ricorda quella di una bomba. Alla sua sinistra, dietro un toro furente, una donna si dispera con in braccio il figlio morto.
Fu un esperimento dicevamo, un terribile laboratorio fatto anche per testare nuove armi in vista del nuovo conflitto mondiale che sarebbe scoppiato due anni dopo. Come non pensare allora anche al conflitto siriano che, come ha ammesso il ministro della Difesa russo Serguej Shoig al giornale spagnolo El Paìs, sta servendo al Cremlino anche per sperimentare nuove armi (circa 150) e perfezionare l’addestramento dei suoi piloti. Papa Francesco non si stanca di ripeterlo, come ha fatto dopo l’ultimo attento al Cairo: ““Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi“”.
Il capolavoro di Picasso da 80 anni dice la stessa cosa e non a casa la sua riproduzione campeggia in forma di arazzo nella Sala del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma forse nessuno dei potenti della Terra lo ha mai guardato davvero.
Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo.
Alessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di Guido
Il 23 aprile in tutto il Paese. L’Oasi Castel di Guido organizza una giornata di visite e giochi per bambini e adulti nella Natura della campagna romana. La partecipazione a visite guidate, giochi, animazioni per bambini e adulti è gratuita.
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Programma del mattino
10.30 Appuntamento in piazza Castel di Guido e trasferimento in Oasi
11.00 Visita guidata sul sentiero delle rondini
Visita guidata sul sentiero degli allocchi
12.30 Liberazione di un rapace curato al CRFS Lipu Roma
13.00 Pranzo al sacco (per chi si vuole fermare)
Programma del pomeriggio
15.00 “Voli senza Frontiere”, gioco di orientamento per bambini dai 6 a 99 anni (prenotazione obbligatoria)
Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.
15.30 Visita Guidata alla Villa Romane delle Colonnacce organizzata dal GAR (Gruppo Archeologico Romano)
16.30 Saluti
Per informazioni e prenotazionitel. 3285569123
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Eventi della giornata in Oasi
– I #ventiBUONI
20 Arnie, 20 disegni, 20 Scienziati.
Buono racconta il progetto dell’associazione e presenta nel pomeriggio il portasciami di Lucamaleonte.
– Corso di Fotografia Macro
Durante la giornata, il fotografo naturalista Alessandro Zocchi, terrà un corso base di fotografia macro (fiori, insetti, piccoli animali) articolato come segue:
mattina – lezione di macro della durata di un’ora e mezza
pomeriggio – sessione pratica di fotografia all’interno dell’Oasi
Donazione minima per il corso: 10 euro
Per informazioni e prenotazione obbligatoriatel: 3669930239
Sito web della Campagna Romana-WWW.ABCVOX.INFO
Come arrivare in Oasi
L’Oasi si trova all’interno dell’Azienda Agricola Castel di Guido che ha sede nel borgo omonimo (via Gaetano Sodini). Il borgo è lungo la via Aurelia (km 20) a 5 km dall’uscita “Aurelia” del G.R.A. direzione Civitavecchia. Dall’uscita “Castel di Guido” percorrere via di Castel di Guido per 4,5 km fino all’omonima piazza, punto di incontro per gli eventi e le visite guidate. Da li, in occasione degli eventi organizzati, si prosegue in auto per la strada interpoderale fino al parcheggio dell’Oasi. In alternativa l’oasi si può raggiungere dal borgo a piedi o in bicicletta (circa 2,5 km). La piazza di Castel di Guido è raggiungibile con la linea Atac 246P (fermata: n° 78340 pza Castel di Guido) con partenze dal capolinea Cornelia (Metro A).
Per informazioni tel. 3285569123
Per le persone che amano la Storia della nostra zona suggerisco di visitare il Blog- WWW.ABCVOX.INFO – VOX-Voce della Campagna Romana- zona AURELIA BOCCEA
Volontari GAR scavo Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoVilla Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di GuidoVisitatori OASI LIPU Castel di GuidoVilla Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Oasi LIPU di Castel di Guido Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.Alessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di Guido-Lezioni all’aria apertaAlessia De Lorenzis Direttrice OASI LIPU Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoOasi LIPU di Castel di GuidoCASTEL di GUIDO-PONTE ROMANO SUL FIUME ARRONE.OASI LIPU di Castel di Guido- Foto Archivio anno 2009OASI LIPU di Castel di Guido-Castel di GuidoSerbatoi idrici della Campagna Romana- Serbatoio della TORRE della RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoSerbatoi idrici della Campagna Romana- Serbatoio di Castel di GuidoCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCASTEL DI GUIDO-La Polledrara di Cecanibbio- MUSEO PALEONTOLOGICOCastel di Guido-chiesa Spirito SantoCastel di GuidoAZIENDA AGRICOLA Castel di GuidoCastel di Guido-Azienda Agricola ComunaleCastel di Guido-Il CastelloCastel di GuidoCastel di GuidoCastel di Guido-Restaurata la scalinata della chiesa dello SPIRITO SANTOCastel Di Guido Il mausoleoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoCROCE di CASTEL DI GUIDO– LA CROCE DI LORENA – CROCE DEL SANTO SPIRITO Villa Romana delle Colonnacce a Castel di Guido.I BUTTERI dell’Azienda agraria di Castel di Guido WWW.ABCVOX.INFOI BUTTERI dell’Azienda agraria di Castel di GuidoCASTEL DI GUIDO – PRIMA DELLA STORIA- Una veduta dello scavo della terza campagna effettuata nel 1982
Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
ROMA-Artemisia Gentileschi un mito del Seicento a Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
Roma- 23 aprile 2017-Le sale di Palazzo Braschi ospitano Artermisia Gentileschi fino al 7 maggio 2017 una nuova rassegna dedicata alla vicenda artistica e umana di Artermisia Gentileschi.Dopo la prima mostra del 1991 a Firenze, quella romana del 2001 condivisa con il padre Orazio e quella strettamente monografica a Milano dieci anni dopo, le sale di Palazzo Braschi ospitano fino al 7 maggio 2017 una nuova rassegna dedicata alla vicenda artistica e umana di Artermisia Gentileschi, pittrice dal talento smisurato e grande protagonista del suo tempo, troppo spesso legata ai drammi personali e all’errata immagine di caravaggista toutcourt. Nota al grande pubblico per le tumultuose vicissitudini private, che non le hanno risparmiato dettagli morbosi su un processo pubblico per stupro, la figura artistica di Artemisia venne letta in chiave femminista raggiungendo una certa fama letteraria prima grazie al romanzo di Anna Banti pubblicato nel dopoguerra e in seguito negli anni settanta del Novecento.
Conversione-della-Maddalena-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
Nata a Roma nel 1593, primogenita del pittore toscano Orazio Gentileschi, la giovane pittrice manifesta una forte attitudine all’arte presso la bottega paterna dimostrando maggior talento rispetto ai fratelli. Qui avverrà il suo apprendistato artistico, imparando il disegno, il modo di impastare i colori e di dare la giusta luce ai dipinti. Il primo è la Susanna e i vecchioni (1610) di Pommersfelden, una sontuosa prova naturalistica in chiaro riferimento al realismo del Caravaggio e non indifferente al linguaggio della scuola bologhese. E’ evidente che a Roma ebbe l’opportunità di crescere in una fucina di talenti: Caravaggio che all’epoca lavorava nella Basilica di Santa Maria del Popolo e nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, ma anche Guido Reni, Domenichino e i Carracci che terminavano gli affreschi della Galleria Farnese.
Dopo il processo per strupro, intentato dal padre Orazio contro Agostino Tassi, artista a cui Artemisia è molto affezionata, la pittrice appena maggiorenne va in sposa a Stiattesi, lasciando Roma per Firenze. Il lascito fiorentino sarà una serie di immagini tutta al femminile, tra Maddalene, Danae, Cleopatre, Giuditte e diverse suonatrici. E in seguito alla parentesi veneziana documentata tra il 1627 e il 1629-30, Artemisia è finalmente a Napoli, forse per effetto del legame con il nuovo vicerè Fernando Afàm de Ribera, dove muore nel 1653.
Per quanto dipingere rappresentasse una scelta non comune e piuttosto difficile per una donna all’inizio del XVII secolo, Artemisia non fu caso isolato. Prima di lei, tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, altre donne pittrici esercitarono, anche con buon successo, la loro attività. Tra queste Sofonisba Anguissola, chiamata in Spagna da Filippo II; Lavinia Fontana, che si recò a Roma su invito di papa Clemente VIII; Fede Galizia che dipinse magnifiche nature morte e una bella Giuditta con la testa di Oloferne e Lucrina Fetti insieme ad altre pittrici, più o meno note. Eppure, nonostante la forza espressiva del suo linguaggio pittorico, una tecnica declinata secondo le esigenze dei diversi committenti e una gamma di generi pittorici che dovette essere molto più ampia di quanto possiamo immaginare oggi, Artemisia ha dovuto aspettare oltre tre secoli per vedere riconosciuto dai posteri il suo status di Artista.
Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
La mostra a Palazzo Braschi, nata da un’idea di Nicola Spinosa, ha il merito di offrire al pubblico una panoramica della parabola artistica e umana di Artemisia Gentileschi ben lontana dai pregiudizi che hanno limitato la giusta lettura della sua carriera. Con un corpus di 100 capolavori, frutto di prestigiosi prestiti italiani e internazionali, le opere di Artemisia dialogheranno in un serrato confronto con i suoi più grandi colleghi frequentati a Roma, Firenze, ancora Roma e infine a Napoli. Non a caso le sezioni che compongono il percorso espositivo sono connesse con le città in cui la pittrice fu attiva, a ripercorrere i periodi più salienti della sua esperienza: curata da Spinosa è la sezione napoletana, da Francesca Baldassari la sezione fiorentina, e da Judith Mann la sezione romana. Accanto a opere quali la Giuditta che taglia la testa a Oloferne del Museo di Capodimonte, Ester e Assuero del Metropolitan Museum di New York, l’Autoritratto come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut, la mostra presenta quadri di GuidoCagnacci, Simon Vouet, Giovanni Baglione, fonte di vera ispirazione per la pittrice, ma anche la Giuditta di Cristofano Allori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze o la Lucreziadi Simon Vouet a completare il percorso.
Palazzo Braschi
Situato nel cuore rinascimentale di Roma, tra Piazza Navona e Corso Vittorio Emanuele II, palazzo Braschi viene progettato dall’architetto imolese Cosimo Morelli (1732-1812) per incarico di Papa Pio VI (1775 – 1799) che vuol farne dono al nipote, Luigi Braschi Onesti.
Alla realizzazione dell’edificio si fa fronte con le ricchezze che il Pontefice fa affluire nelle casse del nipote Luigi, grazie all’attribuzione spregiudicata di numerosi privilegi. Palazzo Braschi rappresenta dunque una delle ultime testimonianze di nepotismo pontificio prima delle trasformazioni politiche e culturali indotte dalla Rivoluzione francese.
La costruzione del nuovo edificio inizia nel 1792 sulla stessa area del quattrocentesco palazzo Orsini, fatto demolire l’anno precedente. I lavori si interrompono per l’occupazione francese del 1798 (durante la quale papa Pio VI muore in esilio) e riprendono nel 1802. Già nel 1804 lo scalone monumentale è ultimato e forse anche la cappella del primo piano, attribuita a Giuseppe Valadier (1762-1839).
I problemi economici del duca Luigi Braschi Onesti non permettono di completare le decorazioni del palazzo che alla sua morte, nel 1816, rimangono parzialmente incompiute.
Nel 1871, gli eredi Braschi vendono il palazzo allo Stato Italiano,che lo utilizza inizialmente come sede del Ministero dell’Interno e, successivamente, come sede di varie istituzioni fasciste. Dopo la guerra (fino al 1949) vi alloggiano trecento famiglie di senzatetto e l’uso abituale di fuochi interni arreca gravi danni agli affreschi e ai pavimenti. Il palazzo viene anche fatto oggetto di numerose demolizioni e ruberie.
Dal 1952 è sede del Museo di Roma ma soltanto nel 1990 la proprietà del palazzo passa all’Amministrazione capitolina. Chiuso per inagibilità nel 1987, l’edificio viene sottoposto a complessi e ingenti lavori di ristrutturazione e restauro. Riapre al pubblico nel 2002, benché il recupero interno dei piani superiori non sia ancora ultimato. Nel 2017 si inaugura il nuovo allestimento, concepito come un itinerario tematico attraverso le sale del secondo e terzo piano. Il primo piano del museo è invece destinato a ospitare le mostre temporanee.
Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
Simone Di Dato nasce a Napoli il 19/05/1989, grande appassionato di archeologia e di arte, dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla facoltà di Storia dell’arte presso l’Università Federico II di Napoli.
Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Conversione-della-Maddalena-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Lot e le sue figlie-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Ester e Assuero-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Annunciazione–Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
Giaele-e-Sisara-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Conversione-della-Maddalena-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Ester e Assuero-Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.Artemisia Gentileschi Palazzo Braschi fino al 7 maggio 2017.
Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”
Roma- 31 marzo 2017-All´interno della tenuta Acquafredda la presenza dell´uomo risale alla Preistoria. Molto probabilmente vi è stata la presenza degli Etruschi: si sta infatti studiando una grotta che, presumibilmente, è una tomba rupestre ipogea. La presunta tomba è scavata nel tufo ed è costituita da un camerone iniziale, sorretto da un grande pilastro di tufo, da cui parte un lungo corridoio, ai cui lati si aprono a coppia, in forma simmetrica, quattro cappelle laterali. I contadini l´hanno sempre chiamata la “grotta”, ma la struttura è quella di una tomba etrusca del VII secolo a.C.
Foto di Franco Leggeri
Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”Roma- Municipio XIII-Torre dell’ACQUAFREDDARoma- Municipio XIII-Tenuta dell’ACQUAFREDDA:” tomba etrusca del VII secolo a.C.”
MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.
MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.Presenti : Dott. Salvatore Damante, Prof. Sergio Apollonio, Ivano Breccolotto, Maurizio Melandri , Luigi Argenzario,Lino Coladangelo Presidente del Comitato Pisana-Spallette e vari Consiglieri dei Municipio XII(ex-XVI) e XI (ex-XV). Le foto , anno 2009, allegate al post documentano la piccola cerimonia di consegna del Rilevatore di Polveri Sottili.
I fatti-
Malagrotta rubato il rilevatore di ‘Polveri sottili’
Mentre Salvatore Damante lo stava posizionando in via della Pisana per delle rilevazioni sulla discarica di Malagrotta- – 15 giugno 2009
Il 15 giugno è stato rubato il rilevatore delle “polveri sottili” del Dott. Salvatore Damante il quale ha dichiarato: ”Mentre posizionavo il mio strumento per le polveri sottili, inserito in una cassetta ENEL per non destare interesse, mi è stato sottratto furtivamente, in un momento di assenza di 30 minuti, in via della Pisana nei pressi della Città dei Ragazzi.
Sono demoralizzato anche per la perdita in valore molto notevole. Sono costretto a sospendere la mia indagine momentaneamente, ma terrò informato tutte le Associazioni dei cittadini e il Comitato Malagrotta.
Le indagini mi sarebbero servite per una relazione che dovevo presentare all’ospedale San Camillo con la quale speravo anche di attirare l’attenzione sulla discarica di Malagrotta.
Presto, prosegue Salvatore Damante, sarà pronta la mia indagine, anche se incompleta dell’ultima parte che comunque finirò perché, da Milano, mi presteranno un altro rilevatore.”
Le ricerche e i rilevamenti del Dott. Salvatore Damante sono fondamentali, hanno più volte messo in imbarazzo politici ed amministratori che volevano minimizzare la drammatica situazione di Malagrotta.
I Comitati dei cittadini ed il Comitato Malagrotta si stanno mobilitando al fine di raccogliere la somma di 3000€ necessaria per acquistare un nuovo rilevatore delle polveri sottili.
Sarà acquistato un nuovo rilevatore di polveri sottili.
I Comitati Malagrotta e Pisana 64 hanno consegnato il loro contributo al Dott. Salvatore Damante
Il Dott. Salvatore Damante con una nota a firma congiunta del Prof. Sergio Apollonio, Presidente del Comitato Malagrotta, e da Lino Coladangelo, Presidente del Comitato Pisana 64, hanno informato i cittadini di Malagrotta, Massimina, Pisana Spallette, Ponte Galeria, Santa Cecilia che la somma raccolta dai Comitati è stata consegnata a Damante e sarà utile per l’acquisto di un nuovo strumento per il monitoraggio delle polveri sottili e idrocarburi. Al Dott. Damante, quello vecchio era stato rubato in via della Pisana il 15 giugno. Il Dott. Damante scrive nella nota: ”intendo ringraziare tutti quelli che stanno partecipando alla raccolta fondi, ‘Comitati di Malagrotta e Pisana 64’, per l’acquisto di un nuovo strumento. Questo della Soc. Analitica strumenti, è conforme alle normative UNI-ENI 12341, EN 14907, con il supporto PUF per il campionamento IPA (Dir. 2004/107/CE), con preselettore per polveri PM10 e 2,5.
La scelta sofferta (per l’alto costo, circa 3000 euro) di questo strumento è dovuta alle critiche per quello usato in precedenza che non era conforme.
Devo riconoscere che non mi aspettavo una così ampia partecipazione, in particolare voglio ringraziare i primi promotori dell’iniziativa che sono il Prof. Sergio Apollonio e Luigi Argenziano”.
MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.Presenti : Dott. Salvatore Damante, Prof. Sergio Apollonio, Ivano Breccolotto, Maurizio Melandri , Luigi Argenzario,Lino Coladangelo Presidente del Comitato Pisana-Spallette e vari Consiglieri dei Municipio XII(ex-XVI) e XI (ex-XV). Le foto , anno 2009, allegate al post documentano la piccola cerimonia di consegna del Rilevatore di Polveri Sottili.
MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.Maurizio MelandriMALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.
MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.MALAGROTTA – AGOSTO 2009 Cerimonia di consegna del nuovo rilevatore di polveri sottili.
RIETI- Archivio di Stato,la mostra :“LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER”
RIETI-15 febbraio 2017-Verrà aperta venerdì 17 febbraio alle ore 16 presso l’Archivio di Stato di Rieti la mostra “LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER. Un pescatore di parole e immagini nella Sabina del primo dopoguerra. I documenti dell’Università di Berna.” Nel 1925 Paul Scheuermeier visitò alcuni centri della provincia di Rieti (Rieti, Amatrice e Leonessa) nel contesto della sua indagine per lo “Sprach – und Sachatlas Italiens und der Südschweiz”, il monumentale atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale , realizzato in base al progetto dei due grandi studiosi, Karl Jaberg e Jakob Jud . Egli effettuò numerosi rilevamenti etno-linguistici e fotografici oggi conservati presso l’Università di Berna insieme al suo diario di viaggio. Grazie alla collaborazione che abbiamo stabilito con l’università di Berna abbiamo riunito questi documenti per farne una mostra e un libro-catalogo edito dall’Archivio di Stato in collaborazione con l’Associazione Storica per la Sabina e l’Istituto Luce.
Dopo la Sabina di Schinkel, arriva ora la Sabina di Paul Scheuermeier – ha commentato il direttore dell’Archivio di Stato Roberto Lorenzetti – dentro un percorso attraverso il quale stiamo riportando in luce documenti storico-iconografici riguardanti il nostro territorio di gran pregio e conservati in varie parti del mondo. Come nel caso dei disegni del grande architetto tedesco
Friedrich Schinkel si tratta di immagini in massima parte inedite. Nel caso specifico riguardano il mondo contadino di alcuni lembi della nostra provincia nel primo dopoguerra. Per spiegare le immagini sono stati utilizzati gli stessi testi di Scheuermeier rintracciati presso l’Università di Berna in lingua tedesca con traduzione in italiano. Alla inaugurazione della mostra e alla presentazione del libro catalogo parteciperanno il prof. Renato Covino dell’università di Perugia e la dott.ssa Patrizia Cacciani dell’istituto Luce.
La mostra resterà aperta fino alla fine di aprile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30.
Informazioni-
Archivio di Stato di Rieti Viale Canali, n.7 02100 Rieti t.0746204297 – fax 0746481
Allegate alcune immagini della mostra
RIETI- Archivio di Stato,la mostra :“LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER”RIETI- Archivio di Stato,la mostra :“LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER”RIETI- Archivio di Stato,la mostra :“LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER”RIETI- Archivio di Stato,la mostra :“LA SABINA DI PAUL SCHEUERMEIER”
Castel di Guido- 8 febbraio 2017-“Scoprire Castel di Guido e la CAMPAGNA ROMANA” è il titolo provvisorio di un volume che sta nascendo a seguito delle mie ricerche storiche. L’obiettivo del mio lavoro è “costruire”-“confezionare” un nuovo e agile strumento per conoscere meglio la nostra Campagna Romana .Le ricerche mi hanno portato in varie biblioteche, pubbliche e private, sia di Roma che in altre parti d’Italia. Questa breve nota per comunicare che, durante una ricerca, ho trovato una foto del Cardinal Eugenio TISSERANT con la dedica alla nostra parrocchia. La foto del Cardinal Eugenio TISSERANT, restaurata, ingrandita è ora visibile nella sacrestia della parrocchia dello Spirito Santo.
La foto è stata dedica e autografata da Sua Eminenza Rev.ma Cardinale EUGENIO TISSERANT esattamente il 18 febbraio 1966, quindi, 51anni or sono.
Il Cardinale Eugenio Tisserant è stato il “Rifondatore” della nostra Diocesi e fu anche uno dei promotori dell’Ente Maremma.
Foto Gallery dell’Istituto REGNUM CHRISTI ROMA-RESIDENZA AURELIA di Castel di Guido in via Corrado Barbagallo n. 20- tel. 06 6689058
00166 ROMA-ITALY
Foto Gallery di Franco Leggeri-Fotoreport
REGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di GuidoREGNUM CHRISTI sito nella RESIDENZA AURELIA di Castel di Guido
Castel di Guido-10 gennaio 2016- Poesia , ma soprattutto poesia di un sentimento interiore, quello che ha trasmetto a noi spettatori il Coro SANTA ROSA . Credo che quella di oggi sia stata un’esibizione “oltre” il bello. Grazie al Maestro Antonio Barbagallo e alle voci che hanno riempito di sublime armonia la chiesa dello SPIRITO SANTO di Castel di Guido. Dal classico al barocco ,dal tradizionale, al moderno e oltre sino ai nostri giorni , così si sono esibiti i coristi, bravissimi, del Coro SANTA ROSA. Il Maestro Barbagallo riscrive quel racconto della Natività , diventando un moderno cantore popolare , ma sapendo di essere il Cellini delle note, cesellando il grezzo racconto popolare sradicato dalle originali radici come, ad esempio, il canto popolare siciliano “SUSI PASTURI”, e le ha rivestite di modernità. Le voci soliste , stupende, hanno tradotto in struttura drammaturgica il testo loro affidato. L’invocazione della voce solista era ammantata dall’enfasi di voci alternate del coro, sino ad arrivare , dall’invocazione solitaria , alla preghiera del racconto corale.Chiedo scusa, ma non sono esperto di musica, cerco soltanto di descrivere ciò che ho provato. Una cosa è certa. In un Borgo medievale di Roma Capitale, oggi si sono ascoltate poesie cantate da donne e uomini che nella vita di tutti i giorni svolgono le più svariate professioni, dal chirurgo, al marinaio, all’operaio e all’insegnante ecc. Il merito, già il merito e un GRAZIE al Maestro Dott. ANTONIO BARBAGALLO . Al termine del Concerto , in rappresentanza di tutti gli abitanti di Castel di Guido, la piccola LAETITIA SCHIRINZI ha donato al Maestro Barbagallo, tra gli applausi dei presenti, la targa Premio CAMPAGNA ROMANA.
Articolo e foto di Franco Leggeri-Blog WWW.ABCVOX.INFO
Coro SANTA ROSAMaestro Dott. ANTONIO BARBAGALLOCoro SANTA ROSACoro SANTA ROSAla piccola LAETITIA SCHIRINZICoro SANTA ROSACoro SANTA ROSACoro SANTA ROSACoro SANTA ROSACoro SANTA ROSA
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