Castelnuovo di Farfa: ”Estate 2021,il ritorno dell’uguale” Murales Castelnuovesi di Franco Leggeri
Biblioteca DEA SABINA
Castelnuovo di Farfa: ”Estate 2021,il ritorno dell’uguale”.
Com’è l’Estate Castelnuovese? E’ un blues di una tristezza inspiegabile. Non è chiaro se certe scelte avvengono per mancanza di idee o solo perché quelle vecchie (le idee) sono migliori di quelle nuove. Fatto sta che a Castelnuovo sempre più spesso assistiamo, per dirla con un filosofo a me neanche troppo simpatico, all’eterno ritorno dell’uguale. Il degrado culturale del nostro Castelnuovo è, ahimè, ancora nell’alto e buio medioevo e non si vede la fine del tunnel. Noi castelnuovesi cosa ci potevamo aspettare dall’ammucchiata politica di potere PD-FdI ? Questo accoppiamento politico PD-FdI ha condannato molti castelnuovesi al “confino politico e culturale” e ,quindi, l’accopiata politica”vincente” alla castelnuovese ha prodotto la classica “panzanella” della sottocultura del misero potere sintetizzato dal celebre sig. NESSUNO. Voglio ricordare ai più giovani, e a futura memoria ,chi è questo sig. NESSUNO il celebre voltagabbana oramai famoso in tutta la Sabina per la sua “comparsata” nel grande spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” con le immancabili cinque portate tradizionali del pranzo: primo, secondo, formaggio, dolce e frutta e ,per finire,” L’AMARO CASTELNUOVESE”.
A Castelnuovo abbiamo troppi spocchiosi e famosi parolai che sono ben rappresentati dal presidente della Confraternita degli orfani del sottobosco politico. Questi residui organici sono quelli che ti apostrofano con la celebre frase: “Tu non sai quello che ho fatto io per Castelnuovo”. E si che lo sappiamo cosa hai fatto per Castelnuovo parolaio parassita e raccoglitore di molliche al desco del “padrone” , ma a te ,“sotto panza” del padrone, ha già risposto il nostro Alberto Sordi con una sua celebre canzone piena di indicazioni stradali.
L’estate castelnuovese 2021 sarà ,speriamo di no, piena di maschere di improvvisati attori che daranno , presteranno, la loro voce ad una narrazione egemone; assisteremo a discorsi con l’uso disinvolto di luoghi comuni che nel desertificato Castelnuovo si riveleranno efficacissimi. Mi chiedo se è ancora valida la testimonianza e la narrazione dell’Estate Castelnuovese, quella vera, tutta vissuta in prima persona, senza il distacco della sociologia, dentro cui vivono e rivivono vicende buffe, gioiose a volte velate di tristezza del vecchio tempo .
Franco Leggeri, castelnuovese