Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-
Associazione Cornelia Antiqua
CERVETERI – La Necropoli della Banditaccia-
Articolo di TATIANA CONCAS
Fotoreportage di Claudia FILIPPONI per Associazione Cornelia Antiqua
Associazione CORNELIA ANTIQUA-Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali.Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com– Cell-3930705272-
CERVETERI (ROMA)-3 ottobre 2022-L’antica Via degli Inferi, via cava etrusca che attraversa la necropoli della Banditaccia, era stata creata per mettere in comunicazione l’abitato di Caere (Cerveteri), con la sua immensa Necropoli. In questo modo si univa il regno dei vivi con quello dei morti, separati dalla valle del Fosso del Manganello.
La via consiste in una tagliata etrusca totalmente ricavata nel banco tufaceo, corredata da numerosissime tombe scavate a varie altezze.
L’ampio pianoro tufaceo deriva dalle eruzioni del Vulcano Sabatino, situato a nord ovest di Roma, la cui attività iniziò circa 600.000 anni fa.
Il deposito ignimbritico, prodotto dalla colata piroclastica, fu tagliato interamente a mano dagli Etruschi, mediante l’utilizzo di picconi e cunei di legno.
Tutto quello che vediamo oggi quindi, non è stato costruito, ma scavato nel tufo!
A partire da luglio 2004 la necropoli della Banditaccia è entrata a far parte della lista dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Articolo di Tatiana CONCAS-Associazione CORNELIA ANTIQUA-
Si ringrazia Claudia FILIPPONI per le splendide foto
Tatiana Concas-Associazione CORNELIA ANTIQUAFotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Associazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali.Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo !Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com– Cell-3930705272–Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Fotoreportage di Claudia FILIPPONI – La Necropoli della Banditaccia-Associazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali.Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo !Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com– Cell-3930705272–
La dama con ventaglio di Gustave Klimt (1862-1918).
Fu l’ultimo quadro, al quale il grande pittore lavorò nel 1917 nel suo atelier nel sobborgo viennese di Hietzing. Esclusi pochi dettagli, il cofondatore della Secessione di Vienna riuscì a completare la Donna con ventaglio prima di morire. Il soggetto è uno dei temi prediletti di Klimt: una “bella donna viennese”. Questa volta, però, non si tratta di una delle dame dell’alta società che ricorrono come motivi frequenti nell’opera di Klimt. Presumibilmente la donna ritratta è una ballerina sconosciuta che con espressione sicura e tenendo un ventaglio in mano, guarda lontano davanti a sé. In ogni caso abbiamo qui un “Klimt puro”: l’opera infatti non è coperta da uno speciale strato protettivo (vernice) come avviene di solito con i dipinti a olio.
Gustav Klimt (Baumgarten, 14 luglio 1862 – Vienna, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei più significativi artisti della secessione.
RIETI-5 aprile 2023- Venerdì 7 aprile alle ore 17, presso la sala espositiva “Le Stelle – galleria dello spettro artistico” del Polo Autismo Sant’Eusanio di Rieti in via delle Stelle n° 28, si inaugurerà la mostra/concorso “Arte a Cavallo”.
L’evento programmato dall’Associazione Porta d’Arce nell’edizione 2023 dei Cavalli Infiocchettati, organizzato e realizzato dalla onlus Loco Motiva che gestisce il Polo Autismo di Rieti, ha visto una numerosa partecipazione di pittori, scultori e grafici provenienti da tutta Italia, soprattutto dalla vicina Umbria. Questi i nomi: Anna Rita Zoffoli, Antonella Colangeli, Barbara Novelli, Binci, Chiara Cecchetti, Dag Andrea Noto, Daniele Giacomozzi, Daniele Pagliarini, Federico Paciucci, Francesca Graziano, Graziella Crudelini Celori, Guido Angeletti, Ilaria Masucci, Loco Motiva Artismo, Luigi Illuminati, Jorex, Maela Piersanti, Marina Raimondi, Massimo Federici, Matteo Aiani, Marcello Bonforte, Simone Vannelli.
«Siamo molto soddisfatti della adesione al concorso di così tanti artisti – afferma Nunzio Virgilio Paolucci, Presidente della onlus Loco Motiva – e della altissima qualità delle opere selezionate, alcune realizzate da artisti di prestigio e altre da giovani talenti emergenti che hanno reso davvero gratificante il mio ruolo di Direttore Artistico. Ricordo che la visita alla mostra prevede la possibilità di supportare Loco Motiva con l’acquisto del prezioso catalogo della stessa ma soprattutto di votare l’opera più gradita. Il vincitore sarà premiato nei giorni del Giugno Antoniano Reatino».
Benedetto XVI – Via Crucis al Colosseo – 22 aprile 2011““Ma guardiamo bene quell’uomo crocifisso tra la terra e il Cielo, contempliamolo con uno sguardo più profondo, e scopriremo che la Croce non è il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma è il segno luminoso dell’amore, anzi della vastità dell’amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nell’angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui”.
Crocifissione –Opera di Andrea MANTEGNA
Museo del Louvre
DESCRIZIONE:
La Crocifissione è divisibile in due registri: uno inferiore, dove si trovano i soldati, il gruppo delle pie donne, san Giovanni e altri spettatori, e uno superiore, dove si trovano i tre crocifissi sullo sfondo del cielo terso, che si schiarisce verso l’orizzonte. Alla fiera sopportazione del dolore di Cristo fanno da contraltare le espressive pose contorte dei due ladroni. La scena mostra la comprensione delle opere di Donatello, con la profonda penetrazione psicologica dei personaggi (si pensi allo straziante dolore di Maria) e con l’effetto di rappresentazione casuale della vita sotto i nostri occhi, con la presenza di comparse come i due personaggi dimezzati in primo piano, che sembrano colti di sorpresa nel loro passaggio casuale. La profonda partecipazione dei personaggi ricorda anche le opere di Rogier van der Weyden, che Mantegna aveva probabilmente visto a Ferrara. Numerosi sono i dettagli di grande valore, dalla città sullo sfondo, rappresentazione ideale di Gerusalemme, alle guardie che si giocano a dadi la veste di Cristo, su un tabellone colorato di forma circolare. I teschi, che si vedono di lato e sotto la croce di Cristo, ricordano l’inevitabilità della morte.
-Cristo Morto-
Andrea MANTEGNA Cristo Morto
–Opera di Andrea MANTEGNA Pinacoteca BRERA
DESCRIZIONE:
L’iconografia di riferimento per l’opera è quella del compianto sul Cristo morto, che prevedeva la presenza dei “dolenti” riuniti attorno al corpo che veniva preparato per la sepoltura. Cristo è infatti sdraiato sulla pietra dell’unzione, semicoperta dal sudario, e la presenza del vasetto degli unguenti in alto a destra dimostra che è già stato cosparso di profumi. La forte valenza sperimentale dell’opera è confermato sia dall’uso della tela come supporto, ancora raro per l’epoca, e dall’uso potente e invasivo dello scorcio prospettico, accompagnato a una sorprendente concentrazione di mezzi espressivi. Mantegna strutturò la composizione per produrre un inedito impatto emotivo, con i piedi di Cristo proiettati verso lo spettatore e la fuga di linee convergenti che trascina l’occhio di chi guarda al centro del dramma. A sinistra, compressi in un angolo, si trovano tre figure dolenti: la Vergine Maria che si asciuga le lacrime con un fazzoletto, san Giovanni che piange e tiene le mani unite e, in ombra sullo sfondo, la figura di una donna che si dispera, in tutta probabilità Maria Maddalena. Pochi accenni rivelano l’ambiente in cui si svolge la scena: a destra si vede un tratto di pavimento e un’apertura che introduce in una stanza buia. Il forte contrasto di luce, proveniente da destra, e ombra origina un profondo senso di pathos. Ogni dettaglio è amplificato dal tratto incisivo delle linee, costringendo lo sguardo a soffermarsi sui particolari più raccapriccianti, come le membra irrigidite dal rigor mortis e le ferite ostentatamente presentate in primo piano, come consueto nella tradizione. I fori nelle mani e nei piedi, così come i volti delle altre figure, solcati dal dolore, sono dipinti senza nessuna concessione di idealismo o retorica. Il drappo che copre parzialmente il corpo, contribuisce a drammatizzare ulteriormente il cadavere. Un particolare che sorprende è la scelta di porre i genitali del Cristo al centro del quadro; scelta che è aperta ad una moltitudine di interpretazioni. Secondo altri studiosi il ritratto con la prospettiva “di scorcio”, che suscita la sensazione del collo e della testa staccati dal resto del corpo, simboleggerebbe il valore redentivo che la fede cristiana attribuisce al Sabato Santo, al Santo sepolcro e alle Quarantore: nell’arco di questo periodo temporale, Gesù Cristo sarebbe contemporaneamente morto come uomo e vivo in quanto Dio.
Museo di Roma in Trastevere- La Movida. Spagna 1980-1990
Museo di Roma in Trastevere La Movida –
La Movida. Spagna 1980-1990, la prima mostra in Italia del fotografo e artista Miguel Trillo, curata da Héctor Fouce, attraverso più di 60 fotografie, racconta gli anni ’80, il movimento culturale noto come La Movida e le sue conseguenze sociali e politiche.
Dopo 40 anni di dittatura militare e con la fine della censura, negli anni 80-90 inizia un periodo di costruzione della nuova Spagna democratica, che si lascia alle spalle un’eredità oscura per farsi largo tra i paesi occidentali. Mentre le generazioni precedenti danno forma a un nuovo quadro politico, i più giovani si concentrano sul godimento del nuovo regime di libertà e la Movida diventa l’immagine eccessiva di questa nuova Spagna nascente: giovane, selvaggia, irriverente, colorata, edonistica e libera.
Le canzoni e le fotografie, insieme al cinema, sono state il perfetto correlato del cambiamento politico spagnolo degli anni Ottanta. Ma Miguel Trillo, invece di condividere il fascino della sua generazione per i nuovi idoli musicali, si è fermato a guardare il pubblico che ha reso i musicisti star della cultura di massa. Nelle sue foto, la macchina fotografica dà le spalle al palco e si concentra sui partecipanti al concerto. E non lo fa in modo furtivo, come il reporter o il ricercatore che vuole catturare un istante evanescente: i protagonisti delle fotografie di Trillo sono consapevoli che la macchina fotografica li fisserà per sempre nel tempo, e si sforzano di mostrare chi sono nel miglior modo possibile.
Queste immagini testimoniano l’emergere di una nuova cultura in cui siamo immersi da allora, in cui il suono e l’immagine hanno sostituito la parola come elemento centrale.
La movida. Spagna 1980-1990 è la prima mostra di una serie di esposizioni organizzate dall’Ambasciata di Spagna in Italia, che si propone di presentare questo periodo fondamentale della storia recente della Spagna attraverso la generazione di fotografi emersa in quegli anni.
Exposición “Arde la calle”
MIGUEL TRILLO (Jimena de la Frontera, Cadice 1953)
Laureato in Imagen e in Lingüística Hispánica, dagli anni ’70 ritrae giovani in un contesto musicale. Negli anni ‘80 si concentra sui protagonisti non famosi della Movida Madrileña e inizia a presentare le sue fotografie nelle gallerie d’arte, ma anche a curare, in forma anonima, i sei numeri della fanzine Rockocó (1980-1984), che oggi fanno parte della collezione del Museo de Arte Contemporáneo Reina Sofía di Madrid.
All’inizio degli anni Novanta ha realizzato un ritratto della gioventù spagnola in sei piccole città, che ha esposto alla galleria Moriarty (Madrid, 1992) con il titolo Souvenirs, e pubblica un set di cartoline turistiche a mo’ di catalogo. Tra il 1993 e il 2004 ha sviluppato la serie Geografía Moderna, un viaggio attraverso i confini linguistici o territoriali della penisola iberica, i cui ritratti sono stati pubblicati come francobolli.
Il suo percorso internazionale è iniziato nel 1999 con la serie Habaneras, un lavoro di due anni sui travestiti a Cuba. Il progetto Afluencias. East Coast, West Coast, mostra le somiglianze tra le estetiche underground di Stati Uniti, Vietnam e Marocco. Attualmente sta lavorando a due serie: Asiatown, sulla cultura giovanile nelle megalopoli asiatiche, e Ficciones, un viaggio nel mondo dei manga, degli otaku e dei cosplay.
Il suo lavoro è stato esposto in alcuni dei principali centri del mondo della fotografia; nel 2009, il Centro Andaluz de Arte Contemporáneo di Siviglia e la Sala Canal de Isabel II di Madrid hanno organizzato congiuntamente la sua prima retrospettiva, Identidades. Nel 2014 ha esposto Afluencias alla Tabacalera di Madrid e nel 2017 il Centro de Arte 2 de Mayo di Madrid ha riprodotto quelle che sono state le sue prime due mostre. Nel 2019 ha esposto ai Rencontres d’Arles.
Ha ricevuto il Premio Kaulak per la fotografia dal Comune di Madrid (2009) e il Premio per la cultura nella categoria fotografia dalla Comunità di Madrid (2018).
Museo di Roma in Trastevere La Movida –Museo di Roma in Trastevere La Movida –El fotógrafo Miguel Trillo en Dubai, 2008
Informazioni
Luogo-Museo di Roma in Trastevere
Orario
Dal 20 gennaio al 30 aprile 2023
Dal martedì alla domenica ore 10.00-20.00 Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Giorno di chiusura: lunedì
La signora in rosa (Ritratto di Olivia de Subercaseaux Concha), 1916,
Museo Boldini Ferrara.
Il genere pittorico che rese celebre Boldini fu il ritratto. Sul cavalletto di questo “pittore italiano di Parigi” si rincorrevano i nomi più in vista della bella società parigina e internazionale che facevano a gara perché lui dipingesse il loro volto. Boldini d’altronde era ben inserito nel bel mondo parigino e seppe consolidare la propria notorietà, grazie a un’instancabile lavoro (iniziava all’alba e terminava a sera inoltrata) e ad una naturale predisposizione a intrecciare relazioni sociali, soprattutto con coloro che potevano essere potenziali committenti.
Articolo di Franco Leggeri per l’Associazione Cornelia Antiqua.
Associazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali. Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com– Cell-3930705272-Il Castello della Porcareccia
ROMA- XIII Municipio- Quartiere Casalotti.Fuori dal traffico della Via Boccea, in una discontinuità edilizia, c’è il Castello della Porcareccia, noto anche con il nome “Castello aureo”, che domina il suo borgo medievale. Il fortilizio, in posizione strategica, è costruito su di uno sperone roccioso. Anticamente vi era una torre di avvistamento, ora scomparsa. Il Castello nel corso dei secoli è stato, più volte, rimaneggiato e, rispetto alla costruzione originale, ora si vedono modifiche strutturali evidenti. Il toponimo deriva da “Porcaritia”. Nel passato questa era una località al centro di boschi di querce e, quindi , luogo più che mai adatto all’allevamento dei maiali. Il primo documento che parla del Castello è una lapide del 1002, che si trova nella Chiesa di Santa Lucia delle Quattro Porte ,dove si legge che un prete “romanus” dona la tenuta della Porcareccia ai canonici di Monte Brianzo. Nel 1192 Papa Celestino III dà la cura del fondo ai canonici di Via delle Botteghe Oscure. Il Papa Innocenzo III affidò una parte della tenuta all’Ordine Ospedaliero di Santo Spirito. La tenuta passò, dopo la crisi fondiaria del 1527, ai principi Massimo e nel 1700 ai Principi Borghese, quindi ai Salviati e ai principi Lancellotti, ora la proprietà del Castello è della Famiglia Giovenale che lo possiede dal 1932. Il portale d’ingresso è imponente e su di esso vi è lo stemma di Sisto IV. Prima di accedere al cortile interno, nel “tunnel”, in alto, si notano dei fori passanti sedi di una grata metallica che, alla bisogna, era calata per impedire assalti e irruzioni di nemici . Nel giardino interno del Castello vi è, in bella mostra, una stele commemorativa di un funzionario imperiale delle strade di Roma . La stele probabilmente era riversa in terra perché presenta evidenti segni di ruote di carro. Vicino vi è una lapide funeraria con incisi dei pavoni, antico simbolo di morte. Sono visibili altri reperti di epoca romana, come frammenti di capitelli e spezzoni di colonne. In bella mostra, montata alla rovescia, vi è una vecchia macina a mano per il grano, una simile è nel cortile della chiesa di Santa Maria di Galeria. Nel piazzale interno c’è la chiesetta di Santa Maria la cui costruzione risale al 1693. Ciò che colpisce nella chiesa è la bellezza dell’Altare realizzato in legno intagliato, come dice uno dei proprietari, il Sig. Pietro Giovenale:” l’Altare è stato costruito dai prigionieri austriaci della Grande Guerra che qui erano stati internati”. Nel 1909, giusto un secolo fa, in questa chiesa celebrava la Messa il giovane prete Don Angelo Roncalli, il futuro Papa Buono, Giovanni XXIII il quale veniva in questi luoghi per goderne la bellezze naturali e gustare ”la buona ricotta” della via Boccea che Gli veniva offerta dai pastori ; a ricordo di questa visite, all’interno della chiesa del castello, per desiderio della Famiglia Giovenale, il Vescovo della Diocesi di Porto e Santa Rufina, Mons. Gino Reali, nel 2004 inaugurò una lapide. La tenuta della Porcareccia fu anche antesignana della “guerra delle quote latte”; Ci narra la storia che nel periodo di carestia si diede il massimo sviluppo all’allevamento dei suini per sfamare la popolazione di Roma, come si legge in una bolla di Papa Urbano V nel 1362 che decretava “libertà di pascolo ai suini in qualsiasi terreno e proprietà…”. Per segnalare la presenza degli animali furono messi dei campanelli alle loro orecchie e chiunque ne impediva il pascolo incorreva in pene severissime. A seguito delle proteste della Germania,all’epoca maggior produttrice ed esportatrice di suini in Europa, il Papa Sisto IV nel 1481, riaffermò il documento di Avignone di Urbano V. Davanti al Castello, divisa dalle case del Borgo a chiudere la Piazza, c’è la chiesa parrocchiale, costruita negli anni 1950/54, dedicata alle S.s. Rufina e Seconda, martiri della Via Boccea. Come tutti i castelli che si rispettano, anche questo ha il suo fantasma che si aggira nei cunicoli sotterranei inesplorati che si diramano dal Castello nella campagna circostante. Ma alla domanda che rivolgo al Sig. Giovenale se esiste il fantasma del Castello della Porcareccia egli mi ha risposto con un sorriso.
Articolo di Franco Leggeri per l’Associazione Cornelia Antiqua.
Il Castello della Porcareccia
N.B.Le foto originali sono di Franco Leggeri- Fonte articolo: Autori Vari- Si Evidenzia e voglio ricordare che gli Alunni di Casalotti hanno realizzato un pregevole lavoro sulle origini e la Storia del Castello. L’Intervista con il Sig. Giovenale è di Franco Leggeri- Si chiarisce che l’articolo è solo una piccola sintesi ricavata da un lavoro molto più esaustivo e completo relativo al Medioevo e i sistemi difensivi della Campagna Romana – TORRI SARACENE-TORRI DI SEGNALAZIONI – realizzato da Franco Leggeri per l’Associazione Cornelia Antiqua.
Il Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaAssociazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali. Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com- Cell-3930705272-Il Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaAssociazione CORNELIA ANTIQUA- Siete appassionati della Storia poco raccontata, quella da riscoprire e vi piace l’ Avventura ,oppure siete affascinati dalla bellezza della Campagna Romana ? Allora unisciti a noi. Ecco cosa facciamo: Produciamo Documentari e Fotoreportage, organizziamo viaggi ,escursioni domenicali e tantissime altre iniziative culturali. Tutti sono benvenuti nella nostra Associazione, non ha importanza l’età, noi vi aspettiamo ! Per informazioni – e.mail.: cornelia.antiqua257@gmail.com- Cell-3930705272-Il Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della Porcareccia-Cardinale Eugenio TISSERANIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della PorcarecciaIl Castello della Porcareccia
a cura di Margherita Giacosa , Roberto Mottadelli e Gianni Morelli.
Editore White Star
Le 100 fotografie più famose della storia contemporanea, gli scatti che hanno rivelato al mondo momenti epocali e punti di non ritorno, le immagini che grazie alla loro forza espressiva hanno smosso le coscienze e messo in moto dei cambiamenti politici e di costume: da giganti come Henri Cartier-Bresson e Robert Capa a grandi reporter come Elliott Erwitt, Eugene Smith e Kevin Carter, una sequenza di fotogrammi che non può lasciare indifferenti.
Fotoreportage e Articolo di Franco Leggeri-Associazione Cornelia Antiqua
Franco Leggeri-Articolo e foto 2008 e 2017 per Archivio dell’Associazione CORNELIA ANTIQUA
ROMA Municipio XII-Località Malagrotta-
-Scavi Archeologici a ridosso della discarica di rifiuti urbani più grande d’Europa-
Fotoreportage e Articolo di Franco Leggeri-Associazione Cornelia Antiqua
Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.
ROMA Municipio XII-Loc.Malagrotta -Associazione Cornelia Antiqua-Lungo la Via di Malagrotta, subito a ridosso della più grande discarica d’Europa, stanno venendo alla luce le antichissime vestigia di una necropoli. Questi nuovi scavi sono poco distanti da quelli di via Castel Malnome-Piana del Sole dove sono venute alla luce oltre 300 sepolture. La prima menzione di “Molarupta” è dell’anno 995, si trova negli annali Camaldolesi che citano una permuta al Monastero di S.Gregorio del fondo Notula da parte di Costanza e negli anni 1014 e 1067 risulta come “casale” come scrive il Nibby.
Mentre il Tomassetti scrive che il nome Malarupta, poi Malarotta e Malagrotta, deriverebbe da una mola sul fiume Galeria sono ancora visibili i resti. Ma il nome di Malagrotta, secondo una leggenda medioevale deriva dalla tana , mala grotta, di un terribile drago che terrorizzava queste terre, il drago fu sconfitto da un Anguillara.. Questa leggenda ha ispirato lo scultore Mauro Martoriati che ha realizzato una scultura, tra il surreale e il metafisico, alta più di tre metri e pesante 10 quintali utilizzando ferro riciclato ; la scultura è stata collocata nei giardini comunali di Anguillara. Ancora una volta ci si trova di fronte al dilemma di chi vuole portare alla luce i tesori nascosti di questa Valle Galeria e chi, invece, vuole seppellire la valle con i rifiuti. Tutta l’area intorno è piena di siti archeologici che testimoniano i periodi che vanno dal Neolitico al Medioevo.
Franco Leggeri-Articolo e foto 2008 e 2017 per Archivio dell’Associazione CORNELIA ANTIQUA
Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- anno 2008-Scavi Archeologici a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-INCENERITOREMalagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma Municipio XI- Foto 16 febbraio 2017-Scavi Archeologici abbandonati a ridosso della discarica più grande d’Europa.Malagrotta- Roma 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Percile (Roma)-Borgo della Sabina situato nel parco dei Monti Lucretili.Secondo alcune fonti il nome di Percile deriva dalla famiglia romana di Porcia.Del periodo romano rimane come testimonianza una stele marmorea di una fanciulla di età di circa 7 anni, il quale monumento ricorda anche vari personaggi locali.
Dopo l’età classica romana che caratterizzava le case di Percile raggruppate in Villae e Pagus, gli abitanti cominciarono a costruire delle case intorno a delle chiesette ed a delle pievi. Però le prime notizie certe sul paese sono datare tra il 314 ed il 335 nella biografia di San Silvestro I.
Nel X secolo, nei dintorni del paese furono costruiti dei castelli per favorire la difesa dei paesi dei dintorni.
Dal 1011 al 5 maggio 1275 si susseguirono varie vicissitudini feudali:
Ottone Frangipane, conte di Sabina, donò 1500 moggi di terreno coltivabile (1011) all’Abate di Farfa;
Il nobile Berardo, figlio di Crescenzio, donano il castello sempre all’Abbazia di Farfa.
Nel 1262, con una bolla fu confermato il feudo dell’Abbazia.
In seguito passò agli Orsini . Nel XVII secolo divenne feudo della Famiglia Borghese.
Interessante il palazzo Baronale e le chiese di San’Anatolia (XVI secolo) , Santa Lucia (XVII secolo) nel cuore del Borgo e subito fuori dell’abitato la medievale e romanica Santa Maria Della Vittoria. Da segnalare nel territorio del comune i cosiddetti Lagustelli, piccoli specchi d’acqua immersi in una natura lussureggiante.
Nota a cura di di Paolo GENOVESI
Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI Percile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIhttp://www.abcvox.info/wp-content/uploads/2022/11/23120092_2016553551920953_2630116333492407758_o.jpgPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESIPercile (Roma)- Fotoreportage di Paolo GENOVESI
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