Torrita Tiberina-(RM)- Fondazione Mario & Maria Pia Serpone
Parco d’Arte Contemporanea nel cuore della Sabina
La Collezione-La Fondazione Mario e Maria Pia Serpone, un parco d’arte contemporanea nel cuore della Sabina, a soli 40km da Roma. Le opere della collezione sono orientate in corrispondenza con le stelle madri della costellazione del Toro dando forma ad un’architettura invisibile che accompagna i visitatori a scoprire installazioni all’aperto di artisti come Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Bruno Munari e Luca Maria Patella, per citarne alcuni. Oltre a ciò, la Fondazione è orgogliosa di ospitare due rarità nel panorama artistico internazionale: un ‘bottle crash’ di Shozo Shimamoto, la quale opera è un work in progress oggetto di performance annuali; e la cappella Nitsch, una cappella che il fondatore dell’azionisimo viennese Hermann Nitsch ha allestito con sue opere create in loco. Un luogo d’incontro per quanti celebrano l’amore, la libertà, la pace e l’equilibrio nel rispetto reciproco di tutte le forze che governano la natura, l’istituzione ha come centro d’interesse lo studio, la riflessione e la diffusione dell’arte contemporanea. La fondazione è visitabile esclusivamente su prenotazione.
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Per info e per organizzare una visita, scrivere a: info@fondazioneserpone.org.
La collezione permanente
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Una fondazione dove opere d’arte contemporanea contornano il prato, ne seguono le curve, lo impreziosiscono con significati estetici e lo ridisegnano, nobilitando lo spazio con installazioni ambientali a cielo aperto, con performance e con tutto quanto possa prendere forma d’arte attraverso il linguaggio del contemporaneo, in perfetta relazione con l’ambiente.
La cappella Nitsch
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Uno spazio nel bosco concepito come una piccola cappella, il cui progetto, sottoposto al parere dell’artista, ha riscontrato la sua piena approvazione. Hermann Nitsch ha dato, infatti, la sua totale disponibilità per l’allestimento e arredamento della stessa, con opere ed installazioni da realizzarsi in loco.
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Hermann Nitsch, artista austriaco, massimo esponente dell’azionismo viennese, filosofo, musicista e pittore dal 1957 si dedica alla concezione del suo “Orgien Mysterien Theater”(OMT): forma di arte totale che coinvolge tutti e cinque i sensi. Per Nitsch, teatro, palcoscenico, musica, architettura e natura divengono imprescindibili l’uno dall’altro.
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Nelle sue opere si evidenzia l’aspetto drammatico di una “liturgia ematica”, che ripercorre concettualmente il processo di sublimazione dolorosa del “sangue glorioso”. Il sacrificio diviene elemento centrale di un processo di identificazione-coinvolgimento, che travolge i tradizionali schemi comportamentali.
L’opera di Nitsch è riconosciuta a livello mondiale. L’Austria e precisamente Mistelbach gli ha dedicato un museo personale, così come anche la Fondazione Morra a Napoli gli ha dedicato un museo a lui intitolato, inaugurato nel 2008; inoltre le sue opere sono presenti nei più importanti musei di arte contemporanea.
Contattaci-Per organizzare una visita della Fondazione Serpone, un evento privato o per avere maggiori informazioni sui nostri progetti e collaborazioni, inviaci una mail: info@fondazioneserpone.org
Cercaci su Google Maps: Fondazione Serpone Viale Marconi, 5 (S.P. Tiberina 15a, Km. 37,100) 00060 Torrita Tiberina, Roma
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone Cappella Nitsch
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone-Cappella Nitsch
Torrita Tiberina, Roma-Fondazione Mario e Maria Pia Serpone Cappella Nitsch
Roma-L’Academia Belgica e Montoro12 Gallery sono liete di presentare ROA – Animal Gaze all’Accademia Belga di Roma. Dopo aver esposto una delle sue opere nella mostra Animal Power alla Montoro12 Gallery di Bruxelles nell’autunno del 2023, ROA è stato invitato a lavorare presso la Montoro12 Artist Residency di Roma, dove ha realizzato un nuovo corpo di opere appositamente per questa mostra, visitabile dal 16 ottobre al 5 novembre 2024.
Nato in Belgio, ROA è considerato uno dei più importanti artisti murali contemporanei. È noto soprattutto per i suoi enormi dipinti di animali su edifici di tutto il mondo: a Roma si può ammirare la sua famosa Lupa a Testaccio e il suo cucciolo d’orso orfano, che tiene in mano il dardo anestetico che ha ucciso sua madre, sulla facciata del Mercato Vittoria in Prati.
Per questa mostra ROA presenta una nuova serie di animali dipinti su metallo e legno riciclati, alcuni provenienti da vecchi mobili, come un armadio art déco o il piano di un tavolo di legno a 12 lati ai quali lui da una nuova vita. In genere ROA ritrae la fauna selvatica della zona in cui sta lavorando; infatti la maggior parte degli animali presentati si trova all’interno o nei dintorni della Residenza d’artista, come volpi, picchi, cinghiali e molti altri. Il suo stile caratteristico è una resa meticolosa dell’animale in bianco e nero, con grande attenzione ai dettagli, a volte aggiungendo un’altra dimensione con parti interattive che possono aprirsi e rivelare organi interni come il cuore, l’apparato digerente o il cervello in un colore vibrante. Il tocco finale del dipinto è anche il più importante: la rappresentazione degli occhi dell’animale, la luce che riflette “la finestra dell’anima“.
ROMA-Academia Belgica-Mostra: ROA. Animal Gaze
Il titolo della mostra, Animal Gaze, si riferisce a un termine coniato per la prima volta dal filosofo francese Jacques Derrida nella sua raccolta di saggi L’animale che dunque sono: “Non c’è, a mia conoscenza, nessuna attenzione mai data seriamente allo sguardo animale…“. Derrida sfida il tradizionale binomio uomo-animale, in cui l’uomo è visto come soggetto dominante, mentre l’animale è oggetto di osservazione. Secondo la nozione di sguardo animale, gli animali osservano e rispondono al comportamento umano, testimoniando l’impatto dell’attività umana sul mondo naturale. Dare un’impronta all’animale come soggetto che guarda piuttosto che come oggetto che viene guardato, è esattamente ciò che ROA fa nelle sue affascinanti opere.
Gli animali di ROA sono unici. Le loro grandi dimensioni, le pose insolite (talvolta dettate da supporti irregolari) e le forti espressioni facciali alludono al fatto che ognuno di questi animali è un individuo. Attribuendo agli animali qualità simili a quelle umane, come emozioni o intenzioni, l’opera di ROA suggerisce che gli animali non sono semplici osservatori passivi, ma agenti attivi nell’ecosistema. In questo modo, l’artista incoraggia gli spettatori a rivalutare il loro rapporto con gli animali e il mondo naturale e a riconoscere l’interconnessione di tutti gli esseri viventi.
La carriera incredibilmente prolifica di ROA come artista di murales in giro per il mondo è testimoniata dalla sua recente pubblicazione “ROA Codex“, che sarà disponibile in vendita durante la mostra.
Mostra: ROA. Animal Gaze
Apertura: 16/10/2024
Conclusione: 05/11/2024
Organizzazione: Academia Belgica e Montoro12 Gallery
con Stefano Mancuso, Chiara Valerio, Laura Pepe e Riccardo Falcinelli –
Pesaro-Conto alla rovescia per il debutto dell’iniziativa presentata da Marsilio Arte e Intesa Sanpaolo nella cornice degli eventi che scandiscono l’anno di Pesaro come Capitale della Cultura. Riflettori puntati dunque su on Art Pesaro. L’arte legge il mondo, il ciclo di lezioni ideato per approfondire i grandi temi dell’epoca contemporanea usando l’arte come bussola. Ad alternarsi sul palco del Teatro Sperimentale saranno quattro relatori d’eccezione, invitati ad affrontare un argomento specifico e ogni volta diverso, rifacendosi al modello della lectio magistralis. La narrazione sarà accompagnata da un racconto visivo che rinsalderà il legame tra parola e immagine, stimolando il coinvolgimento del pubblico in un luogo votato per sua stessa natura alle esigenze e alle logiche della collettività.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Si inizia domenica 27 ottobre alle ore 11 in compagnia di Stefano Mancuso, scienziato noto in tutto il mondo e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), che si interrogherà sull’uomo come misura di tutte le cose, mentre il 10 novembre l’appuntamento sarà con la scrittrice, direttrice artistica e curatrice editoriale Chiara Valerio, impegnata in una riflessione sulla scomparsa delle immagini. Il 24 novembre la parola andrà a Laura Pepe, storica e studiosa del mondo classico, docente di diritto romano e diritti dell’antichità all’Università degli studi di Milano, che affronterà la tematica dell’Uomo e della Natura nel mondo classico. Il 1° dicembre toccherà al graphic designer, autore e docente di Psicologia della percezione alla facoltà di Design ISIA di Roma Riccardo Falcinelli concludere il ciclo di on Art Pesaro con la lezione intitolata Come si guarda un paesaggio. (Nature artificiali e artifici naturali).
Il risultato sarà un mosaico di pensieri e punti di vista sul mondo elaborati da quattro personalità del panorama culturale e artistico internazionale, appartenenti ad ambiti di ricerca differenti e trasversali che rispecchiano il criterio multidisciplinare alla base di on Art Pesaro.
La partecipazione è gratuita, fino ad esaurimento posti, e gli incontri potranno essere seguiti in diretta streaming.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Intesa Sanpaolo e Marsilio Arte annunciano on ArtPesaro, un ciclo di lezioni per interpretare il presente attraverso la chiave dell’arte, pensate e condotte da alcune tra le più autorevoli figure del mondo artistico e culturale attraverso prospettive inedite, multidisciplinari e al contempo rigorose. Gli appuntamenti si terranno presso il Teatro Sperimentale di Pesaro dal 27 ottobre al 1° dicembre 2024 e si inseriscono nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura 2024, di cui Intesa Sanpaolo è Main Partner.
Che l’arte serva in primo luogo a leggere e interpretare il mondo in cui siamo, guardando al passato ma anche al futuro, è la convinzione da cui parte questa nuova iniziativa, che si propone di offrire uno sguardo interdisciplinare e inedito, che rifletterà le esperienze, le conoscenze e le curiosità delle relatrici e dei relatori che prenderanno parte al programma.
Storia, mitologia, scienza, innovazione, natura sono tutti ambiti non solo capaci di dialogare con l’arte, ma anche di porre domande, dubbi e quesiti cui l’arte stessa tenta di rispondere, trascendendo rigidi confini e immaginando nuovi possibili orizzonti.
La prima edizione del progetto s’intitola on Art Pesaro. L’arte legge il mondo, collegandosi al tema “La natura della cultura” di Pesaro Capitale della Cultura 2024. Svincolandosi dai limiti imposti dall’analisi artistica tradizionale, gli interventi proposti da on Art coinvolgeranno vari ambiti di studio, in particolare le interazioni tra arte, natura e tecnologia. Scopri gli appuntamenti di questa prima edizione! https://www.marsilioarte.it/mostre-ed-eventi/on-art/
Cover photo: Stefano Mancuso, Chiara Valerio, Laura Pepe, Riccardo Falcinelli
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Stefano Mancuso
Scienziato di fama mondiale e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), che nel 2013 il “New Yorker” ha inserito nella classifica dei world changers.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Chiara Valerio
Scrittrice, direttrice artistica e curatrice editoriale.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Laura Pepe
Storica e studiosa del mondo classico, docente di diritto romano e diritti dell’antichità all’Università degli studi di Milano.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Riccardo Falcinelli
Celebre graphic-designer, autore e docente di Psicologia della percezione alla facoltà di Design ISIA di Roma.
Pesaro quattro lezioni nel segno dell’arte
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito su prenotazione. Gli incontri potranno essere seguiti in diretta streaming. Prevendite disponibili dall’autunno 2024.
Fonte-Marsilio Arte Santa Marta, Fabbricato 17, 30123 – Venezia info@marsilioarte.it – tel. +39 041 2406511
Roma-Descrizione Evento: Patrimoni Unesco in Giappone- La Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell’Umanità è un documento adottato nel 1972 durante una sessione generale UNESCO tenutasi a Parigi, allo scopo di conservare e trasmettere alle generazioni future i maggiori beni artistici e naturali del mondo. Il Giappone, firmatario della Convenzione dal 1992, a oggi (settembre 2024) annovera 26 siti, di cui 21 culturali e 5 naturali. Uno è parte di un sito transnazionale.
Giappone-il castello di Himeji -isola Yakushima
Nel 1993 l’area montana Shirakami Sanchi, l’isola Yakushima, il castello di Himeji e i monumenti buddhisti dell’area templare dello Hōryūji sono stati registrati come i primi patrimoni mondiali dell’Umanità in Giappone. Successivamente, il santuario di Itsukushima, gli antichi reperti storici di Kyōto e Nara, i villaggi in stile gasshōzukuri di Shirakawa-gō e Gokayama, templi e santuari di Nikkō, fino al monte Fuji e all’Isola di Sado sono confluiti nell’elenco dei tesori del Giappone meritevoli dell’attenzione della platea mondiale.
La mostra, versione aggiornata dell’originaria a cura del fotografo Miyoshi Kazuyoshi, si avvale della collaborazione di JNTO, con l’amichevole ausilio di The National Museum of Western Art di Tōkyō.Su Eventbrite è possibile prenotarsi per partecipare alle visite guidate gratuite. Info e calendario QUI.
𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱ì 𝟭𝟳 𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱ì 𝟭𝟴 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 a partire dalle ore 𝟭𝟰.𝟬𝟬 sono in programma due repliche del documentario Kaikei, il maestro buddista in preghiera (2016, 60 min) sott. inglese,
dedicato ai capolavori della scultura buddhista, tra cui opere dichiarate Tesori Nazionali del Giappone. A guidarci nel percorso di scoperta delle magnifiche statue realizzate da Kaikei – uno dei maggiori scultori giapponesi del periodo Kamamura (1185-1333) – è l’esuberante idol e fashion designer Tomoe Shinohara, grande appassionata dell’argomento.
𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱ì 𝟭𝟳 𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱ì 𝟭𝟴 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟰.𝟬𝟬
Kaikei, il maestro buddista in preghiera (2016, 60 min) sott. inglese
una mostra per celebrare il centenario di Marcello Mastroianni
A Castel Sant’Angelo a Roma è in programma la mostra Marcello Mastroianni. Ieri, Oggi, Sempre, dal 12 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025. La mostra, dedicata al centenario della nascita di Marcello Mastroianni (Fontana Liri, 1924 – Parigi, 1996), rappresenta un evento ufficiale della diciannovesima Festa del Cinema di Roma ed è un appuntamento imperdibile per gli appassionati del cinema italiano e della fotografia d’autore. L’esposizione presenta una straordinaria raccolta di fotografie che ripercorrono la carriera e la vita di uno dei più grandi protagonisti del cinema italiano, simbolo della Dolce Vita.
Marcello Mastroianni
Promossa dall’istituto Pantheon e dalla Direzione dei Musei Nazionali della città di Roma del Ministero della Cultura, la mostra è curata da Gian Luca Farinelli, Direttore della Cineteca di Bologna, con il patrocinio della Regione Lazio. È organizzata da Civita Mostre e Musei in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, la Cineteca di Bologna, l’Archivio Storico dell’Istituto Luce, la Biblioteca Museo Teatrale SIAE, la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Rai Teche e con il supporto di archivi privati. La mostra offre un viaggio visivo nella storia del cinema italiano attraverso l’obiettivo di noti fotografi, che hanno catturato momenti sia intimi che pubblici della vita del grande attore. Con 100 fotografie per celebrare i suoi 100 anni, l’esposizione si propone di esplorare i momenti più iconici e significativi della vita di Marcello Mastroianni, figura che ha rappresentato il cinema italiano nel mondo. Le immagini in mostra metteranno in luce le molteplici sfaccettature dell’attore, non solo attraverso i suoi ruoli cinematografici più celebri, ma anche nella sua vita privata, lontano dai riflettori, cercando di rivelare i meccanismi dietro le quinte attraverso un percorso coinvolgente e interattivo. Il percorso espositivo si articola su due temi principali: il primo si concentra su momenti salienti delle riprese e degli spettacoli; il secondo, presenta un’analisi dell’uomo Marcello Mastroianni, approfondendo la sua personalità e narrando la sua storia.
Marcello Mastroianni
“Castel Sant’Angelo si conferma ancora una volta un punto di riferimento fondamentale per l’incontro e il dialogo tra diversi linguaggi e discipline, con le sue mostre che spaziano dalla fotografia, all’arte, all’archeologia, al cinema. Quello che oggi si inaugura è un progetto corale, di collaborazione tra una pluralità di istituzioni, dedicato a una figura iconica della cultura italiana e internazionale, in un luogo altrettanto simbolico per il nostro patrimonio”, evidenzia MassimoOsanna, Direttore generale Musei.
“L’obiettivo della mostra ‘Ieri, Oggi, Sempre’ non è solo commemorare attraverso la fotografia uno dei più grandi personaggi del cinema italiano e mondiale, ma valorizzare gli aspetti della sua vita e della sua arte che non sono conosciuti e ciò che – dopo cento anni dalla sua scomparsa – ha rappresentato per la nostra società e il nostro sistema culturale. L’esposizione è frutto di uno sforzo istituzionale comune volto all’esaltazione di quella naturalezza malinconica e umanità ironica che hanno scritto la storia della cultura italiana del secondo Novecento e che lo hanno fatto amare dagli italiani come uno di loro. Da sempre sosteniamo iniziative come questa”, afferma FedericoMollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
“Nel paese dei mostri sacri e degli istrioni, Mastroianni ha saputo diventare la presenza più umana e carismatica, il divo più internazionale, coltivando uno stile nell’ombra, senza eccessi, senza abusi, preferendo le inflessioni interiori. Anche per questo non lo si può confondere con nessun altro, né lo si può dimenticare. La sua silhouette così discreta, senza parole inutili, così autoironica, ha portato nel mondo intero un’idea della nostra civiltà, della nostra cultura, che ben pochi altri hanno saputo offrire con la stessa eleganza”, dichiara Gian Luca Farinelli, curatore della mostra.
Roma -Alla Casa dell’Architettura è aperta la mostra “Tutte le stelle portano a Roma” che presenta i volti di grandi attori e attrici ritratti dagli scatti d’autore di Luigi de Pompeis, giovane fotoreporter e fotografo di linea sui red carpet nazionali di Roma e Venezia.
La mostra proseguirà fino al 27 ottobre2024
Lido di Venezia, Italy, September 04, 2024 – Lady Gaga attends at the red carpet for the movie “Joker: Folie à Deux” at 81° Venice Film Festival. Credits: Luigi de Pompeis / Alamy Live News
La mostra a cura di Georgiana Ionescu, organizzata in collaborazione con la Casa dell’Architettura dell’Ordine Architetti Roma e Provincia e l’Acquario Romano nell’ambito della Festa del Cinema di Roma con il patrocinio della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei deputati racconta i due principali Festival di cinema italiani, ognuno con la propria specificità: Roma – laddove tutto ebbe inizio, con Cinecittà, e Venezia – capitale del Cinema internazionale e del glamour.
Evento all’interno del più ampio programma della terza edizione di Proiezioni, la rassegna cinematografica organizzata dalla Casa dell’Architettura in occasione della Festa del Cinema di Roma.
Casa dell’Architettura | Sala Monitor P complesso monumentale Acquario Romano p.zza Manfredo Fanti, 47 – Roma
Casa dell’Architettura -Si trova all’interno dell’Acquario Romano, un edificio tanto assurdo quanto controverso nato sul finire dell’Ottocento per volere dell’esperto in piscicultura Pietro Garganico, subito andato in malora e adibito a sala spettacolo e magazzino. La struttura è ellittica e ricorda un teatro. Nel 2002 il comune lo cede all’Ordine degli Architetti di Roma, ora ospita convegni, mostre e rassegne video a tema immobiliare, ma non disdegna esibizioni d’arte contemporanea.
L’Acquario Romano-Casa dell’Architettura
In piazza Manfredo Fanti, circondato da un piccolo giardino, sorge l’edificio monumentale, ispirato a tipologie architettoniche classiche, nato su iniziativa dell’ittiologo comasco Pietro Carganico, per la realizzazione di uno stabilimento di piscicoltura con acquario, uno spazio soprattutto ricreativo, sul modello degli square parigini, impreziosito da un laghetto e ponticelli.
La costruzione faceva parte del progetto di ammodernamento di Roma a opera di Quintino Sella, con l’idea di rendere la capitale un centro della scienza. Inaugurato nel 1887, su progetto dell’architetto Ettore Bernich, l’Acquario venne utilizzato per i suoi scopi istituzionali per breve tempo: tra il 1900 e il 1930, fu teatro (vi recitarono Petrolini e Viviani), sala cinematografica, circo e, infine, magazzino del Governatorato e deposito degli scenari del Teatro dell’Opera, e abbandonato sino al 1984.
L’Acquario Romano si presenta con un corpo cilindrico con un avancorpo di ingresso con arco a nicchione, cui si accede da due scale simmetriche. La facciata principale è riccamente decorata con elementi di ispirazione acquatica, come le sculture “La Pesca” e “La Navigazione”, ospitate nelle edicole ai due lati dell’ingresso, e il gruppo raffigurante il carro di Venere tirato da un tritone ed una nereide, sulla sommità dell’attico.
Nel giardino, è presente uno dei più interessanti tratti delle Mura Serviane, realizzate intorno al IV sec. a.C. per difendere Roma. Ciò che rimane non è solo la struttura in grandi blocchi di tufi, ma il sistema difensivo nella sua interezza: la cinta muraria ed il profondo fossato che la completava e rinforzava al suo esterno, a cui si addossa una serie di edifici di età imperiale.
Entrando, si accede nell’atrio dagli splendidi ornamenti “alla pompeiana”, con nicchie ricche di statue, per poi giungere alla sala centrale, di forma ellittica, sovrastata da un lucernario. Un doppio ordine di colonne in ghisa, a sostegno della galleria superiore e del soffitto, scandisce la grande sala, dove al pianoterreno si aprivano le vasche – ora murate – decorate da specchiature dipinte da Silvestro Silvestri. L’ambiente affascina per la spettacolarità e la quantità delle decorazioni.
Dopo un lungo restauro, volto a restituirne l’immagine originale, l’Acquario Romano è oggi Casa dell’Architettura: un luogo finalizzato a dare voce e diffondere i nuovi fermenti progettuali, per esporre le ultime tendenze dell’architettura e dell’arte locale e internazionale, una sede polifunzionale dove promuovere la cultura e organizzare eventi e attività istituzionali dell’Ordine degli Architetti.
Roma – La personale dell’artista Tinamaria Marongiu dal titolo “BOX-ES ARTE COMPATTA” aperta sino al 30 ottobre 2024, posta sotto il Patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale. La mostra è stata inaugurata domenica 13 ottobre alla presenza dell’On. Cristina Michetelli, Consigliera Delegata al Bilancio e al Patrimonio della Città metropolitana di Roma Capitale e dell’On. Nicola Galloro
Artista Tinamaria Marongiu
Tinamaria Marongiu è una scultrice sarda che del materiale di scarto ha fatto la propria cifra più intima di artista. Percorritrice dell’ARTE COMPATTA, espressione che si traduce in arte nel 2013, inventa un modo specifico di creare arte 3D, combinando vecchie materie di scarto e nuovi materiali, inorganici ed organici, metalli, paste e colori, che uniti fra loro diventano un corpo unico e compatto, frammenti di universo e di accadimenti di questa nostra esistenza.
L’uomo contemporaneo nel suo rapporto con la natura ha innescato una vera e propria “guerra”, attuando in continuazione modifiche strutturali e climatiche in modo talmente pervasivo da incidere negativamente sui processi naturali della geologia. Di questo rapporto conflittuale la Marongiu prende le vesti di un attento sismografo che utilizza una “cassetta degli attrezzi”, tutta particolare, in grado di manipolare “ciò-che-trova” nel suo continuo peregrinare in cerca di materie organiche e inorganiche, gettate da quell’esercito umano durante il suo stato d’assedio nei confronti della natura.
Roma- Box-Es Arte Compatta-Personale dell’artista Tinamaria Marongiu-
Roma- Box-Es Arte Compatta-Personale dell’artista Tinamaria Marongiu-
ARTE COMPATTA è la locuzione che Tinamaria utilizza in merito alla sua prospettiva artistica: gli oggetti la chiamano, spesso la catturano scoprendo in lei l'”accumulatrice seriale” dall’orecchio teso il cui scopo è quello di unire, amalgamare, colorare cinque “U”: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza, laddove la sua mano magicamente è guidata dall’universo mondo racchiuso in quel materiale di scarto, stoffe, pillole, spago, fiale, fili di ferro, piume, pezzetto di carta, pietre e altro ancora. Ai suoi occhi si apre un più vasto spazio in cui immergersi e, al contempo, fare immergere coloro che osservano il risultato ottenuto, vale a dire la scultura, essenza imprescindibile alla base dell’esistenza umana.
ROMA-Box-Es Arte Compatta-Personale dell’artista Tinamaria Marongiu
Fanno un tutt’uno atto a “compattare”, a far “convivere” in modo armonioso il materiale trovato con le materie plasmate al momento, miste, a loro volta, a colori e resine creando, riproponendo, come l’artista stessa ha avuto occasione di affermare, immagini di natura e frammenti di accadimenti del nostro vivere sociale.
Un viaggio verso nuovi universi fatti da un “Insieme Compatto” rispettando, anche del più piccolo frammento, la sua importanza ed unicità. Unità ed Unicità, caratteristiche considerate intrinseche perché ogni ente, ad iniziare dall’essere umano è unito e unico. Per giungere a questa concezione artistica Marongiu ha iniziato il proprio percorso basandosi su due costanti di fondo: la teca di plexiglas ribattezzata come “Box-Es”, con un evidente richiamo al bambino che freudianamente agisce sulla base delle sue sole pulsioni giocando e costruendo liberi orizzonti senza alcuna progettualità e la pillola e tutto ciò che cura, simbolo al tempo stesso sia dell’agio che del disagio dell’Antropocene.
La mostra si avvale di un catalogo con un testo critico di Domenico Segna.
Informazioni, orari e prezzi
NOTIZIE UTILI
Orari tutti i giorni 10-19. Sabato e domenica chiuso
Ingresso gratuito
Info tel. 339 7551888 | info@tinamaria.it | tinamaria-marongiu.it
“Exodus – Il pittore Safet Zec” di Marc De Tollenaere
L’Artista Safet Zec è nato in Bosnia nel 1943, ultimo di otto figli di un calzolaio che, durante la seconda guerra mondiale, si trasferisce a Sarajevo da Rogatica, un paese a est della Bosnia. Il suo straordinario talento si manifesta sin dall’infanzia; si forma alla Scuola superiore di arti applicate di Sarajevo e all’Accademia di Belgrado è considerato quasi un prodigio. Tuttavia l’isolamento interiore di quegli anni lo porta a distruggere quasi tutti i suoi primi lavori. A Belgrado incontra la moglie artista Ivana, restaura una vecchia casa nel quartiere ottomano dell’antica città di Pocitelj, vicino a Mostar, luogo amato da molti artisti, che mantiene anche quando, nel 1987, torna a vivere a Sarajevo, da pittore ormai affermato anche a livello internazionale. Con lo scoppio della guerra, il mondo in cui Zec è cresciuto, di armoniosa convivenza tra persone di diverse culture e religioni, è sconvolto. Pocitelj viene distrutta e, con essa, tutte le sue opere incisorie. Morte e distruzione a Sarajevo lo costringono a fuggire con la famiglia. Nel 1992 è a Udine dove ricomincia a lavorare grazie all’aiuto generoso dello stampatore Corrado Albicocco, per poi giungere a Venezia nel 1998. Dalla fine del conflitto l’artista ha ripreso un’assidua frequentazione con la sua terra. Nel cuore di Sarajevo, lo Studio-collezione Zec è stato riaperto ed è ora un centro di iniziative culturali, oltre che sede espositiva delle sue opere. Nel 2004, in occasione dell’apertura del nuovo ponte di Mostar, è stato presentato un libro di incisioni curato dalla Scuola di Urbino su lastre di Zec. In futuro, la sua casa-studio di Pocitelj, ora restaurata, ospiterà una scuola di grafica.
La macchina fotografica può portarti in luoghi che non ti immagineresti mai.
Passeggio per Venezia con mio padre che non veniva in Italia da molti anni, convinto che gli avrei mostrato qualcosa di nuovo, ma invece è proprio lui ad indicarmi lo sconosciuto ingresso al mondo di Safet Zec. Avevo notato spesso quella saracinesca abbassata, oppure la sedia messa a bada davanti alla porta di quello che si rivelerà essere uno dei luoghi più nascosti e affascinanti di Venezia, ma non avevo mai considerato l’idea di entrare.
La guerra ha reso Safet silenzioso, per lui parlano le sue opere, e in questo luogo infatti, viene naturale stare in silenzio.
Da quel giorno sono tornato a trovare Safet molte volte, condividendo con lui la nascita delle sue grandi tele per la mostra “Exodus”, ma ho anche condiviso il suono della sua chitarra e un cesto di frutta, che da lui non manca mai.
Roma-Maria Pacheco Cibils – I colori dei sentimenti-
Alla Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT)-
Roma-Il giorno 14 ottobre 2024 alle ore 18.00 inaugura la mostra I colori dei sentimenti di Maria Pacheco Cibils, a cura di Francesca Barbi Marinetti e con i testi di Francesca Barbi Marinetti e Barbara Volpi, presso le sale della Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT), prestigioso spazio espositivo adibito alle mostre di arte contemporanea.
Maria Pacheco Cibils
In esposizione 24 dipinti appartenenti all’ultimo ciclo pittorico dell’artista ed un’installazione multisensoriale accompagnata dalla traccia sonora di Niccolò Di Ferdinando “Antifigure”.
Come scrive la curatrice Francesca Barbi Marinetti, «La sperimentazione dell’artista argentino-portoghese Pacheco Cibils si muove da anni in direzione di un superamento della concezione tradizionale di forma, con impasti cromatici corposi e accesi, che si sforza di offrire un’indagine delle energie che governano la materia in una concezione dell’arte sempre più olistica. I temi che la ispirano rientrano prevalentemente nella sfera della conoscenza ancestrale e archetipica: gli elementi principali della vita, terra, fuoco, aria e acqua in macro e microcosmi, i dualismi fondanti dell’esistenza, come luce e buio o maschile e femminile. Al ciclo I colori dei sentimenti appartengono 24 tele di grandi, medie e piccole dimensioni, che possono essere sinteticamente descritte come astratte e materiche, ma il vigore cromatico, la texture, il ritmo e la profondità che assume la materia pittorica – che per l’artista fa sempre riferimento ad un esplicito ambito di ricerca tematica – recupera un inequivocabile simbolismo dei colori, e lo stesso gesto pittorico, reiterato su molteplici strati, racconta in pittura i viaggi complessi dell’onda delle emozioni amorose. […] Le opere di Maria Pacheco Cibils sono uno spaccato di figure archetipiche dell’amore, ognuna rappresentativa di quel concentrato di festa, passione o smarrimento. Connettersi, riconoscersi, rilanciarsi è il dovuto omaggio soggettivo che ognuno è chiamato a fare, a completamento di un discorso, interiore e universale insieme, che trascende e trascenderà sempre ogni tendenza della storia.»
E nel testo di Barbara Volpi: «All’inizio tutto è emozione, vibrazione sensoriale che si trasforma nel con-tatto con l’altro in un caleidoscopio emotivo intrecciato, in cui la gioia, la paura, la tristezza, la rabbia, il disgusto sono miscelati insieme per districarsi gradualmente, tocco dopo tocco, carezza dopo carezza, nell’abbraccio amorevole di chi si prende cura di noi e con le sue mani da forma ai nostri sentimenti. […] Le mani dell’artista Maria Pacheco Cibilis si sono fatte strumento appassionato e creativo per tracciare sulla tela il linguaggio primordiale dell’incontro emotivo di corpi che accolgono esperienze sensoriali e ne vengono trasformati, per sempre, dando voce e coro al sentimento primitivo da cui nasce tutto e che ognuno di NOI può sentire vibrare dentro l’anima: l’amore. Ciascuno di NOI in modo singolare, osservando le tele dipinte con il ritmo e la cadenza di un linguaggio universale, sente risuonare le note dei tanti incontri di corpi che hanno trasformato le emozioni in sentimenti. Ciascuno di NOI, con il proprio pas de deux le vede danzare armoniosamente seguendo il ritmo vitale che dall’amore e dalla passione per la vita trova incessantemente sgorgante generatività dando forma e colore a nuove, ma nel contempo archetipe, forme vitali universali.»
Durante l’inaugurazione del 14 ottobre e durante l’evento RAW del 21 ottobre 2024, l’attore Gaetano Ingala leggerà un testo che riprende le tematiche affrontate dall’artista.
Maria Pacheco Cibils è designer e artista visiva argentino-portoghese. Le sue opere spaziano tra architettura d’interni, scenografie, ambientazioni, design di oggetti d’arte, pittura ed installazione. Ha collaborato con prestigiose riviste, giornali e canali televisivi. Ha organizzato mostre di artisti e fotografi, spettacoli di teatro e danza contemporanea. Curatrice di diversi brand, ha sviluppato prototipi e grafica degli stessi in Argentina, Paraguay e Italia. Le sue ricerche artistiche sono incentrate su temi primordiali e archetipici, indagando i quattro elementi della natura, radice di tutte le cose immutabili ed eterne e dei processi di trasformazione dell’essere umano. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Spagna, Germania, Austria, USA, Croazia, Regno Unito e Italia. Vincitrice del Primo Premio di Pittura “Lorenzo il Magnifico” a Florence Biennale 2023. Attualmente vive e lavora tra l’Italia e l’Argentina.
Le sue opere spaziano tra l’architettura d’interni, ambientazioni allestimenti, design di oggetti d’arte, gioielli e costumi, pittura e installazioni.
Ha collaborato con prestigiose riviste, giornali e canali televisivi.
Ha organizzato mostre di artisti e fotografi, spettacoli di teatro e danza contemporanea.
Creatrice di diversi brands, ha sviluppato prototipi e grafica degli stessi in Argentina, Paraguay e Italia.
Le sue ricerche in pittura e nell’ambito delle installazioni sono centrate su temi primordiali e archetipici .
Il suo lavoro è da intendersi come indagine sui quattro elementi della natura che sono la radice di tutte le cose immutabili ed eterne; e dei processi di trasformazioni dell’essere umano.
Potenzialità ed energia cromatiche, vibrazioni materiche e “texture” organiche sono il suo terreno d’intervento.
Ha partecipato a numerosi mostre personali e collettive in Spagna, Germania, Austria, Usa, Croazia, Regno Unito e Italia.
Vincitrice del primo premio di pittura “Lorenzo Il Magnifico” (Florence Biennale 2023).
Attualmente vive e lavora tra l’Argentina e l’Italia.
Mostre realizzate in Europa e Stati Uniti:
2024 Ottobre. Roma. Italy 14/10 al 30/10. “I COLORI DEI SENTIMENTI” RAW. Biblioteca Angelica – Galleria Mostra Personale. Dipinti e Installazione Multisensoriale
Collaborazione di Niccolò Di Ferdinando ( ANTIFIGURE ) Traccia sonora. A cura di Francesca Barbi Marinetti
2024 Settembre. Milano. Italy 27/09 al 5/10: “LOOK AT THE ART” Contemporary Art Exhibition. Centro Culturale di Milano.
A cura di Jelmoni Studio Gallery
2024 Luglio. Roma. Italy 6/07 al 13/07. “AROUND ROME” International Art Exhibition. Arte Borgo Gallery. Biblioteca Angelica Galleria. A cura di Anna Isopo
2024 Maggio. Nazzano. Lazio. Italy 18/19/05: “ CHIAMATA ALLE ARTI”. Museo del Fiume. A cura di Guido D’Angelo
2024 Aprile. Barcellona. Spain 27/04 al 17/05. “PROSPETTIVA….FUTURO” Hub / Art. International Art Exhibition. A cura di Anna Isopo, critica d’Arte Martina Scavone
2024 Marzo. Londra. UK. 4-09/03. “TRANSPARENT AS A DRAGONFLY”. Bermondsey Project Space. A cura di: Rita Carta Manias. Lesley Bunch. Anna Isopo. Martina Scavone
2024 Gennaio. Firenze. Italy 11/01 al 28/01. “I AM YOU” Accademia delle Arti del Disegno. Exhibition of the winner of the XIV Florence Biennale
2023 Ottobre. Firenze. Italy 14/10 al 22/10.“I AM YOU” “La Biennale di Firenze” Fortezza da Basso. Primo Premio Pittura: “LORENZO IL MAGNIFICO”.
2023.Ottobre.Roma.11/10 al 28/10.”RITORNO AL BLU”.RAW.
Biblioteca Angelica – Galleria.
Mostra Personale.Dipinti e Installazione Multisensoriale.
Collaborazione di Niccoló Di Ferdinando (ANTIFIGURE).Traccia sonora.
A cura di Francesca Barbi Marinetti.
2023.Ottobre.Roma .05/10 al 18/10 “TRANSPARENT AS A DRAGONFLY” .International Art Exhibition.Arte Borgo Gallery. A cura di Anna Isopo.Rita Carta Manias.Lesley Bunch.Martina Scavone.
2023.Settembre.Duvrobnik.Croazia.20/09 al 09/10 .”COLOURS OF LIFE” Palazzo Sponza .
A cura di Svjetlana Lipamovic.
2023: Marzo. Venezia 08/03 al 19/03. “FRAGILITY UNVAILED” Palazzo Pisani Revedin Personal exhibition. A cura di Anna Isopo.
2023: Febbraio. Roma 04/02 al 20/03. “L’ATRA META’ DEL CIELO ”. Galleria La Nica.
2022. Ottobre Palma de Mallorca (Spain) 24/10 al 5/11
Casa del Arte di Palma de Mallorca Illes Balears Spain
Palma 1.0 – ArtBox. Project
2022 Ottobre Roma 14/10 al 31/10
“HÙMUS”. RAW (La settimana di Arte Contemporanea) .Biblioteca Angelica- Galleria.
Mostra Personale Dipinti e Installazione sonora. Collaborazione di Niccolò Di Ferdinando (ANTIFIGURE) in suono e montaggio.
A cura di Maila Buglioni
2022 Marzo Milano 02/03 al 12/03
“ Multitude “.Fondazione Luciana Matalon.
A cura di Anna Isopo.
2022 Gennaio Mantova 20/01 al 10/02
“Synesthesia” Museo Francesco Gonzaga.
A cura di Anna Isopo.
2021 Novembre Miami Beach Florida (USA) 20/11 al 05/12
Scope Miami Beach – “International Contemporary Art Fair”
2021 Ottobre: Art Innsbruck (Austria) 28/10 al 31/10
Art Innsbruck “International Kunstmesse”
Partecipazione
2021 Ottobre Roma 20 al 30/10.
“Luminescenza” RAW la settimana di Arte Contemporanea” Biblioteca Angelica – Galleria.
A cura di Roberta Melasecca. Mostra Personale. Dipinti e istallazione video- sonora. Collaborazione di Niccoló Di Ferdinando ( video e suono).
2021 Settembre. Nazzano Lazio (Italia) il 26/09
Riserva Naturale Tevere Farfa.
“Empatia Natura Comunità”
A cura di Guido D’Angelo.
2021 Settembre Nazzano Lazio (Italia) il 26/09
Riserva Naturale Tevere Farfa.
“Segno e Natura” Laboratorio #Walking# Sketching.
Tenuto degli artisti Guido D’Angelo e Lorenzo Cappella.
2021 Luglio Nazzano Lazio (Italia) dal 24 al 31/07.
“Empatia Natura Comunità”
Museo del Fiume.
A cura di Guido D’Angelo.
2021 Luglio Madrid (Spagna) dal 17 al 29/07
Ateneo de Madrid- Sala Prado.
“Infinity Art”. International Exibition of Contemporary Art
A cura di Anna Isopo.
2021 Giugno Roma (Italia) dal 19/06 al 01/07 Museo Crocetti.
“Dialogo tra le Antitesis” Protagonisti Contemporanei.
A cura di Anna Isopo.
Presentazione a cura della storica dell’Arte Laura Turco Livieri.
2021 Giugno Roma (Italia) dal 10 al 22/06.
Ambasciata della Repubblica Araba D’Egitto.
“In Contemporanea” Arte tra sperimentazione e ricerca.
A cura di Anna Isopo.
Presentazione a cura della storica dell’Arte Laura Turco Livieri.
2021 Maggio Roma (Italia) dal 17 al 25/05.
Palazzo della Cancelleria Vaticana
“Trame Contemporanee” Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea.
A cura di Anna Isopo.
Critica: Cinzia Folcarelli
2021 Partecipazione Annuario d’Arte Moderna e Artisti Contemporanei 2021 ACCA Edizione Roma Srl.
2020 Ottobre : Roma 20/10 al 31/10
“Il tempo sospeso” Raw .La settimana del ‘Arte Contemporanea.
Biblioteca Angelica-Galleria 26 al 31 ottobre. A cura di Roberta Melasecca.
2020 Ottobre :02/10 al 10/10
Berlin. Germany
“Human Perceptions”
Group Exibitions Contemporary Art
Mostra Internazionale di Arte Contemporanea.Co Galleries.
A cura di Anna Isopo.
2020 Settembre:Firenze 04/09/20 al 18/09/20 Museo Bellini.
“Genesis” Mostra Internazionale di Arte Contemporanea.
Presentazione a cura di Cinzia Folcarelli.
2020 Gennaio: Venezia 31/01/20 al 12/02/20
Centro d’Arte San Vidal ( San Marco )VE
Arte a Venezia “Sguardi Contemporanei”
Mostra Internazionale di Arte Contemporanea.
Critico d’arte : Silvia Previti.
Partecipazione : Annuario d’Arte Moderna e Artisti Contemporanei 2020
ACCA Edizioni. Roma Srl.
2019: Ottobre partecipazione a Raw – mostra “DIMENSIONI PARALLELE” Biblioteca Angelica. Roma dal 21 ottobre al 26 ottobre.
A cura di Roberta Melasecca.
2017: Ottobre partecipazione a Raw – mostra “FUOCO – ETERNITA’- SAPERE” Biblioteca Angelica. Roma dal 9 ottobre al 14 ottobre.
2017: 29 giugno partecipazione “La Girandola” – Piazza del Popolo – Roma
Acura di Francesca Barbi Marinetti.
2017: Maggio mostra “Fuoco o della Rigenerazione” Biblioteca Angelica. Roma dal 24 maggio al 10 giugno.
Critico d’arte : Barbara Martusciello / Adriana Almada.
2016: Partecipazione a Raw – Open Studio Cortile dell’ Arte. Roma dal 24 al 29/10/2016 Mostra personale: “Fuoco interiore”
2013: Liquida. Porto degli Argonauti. Provincia di Matera.
Verona-DEVENĪRE Mostra personale di Federico Gori
Verona-Inaugura sabato 5 ottobre, presso il polo culturale Habitat Ottantatré a partire dalle ore 12.00 e per l’intera giornata, DEVENĪRE, mostra personale di Federico Gori, a cura di Annalisa Ferraro, con la direzione artistica di Zeno Massignan.
DEVENĪRE, mostra personale di Federico Gori
Più di duecento metri quadri di spazio espositivo per presentare la ricerca che Federico Gori dedica alla permanenza e all’impermanenza della natura, indagata nella sua resilienza, nella ritualità e nell’inderogabilità delle sue trasformazioni. La selezione di opere in mostra riassume e racconta gli ultimi 10 anni della produzione dell’artista toscano: l’eterogeneità dei materiali, dei linguaggi e delle tecniche artistiche al servizio di un’esplorazione profonda del mondo vegetale e animale, condotta non come documentarista ma come interprete, capace di catturare i processi vitali silenti della natura, sia del passato che del presente, e portarli in un unico, indefinito tempo d’oggi.
La narrazione di Gori, infatti, sfugge al tempo lineare e colloca l’intero percorso espositivo in uno spazio cronologico fluido, ciclico e privo di interruzioni permanenti. A rafforzare questo slittamento le scelte dei materiali e delle tecniche di lavorazione: primo tra tutti il rame, estremamente rappresentativo della sua ricerca e della sua produzione, che con il suo inarrestabile processo di ossidazione tiene sospese le opere e i loro soggetti in un perenne presente. L’evidenza di una materia viva che muta, reagendo allo scorrere del tempo e agli stimoli dell’ambiente circostante, incarna perfettamente il ciclo di vita e le evoluzioni del mondo naturale che ispirano il suo lavoro. Gori trova interesse e spunti non solo negli esseri viventi dell’epoca attuale ma anche nelle ere che ci hanno preceduto e nelle specie che le popolavano. In Estinti, installata nella prima sala di Casa Contemporanea,
la continua e lenta metamorfosi dei materiali gli consente di superare le barriere temporali e di riportare alla vita organismi ormai scomparsi, rendendoli nuovamente vivi e reattivi agli eventi che li circondano.
Non è però solo nel rame che Gori trova l’ispirazione per sperimentare: in mostra La somiglianza per contatto, in cui l’artista utilizza la terra di diatomee, un materiale organico di origine sedimentaria, che raccoglie in sé fossili di milioni di anni fa. I calchi, realizzati a partire da rami e tronchi d’albero, distribuiti nell’ambiente espositivo restituiscono la presenza, l’immagine, la spazialità e la suggestione di una foresta primordiale, evocando l’attivazione di un nuovo ciclo vitale e suggerendo un processo di metamorfosi in cui forma e sostanza cambiano per diventare qualcosa di nuovo, simile a ciò che c’era prima ma rinnovato nelle possibilità di esistenza.
Se è vero che spesso Gori cerca nelle fonti scientifiche materiale da cui trarre ispirazione, è altrettanto vero che il suo processo creativo conduce a un progressivo distacco tra le opere e ciò che in origine le ha generate, arrivando a una completa reinterpretazione in termini tecnici e concettuali. I suoi lavori sono sospesi tra la fedeltà ai fenomeni naturali e l’illusione di realtà generata dalla produzione artistica. Pur mantenendo un legame con il contesto d’origine, l’artista ricolloca ciascuno di loro in uno spazio fisico e temporale differente, infondendogli nuovi significati e rendendoli portatori di valori inediti.
Non solo il visibile, Gori esplora anche ciò che spesso invece resta impercettibile e che scorre silenziosamente sotto lo strato superficiale delle cose. In Underground l’artista svela la natura che imperturbabile vive e si trasforma sotto di noi, come una foresta a testa in giù che, speculare rispetto al nostro affannarci, alimenta un mondo che, seppur fragile, si evolve e resiste.
C’è l’uomo al di sopra di questa dimensione, come c’è l’uomo, volutamente impercettibile, in ogni opera di Gori: c’è nelle tracce che incessantemente cerca e raccoglie nella natura; c’è nel suo provare a comprendere i cicli vitali delle specie che abitano il suo stesso pianeta; c’è nei suoi tentativi di abbracciare ciò che lo circonda portando con sé i segni di quel gesto. Appare come un rituale il suo rapportarsi al mondo naturale, osservarlo, studiarlo, assistere al suo incessante divenire.
13.12 è la perfetta sintesi di questa paziente attesa, i cicli della natura che si impongono tra una vangata e un’altra, il tempo che separa un rituale da quello successivo, la speranza che la terra dia in cambio i suoi frutti. Ogni ora, settimana e stagione trascorsa ristabilisce l’equilibrio tra l’essere umano e l’ecosistema che lo ospita, rimettendo a fuoco la fragilità e la caducità del primo di fronte alla resilienza e all’eternità del secondo. 13.12 segna l’inizio e la fine di DEVENĪRE, l’opera maestra che guida il progetto espositivo: fragile ma ben piantata sulle sue radici, ogni zolla racconta la lentezza e la ripetitività di una pratica antica, in cui l’uomo, dopo aver assistito all’eterno rituale della natura, abbandona l’eterna lotta e aspetta che arrivi il tempo del raccolto.
Il nuovo format per i progetti espositivi di Habitat Ottantatré
DEVENĪRE, mostra personale di Federico Gori
Habitat Ottantatré lancia un nuovo format per i progetti espositivi: a partire da tematiche attuali e urgenti, emerse nella società d’oggi, presenta negli spazi di via Mantovana a Verona le ricerche e le opere di artisti contemporanei.
Pur avendo un fine principalmente di ricerca, Habitat non trascura due aspetti fondamentali: il supporto agli artisti invitati e la dimensione commerciale. Al termine di ogni mostra, quindi, Habitat acquisterà un’opera dell’artista presentato e la inserirà nella sua collezione nascente, da poter valorizzare anche in altre occasioni espositive e in altri contesti. Per Habitat è importante costruire un rapporto continuativo con gli artisti coinvolti e rendere il loro contributo parte integrante di una progettualità più ampia, che non nasce e finisce con l’organizzazione della mostra o con il passaggio di proprietà dell’opera. Per quanto riguarda invece la sfera commerciale, Habitat intende offrire alla città di Verona e al suo territorio l’opportunità di un nuovo collezionismo accessibile. Per perseguire quest’obiettivo, ad ogni artista sarà chiesto di ideare una serie numerata di opere da vendere durante e dopo l’esposizione, la cui produzione sarà sostenuta interamente da Habitat. Trattandosi di opere seriali, seppur in piccole tirature, la vendita a prezzi accessibili non inciderà sul coefficiente di vendita dell’artista, che potrà così progettare senza condizionamenti.
Infine, ogni evento espositivo sarà accompagnato dalla pubblicazione di un piccolo volume che, a partire da un saggio, a firma, ad esempio, di sociologi, filosofi, urbanisti, dedicato alla tematica centrale che ha dato vita alla mostra, racconterà il progetto curatoriale, il lavoro dell’artista e il suo percorso nello spazio espositivo, insieme agli obiettivi di Habitat Ottantatré.
Il primo ciclo di eventi sarà curato da Annalisa Ferraro. Anche in questo caso, infatti, si è cercato un rapporto continuativo, con una professionista che era già entrata a far parte in passato del mondo di Habitat Ottantatré e che oggi ritorna per supportare la costruzione e il consolidamento di questo nuovo format.
Info utili
A cura di Annalisa Ferraro Con la direzione artistica di Zeno Massignan
Habitat Ottantatrè – Casa Contemporanea via Mantovana 83/e 37137 Verona (VR)
Dal 5 ottobre al 9 novembre 2024
Opening 5 ottobre dalle 12.00, per l’intera giornata
Giorni di apertura dal 7 ottobre al 9 novembre 2024 mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.30 o su prenotazione a info@habitatottanatre.com
Per consultare il progetto di Habitat Ottantatré: https://habitatottantatre.com/
Per informazioni più complete sull’attività dell’artista Federico Gori: https://www.federicogori.org/
H83 di Zeno Massignan
+39 340 054384 zeno.massignan@habitatottantatre.com
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