Fotografia arte e mostre
Roma- Municipi XIIIeXIV- Associazione Cornelia Antiqua- Cerimonia di consegna dell’ottavo Premio CAMPAGNA ROMANA 2022
Associazione Cornelia Antiqua
– Cerimonia di consegna dell’ottavo Premio CAMPAGNA ROMANA 2022-
Roma- Municipi XIIIeXIV-16 luglio 2022- Si è svolta ieri sera, presso la sede dell’Associazione Cornelia Antiqua di via Boccea in Roma, la cerimonia di consegna delle targhe del premio Campagna Romana giunto quest’anno all’ottava edizione.Dopo il saluto del Presidente Cristian Nicoletta la Signora Tatiana Concas , conduttrice della serata, ha illustrato il perché del premio concludendo la sua introduzione citando il Poeta Johann Wolfgang von Goethe che così dipinse la nostra Campagna Romana: “Armonia eterea, delle ombre chiare e azzurre, fuse nel vapore che tutto avvolge in una sinfonia di trasparenze lucenti”.
I PREMIATI e le MOTIVAZIONI
Dott. Alessio de Cristofaro (Funzionario Archeologo per il Municipio XIII – Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma)
“Per la sua indiscussa competenza e il suo efficiente lavoro di monitoraggio e tutela del territorio del XIII municipio.La sua eccezionale disponibilità e sensibilità, hanno permesso di dare origine ad una straordinaria collaborazione tra cittadini e Soprintendenza, finalizzata alla ricerca e divulgazione del valore storico-archeologico del nostro territorio”.
Don Roberto Leoni (cancelliere della diocesi e rettore del santuario di Santa Maria in Celsano)
“Per il suo impegno nel valorizzare il territorio. Grazie a lui è nato il primo museo della periferia a Galeria, istituto per rendere finalmente accessibili, dei luoghi che raccontano la storia di questo antico sito archeologico. Don Roberto è stato il primo a scrivere e pubblicare la storia delle Catacombe della via Boccea ”.
(Imprenditrice del settore Lattiero-caseario del Borgo di Testa di Lepre – Comune di Fiumicino)
Per essere stata una delle Fondatrici del Palio dei Fontanili e per aver valorizzato la Storia della Campagna Romana, in particolare della via Boccea. Ha allestito una Mostra fotografica sui primi assegnatari della terra nel Borgo di Testa di Lepre da parte dell’Ente Maremma ed ha editato in proprio un Calendario con le foto degli agricoltori “Pionieri” di Testa di Lepre.
Come Imprenditrice ha ottimizzato l’eccedenza della produzione di latte del suo allevamento creando, dal nulla, l’attuale Caseificio “La Baita di Grazia” attivando punti vendita dei suoi prodotti latticini.
-Comune di Fiumicino)
“Per aver ideato e realizzato, assieme al Direttivo della Pro Loco, il Palio dei Fontanili, che rievoca la battaglia, combattuta nella Valle dell’Arrone (zona Fontanile di Mezzaluna- Bivio di Fregene), nella quale il Duca Guido da Spoleto, alla testa della Milizia contadina, formata dai Contadini armati con i loro attrezzi di lavoro (“forconi, asce e mazze di legno e ferro”) sconfisse nell’846 i Saraceni che volevano saccheggiare Roma.Inoltre ha ideato il “grano sacro”, seminato dalla Pro Loco di Testa di Lepre, con il quale si produce la farina utilizzata per fare la “Pasta fatta in casa”, servita nell‘Hosteria del Palio”.
Prof.ssa Cesira Lupo (Già Docente di Casalotti).
“Per essersi impegnata, come Docente di Lettere della Scuola Media Livio Tempesta di Casalotti, per la valorizzazione del nostro Territorio. In particolare, nell’ambito della iniziativa “La scuola adotta un monumento”, promossa dal Comune di Roma, ha curato con i suoi studenti, nell’anno scolastico 1996-1997, l’adozione della Villa Romana di Casalotti, che è stata oggetto di un opuscolo pubblicato dal Comune di Roma nel 1998.In seguito, ha curato con i suoi studenti il progetto del Parco pubblico nell’area della Villa Romana”.
Enzo Stefanoni (Volontario Esploratore)
“Per la sua straordinaria conoscenza storica del territorio e per l’aiuto fornito nel censimento delle vestigia archeologiche.
Con la sua esperienza, la sua grande passione ed energia ha fornito un prezioso contributo per la valorizzazione storico-archeologica della periferia nord di Roma.
Il suo lavoro come Volontario nel sito di Cerveteri, è stato fondamentale per riportare alla luce importanti siti e reperti archeologici, di cui si era persa ogni traccia”.
Marco Di Francesco (Pittore)
“Per la bellezza dei suoi quadri, che rappresentano i paesaggi della nostra periferia, ambientati nel recente passato.Le sue opere d’arte ci emozionano e ci consentono di fare un piccolo viaggio nel tempo. Grazie ad esse è possibile ammirare il paesaggio originario e storico del nostro Quartiere, prima che fosse contaminato dall’intensa antropizzazione e dall’edilizia”.Il premio è stato ritirato dalla Signora Di Francesco perché l’Artista è impegnato in una mostra personale in Sardegna.
Francesco Braghetta (Esploratore e Divulgatore storico-naturalistico)
“È tra i fondatori del bellissimo gruppo degli Esploratori Veientani.
Grazie alla sua conoscenza dello splendido Territorio della Campagna Romana e ad un attento lavoro di studio, ha collaborato a riportare alla luce luoghi segreti, magici e ricchi di antiche testimonianze di CIVILTÀ ETRUSCA.
In questi straordinari luoghi è possibile compiere un viaggio nel Passato, e ritrovare le tracce di un Mondo affascinante e misterioso, dove ricercare le nostre radici e gli ambienti primordiali.
Nutre un profondo Rispetto e Amore per la Natura e le opere degli antichi popoli che hanno risieduto nel nostro Territorio.
Attraverso la sua figura di Esploratore e Divulgatore storico-naturalistico, sa perfettamente cogliere e trasmettere al prossimo, la poesia e la meraviglia che suscita nella nostra Anima, la semplice contemplazione di Madre Natura.
Francesco Braghetta ci guida e ci mostra come metterci in ascolto, per far riemergere il Cuore di Esploratore racchiuso in ognuno di noi e riuscire a percepire nei meravigliosi paesaggi della Campagna Romana, la Vita che prima di noi ha permeato quel luogo”.
Sandro Francesco Piave (detto “il sindaco”)
Per il suo impegno per rendere più bella la periferia, spinto unicamente dalla sua dedizione e dal senso civico.
Grazie a lui, le rotatorie del quartiere sono diventate delle piccole opere d’arte e il suo sorriso insieme alla sua passione, hanno attratto e coinvolto anche altri residenti.
Foto Reparto Cucina Romana-
Foto della Manifestazione
– Cerimonia di consegna dell’ottavo Premio CAMPAGNA ROMANA 2022-
Fiumicino- Borgo di Testa di Lepre-Palio dei Fontanili 2022
Fiumicino-Pro Loco del Borgo di Testa di Lepre Palio dei Fontanili 2022-
Il Priore Luigi Conti:”-Oramai è tempo e voglia di normalità”.
FIUMICINO-Borgo di Testa di Lepre- 6 luglio 2022– “E’ vero, oramai è tempo di normalità” .Così il Priore del Palio dei Fontanili Luigi Conti, noto come “LUIGI D’ORO” per le sue iniziative e la sua “creatività” e nell’essere la marcia trionfale del Palio, inizia ad illustrare la ripresa delle attività della Pro Loco:” E’ vero- prosegue Il Priore- che noi tutti del Direttivo assieme al nuovo Presidente , Maria Rita Rastelli, abbiamo il desiderio di ripercorrere quel tempo in cui demmo inizio alla costruzione dell’Evento trainante della Pro Loco” Il Palio dei Fontanili”. Forse rivivere quel tempo sarà impossibile, perché anche noi tutti siamo mutati”. Il Priore prosegue nel suo argomentare la ripresa delle iniziative:” Con la realizzazione dell’Evento del Palio dei Fontanili, siamo riusciti a incidere e scrivere una pagina nella storia del nostro Borgo”. Luigi si ferma un attimo, sorseggia il suo aperitivo, scuote la testa e quindi, dopo un sorriso sornione, riprende il filo del discorso e prosegue nel tracciare la roadmap della rinascita e ,nell’illustrarla, mette l’entusiasmo di Jack Kerouac . Prosegue ancora il nostro Priore :” Se D’Annunzio scrisse che “settembre è tempo di migrare”, noi della Pro Loco possiamo parafrasare dicendo che settembre è ora di riaprire il cantiere della “FABBRICA del PALIO”. Il ritorno alla NORMALITA’ deve essere il carburante e la Forza Motrice per ripartire e allontanarci dall’incubo Covid19”.Prosegue il Priore del Palio :”Caro Franco sapessi quante idee sono state accantonate in questo triste periodo, ma anche quante idee sono lievitate nella madia della nostra creatività!”. Luigi Conti prosegue come un fiume , calmo e solenne, nel descrivere la voglia di ritrovarsi, di osare e apparecchiare il futuro con i sogni nati nel buio del tunnel della pandemia. Il Priore conclude questa riflessione a voce alta :”Vorrei , come Omero nell’Odissea, scrivere una storia , un canto collettivo con una penna alimentata dall’inchiostro dell’entusiasmo di TUTTI gli abitanti del Borgo. Vi assicuro che noi della Pro Loco saremo il pentagramma che lascerà questa musica nella storia del Borgo di Testa di Lepre oramai noto come la Perla della Campagna Romana”.
Franco Leggeri-
Galleria Fotografica Palio dei Fontanili
Cineteca Nazionale XX SECOLO L’invenzione più bella Inizia il 9 maggio la rassegna promossa da CSC
Cineteca Nazionale
XX SECOLO L’invenzione più bella Inizia il 9 maggio la rassegna promossa da CSC
ROMA- dal 9 maggio al 29 giugno continua il successo della rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale
con il sostegno del Ministero della Cultura
e in collaborazione con Circuito Cinema a Roma e Fondazione Sistema Toscana – Cinema La Compagnia a Firenze
Confermata a Roma la programmazione il lunedì, martedì, mercoledì e la domenica, fino 29 giugno 2022
Roma, Cinema Quattro Fontane
Firenze, Cinema La Compagnia
clicca qui per sfogliare e qui per scaricare il programma dal 9 maggio al 29 giugno
XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA, la rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale, giunge al traguardo finale della sua prima, fortunata edizione, con una quarta e ultima parte – in programma dal 9 maggio al 29 giugno – che ha il compito di congedarsi dal pubblico di Roma e Firenze e insieme di dargli appuntamento all’anno prossimo per una nuova stagione di grande cinema.
Curata come sempre da Cesare Petrillo (tra i più autorevoli conoscitori, non solo in Italia, del “cinema classico”, e fondatore con Vieri Razzini di Teodora Film), la quarta parte – sempre al cinema Quattro Fontane di Roma e al cinema La Compagnia di Firenze – si apre lunedì 9 maggio nel segno di una delle massime star di Hollywood, CLAUDETTE COLBERT, la diva che – insieme alle colleghe Myrna Loy e Carole Lombard – seppe incarnare alla perfezione il modello di donna dinamica, estroversa, pronta a rompere le convenzioni che tanta fortuna ebbe nel cinema americano degli anni ’30 e ’40: lo dimostrano alcuni dei grandi titoli che compongono l’omaggio, a cominciare da una commedia entrata nel mito come Accadde una notte di Frank Capra, che le valse un Oscar tanto inatteso (in primis da lei) quanto meritato, e poi Ritrovarsi di Preston Sturges, Voglio essere amata di Gregory LaCava, Arrivederci in Francia di Mitchell Leisen, fino a un raro film scritto e prodotto da David O. Selznick, Da quando te ne andasti di John Cromwell, che mette in luce le doti anche drammatiche di una grande interprete.
A seguire, per cinque settimane la programmazione si tinge di nero, anzi di NOIR, con il tributo a uno dei generi principe del cinema americano, capace di nutrire l’immaginario collettivo di tutto il mondo grazie alle atmosfere cupe e inquietanti, alle luci “taglienti” di un mondo notturno popolato da criminali spietati, donne perdute, sbirri incalliti, e ancora alcolisti, talpe, ricattatori, capaci di ogni nefandezza. Un genere glorioso, che ha prodotto titoli leggendari come Gilda di Charles Vidor e Le catene della colpa di Jacques Tourneur, e che ha visto cimentarsi con le sue regole – e talvolta infrangerle – alcuni dei più grandi autori della storia (dal Fritz Lang di Il grande caldo al giovane Kubrick di Rapina a mano armata, dall’Orson Welles di L’infernale Quinlan all’Howard Hawks di Il grande sonno, e ancora John Huston con Giungla d’asfalto e Il mistero del falco). Oltre ai titoli già citati, in programma anche Il bacio della morte di Henry Hathaway, La sanguinaria di Joseph Lewis, È tardi per piangere di Byron Haskin, , Tragedia a Santa Monica di Andre De Toth, I gangster, Doppio gioco e Il romanzo di Thelma Jordon di Robert Siodmak, Dollari che scottano di Don Siegel, Il fuorilegge di Frank Tuttle, Schiavo della furia di Anthony Mann, La furia umana di Raoul Walsh, La polizia bussa alla porta di Joseph Lewis, Solo chi cade può risorgere di John Cromwell, Golfo del Messico di Michael Curtiz, Ho amato un fuorilegge di Frank Tuttle e Sgomento di Max Ophüls.
Tutt’altra atmosfera, dal 20 giugno, con l’omaggio – nel centenario della nascita – a un’autentica icona, JUDY GARLAND: enfant prodige, sul palcoscenico sin da bambina e poi protagonista ad appena 17 anni di un film destinato a cambiarle la vita, Il mago di Oz di Victor Fleming, Garland è stata più di un’attrice (e ballerina, e cantante). È stata, ed è, un mito. Per merito di alcuni grandi film (su tutti È nata una stella di George Cukor, ma anche le collaborazioni con Vincente Minnelli, in primis il capolavoro Incontriamoci a St. Louis e Il pirata), ma forse ancora di più per colpa di una vita sfortunata, così in contrasto con l’immagine scintillante dei suoi ruoli in “technicolor”.
Un altro anniversario, stavolta tutto italiano, chiude la programmazione di questa prima stagione: il 29 giugno si celebra infatti il centenario della nascita di MAURO BOLOGNINI, autore a partire dalla fine degli anni ’50 di film anche di grande successo, uno su tutti Il bell’Antonio, dotato di una capacità non comune di spaziare tra generi, epoche, classi sociali, raccontando la Roma “reietta” di Pasolini (La notte brava) e la Toscana di fine Ottocento (La viaccia), la classe operaia di Metello e la borghesia corrotta e soffocante di Fatti di gente per bene. Perché, allora, di Bolognini si parla così poco? Forse proprio per questo suo “eclettismo” che lo rende difficile da incasellare in una categoria precisa (il cinema civile, la commedia all’italiana), e che rischia di mettere in secondo piano non solo le qualità formali del suo cinema – sempre così controllato nella scelta delle inquadrature, così preciso nella ricostruzione, così attento nell’uso del colore e del bianco e nero – ma anche lo spirito sinceramente umanista, lontano da ogni moralismo, che informa tutta la sua opera.
XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA
150 capolavori del cinema tornano sul grande schermo
fino al 29 giugno 2022
Roma Cinema Quattro Fontane, Via delle Quattro Fontane, 23
Firenze Cinema La Compagnia, Via Camillo Cavour, 50/R
Biglietti e abbonamenti
Ingresso singolo: 5 euro
Carnet 10 ingressi: 35 euro
Carnet 20 ingressi: 60 euro
L’abbonamento dà diritto a un massimo di due ingressi per ciascuna proiezione
Per informazioni: www.fondazionecsc.it
Instagram: csc_cinetecanazionale
Facebook: CSCcinetecanazionale
#linvenzionepiubella
#soloalcinema
La manifestazione è organizzata nel rispetto delle norme anti-Covid 19.
Ingresso con SuperGreenPass
Biblioteca DEA SABINA il “mestiere” di “archeologo da biblioteca” e la bellezza dei Capolettere
Biblioteca DEA SABINA
La bellezza dei Capolettere e il “mestiere” di “archeologo da biblioteca”
Se eserciti il “mestiere” di “archeologo da biblioteca” hai modo di andare per Abbazie, piccole biblioteche, case private, musei maestosi e piccini… L’Italia è piena di questi gioielli. Voglio pubblicare dei capolavori che si trovano negli antichi volumi e manoscritti.
Capolettere, marginalia (bordi) e figure… Decorazioni con oro e argento… Dai codici miniati alla stampa a caratteri mobili… Manufatti, frutto di ore ed ore di paziente e certosino lavoro che spaziando dall’Occidente fino all’Estremo Oriente. Tesori che, per oltre un millennio, hanno arricchito corti imperiali, biblioteche e monasteri. Ognuno di questi capilettere, marginalia , bordi, note musicali, e dico ognuno, è frutto di migliaia di ore passate con un pennino e con un pennellino in mano, alla luce di una finestra o anche al lume di una candela.
Architetto Maurizio PETTINARI-MONUMENTO AI CADUTI DI FARA IN SABINA
Architetto Maurizio PETTINARI-MONUMENTO AI CADUTI DI FARA IN SABINA (Rieti)
Descrizione di carattere storico artistico relativa
Il Monumento ai Caduti di Fara in Sabina è un’opera monumentale situata all’aperto, al centro del Parco della Rimembranza, su un terreno denominato dagli abitanti Monte Sappella, a ridosso della pineta e della passeggiata pubblica di Fara in Sabina.
E’ un monumento ai caduti di Fara in Sabina ma anche del I° Mandamento del Circondario di Rieti compreso nella Provincia di Perugia.
Dopo la fine della guerra mondiale in tutta Italia, in ogni Comune piccolo o grande si è dato vita alla realizzazione di monumenti commemorativi. Nell’arco di due tre anni, sino al 1925 sono stati realizzati, monumenti, lapidi, gruppi scultorei, riportando spesso elenchi ancora non completi dei caduti. I promotori dell’erezione di questi monumenti erano prevalentemente comitati di privati cittadini, quasi sempre chiamati – con molte ma minime varianti – «Comitato pro erigendo Monumento ai Caduti in Guerra». Successivamente le amministrazioni comunali hanno sostenuto questi comitati fornendo loro supporto anche economico, individuando le aree per la realizzazione dei vari progetti.
Anche a Fara in Sabina si costituì un comitato di cittadini con tale proposito. Da ricerche effettuate all’archivio storico del Comune infatti le prime testimonianze, documenti sull’opera risalgono al 1926.
L’opera fu commissionata ufficialmente nell’anno 1926, il giorno 24 del mese di Febbraio, da delibera del Municipio di Fara Sabina (prot. N° 494/1926) dal conte Giuseppe Contestabile della Staffa, regio Commissario del Comune di Fara in Sabina il quale, volendo esaudire il desiderio della popolazione locale ed ancor più aderire all’indirizzo del Governo Nazionale di rendere sempre viva la memoria dei Caduti per la Patria durante la Prima Guerra Mondiale, emana una Delibera Comunale per la costruzione del Parco della Rimembranza a Fara in Sabina capoluogo. Come citato nel documento storico originale la località prescelta è così indicata: “…e siccome il Comune possiede una considerevole quantità di terreno a monte della pubblica passeggiata e precisamente i cosiddetti orti, delibera di costruirlo in detta località luogo sorridente e severo, circondando il Parco stesso di aiole e di fiori a maggior decoro di esso e di stanziare nel bilancio 1926 la relativa spesa che può prevedersi nella somma di £ 7000.” Il documento fu letto, confermato e sottoscritto dal Segretario interino A. Renzi.
Il monumento è del tipo “a colonna”. E’ composto da un alto basamento posizionato su una piattaforma rialzata da tre gradini. Sopra tale basamento è posta una colonna con capitello corinzio sormontato da due lastre di vetro riproducenti la “fiamma che arde” (attualmente è visibile solo il supporto in ferro). Il basamento ha una parte sottostante più larga dalla quale si innalzano quattro lastre (una per ogni lato) di marmo travertino ove sono incisi gli stemmi antichi e i nomi dei soldati dei sette Comuni limitrofi costituenti il I° Mandamento (Casaprota, Castelnuovo di Farfa, Frasso Sabino, Mompeo, Poggio Nativo, Salisano, Toffia – Monte Santa Maria) caduti per la Patria.
Frontalmente il Monumento è dotato di un gruppo scultoreo in bronzo che riproduce l’allegoria della vittoria alata: un aquila ad ali spiegate che ghermisce un uccello a due teste, probabile allegoria dell’impero austro-ungarico con la resa del 4 novembre 1918.
Sopra di essa sulla lastra del basamento sono incisi i nomi dei caduti della Prima Guerra Mondiale di Fara in Sabina.
L’opera scultorea in bronzo è probabilmente opera dello scultore di Ascoli Piceno Ferranti Arcadio. Professore, insigne scultore, docente nell’Accademia di Belle Arti di Roma, è autore di altri gruppi scultorei di monumenti ai caduti (Cossignano, Arquata del Tronto, Accumoli…).
Al di sotto del gruppo scultoreo, inserito in un elemento marmoreo che riproduce un frammento di rocce naturali, è posta una targa marmorea celebrativa con sopra incisa un’epigrafe dettata dall’avv. Felice Giacomo Vitale:
NON D’OPPRESSORI / NON DI CONQUISTATORI / NE’ DI MORTI / GLI SCULTI NOMI DI QUEST’ARA / VIVIAMO NEI SECOLI IMPERITURI / VIGILI SCOLTE AMMONITRICI / ALLE PORTE D’ITALIA / COL SANGUE NOSTRO / A LA FURIA TEUTONICA SBARRATE / DAL 1914 AL 1918 / PER LA PATRIA / PER LA LIBERTA’ DEL MONDO / PREPARANDO / LA FAMIGLIA DEI POPOLI
Per quanto riguarda le incisioni dei nomi sulle lastre si ipotizza che sia stata opera dello scultore Bini….
Le fonti bibliografiche sono:
Archivio storico Comune di Fara in Sabina;
“Il Lazio e la Grande Guerra”, a cura di 2010, pp. 58, 63-65, 73-74.
In questa pubblicazione viene riportata la notizia che: “Nel Museo Civico di Rieti erano conservati due disegni preparatori del Monumento di Fara in Sabina. Un progetto di Giuseppe Calcagnadoro datato 1918 e catalogato dalla Soprintendenza per i Beni Artistici del Lazio nel 1977 è risultato assente in occasione della revisione della schedatura effettuata dalla Regione Lazio nel 2003, l’altro disegno, ancora inedito, presenta due varianti rispetto all’opera finita: il capitello manca dalla parte superiore destra ed è privo dell’aquila ad ali spiegate posta di fronte al basamento (fig. 51).”;
“Terra Sabina”, I, 1, 1923, Martino Lupi, villeggiature sabine, pp. 21-26. In questa rivista compare una descrizione del nuovo monumento ai caduti con una fotografia di Filippo Rocci.
Altre fonti documentarie sono le immagini fotografiche d’epoca costituite da tre cartoline del monumento (a cura di Filippo Rocci) e una veduta della “Passeggiata” con le sistemazioni del cosiddetto “Colle sacro”.
Questo materiale di ricerca è parte della celebrazione del Centenario della fine della prima guerra mondiale 1918-2018. La mostra che si è tenuta al Museo civico di Fara in Sabina conteneva alcune di queste immagini. Vi ho partecipato come aderente a “Associazione amici Monte degli Elci”. Un particolare ringraziamento all’assesore alla cultura del Comune di Fara in Sabina Paola Trambusti per avermi coinvolto nelle ricerche.
Architetto Maurizio PETTINARI-VILLINI PRIMO NOVECENTO IN SABINA
Architetto Maurizio PETTINARI-VILLINI PRIMO NOVECENTO IN SABINA
VILLINI PRIMO NOVECENTO IN SABINA: una panoramica di alcuni villini realizzati in Sabina dagli inizi del novecento al periodo liberty, sino agli anni ’30 circa. Oltre a Rieti ci sono realizzazioni a Canneto, Fara in Sabina, Selci, Poggio MIrteto, Frasso Sabino, Forano, Montopoli, Poggio Moiano, Poggio Nativo. Sicuramente ce ne saranno altre. Al momento ho trovato queste. Le microstorie e storie dell’rchitettura in Sabina passano anche per queste opere.
ROMA World Press Photo 2022
World Press Photo 2022
Roma Palazzo delle Esposizioni dal 28/04/2022 : 12/06/2022-
La rassegna presenta in anteprima nazionale le foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti.
ROMA-dal 28 aprile al 12 giugno torna al Palazzo delle Esposizioni la mostra del “World Press Photo 2022”. La rassegna presenta in anteprima nazionale le foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti. L’esposizione è ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography.
I nomi dei quattro vincitori globali dell’edizione 2022 sono stati annunciati oggi 7 aprile alle ore 12 attraverso i canali online della fondazione; per questa 65° edizione, le giurie globali e regionali formate da esperti internazionali hanno esaminato i lavori di 64.823 foto e progetti, inviati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi.
Amber Bracken è la vincitrice della foto dell’anno dell’edizione 2022 del World Press Photo. Lo scatto, dal titolo, Kamloops Residential School, mostra una fila di abiti appesi a croci di legno lungo una strada, in ricordo dei bambini indigeni morti presso la Kamloops Indian Residential School, in seguito al rilevamento di 215 presunte tombe non contrassegnate che potrebbero appartenere a bambini che frequentarono la scuola, a Kamloops, in British Columbia, Canada.
La presidente della giuria globale Rena Effendi ha detto su questa immagine: “È un tipo di immagine che si insinua nella tua memoria, ispira una sorta di reazione sensoriale. Potevo quasi sentire la quiete in questa fotografia, un momento tranquillo di resa dei conti globale per la storia della colonizzazione, non solo in Canada ma in tutto il mondo”.
Ad aggiudicarsi invece il premio World Press Photo Story of the Year, è stato Matthew Abbott con la sua storia sugli indigeni australiani e le loro pratiche per preservare le foreste. A conquistare gli altri due premi novità di quest’anno, il World Press Photo Long-Term Project Award e il World Press Photo Open Format Award, sono stati invece rispettivamente Lalo de Almeida e Isadora Romero.
In linea con la nuova strategia regionale 2022, i 4 vincitori globali sono stati selezionati tra i 24 vincitori regionali 2022 annunciati il 24 marzo da giurie regionali e globali indipendenti, per ciascuna delle quattro categorie: Singole, Storie, Progetti a lungo termine e Formato aperto per sei zone del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Sud Est asiatico e Oceania.
Lista dei vincitori Regionali: Faiz Abubakr Mohamed, Sudan, Sodiq Adelakun Adekola, Nigeria, Agence France-Presse, Rijasolo, Madagascar/France, Riva Press, Rehab Eldalil, Egypt, Amanuel Sileshi, Ethiopia, Agence France-Presse, Fatima Shbair, Palestine, Getty Images, Bram Janssen, the Netherlands, The Associated Press, Senthil Kumaran, India, Kosuke Okahara, Japan, Dar Yasin, India, The Associated Press, Konstantinos Tsakalidis, Greece, for Bloomberg News, Nanna Heitmann, Russia/Germany, Magnum Photos, Guillaume Herbaut, France, Agence VU’, Jonas Bendiksen, Norway, Mary Gelman, Russia, Amber Bracken, Canada, for The New York Times, Ismail Ferdous, Bangladesh, Agence VU’, Louie Palu, Canada, Yael Martínez, Mexico, Sarah Reingewirtz, United States, for Los Angeles Daily News and Southern California News Group, Vladimir Encina, Colombia, Irina Werning, Argentina, Pulitzer Center, Lalo de Almeida, Brazil, for Folha de São Paulo/Panos Pictures, Isadora Romero, Ecuador, Viviana Peretti, Italy, Anonymous, for The New York Times, Matthew Abbott, Australia, for National Geographic/Panos Pictures, Abriansyah Liberto, Indonesia, Charinthorn Rachurutchata, Thailand, Ta Mwe, Myanmar, Sacca Photo.
La mostra “World Press Photo 2022” si conferma come l’appuntamento che dimostra e restituisce al mondo intero l’enorme capacità documentale e narrativa delle immagini, rivelandone il fondamentale ruolo di testimonianza storica del nostro tempo.
La World Press Photo Foundation, nata nel 1955, è un’istituzione internazionale indipendente per il fotogiornalismo senza fini di lucro. Il World Press Photo gode del sostegno della Lotteria olandese e PwC.
10b Photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla fotografia professionale. Si propone di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma e in altre città italiane il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.
L’Azienda Speciale Palaexpo è un ente strumentale della città di Roma. Si propone oggi come uno dei più importanti organizzatori di arte e cultura in Italia e gestisce il Palazzo delle Esposizioni, il Macro e il Mattatoio per conto di Roma Capitale.
Internazionale, media partner della mostra, è un settimanale italiano d’informazione fondato nel 1993 che pubblica i migliori articoli dei giornali di tutto il mondo.
Luogo: PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Indirizzo: Via Nazionale 194 – Roma – Lazio
Quando: dal 28/04/2022 – al 12/06/2022
Vernissage: 28/04/2022
Generi: fotografia
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino ad una ora prima della chiusura
Biglietti: Intero € 12,50; Ridotto € 10,00
Patrocini: Promossa da: Roma Capitale – Assessorato alla Cultura Ideata da: World Press Photo Foundation di Amsterdam Organizzata da: Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography
Uffici stampa: PALAEXPO
Roberta Cavallari – Curva Pura inaugura Sipario a Roma
Roberta Cavallari
– Curva Pura inaugura Sipario a Roma-
Roma-Il giorno 28 aprile 2022 alle ore 18.30 Curva Pura inaugura Sipario, la prima mostra personale dell’artista ferrarese Roberta Cavallari, a cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli.
“Sipario” presenta, in un allestimento vivido e corposo, le nuove grandi tele dell’artista unitamente ad alcuni lavori di dimensioni più piccole che indagano il rapporto tra lo spazio, il vuoto, l’abitare e la metafisica dilatata di luoghi e non-luoghi.
La ricerca di Roberta Cavallari si evolve dal tema autobiografico, che ha caratterizzato gli anni accademici, per poi estendersi alla rappresentazione di spazi interni, stanze, arredi stantii. Il cono visivo della Cavallari si restringe su angoli interni, focalizzandosi sugli oggetti, quasi mai sul corpo, salvo laddove se ne scorgano tracce. Dell’essere umano restano citazioni, busti romani, suppellettili che, come metafisici feticci, si stagliano dentro cornici circoscritte. A volte si scorgono riferimenti ai mezzi di comunicazione, reperti obsoleti o scollegati, quasi ad auspicare una comunicazione che viene però interrotta. L’assenza e il vuoto che si respirano nelle immagini creano una dimensione surreale, dove il colore saturo si fa velluto, legno e mattone. Il linguaggio, solo in apparenza figurativo, si struttura attraverso solide campiture, raffigurazioni di arredi e oggetti che divengono totem silenti. I piani delineano polverose e crostose mani di colore, come pareti domestiche di fine novecento, o moquette variopinte, dipinte con attitudine certosina.
Roberta Cavallari, nata in provincia di Ferrara, studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue il diploma nel 2001; si forma come docente di Disegno e Storia dell’arte presso l’Università di Bologna e nel 2009 frequenta il biennio di specializzazione in fotografia presso la medesima Accademia. Nel 2006 e 2007 realizza due mostre personali presso l’Istituto di cultura tedesca e francese di Bologna. Nel medesimo anno è finalista nella sezione pittura al Premio Celeste. Nel 2008 una sua opera entra nella collezione Samp, (Bologna). Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 è in Argentina, dove realizza una mostra personale presso il Centro Cultural Borges, a cura di Massimo Scaringella. Nel 2013 partecipa ad un progetto collettivo presso la Galleria + di Bologna, a cura di Raffaele Quattrone e Cittadellarte, Biella. Nel 2016 è finalista al Premio Nocivelli e nel 2019 espone presso la Galleria Studio 53 a Rovereto, a cura di R. Pizzini.
Luogo: SPAZIO CURVA PURA
Indirizzo: via Giuseppe Acerbi, 1/a – Roma – Lazio
Quando: dal 28/04/2022 – al 28/05/2022
Vernissage: 28/04/2022 ore 18,30
Autori: Roberta Cavallari
Curatori: Vittorio Beltrami, Andrea Romagnoli
Generi: arte contemporanea, personale
Orari: ogni giovedì 18-21 e gli altri giorni su appuntamento (mail a curvapura@gmail.com)
La Resistenza antifascista a Roma nei quartieri Prati -Trionfale-Edizioni Circolo Giustizia e Libertà
Biblioteca DEA SABINA
-La Resistenza antifascista a Roma nei quartieri Prati -Trionfale-
Edizioni Circolo Giustizia e Libertà
Copia Anastatica Autorizzata dal Presidente del Circolo Giustizia e Libertà Dott. Salvatore Rondello