Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti TERME DI VESPASIANO A CITTADUCALE (RI) – ULTIMO APPUNTAMENTO PER IL 2021 Si concludono per quest’anno, con l’appuntamento di sabato 13 novembre 2021, le aperture straordinarie del complesso delle Terme di Vespasiano a Cittaducale (RI). Vi aspettiamo con visite guidate gratuite in quest’area frequentata dagli imperatori romani della seconda metà del I secolo d.C. (Vespasiano e Tito). Sarà possibile visitare la spettacolare vasca termale, lunga circa m 60, più delle nostre piscine olimpiche. Turni di ingresso alle ore 9,30 – 10,30 -11,30 (Green Pass obbligatorio). Prenotazione obbligatoria agli indirizzi: alessandro.betori@beniculturali.it; francesca.licordari@beniculturali.it
AGRO ROMANO PATRIMONIO A RISCHIO:
A) PONTI ROMANI;
B) TORRI MEDIOEVALI;
C) CASALI STORICI E VILLE RINASCIMENTALI E BAROCCHE.
Punto 19-Castel di Guido –Casale della Bottaccia.
Italia Nostra lancia un SOS urgente per segnalare alle amministrazioni (Comuni, Municipi, e Provincia) e alle Sovrintendenze competenti il patrimonio a rischio dell’Agro romano, il cui ambito storico va oltre i confini del Comune di Roma.
Ci sono dieci ponti romani, 15 torri medioevali e 28 casali da salvare, il cui crollo (o la saturazione edilizia dell’area in cui sono collocati) comporta in ogni caso la perdita e l’ulteriore imbarbarimento dell’Agro.I casi più eclatanti sono due. Il primo è villa Catena, importante complesso tardo-rinascimentale situato nel Comune di Poli, il cui bellissimo Parco (di 80 ettari) con fontane, ninfei, alberature secolari e padiglioni, corre il rischio di essere lottizzato con ville di lusso a carattere speculativo!
Come villa Pamhili negli anni Sessanta salvata dalla dura battaglia di Italia Nostra, così la battaglia per salvare villa Catena deve diventare la battaglia- simbolo del 2008 della nostra Associazione per salvare quello che resta dell’Agro romano.
L’altro caso è quello di Tor Chiesaccia, importante fortilizio medioevale, antica domus-culta posta al decimo chilometro della via Laurentina, minacciata da un nuovo insediamento che rischia di accerchiarla e di renderla di fatto invisibile dagli assi stradali !
Le domuscultae erano antiche circoscrizioni agricole intorno a Roma, oggi la nuova circoscrizione, l’XI Municipio e il Comune, deve dare a Tor Chiesaccio la tutela che merita, salvaguardando l’identità delle nostre periferie minacciata dal dilagare di un’edilizia anonima e priva di qualità.
Non c’è soltanto il centro storico da tutelare, attorno a Roma c’è un territorio altrettanto “storico”, perché intimamente legato alla storia della
Censimento a cura di Luigi Cherubini, già Consigliere della sezione romana di Italia Nostra, le nuove emergenze sono indicate da asterisco
città, chiamato “Agro romano”. Che non è formato soltanto da un insieme disorganico di borgate, da una periferia intensiva di palazzoni, da “non luoghi”, come i nuovi centri commerciali. C’è tutta un’intelaiatura, una trama, formata da antichi percorsi, di monumenti minori, purtroppo a rischio.
A) PONTI ROMANI
Erano considerati una delle sette meraviglie del mondo antico eppure, sia che si tratti di ponti di acquedotti che di ponti stradali, neanche la vetustà e la nobiltà dell’origine li salva dal degrado che nei casi più drammatici può portare al crollo del manufatto (il ponte della Mola di San Gregorio di sassola crollò nel ’65, il ponte Amato vicino Gallicano nel ‘46 ).
1. Ponte Barucelli (via della Baroccella, località “Valle Martella”, comune di Gallicano) o “Diruto” sono i 2 ponti dell’Aniene Nuovo e dell’Acqua Claudia legati fra loro sul fosso dell’Acqua Nera. Soffocati dalla vegetazione e in degrado.
2. Ponte del Diavolo (Canale Monterano, località Prati di Canale) su diverticolo della Clodia sul fosso del Diavolo…Minaccia crollo (al confine tra i comuni di Monterano e Manziana)
3. Ponte del Diavolo (2 km a nord dell’osteria di Nerola) della Salaria. Reso invisibile dalla vegetazione (comune di Scandriglia)
4. Ponte del Fienile (dell’Aniene Nuovo sull’Acqua Traversa) reso invisibile dalla vegetazione (comune di Gallicano)
5. Ponte della Selciatella * (ponticello stradale ad una arcata della Prenestina-Polense sull’Acqua Rossa) in VIII Municipio, soffocato
dalla vegetazione e completamente dimenticato, benché accompagnato da una strada romana ad antichi poligoni di basolato, non viene riportato nemmeno dalla Carta dell’Agro.
6. Ponte di Nona (km 14,5 Prenestina) al IX miglio della via, a 6 arcate sul fosso omonimo Insediamenti presso le arcate (V Municipio) mancanza di cartellonistica
7. Ponte della Valchetta (stazione di Labaro) della Flaminia sul Cremera (o Valchetta) a due arcate. Fortemente degradato e dimenticato tra gli svincoli e la vegetazione infestante (XX Municipio)
8. Ponte S.Antonio (san Gregorio di sassola) dell’Aniene Nuovo sull’Acqua Raminga, lungo 120 mt. alto 30. Minacciato da fenditura (comune di San Gregorio da Sassola)
9. Ponte San Pietro (San Vittorino) dell’Acqua Marcia sul fosso della Mola, reso invisibile dalla vegetazione (comune di San Gregorio da Sassola)
10. Ponti sul Fosso Scuro* (Zagarolo, località Colle Pizzuto) sono due ponti affiancati della Claudia e della Marcia, sul Fosso Scuro, completamente obliterati, giacciono in fondo alla scarpata tra la moderna lottizzazione di Colle Pizzuto (dove nessuno li conosce!) e la bretella Fiano San Cesareo, tra una vegetazione infestante e discariche di immondizia, sono un simbolo dell’imbarbarimento in cui è caduto l’Agro Romano.
B) TORRI MEDIOEVALI
Sono uno dei simboli dell’Agro e hanno dato il nome a tanti quartieri e località periferiche.Tralasciando quelle in degrado, le torri medioevali attualmente in pericolo di crollo (ricordiamo che nel ’51 crollò in parte Tor Tre Teste e nel ‘70 torre Appia, ormai dimenticata) sono:
1. Due Torri (a 300 mt. sulla sin. del km 10,5 Casilina) ne resta in piedi solo una (VIII Municipio)
2. Tor Chiesaccia * (a 100 metri sulla sin del km 10 della via Laurentina) questa antica domus culta dell’XI Municipio corre il rischio di essere nascosta da un nuovo insediamento.
3. Tor Chiesaccio (via di Tor Pagnotta) assai malridotta accanto a elettrodotto (XI Municipio)
4. Torre Cornazzano (2000 mt a sud del km 10 Claudia) già semi- crollata. Circolo ippico nei paraggi (Comune di Anguillara Sabazia)
5. Torre dei Santi Quattro * (a 300 metri sulla sin km 13,3 Tuscolana) VIII Municipio mortificata da nuove costruzioni, questa bellissima torre sormontata da merli ghibellini (a coda di rondine) corre il rischio di venire completamente accerchiata dalle case e diventare invisibile
6. Torre del Bosco (200 mt sulla ds del km 26,5 Cassia) o “Torraccia del Bosco”, avanzato degrado e pericolo di crollo (XX Municipio), in contatto visivo con il casale-torre della Merluzza
7. Torre di Acqua Raminga (dintorni San Vittorino) dimezzata
verticalmente da un crollo, fu sede dei partigiani dei Castelli
(Comune di San Gregorio da Sassola)8. Torre di Centocelle* (ds km 8,3 Casilina) VIII Municipio
minacciata da nuove costruzioni.9. Torre di Pietra Pertusa* (100 metri sulla sin km 18 Flaminia) villa
privata, resa praticamente invisibile da nuove alberature (XX
Municipio10. Tor di Quinto (da non confondere con Tor di Quinto Lazzaroni
trasformata in villa di lusso) (via omonima) al V miglio da Roma, presso il ponte dell’Acqua Traversa della Flaminia, vedetta di ponte Milvio, ora semidiruta (XX Municipio)
11. Torre di Procoio ( su un’altura sulla sin. del chilometro 8,5 Tiberina) semidiruta (Comune di Riano)
12. Torre di S. Eusebio (a 800 mt sulla ds del km 12 Tiburtina, via Affile) o “Torraccio”, assai malridotta con vistosa fenditura sul lato nord (V Municipio) vicino torre moderna della Mercedes
13. Torre Fiora (sul fosso omonimo, tra Cretone e Monterotondo) assai malridotta con imminente pericolo di crollo (comune di Palombara Sabina)
14. Torre La Pasolina (su un poggio a ovest di Colonna) diroccata e pericolante (comune di Colonna)
15. Torretta della Marcigliana (ds della via omonima) a guardia del fosso Formicola, semidiruta (IV Municipio)
16.Torre della Bottaccia a guardia del Casale della Bottaccia ,semidirutta (XIII MUNICIPIO)
C) CASALI STORICI E VILLE RINASCIMENTALI E BAROCCHE
Anche i casali, le abitazioni più tipiche dell’Agro, sono spesso in abbandono e in degrado. Sia che si tratti di casali-torre, che di casini di caccia e di villeggiatura in luoghi ameni e panoramici che di osterie lungo le strade, malgrado l’importanza storica e paesaggistica, le pubbliche amministrazioni non se ne curano.
Qui si segnalano i casi più gravi, dato l’imminente pericolo di crollo e di perdita definitiva (ricordiamo la scomparsa di tanti casali caratteristici, come l’Osteria degli Spiriti all’intersezione Appia Nuova/Latina), ma anche di incuria che alla lunga porta al degrado strutturale dell’edificio. Eppure si tratta di casali storici, che per secoli hanno caratterizzato il paesaggio suburbano e agricolo romano conferendogli un’impronta inconfondibile.
1. Belvedere Righetti (Trullo, collina di monte Cucco) singolare padiglione cilindrico del 1825, in degrado (XV Municipio)
2. Casal Castruccio (tra Poli e Gallicano) casale-torre medioevale in degrado (comune di Poli)
3. Casal Nuovo (Villalba, a 700 mt sulla sin. km 25 Tiburtina) o “Bernini” del XVII sec., casale-torre con due garitte, della famiglia Consorti, in degrado (comune di Guidonia-Montecelio)
4. Casal Vecchio o delle Vittorie* sulla destra km 16 via Palombarese (Comune di Fonte Nuova) casale-torre in abbandono
5. Casale del Barco o Barco D’Este (a 100 metri sulla ds del km 24,5 Tiburtina) casino di caccia degli Este (attribuito all’ arch. ferrarese Galvani! Datato 1550 circa, su torre medioevale) ora dell’impresa di travertino Caucci e in degrado. Un tetto sfondato in mezzo alle cave. (Comune di Tivoli)
6. Casale della Caffarella (via omonima) o “Vacchereccia”, costruito dalla fam.Caffarelli nel 1586, rivendita latticini: tetti sfondati e in degrado (XI Municipio)
7. Casale de’Pastini* (Villalba) casale-torre in abbandono in mezzo alla cave di travertino (Comune di Guidonia-Montecelio)
8. Casale Faustiniano* (via Faustiniana, Comune di Poli) bel casale- torre medioevale in abbandono
9. Casale Pietralata (via di Pietralata) casale-torre in degrado (V Municipio)
10. Casale S.Antonio (100 mt sulla ds. del km 17 Nomentana) o “Saccoccia”, su torre medioevale era di proprietà dei monaci di S.Antonio, ora privato, (la tenuta è lottizzata e tra poco uno dei casali-torre più belli della campagna romana sarà soffocato da nuove abitazioni). (comune di Guidonia Montecelio)
11. Casale San Giovanni in Camporazio (100 mt sulla ds del km 32,8 via Polense) ora Barberini, cinquecentesco, costruito in calcare rosa sulle tracce di antico castello medioevale, con ponticello d’accesso del 1911 e cascata, in abbandono (VIII Municipio)
12. Casale Torlonia* (via Appia Antica, civico 240) l’ epigrafe del 1853 è minacciata da rampicanti (XI Municipio)
13. Casino Aureli (Palombara a ds della strada per Marcellina) XVIII sec. (Epigrafe Heic Dulcis Otia Ruris) in abbandono vicino al “Palazzetto” (comune di Palombara Sabina)
14. Casino Colonna* (Marino, ingresso) il casino è reso invisibile da un’edilizia anonima anni Ottanta mentre su uno dei portali seicenteschi (attribuiti all’architetto Girolamo Rainaldi!) recentemente è addossato un garage (Comune di Marino)
15. Castel Giubileo (sin km 12 Salaria) casale diroccato su una collina boscosa, difesa per tre lati dall’ansa del Tevere, era un antico castello pare costruito per il 1° giubileo del 1300 (IV Municipio)
16. Cervelletta (via di Tor Cervara) palazzetto del ’600 su torre del XIII sec., i casali rustici dai tetti sfondati sono in abbandono (V Municipio)
17. Colle Canoro (Castel Madama ds A 24) XVIII sec. ora rimessa di legna, in abbandono (comune di Castel Madama)
18. Falcognana di Sotto (ds km 15 Ardeatina) o “Falcognana vecchia” antico castello Cenci in abbandono (XII Municipio)
19. La Bottaccia (via di Castel di Guido) o “Bottacchia”, già casale di caccia dei Pamphili, c’era una carrozza-ambulanza per portare a Roma i malati della campagna, ora diroccata e in avanzato degrado (XIII Municipio)
20. La Certosa (via di Pavona, 300 mt a nord di Palazzo Morgano) di origine conventuale, in abbandono e in degrado (XII Municipio) 21. Osteria del Pavone (Cassia/via di Campagnano) dalla
caratteristica insegna di un pavone, ora abbandonata e in degrado
(comune di Campagnano)22. Osteria del Tavolato* (in mezzo alla via Appia Nuova, dopo
Tor Fiscale) autoricambio (un’osteria storica delle più famose
dell’Agro è dimenticata e in abbandono) (X Municipio)23. Osteria della Moletta (Palombarese/via di Mentana) ormai
semi-diroccata (comune di Fonte Nuova)24. Palazzo Morgano (via di Pavona) in abbandono e in degrado
(XII Municipio)25. Torre Nova (ds km 12,5 Casilina) ristrutturato nel 1601 da
Giovanni Fontana per gli Aldobrandini (iscrizione Clemente VIII
Pont Opt) Il casale con la chiesa sono in degrado (VIII Municipio) 26. Triangolo Barberini* (Palestrina, lungo l’Olmata di Palestrina) attribuito all’arch. Francesco Contini singolare costruzione a forma di Triangolo, in abbandono con i casali della
tenuta (Comune di Palestrina)27. Villa Catena* (Poli, via Polense) (attribuito arch. Annibal Caro
fine XVI sec.) in abbandono, il grande parco con i casini nobili corre
il rischio di essere lottizzato per ville di lusso (Comune di Poli)28. Villa York* (XVI Municipio, zona Bravetta) attribuita arch. Giovanni Antonio De Rossi (Seicento) in abbandono con i casali
della tenuta
Cenni storici-Testa di Lepre di sotto-Casale Pamphilj -CHIESA BEATISSIME VERGINE DELLA PIETA’.Non molto distante dal Casale della Bottaccia sito in territorio di Castel di Guido e sempre di proprietà dei Principi Pamphilj , sul corso del fiume Arrone , circa due miglia , di ragione della medesima Casa Pamphilj , e provenuto dall’istessa Casa Montalda, egli è il presente Casale. Che cosa anticamente qui intorno vi fosse , se bene si veggono vestigi di fabbricati rovinate ; e nel tempo che tutto l’Agro Romano faceva da due milioni di anime, dovette essere luogo di qualche memorabile cospicuità; nulladimeno il tempo ingordo divoratore delle memorie , e delle vane industrie degli homini, ha assorbito tutto ciò, che vi fosse essere rimasto di osservabile. O vi fosse qualche pubblico Ospizio con tale insegna , o per qualche contadinesco avvenimento , chiamossi questo nome , con tale vocabolo di Testa di Lepre, non facendosene menzione in veruno Scrittore di questo Territorio. Fu questo Casale posseduto da diversi; poi stabilito nella suddetta Casa Pamphilj . Ha la Chiesa poco discosta dal Procojo , dedicata alla Beatissima Vergine della Pietà; ma essendo divenuta per l’infelicità dell’aria, e l’umido del terreno vicino, poco atta per ivi esercitarvi funzioni sacre, è stata di nuovo fabbricata in sito più eminente , e salubre , una nuova chiesa , provvista dalla pietà generosa del Principe Giovan Battista Panphilj di tutto ciò, che appartiene al Culto Divino ; con un Sacerdote , che vi celebra , ed amministra i SS. Sacramenti a quegli Agricoltori, con provvigione competente. Vi abitano 25 lavoratori circa.
Il Casale Doria Pamphilj
Cenni storici–Il Casale Doria Pamphilj a Testa di Lepre è un granaio del XVI secolo, conosciuto come luogo dove fermarsi sin dai tempi degli Etruschi, la tenuta di Testa di Lepre è fra i possedimenti della famiglia Pamphilj sin dal 1649.La fattoria Testa di Lepre nel 1649 diventa proprietà della famiglia Pamphilj, in seguito all’acquisto fatto a opera di Olimpia Maidalchini, che era amministratrice dei possedimenti di famiglia oltre che cognata del Papa Innocenzo X.
Roma- 18 febbraio 2018-Il Municipio XIII rende nota a tutta la cittadinanza la riapertura del Mausoleo di Castel Di Guido “detto di Antonino Pio”, dopo circa quindici anni di chiusura al pubblico. Un risultato di grande valore per il territorio e per i suoi cittadini. Si tratta di uno dei luoghi storici e archeologici più importanti del territorio e parco archeologico dell’Aurelia. Esso fa infatti parte di un più ampio sito di età romana, che comprende la villa e l’azienda agricola, forse attribuibile all’imperatore Antonino, anch’esso da riportare alla luce. Sul mausoleo fu poi edificata la chiesa dello Spirito Santo, tutt’oggi in funzione, che ne ricalca il perimetro e che fu anche chiesa templare. Così, dopo oltre un decennio di chiusura, che lo ha di fatto sottratto alla conoscenza degli utenti, possiamo restituire questo antico sepolcro alla pubblica fruizione e all’interezza della struttura di cui è parte integrante. Una fruizione gratuita per tutti i cittadini, che potranno ora avere un ulteriore sito di riferimento e di interesse in questo territorio, accanto all’oasi naturalistica Lipu, alla vicina villa romana delle Colonnacce e all’azienda agricola di Castel di Guido. Ciò è frutto dell’interessamento e dell’impegno della Commissione VI Commercio Sviluppo locale e turismo di questo municipio che ha trovato la disponibilità e la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni di Roma, per la realizzazione di questa ambita e doverosa riapertura.
Le aperture sono previste ogni seconda domenica del mese, da marzo a giugno, dalle 10 alle 12. Questo il calendario completo: 11 marzo – 08 aprile – 13 maggio – 10 giugno
Per la riapertura del Mausoleo si ringrazia per il fattivo e concreto interessamento:
Dott.ssa Giuseppina Castagnetta -Presidente Municipio XIII di ROMA CAPITALE-
Angelica Ardovino-M5S-Presidente Commissione VI-Commercio-Sviluppo locale e Turismo del Municipio XIII-
ROMA CAPITALE- Municipio XIII- Il mausoleo di Castel Di Guido.
L’unico edificio monumentale ,attualmente visitabile solo su richiesta alla Sovraintendenza Archeologica , visibile a Castel di Guido è il mausoleo che si trova al disotto della chiesa della Spirito Santo sulla quale è stata edificata e che ne ripropone, se pur parzialmente, le dimensioni se pur in forma ortogonale .Il sepolcro , sia pure conservato solo per il piano inferiore, è in condizioni eccellenti: è a pianta circolare , con pilastro centrale rotondo e cinque grandi nicchie radiali , con arcosoli per le deposizioni, che sono , per motivi costruttivi, uno nella nicchia centrale , due in quelle sui lati e tre nelle nicchie di fianco all’entrata; l’ambulacro è coperto da volta a botte anulare . Il corridoio , il cui ingresso è situato a sul lato sinistro della chiesa, è anch’esso voltato e provvisto di arcosoli . L’ipogeo riceveva luce da feritoie a “bocca di lupo”. La tomba , costruita in laterizio, con materiali per lo più di riutilizzo , è databile tra la fine del III e l’inizio del IV secolo e trova riscontro in alcuni esemplari di altre zone del suburbio romano (Mausuleo di Romolo sull’Appia , Tor Pignattara, Tor de Schiavi nel complesso dei Gordiani). Per analogia con questi ultimi è possibile ipotizzare nel Mausoleo di Castel di Guido le presenza di un piano superiore coperto a cupola e dotato di una facciata della chiesa, il cui portico insiste sul corridoio d’accesso al sepolcro. Fonte –Castel di Guido dalla Preistoria all’Età moderna, Palombi editore. Foto di Franco Leggeri scattate in occasione Apertura Mausoleo di Castel di Guido- 12 Settembre 2012-Visita organizzata da ROBERTO MASSACCESI, Presidente dell’Associazione A.S.CULTURALE CASTEL DI GUIDO- Manifestazione “UN BORGO IN FESTA.” Le foto sono riproducibili assieme ai disegni del mausoleo.
Santa Severa-Il 14 luglio 2017, come è tradizione da oltre tre lustri, presso la splendida cornice del castello di Santa Severa, sempre con inizio alle ore 21,15, si apre il ciclo di conferenze scientifico-divulgative che si concluderà il 29 settembre. Le conferenze organizzate dal Museo del Mare e della Navigazione Antica e dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC-onlus) in collaborazione con la Regione Lazio, il Comune di Santa Marinella, Lazio Crea e CoopCulture sono ad ingresso libero e gratuito. Tutte le dieci conferenze previste sono tenute da professori e studiosi di primissimo livello provenienti da Istituzioni universitarie e non sia italiane che estere e toccheranno ed approfondiranno varie ed interessantissime tematiche storico-archeologiche concernenti, nei secoli, il nostro Paese. Il coordinamento scientifico, di questo importante appuntamento culturale estivo, è affidato, come di consueto, al noto archeologo Flavio Enei direttore di tutti Musei del castello, il quale terrà, lui stesso, venerdì 18 agosto, una “intrigante” conferenza dal titolo: “ Storia e archeologia del castello di Santa Severa. Il racconto nel nuovo Museo del Castello”. Tutte le conferenze, alcune a più voci, saranno illustrate da video, diapositive e fotografie le quali andranno ad impreziosire ulteriormente quanto sarà esposto dai vari relatori.
RomaCapitale- Municipio XIII-Il complesso antico attualmente disposto su via di Casalotti all’angolo con via Borgo Ticino venne alla luce già nei primi anni 30 in modo del tutto occasionale, durante l’esecuzione di alcuni lavori agricoli in area.In un primo momento, nel 1930 in seguito agli scavi intrapresi dalla Soprintendenza, furono rinvenuti resti parziali di un mosaico a soggetto marino raffigurante Tritoni e Nereidi afferente ad un ambiente termale piuttosto esteso; un deposito di dolia – i grandi contenitori di derrate alimentari in terracotta – disposti irregolarmente in un ambiente sorretto da pilastri in laterizio; alcune strutture murarie anch’esse in opera laterizia; scorie di fusione di una fornace per il vetro Già due anni più tardi vennero poi rinvenuti nella stessa area una necropoli e una cisterna con alcuni cunicoli sotterranei ad essa collegati ed un pozzo, che facevano pensare sempre più ad un abitato stratificatosi nel corso del tempo ma comunque stabile e ben organizzato. Si giunse così ad interpretare l’intero sito come quello di una villa romana abitata in varie epoche, con una prima fase verosimilmente di epoca repubblicana su cui si appoggiò l’attuale villa sicuramente da attribuirsi alla piena età imperiale, costituita da una pars rustica con pavimenti in coccio pesto e laterizio e da una pars privata a carattere residenziale probabilmente a due piani, con mosaici ed intonaci dipinti con annesso un edificio termale. E’ ipotizzabile che essa restò in uso fino almeno al V sec. d.C.
In seguito, negli anni 80, grazie all’ausilio sempre più efficace della fotografia aerea, il sito venne più chiaramente a delinearsi nella sua estensione, diviso e tagliato dalla strada moderna.
Nel 2000, grazie ai fondi per il Giubileo, la Soprintendenza potè continuare gli scavi, durante i quali si rinvennero altri edifici termali e tutta una nuova parte della villa con un settore riutilizzato con funzione artigianale in età tardoantica. Il rinvenimento di alcune fistulae plumbee recanti l’iscrizione Calpurnia Cacia M(arcellina) hanno verosimilmente individuato in questo nome la proprietaria del fondo. Resti di strada basolata nei pressi della villa in direzione di P.zza Ormea fanno pensare ad un diverticolo della via Cornelia ad uso esclusivo degli abitanti della villa.
Riaperto al pubblico nel 2012, il sito – curato dal Gruppo Archeologico Romano – è fruibile alla popolazione attraverso visite guidate gratuite da richiedersi al GAR ; www.gruppoarcheologico.it.
Roma-Municipio XII-Quartiere Massimina–26 maggio 2017-Degrado e abbandono dell’area archeologica sita tra via Romano Guerra –via della Massimilla e il Centro Commerciale civico 14.
Nel 2004 , se ricordo bene nel mese di novembre, durante la fase di sbancamento per la costruzione del Centro Commerciale venne rinvenuta una Villa rustica , una cisterna e una necropoli databile IV-III sec. A.C.
Nel 2009 furono eseguiti gli scavi , vedi foto allegate, sull’area archeologica (residuo di aera) che ora si presenta nel più degrado assoluto.
Tutti noi cittadini ci auguriamo che i nuovi Amministratori sappiano, finalmente, valorizzare la Storia e i siti Archeologici del Quartiere Massimina.
Pubblicheremo, sul nostro Blog ABC VOX, tutto il materiale che riusciremo a recuperare relativo alla Storia e all’Archeologia di Massimina.
Nota di FRANCO LEGGERI
Report fotografico delle fasi di scavo del 2009 – foto di Franco Leggeri
Ad ovest di Boccea, a circa 2500 m di distanza dal Castello di Boccea è conservato il Casale di Testa di Lepre di sopra. Nel secolo XII il Casale apparteneva alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, proprietà confermata da Papa Celestino III nel 1192. Il Casale entrò in seguito a far parte dei beni del Patrimonio della Basilica di San Pietro. Vi subentrarono, alla metà del XV secolo, gli Orsini e nel 1453 Francesco Orsini vendette “Testa di Lepre”, insieme ad un “Castrum dirutum” (Castello di Boccea?) a Pandolfo Anquillara. Il Casale di Testa di Lepre di sopra ( il Casale di Testa di Lepre di sotto circa 4 Km a Sud,–Pamphilj dal 1649- è invece completamente moderno), anche se notevolmente rimaneggiato , mostra ancora la caratteristica forma di Casale Torre con alta Torretta , centrale, incorporata. A Testa di Lepre, territorio, doveva esistere nel sito ove ora sorge il Casale di Malvicino, circa 2 Km a Nord di Testa di Lepre. L’esistenza della Torre di Malvicino è indicata in un disegno del Catasto Alessandrino (Papa Alessandro VII) in cui è disegnata una costruzione a tre piani munita di merlatura. Testa di Lepre e Malvicino dovevano costituire due importantissimi posti di vedetta per il controllo della via di Tragliata che univa il Castello di Boccea (sito sopra i Laghetti dei Salici) e il Castello (ora Borgo) di Tragliata.
Bibliografia -AA.VV. Giovanni Maria De Rossi- torri segnaletiche-Ricerche bibliografiche , Eufrosino della Volpaia 1547,catastali e foto originali sono di Franco Leggeri (Articoli per il sito WWW.ABCVOX.INFO- Torri della via Aurelia-Eufrosino della Volpaia 1547)
Roma- 31 marzo 2017-All´interno della tenuta Acquafredda la presenza dell´uomo risale alla Preistoria. Molto probabilmente vi è stata la presenza degli Etruschi: si sta infatti studiando una grotta che, presumibilmente, è una tomba rupestre ipogea. La presunta tomba è scavata nel tufo ed è costituita da un camerone iniziale, sorretto da un grande pilastro di tufo, da cui parte un lungo corridoio, ai cui lati si aprono a coppia, in forma simmetrica, quattro cappelle laterali. I contadini l´hanno sempre chiamata la “grotta”, ma la struttura è quella di una tomba etrusca del VII secolo a.C.
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