Cerveteri: Volontari adottano area archeologica
Cerveteri: Volontari del GATC adottano l’area archeologica del ‘laghetto’
Cerveteri- 11 aprile 2016-: Nel concreto spirito operativo di ulteriore valorizzazione dell’Area Archeologica della Banditaccia, dal 2 luglio 2004 Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il GATC (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite-Onlus), che attualmente conta 300 iscritti c.a., ha iniziato in questi giorni ad “adottare” la zona archeologica cosiddetta del “Laghetto” (in passato prospicientemente esisteva un mini realtà lacustre impluviale poi prosciugatasi) come concessogli dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale che vede al vertice, come Soprintendente, l’archeologa dr.ssa Alfonsina Russo e come Responsabile della suddetta Zona Archeologica l’archeologa dr.ssa Rita Cosentino.
Il tutto rientra in quell’ottima sinergica collaborazione messa in campo fra la Soprintendenza, il Comune di Cerveteri ed alcune Associazioni di volontariato archeologiche del territorio (tutte operanti a titolo assolutamente gratuito), fra cui appunto il GATC, che hanno messo a disposizione “uomini e mezzi” andando adoperare fattivamente nella ripulitura, ripristino e messa in sicurezza di ampie zone del pianoro della Banditaccia (oltre 120 ettari di superficie – l’area sepolcrale più estesa del mondo), affinché i visitatori possano, oltre l’area cosiddetta “del recinto” (dove si paga il biglietto), continuare ad effettuare, in questo caso gratis, una ulteriore visita di altre ampie porzioni archeologiche di questo splendido Sito UNESCO etrusco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Per quanto concerne l’Area del “Laghetto” presa “in carico”, per le suddette incombenze, dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, vi è da dire che è una delle più antiche e composite situazioni archeologiche del pianoro in quanto racchiude, in un ampio ed articolato spazio, sepolture che vanno, come datazione, addirittura dall’Età del Ferro ( IX°- VIII° secolo a.C.) fino all’Età Tardo Etrusca (IV°-III° secolo a.C.) con tombe a pozzetto, tombe a fossa e tombe a camera costruita ipogea con tumuli. In questa importante occasione il GATC mette in campo una “forza lavoro di base” (pronta ad essere integrata alla bisogna) di 20 volontari di grande professionalità ed esperienza, già ben collaudata in altre importanti aree archeologiche etrusche e romane (ad es. Pyrgi e Castrum Novum), coordinati operativamente dal sig. Gianfranco Pasanisi e supervisionati tecnicamente da, addirittura, due archeologi: il dr. Flavio Enei ed il dr. Stefano Giorgi; il tutto, ovviamente, in collaborazione con quella che è la “padrona di casa”: la Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale.
L’intendimento del GATC, considerando ciò che andrà fatto (a puntino) di sfalci, ripuliture, ripristini e messa in sicurezza della zona, sarebbe quello di poter mettere a disposizione del pubblico, (s’intende a valutazioni della Soprintendenza effettuate), la zona del “Laghetto prima dell’avvento dell’estate prossima. Dimenticavamo di dire che, come è stato fatto già a Pyrgi ed a Castrum Novum tutta l’Area Archeologica in questione (soprattutto anche in ossequio ed in omaggio alla preziosità storico-culturale del luogo Sito UNESCO) sarà “arricchita” con vari pannelli didattici illustrati fornenti notizie chiare e circostanziate sul luogo e su tutto ciò che ivi si può ammirare.