Monsignor Andrea Pangrazio Arcivescovo-Vescovo emerito di Porto Santa Rufina
PROFILO BIOGRAFICO
Mons. Andrea Pangrazio nacque a Táhtászada in Ungheria il 1° settembre 1909, da Anna Rosele e Domenico Pangrazio, originari di Camporovere (altopiano di Asiago). Quinto di sette fratelli, rientrò in Italia con la famiglia poco prima dell’inizio del primo conflitto mon- diale. Frequentò la scuola elementare a Chiampo (VI) e successiva- mente entrò nel seminario minore di Padova, dove compì gli studi gin- nasiali, liceali e teologici.
Il 3 luglio 1932 ricevette l’ordinazione sacerdotale a Padova e fu scelto dal Vescovo Mons. Carlo Agostini come segretario particolare.
Negli anni seguenti il suo ministero si svolse particolarmente a ser- vizio delle aggregazioni cattoliche: Assistente regionale dell’Azione Cattolica Italiana delle Tre Venezie, Vice Assistente nazionale dei laureati cattolici, Delegato vescovile dell’Azione Cattolica a Padova, Assistente provinciale delle ACLI.
In occasione dell’Anno Santo del 1950 organizzò l’Ufficio pellegri- naggi diocesano e si distinse nell’opera di coordinamento delle attività assistenziali a seguito dell’alluvione del Polesine.
Nominato Vescovo da Papa Pio XII il 26 agosto 1953, fu ordinato nella cattedrale di Padova il 4 ottobre seguente con l’ufficio di coadiu- tore del Vescovo di Verona.
Il 19 maggio 1955 fu nominato Vescovo coadiutore di Livorno e il 10 febbraio 1959 assunse il governo pastorale di quella diocesi, in se- guito alla morte di Mons. Giovanni Piccioni. Il suo ministero episcopa- le fu caratterizzato da speciale attenzione al mondo del lavoro, dalla riorganizzazione territoriale delle parrocchie, dalla costruzione di nuo- ve chiese, dalla solidarietà verso i bisognosi. Si dedicò alla formazione del clero e dei laici.
Il 4 aprile 1962 fu promosso Arcivescovo Metropolita di Gorizia – Gradisca, dove iniziò il suo ministero episcopale il 27 maggio successi- vo. Questi anni furono contrassegnati dalla intensa partecipazione ai lavori del Concilio Vaticano II, sui quali riferiva costantemente per iscritto ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi. Da ricordare in particolare, durante la discussione dello schema sull’ecumenismo, un suo intervento sul concetto di “gerarchia delle verità”, che confluirà nel decreto Unitatis redintegratio. La riflessione conciliare sulla Chiesa popolo di Dio consentì all’Arcivescovo Pangrazio di seguire con attenzione ancora maggiore la vita e l’esperienza ecclesiale dei fedeli laici.
L’8 agosto 1966 fu nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, dopo la pubblicazione del nuovo statuto della CEI (16 dicembre 1965), che aveva configurato la Conferenza quasi come una «nuova Conferenza Episcopale Italiana», che mostrava i caratteri di «una sola, omogenea e concorde espressione ecclesiastica» (PAOLO VI, Allocuzione all’Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 23 giugno 1966).
Il 2 febbraio 1967 Mons. Pangrazio fu trasferito alla Chiesa subur- bicaria di Porto e Santa Rufina per poter meglio svolgere il suo ufficio di Segretario Generale della CEI; ufficio nel quale fu confermato l’11 luglio 1969.
In questi anni l’attività della Conferenza assunse modalità e perio- dicità assai vicini a quelli attuali e fu avviata l’organizzazione della Segreteria Generale in uffici, in particolare con la costituzione dell’Ufficio Catechistico Nazionale. Da ricordare specialmente la pubblicazione del documento Il rinnovamento della catechesi (1970), l’approvazione della traduzione italiana della Bibbia per l’uso liturgico (1971), l’avvio della traduzione definitiva dei libri liturgici (1969), nonché l’approvazione del documento che ripristinava in Italia il diaconato permanente (1970).
Il 6 settembre 1972 Mons. Pangrazio fu nominato Visitatore Apostolico dei seminari italiani.
Con il compimento del 75° anno, in conformità alle norme canoni- che, presentò la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Porto e Santa Rufina.
Gli ultimi venti anni della sua esistenza li ha vissuti nella Chiesa dove, da ultimo, ha esercitato il suo ministero episcopale e da dove il Buon Pastore lo ha chiamato nel suo regno di luce e di pace il 2 giugno 2005.
La messa esequiale è stata celebrata il 4 giugno 2005 nella cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria a La Storta, dove la salma è sta- ta successivamente tumulata. Con il Vescovo di Porto Santa Rufina Mons. Gino Reali hanno concelebrato S.E. Mons. Giuseppe Betori, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, e altri cinque vescovi.