Annie Leibovitz- Ritratti 2005-2016- Editore White Star -Biblioteca EA SABINA
Biblioteca EA SABINA
Annie Leibovitz- Ritratti 2005-2016-
Editore White Star
Descrizione del libro “Ritratti 2005-2016 “ di Annie Leibovitz –Per questa raccolta Annie Leibovitz ha selezionato 150 ritratti di figure celebri e di grande influenza sulla scena mondiale. Le sue immagini documentano la cultura contemporanea attraverso l’occhio e l’intuizione dell’artista, facendo leva su una sorprendente capacità di mettere a nudo i tratti più intimi anche di personaggi la cui notorietà sembrerebbe aver già svelato ogni segreto. Annie Leibovitz è una delle fotografe più influenti del nostro tempo e la sua carriera si snoda su quasi cinque decenni, a partire dagli anni ’70 quando si è dedicata a immortalare il mondo del rock-and-roll.
La Grande fotografa Anna-Lou Leibovitz
Anna-Lou Leibovitz nasce negli Stati Uniti nel 1949 da una famiglia benestante, il padre è un ufficiale mentre la madre è un’affermata ballerina. Cresce tra i numerosi spostamenti dettati dalle esigenze del padre, membro dell’aereonautica, tra una base militare e l’altra.
Ha grande considerazione della madre, la sua prima fonte d’ispirazione artistica. Decide di seguire le sue orme come cantante ma poi, in seguito ad alcune fotografie scattate personalmente, decide di dedicarsi allo studio della pellicola.
Le fotografie in questione sono alcuni scatti ripresi da lei durante una scalata sul monte Fuji nel 1967.
Un talento nato che riesce appena tre anni dopo, nel 1970, a farsi assumere dalla rivista Rolling Stone, rinomata per l’attenzione nei confronti della musica e dell’attualità.
La sua scalata ai ranghi è rapida e travolgente, appena 10 anni dopo è la responsabile della fotografia della rivista.
Nel frattempo segue in tour i veri Rolling Stone. Attraversa con loro tutta l’America nella loro grande serie di concerti, nel 1975.
Lavorando a stretto contatto con gli artisti la sua visione del mondo cambia e sviluppa un profondo attaccamento agli attimi di intimità che si creano coi membri del gruppo.
Realizza quindi come la fotografia sia lo strumento decisivo nel raccontare ogni genere di storia, anche quelle il cui significato appare minimo, perché è la voce del fotografo stesso a dargli nuova vita ed importanza.
Decide così di coniugare la propria carriera al proprio percorso da fotografa freelance, proiettato alla scoperta dell’anima della vita stessa; delle piccole cose, delle storie che i volti, i paesaggi, gli ambienti, possono raccontare.
Nel 1980 scatta l’ultima fotografia a John Lennon e a sua moglie, Yoko Ono, prima che Lennon venga ucciso, appena cinque ore dopo.
Dalla morte di Lennon inizia un percorso di transizione che la porta a dedicarsi maggiormente a se stessa e alla propria vocazione: tre anni dopo riesce ad abbandonare la dipendenza da cocaina ed ad entrare a gran merito tra i ranghi dei fotografi di Vanity Fair.
Qui si dedica attivamente ai ritratti: la sua perizia è tale che numerosissimi attori, cantanti, politici, artisti di ogni livello desiderano farsi immortalare dalla fotografa.
Nel contempo assiste alla scomparsa della compagna di vita Susan Sontag, di cui era profondamente innamorata, strappatagli dalla leucemia. Le sue fotografie seguono gli ultimi anni di vita dell’artista passo dopo passo verso la fine.
Da questo momento in avanti il suo lavoro si concentra maggiormente sulla trasmissione del sapere e sulla riorganizzazione delle proprie opere.
Ha pubblicato numerosi libri, calendari, fotografie di moda e ritratti e continua ancora a tenere masterclass di fotografia e a parlare (e a far parlare) del suo talento.
Annie Leibovitz: lo stile e la fotografia
La fotografia di Annie Leibovitz si diversifica parecchio durante lo svolgimento della sua carriera senza mai arenarsi a lungo su una preferenza stilistica
La fotografa preferisce sfruttare a 360 gradi le possibilità degli strumenti a sua disposizione; i colori, il fotoritocco digitale, le tecniche classiche, il bianco&nero, tutti questi elementi sono strumenti usati a piacere ed a seconda delle esigenze.
Ci sono però alcune costanti: la composizione, la linearità, la scelta curata e attenta delle forme e dei toni; tutto questo contribuisce a dare coerenza all’immagine che risulta propriamente bella, raffinata, gradevole e seducente all’occhio.
Ma il suo talento sta anche nel sapere piegare le proprie tecniche all’esigenze dei soggetti. Ecco allora che gli scatti pubblicitari, molto numerosi, sono piuttosto colorati, esagerati ed artefatti.L’immagine si riempie di dettaglio e colori manipolati con una maestria incredibile che sfrutta una palette scelta adoperata in concerto con la luce per creare ricchissime gamme di sfumature che esaltano la brillante vivacità dei toni e, allo stesso tempo, creano contrasti morbidi con transizioni di colore leggere ma decise. Le pubblicità di Annie, soprattutto quelle del suo periodo più maturo, danno piena voce al potenziale che uno studio fotografico può mettere a disposizione. Tra le varie imprese che chiesero i suoi servizi troviamo la Disney, la quale commissionò una serie di scatti che ritraggono attrici che impersonano le principesse più famose. Ci sono poi le riviste di moda e le copertine del “Rolling Stone” senza dimenticare il suo lavoro per la Lavazza e la Pirelli, entrambe note per i loro calendari, realizzati quasi esclusivamente da fotografi di affermato talento.
Ma il vero animo della fotografa traspare dagli scatti più personali: fotografie strappate agli angoli della vita quotidiana che ritraggono l’amore in tutte le sue forme, dal più romantico al più casalingo, passando per l’idealizzazione di quel sentimento che unisce tutti gli uomini verso la vita.
Qui il bianco&nero è preponderante; i contrasti sono molto accentuati, danno un aspetto laccato all’immagine che evidenzia il ruolo della luce nello scatto e nel contempo gli imprime un filo di drammaticità.
Alcune delle fotografie che la fotografa stessa ricorda più affettuosamente sono quelle improvvisate, frammenti di emozioni e personalità che emergono naturalmente: un Mick Jagger in ascensore, un John Lennon che improvvisamente si spoglia e si rannicchia al fianco di sua moglie, piccoli spezzoni di vita di coppia estratti dal proprio bagaglio personale.
Non sorprende quindi che tante personalità abbiano riconosciuto il talento di un’autrice così versatile e abbiano desiderato essere immortalate proprio da lei.
Il lavoro sui ritratti è forse il più noto: dalla Regina Elisabetta II, passando per il Presidente Obama e la sua famiglia, fino a vip ed artisti come Leonardo Di Caprio, Angelina Jolie, lennon, Maryl Streep e molti altri.
Sono immagini molto diverse tra loro, per tecnica, scelte e composizione. Ogni elemento dell’immagine lavora con gli altri per dare tridimensionalità emotiva alla rappresentazione.
Annie ricerca la bellezza all’interno delle sue fotografie e riesce a trovarla avvicinandosi all’anima dei suoi soggetti ma riuscendo nel contempo a mantenere un sottile velo di distacco che gli permette di raccontare, in maniera quasi imparziale, anche gli ultimi giorni di vita della sua compagna.
Curiosità:
- Annie è stata la prima donna fotografo ad esporre alla Washington National Portrait Gallery.
Fonte-Grandi-Fotografi.com
Biografia da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
- Anna-Lou Leibovitz, detta Annie (Waterbury, 2 ottobre 1949), è una fotografa statunitense.
- Ritrattista affermata, Leibovitz ha uno stile caratterizzato dalla stretta collaborazione tra fotografo e modello.
Origini e formazione
Di ascendenze ebraiche, Annie Leibovitz nasce a Waterbury, nel Connecticut, terza di sei figli. Suo padre era un ufficiale dell’Aeronautica USA, e molto spesso doveva spostarsi per seguire diversi incarichi, questo portò Anne a numerosi trasferimenti e ad un’infanzia molto movimentata tra una base militare e l’altra. Durante uno di questi viaggi, la Leibovitz scopre la fotografia e si appassiona fin da subito.[1] La madre di Annie, invece, è un’istruttrice di danza classica, ed è proprio l’influenza di questa figura che trasmetterà alla fotografa l’amore per l’arte in generale e per il bello.[2] La donna era solita documentare la vita della famiglia, producendo filmati ricordo e scattando diverse fotografie.
Le prime foto scattate da Annie sono state scattate nella base militare delle Filippine, dove il padre era impegnato nella guerra del Vietnam. Questa esperienza e il contatto con la guerra nei primi anni di vita segneranno non solo la personalità della Leibovitz ma anche il suo lavoro e le sue convinzioni future. Crescendo e rientrando negli Stati Uniti la ragazza rifiuterà il mondo in cui è cresciuta per dedicarsi al suo opposto: l’arte, al punto da intraprendere un corso di pittura, per poi proseguire gli studi universitari presso l’Istituto d’Arte di San Francisco. La fotografia continua ad essere una passione, portata avanti in parallelo a tutte le altre questioni della sua vita. Grazie ai suoi studi conosce i celebri fotografi Robert Frank ed Henri Cartier Bresson, si appassiona sempre di più all’arte della fotografia e ne apprende le varie tecniche ed i segreti del mestiere, decidendo di farla diventare la sua strada e abbandonando il corso di pittura.
Carriera fotografica
Nei primi anni dopo gli studi, Annie Leibovitz inizia diverse collaborazioni saltuarie con riviste minori, venendo però sempre più apprezzata per il suo approccio alla fotografia e per la qualità degli scatti. Fin da subito si specializza nei soggetti umani, ritratti per lo più, e inizia a ritagliarsi una buona fetta di popolarità. Nel 1969 si reca nel kibbutz israeliano Amir, per documentare la vita dei volontari, creando così il portfolio che le permetterà di fare il salto e approdare alla rivista Rolling Stone. Terrà questo impiego per 13 anni, dal 1970 al 1983, in cui affinerà la sua tecnica e produrrà scatti sempre più ricercati e riconoscibili, accrescendo la sua fama e popolarità. Celebre la copertina con Meryl Streep che sembra staccarsi un viso particolarmente plastico. Nel 1975, occupò il ruolo di fotografa della tournée di concerti del gruppo rock dei The Rolling Stones, voluta e assoldata dalla band stessa.[3] Negli anni 1980 la Leibovitz fotografò delle celebrità per una campagna pubblicitaria internazionale della American Express. Dal 1983 ha lavorato come fotografa ritrattista per Vanity Fair. Nel 1990 viene premiata col Infinity Awards per la Applied photography. Nel 1991 ha tenuto un’esposizione alla National Portrait Gallery. Annie Leibovitz ha inoltre pubblicato cinque libri di sue fotografie, Photographs, Photographs 1970-1990, American Olympians, Women, e American Music. Nel 1998 e ha realizzato il Calendario Pirelli 1999. Nel 2008 ha realizzato il calendario Lavazza 2009. Infine è stata scelta come fotografa per il Calendario Pirelli 2016 che vede ritratte 12 donne tra cui Yoko Ono, Tavi Gevinson e Patti Smith.
Vita privata
La sua compagna di vita è stata Susan Sontag, fino alla morte di quest’ultima, avvenuta nel 2004.[4]
Foto celebri di Annie Leibovitz
- John Lennon, nudo, che abbraccia Yoko Ono vestita. Scattata l’8 dicembre 1980 la mattina prima della morte di Lennon.
- Demi Moore, nuda, con un abito maschile dipinto sul corpo.
- Demi Moore, nuda, incinta vista di profilo mentre cinge la sua pancia.
- Whoopi Goldberg immersa in una vasca da bagno piena di latte, inquadrata dall’alto.
- Angelina Jolie, immersa in una vasca, vista dall’alto di schiena con i tatuaggi ben visibili.
- Leonardo DiCaprio con un cigno.
- Christo, completamente impacchettato, cosicché chi guarda deve fidarsi del fotografo sul fatto che Christo sia realmente sotto l’imballo.
- Miley Cyrus, avvolta in un lenzuolo di seta con la schiena scoperta mentre guarda l’obiettivo.
- Regina Elisabetta II, in occasione della sua visita negli Stati Uniti nel 2007.
- Sting nel deserto, nudo ma coperto di fango per fondersi con lo scenario.
- Bruce Springsteen, nella celebre copertina di Born in the U.S.A. del 1984.
- Meryl Streep, con il volto tinto di bianco che si tira la pelle.
- Lady GaGa, servizio fotografico a New York del 2012.
- Serie di fotografie di attori (tra cui Jeff Bridges e Penélope Cruz-La Bella e La bestia, Jessica Chastain-Merida (The Brave), Scarlett Johansson-Cenerentola, Julianne Moore-La Sirenetta, Whoopi Goldberg-Genio della lampada) che riprendono l’immaginario principesco Disney.
- Serie di fotografie di attori (tra cui Jodie Foster-The Birds, Charlize Theron-Dial M for Murder, Scarlett Johansson e Javier Bardem– Rear Window, Renée Zellweger-Vertigo, Naomi Watts-Marnie e varie fotografie di Marion Cotillard che reinterpreta la famosa scena dell’omicidio in Psycho) che riprendono scene tratte da famosi film di Hitchcock.
- Cristiano Ronaldo e Lionel Messi durante una partita di scacchi, per un servizio fotografico di Louis Vuitton
Opere
Libri (monografie)
Anno | Titolo | Editore | Note |
1984 | Photographs | Thames & Hudson (Gran Bretagna) | Monografia |
1991 | Photographs 1970 – 1990 | Harper Collins Publishers (U.S.A.) | Monografia |
1996 | Olympic Portraits U.S.A. | Bulfinch Press (U.S.A.) | Monografia sugli Atleti Olimpici U.S.A. |
1999 | Women | Random House (U.S.A.) | Monografia con Susan Sontag |
Annie Leibovitz/1968-1997 | TeNeues Publishing, Stern Portfolio (Germany) | Monografia Nr. 9 della serie “Stern Portfolio” | |
1998 | Calendario Pirelli | Pirelli (Italia) | Calendario 2000 |
2003 | American Music | Jonathan Cape (U.S.A.) | Monografia |
2008 | Annie Leibovitz At Work | Random House (U.S.A.) | Monografia |
Calendario Lavazza | Lavazza (Italia) | Calendario 2009 | |
2009 | Fotografie Di Una Vita 1990-2005 | De Agostini (Italia) | Monografia |
2011 | Pilgrimage | De Agostini (Italia) | Monografia |
Libri (collettivi)
- Rolling Stone: The Photographs, Simon & Schuster Editions; (1989), pp. ??-??
- Pictures Of Peace, Alfred A. Knopf; (1991), pp. ??-??
- Rolling Stone: Images Of Rock & Roll, Little Brown And Company; (1995), pp. ??-??
- Calendario Pirelli 1964-2004, Rizzoli; (2004), pp. ??-??
- Individuals: Portraits From The Gap Collection, Melcher Media; (2006), pp. ??-??
- Kate Moss, Rizzoli; (2012), pp. ??-??
Libri (narrativa)
- Annie Leibovitz, C’eravamo tanto amate.[5]
Cinema
Nel 2006 Barbara Leibovitz ha realizzato un documentario sulla sorella dal titolo Annie Leibovitz: Life Through a Lens, portato in Italia da Feltrinelli Real Cinema e Lucky Red il 19 settembre 2012.[6] In Obiettivo Annie Leibovitz lo spettatore prende confidenza con l’artista e con la sua quotidianità, partecipando alla sua vita privata e professionale.[7]
Onorificenze
Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l’umanistica (Spagna)
Note
- ^ Marianna Milione, #bewomanbecreative Annie Leibovitz, fotografa, in today.com, 06 marzo. URL consultato il 31 agosto 2021.
- ^ Luca Cazzaniga, Annie Leibovitz, in lucacazzaniga.it, 27 giugno 2020. URL consultato il 31 agosto 2021.
- ^ Redazione, Biografia di Annie Leibovitz, fotografa americana, in Greelane, 16 aprile 2020. URL consultato il 31 agosto 2021.
- ^ (EN) Author, activist Susan Sontag dies at 71, su today.com, 28 dicembre 2004. URL consultato il 22 agosto 2015.
- ^ Sorgi Marcello, C’eravamo tanto amate. Annie Leibovitz racconta per immagini la sua storia con Susan Sontag = La Stampa, 12 ottobre 2006, p. 27. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall’url originale il 7 marzo 2012).
- ^ (IT) Obiettivo Annie Leibovitz – Recensione DVD Archiviato il 1º ottobre 2012 in Internet Archive.
- ^ (IT) Obiettivo Annie Leibovitz – Recensione Film Archiviato il 2 maggio 2014 in Internet Archive.
- ^ Acta Específica, su fpa.es. URL consultato il 4 giugno 2018 (archiviato dall’url originale il 13 marzo 2016).