Bolsena (VT)- Basilica di Santa Cristina: La “riscoperta” di una statua in terracotta invetriata di Benedetto Buglioni-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Bolsena (VT)- Basilica di Santa Cristina: La “riscoperta” di una statua in terracotta invetriata di Benedetto Buglioni-
Bolsena (VT)- Basilica di Santa Cristina: La “riscoperta” di una statua in terracotta invetriata di Benedetto Buglioni –Bolsena-Nelle ultime settimane si è pervenuti con certezza all’identificazione di una porzione inedita di una preziosa statua a tutto tondo in terracotta invetriata, raffigurante la protettrice della vista, Santa Lucia, proveniente dalla Basilica di Santa Cristina a Bolsena, la cui postura sembra ispirata a celebri modelli verrocchieschi. La scoperta getta nuova luce su Benedetto Buglioni (Firenze, 1461 – 1521), rinomato scultore e ceramista che fu il principale concorrente dei Della Robbia nella produzione di grandi maioliche rinascimentali e che nella chiesa bolsenese realizzò moltissime opere, tra cui le lunette dei portali, una pala d’altare con la Crocifissione e il Miracolo eucaristico e il monumentale tabernacolo nella Cappella del Sacramento.
Il restauro della Santa Lucia, che già alla fine del XIX secolo era segnalata da Paolo Zampi come “mezza statua”, è stato voluto dalla Diocesi di Orvieto-Todi e dalla parrocchia dei Santi Giorgio e Cristina di Bolsena su proposta della Soprintendenza, che negli anni scorsi ha seguito, con la dott.ssa Luisa Caporossi, i lavori di restauro di un’altra preziosa opera di Buglioni, il simulacro di Santa Cristina giacente sul catafalco, che sormonta il sarcofago contenente le spoglie mortali della martire bolsenese, nella cosiddetta Basilica Ipogea.
“Gli interventi da programmare in occasione dell’anno giubilare – auspica il nuovo funzionario storico dell’arte di zona Saverio Ricci -, oltre alla ricomposizione della scultura frammentaria di Santa Lucia, dovrebbero includere anche il consolidamento e la pulitura di un fonte battesimale, anch’esso opera ‘dimenticata’ di Buglioni, che giace ormai inutilizzato nella chiesa del Santissimo Salvatore e che meriterebbe di essere collocato nella Basilica, così come un generale riassetto delle opere mobili dislocate all’interno delle navate; a cominciare dal pregevole Crocifisso ligneo, che dovrebbe ritrovare la sua posizione privilegiata nella cappella a destra dell’altare maggiore, chiamata non a caso nei documenti antichi ‘Cappella del Crocifisso’”.
La statua di Santa Lucia, il cui busto si trova nella medesima cappella, sarebbe databile al 1493-97 circa; il tronco inferiore, ritrovato in pezzi che erano stati murati a scopo conservativo nella parete di un’altra cappella, è stato ricomposto senza che si sapesse minimamente cosa rappresentasse, giungendo infine alla clamorosa scoperta. Questa porzione è attualmente depositata presso lo studio del restauratore Marziali in Acquapendente, che si è occupato di questa prima fase dell’intervento.
Attualmente, è stato avviato l’iter autorizzatorio per riconsegnare il bene alla parrocchia, per poi procedere all’esame di un progetto che preveda due interventi: la rimessione in pristino della statua nella sua integrità e la valorizzazione della stessa attraverso un riposizionamento che permetta di apprezzarne la tridimensionalità.