Viterbo-Per i pomeriggi Touring si parlerà dei “Domenicani -chiesa-convento di Santa Maria in Gradi”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Viterbo-Per i pomeriggi Touring si parlerà dei “Domenicani -chiesa-convento di Santa Maria in Gradi”-
Viterbo-Pomeriggi Touring-“Domenicani -chiesa-convento di Santa Maria in Gradi”-Il prossimo appuntamento dei Pomeriggi Touring di venerdì 28 marzo prossimo alle ore 16,30 presso la sede della Fondazione Carivit a Viterbo (via Cavour 67), sarà con i Domenicani che in città hanno lasciato segnali prestigiosi nella chiesa-convento di Santa Maria in Gradi e in quella di Santa Maria della Quercia.
Ce ne parlerà uno degli esperti più qualificati, padre Antonio Coccolicchio, provinciale dell’Ordine della Provincia Romana. I “Pomeriggi”, giunti alla XV edizione, costituiscono una delle iniziative culturali più apprezzate del Club di Territorio di Viterbo del Touring Club grazie anche al sostegno della Fondazione Carivit che mette a disposizione da alcuni anni la sala conferenze del Museo della Ceramica della Tuscia.
I Domenicani – ci ricorda il console Vincenzo Ceniti – fanno parte di quelle presenze attive a Viterbo fin dalla metà del Duecento, quando la città venne scelta come sede pontificia. La loro presenza si organizzò inizialmente nella primitiva chiesa-convento di Santa Maria in Gradi poco fuori le mura che avrà tanta parte nella storia della città per aver ospitato personaggi come san Tommaso d’Aquino, san Bonaventura e, successivamente, vari pontefici, cardinali, principi, regnanti, artisti, letterati di varie epoche, tra cui il papa francese Clemente IV; dopo la sua morte nel 1268 si avviò proprio a Viterbo il più lungo conclave della storia della Chiesa.
Va anche ricordato che alla fine dell’Ottocento l’edificio, non più consacrato, venne destinato a carcere e che nell’ultima guerra subì gravi danni alle strutture. Solo negli anni Novanta del secolo scorso conobbe una nuova stagione di sviluppo culturale con l’insediamento dell’Università della Tuscia.
Un secondo insediamento dei Domenicani riguardò alla fine del Quattrocento il santuario-convento di Santa Maria della Quercia sorto poco fuori Viterbo per ringraziare la Madonna che salvò la città da una terribile pestilenza. I Domenicani soggiornarono in quella struttura fino al 1932-1933, quando il complesso venne destinato a Pontificio Seminario Regionale.