Franco Leggeri Fotoreportage-Murales Ospedale Spallanzani di Roma 4)Prof.Elio Guzzanti già Ministro della Sanità -Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Franco Leggeri Fotoreportage-Murales Ospedale Spallanzani di Roma
4)Prof.Elio Guzzanti già Ministro della Sanità
Premessa-Franco Leggeri Fotoreportage:4)Prof.Elio Guzzanti già Ministro della Sanità – Roma -Portuense-Vigna Pia e Dintorni-Murales Ospedale Spallanzani di Roma- Questo reportage, come quelli a seguire, vuole essere un viaggio che documenta e racconta la storia di un quartiere di Roma: Portuense-Vigna Pia e i suoi Dintorni con scatti fotografici che puntano a fermare il tempo in una città in continuo movimento. Non è facile scrivere, con le immagini di una fotocamera, la storia di un quartiere per scoprire chi lascia tracce e messaggi. Ci sono :Graffiti, Murales, Saracinesche dipinte, Vetrine eleganti che sanno generare la curiosità dei passanti ,il Mercatino dell’usato, il Mercato coperto, le Scuole, la Parrocchia, il Museo, la Tintoria storica della Signora Pina, La scuola di Cinema, la scuola di Musica, Palestre , il Bistrò oltre i Bar , Ristoranti e Pizzerie e ancora Parrucchieri e specialisti per la cura della persona , Artigiani e per finire, ma non ultimo, il Fotografo “Rinaldino” . Il mio intento è di presentare un “racconto fotografico” che ognuno può interpretare e declinare con i suoi ”Amarcord” come ad esempio il rivivere “le bevute alla fontanella”, sita all’incrocio di Vigna Pia-Via Paladini, dopo una partita di calcio tra bambini oppure ricordando i “gavettoni di fine anno scolastico; e ancora vedendo il tronco della palma tagliato ma ancora al suo posto, poter ricordare, con non poca tristezza, la bellezza “antica” di Viale di Vigna Pia.
Roma lungo via Folchi ,dall’inizio di via Portuense, si trovano i Murales che raffigurano gli scienziati che hanno combattuto e vinto le battaglie contro le malattie infettive. Eroi veri ma dimenticati su questo muro di cinta – I Murales ora rischiano il degrado e la “polverizzazione” dell’intonaco. Il muro di cinta costeggia l’Ospedale “Lazzaro Spallanzani” e fa da “sostegno” e “tela” è un muro di cinta di 270 metri, lungo il quale, dal mese di aprile del 2018 sono immortalati 13 volti di scienziati che hanno scritto la storia della ricerca sulle malattie infettive. Un progetto dei Murales è finalizzato a celebrare gli 80 anni della struttura ospedaliera, iniziato a febbraio – e inaugurato il 3 maggio – grazie alla collaborazione fra la Direzione dello Spallanzani e l’Associazione Graffiti Zero, associazione che promuove l’integrazione fra la Street Art e i luoghi che la ospitano. Unica pecca, peccato grave, non vi è immortalata nessuna donna.
Verranno pubblicati le foto dei Murales di tutti i 13 scienziati , uno alla volta, questo al fine di poter evidenziare la biografia e la loro Opera in maniera più completa possibile. Le biografie pubblicate a corredo delle foto sono prese da Enciclopedio Treccani.on line e Wikipedia
Grazie Elio Guzzanti
Elio Guzzanti (August 18, 1920 – May 2, 2014) was an Italian doctor and politician. He was a university teacher at Università Cattolica del Sacro Cuore of his native city, Rome. He was Italian Minister of Health in Lamberto Dini‘s non-partisan members government.[1]
Prof. Elio Guzzanti (1920-2014)-Fonte –Il Sole24Ore
Il 2 maggio 2014 è deceduto a Roma all’età di 93 anni il Prof. Elio Guzzanti, già Ministro della Sanità. Il Prof. Guzzanti è stato tra i primi in Italia ad occuparsi ad alto livello di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi ospedalieri e sanitari.
Ha trasferito la sua straordinaria esperienza prima clinica e poi organizzativa maturata, anche come sovrintendente sanitario dal 1976 al 1980 del Pio Istituto di Santo Spirito Ospedali Riuniti di Roma, nell’attività scientifica e poi nella legislazione sanitaria e nella pratica amministrativa.
Nel corso della sua lunga e brillante carriera è stato Direttore Sanitario degli Ospedali San Camillo, Santo Spirito ed Umberto I di Roma, componente del Consiglio Superiore di Sanità, Direttore dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali e Commissario ad acta per la Sanità del Lazio.
Modelli organizzativi sanitari attualmente di uso comune come i dipartimenti, i ricoveri in day-hospital e day-surgery, la preospedalizzazione e le dimissioni protette debbono essere fatti risalire in gran parte all’attività prima teorico-scientifica e poi di “letteratura grigia” con la quale il Prof. Guzzanti ha contribuito alla stesura di leggi sanitarie promulgate da vari governi.
Quando egli stesso fu chiamato alla responsabilità di Ministro della Sanità nel governo Dini dal 1995 al 1996 produsse una serie di atti di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la realizzazione dei modelli organizzativi di cui abbiamo parlato. Il suo ministero si è caratterizzato in particolare per l’introduzione in Italia del sistema DRG che non è soltanto un metodo di remunerazione per prestazione, ma anche un sistema di valutazione comparata di qualità e quantità delle prestazioni ospedaliere stesse.
Credo però che sia un dovere ricordarlo anche sul nostro Giornale Italiano di Cardiologia per i suoi contributi alla crescita nel nostro Paese dei settori della Cardiologia, Cardiologia Pediatrica e Cardiochirurgia. Fin dai primi anni ’80 infatti, prima con la presidenza del Prof. Stefanini, poi con quella del Prof. Donato, il Prof. Guzzanti è stato vice-presidente della Commissione Nazionale del Ministero della Sanità per la Cardiologia e Cardiochirurgia. Tale Commissione ha introdotto per la prima volta in Italia gli standard internazionali di attività e gestione per questi settori.
Sulla base di questa esperienza e in qualità di Sovrintendente Sanitario e Direttore Scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma il Prof. Guzzanti realizzò nel 1982 il primo Dipartimento Medico-Chirurgico di Cardiologia Pediatrica che vedeva l’attività integrata di cardiologi, cardiochirurghi e intensivisti formalizzata in procedure che prevedevano responsabilità specifiche. Questo Dipartimento Medico-Chirurgico, che è stato nei primi anni diretto dal Prof. Guzzanti stesso, ha rappresentato in Italia un modello organizzativo sia per le specialità cardiologiche che per quelle neurologiche e gastroenterologiche.
Il Prof. Guzzanti è stato un maestro per molte generazioni di direttori sanitari e manager della sanità. Il suo tratto umano, la sua ironia e la sua profonda cultura per tutti gli aspetti della medicina come scienza, ma principalmente come applicazione pratica, ne facevano una guida per chiunque entrava in contatto con lui. Tutti gli operatori sanitari e in particolare quelli del settore della Cardiologia e Cardiochirurgia del nostro Paese avranno sempre un debito di riconoscenza per il Prof. Elio Guzzanti.
Fonte –Giornale italiano di Cardiologia-Articolo di Bruno Marino-
Bruno Marino
U.O.C. Cardiologia Pediatrica
Dipartimento Attività Integrata di Pediatria
Sapienza Università di Roma
Elio Guzzanti, un padre putativo e un maestro- Fonte –Il Sole24Ore
di Giuseppe Ippolito (National Institute forInfectious Diseases Lazzaro Spallanzani)
È morto Elio Guzzanti, per me un padre, e per la sanità italiana, oltre che per le malattie infettive, un grande stratega. Avevo avuto la fortuna di incontrarlo all’inizio degli anni ’80 quando mi suggerirono di rivolgermi a Lui per avere suggerimenti per uno studio di incidenza sulle infezioni ospedaliere nei reparti di terapia intensiva. Lo studio l’avevo scritto come prova di ammissione a un corso negli Stati Uniti e volevo sapere se fosse realizzabile in Italia. Volevo presentarlo al Programma del Cnr sulle malattie da infezione, all’epoca diretto da Ferdinando Dianzani. Elio Guzzanti mi diede appuntamento una domenica mattina nel suo studio, mi ascoltò, s’informò sui miei programmi, cercò di sondare se ero conscio della difficoltà dell’avventura. Mi diede suggerimenti preziosi e si attivò per farmi incontrare le persone del mondo della rianimazione che potevano consentirmi di realizzare lo studio.
Da quel momento è diventato per me un punto di riferimento. Solo pochi giorni fa mi chiese di trovargli la Sua famosa circolare su Ebola del 1996, con la quale aveva definito la strategia nazionale contro le febbri emorragiche. Ero in partenza e avevo lasciato la copia della circolare al portiere, perdendo così l’occasione di salutarlo per l’ultima volta. Avevamo continuato a discutere del permanere della validità dei contenuti e di come una costante attenzione verso le malattie infettive sia la migliore linea di risposta per affrontare l’inatteso.
Era stato così che si era confrontato, nella seconda metà degli anni ’80, nella realizzazione del grande piano contro le malattie infettive alla comparsa dell’Aids. Erano anni terribili: l’incredulità e il preconcetto dominavano; i pazienti non avevano alcuna speranza; il personale sanitario era impaurito.
Con una grande attenzione e con un metodo stringente aveva iniziato a studiare il fenomeno con rigore scientifico e curiosità organizzativa, a valutare i bisogni assistenziali, a dare attenzione ai sentimenti e alle paure, a cercare un dialogo con le associazioni dei pazienti e le organizzazioni sindacali, gli scienziati puri, a visitare gli ospedali e le carceri. Sono fiero di averlo aiutato in questo lavoro, ho visto come gestiva il rapporto con i politici con sereno distacco, come affrontava persone e situazioni “difficili”. Non si arrendeva mai, era pronto al confronto, ma senza perdere mai di vista il proprio obiettivo.
Quando lo conobbi aveva già molte esperienze positive e difficili alle spalle, era il riferimento della programmazione sanitaria nazionale, della costruzione e della gestione degli ospedali. Per Lui non faceva differenza se era Pronto Soccorso, Cardiochirurgia, Rianimazione o Malattie infettive. Lui applicava un metodo che partiva da una conoscenza degli ospedali dall’interno, delle persone che ci lavorano e di quelli che ci vanno per farsi curare. Amava dire che gli ospedali erano fatti di tecnologie e di contatto umano, di insegnamento continuo, di cambiamento giorno per giorno.
Quando mi scelse come collaboratore per l’avventura del piano Aidsiniziammo una stretta frequentazione, soprattutto domenicale. Nel corso di tali incontri commentava i materiali prodotti, scrivendo a mano appunti con penne di più colori. Aveva letto sempre un lavoro nuovo, un nuovo modello di valutazione, dei dati di prevalenza. Di aggiustamento in aggiustamento, il piano prendeva corpo per coprire non solo la costruzione degli ospedali, ma anche la prevenzione, la ricerca, l’introduzione dell’innovazione.
Questo permise all’Italia di avere un piano organico, strutturale e finanziato, prima che la stessa Organizzazione mondiale della sanità redigesse il documento per la preparazione dei piani nazionali.
Che dire poi delle sue capacità di gestire il confronto nelle commissioni e nelle audizioni, alle quali arrivava preparato nei minimi dettagli, con un piano generale e un’exit strategy, senza mai perdere la calma, senza mai una parola di troppo. Anche quando si trovava a frenare posizioni intemperanti, incluse le mie, lo faceva con estremo garbo, cercando sempre di costruire, anche nelle difficoltà, nei dissidi, nelle posizioni contrastanti. Amava investire sui giovani e sul fatto che da tutti si poteva apprendere, ma prima di tutto dalla frequentazione delle biblioteche. Teneva rigidamente distinto il professionale dal personale e limitava al massimo gli eventi sociali e conviviali.
Ma era ed è stato fino all’ultimo sempre disponibile a letture critiche di documenti e a fornire suggerimenti o a scrivere piani. È questa la fase in cui le attività di Guzzanti si legano al destino dello Spallanzani, che lui vedeva come punto centrale dell’intero piano. Conosceva in dettaglio lo Spallanzani come Ospedale e la sua esperienza pregressa di medico impegnato sulle malattie infettive faceva il resto. Eravamo in un momento in cui sembrava che solo il nord Italia avesse ospedali, conoscenze e competenze uniche per affrontare l’epidemia. Non era vero. Già da circa 10 anni lavorava al progetto per la costruzione del nuovo Spallanzani e l’Aids gli dava la possibilità di portarlo a termine, grazie anche al senso di appartenenza e al desiderio di riscatto degli operatori tutti dell’Ospedale che con lui, e grazie a lui, vedevano la realizzazione di un miraggio.
Fu così che mentre era ministro, a metà degli anni ’90, a un consiglio dei ministri europei, si impegnò affinché ogni Paese europeo identificasse una istituzione nazionale per le malattie infettive e avviò la realizzazione presso l’Istituto del laboratorio Bsl4 e la trasformazione in Irccs.
Da allora ha sempre seguito con la massima attenzione le vicende dell’Istituto con un affetto da padre nobile che gioiva in maniera sincera e assolutamente disinteressata degli sviluppo dell’Istituto. Fino alla fine è stato lucido e lungimirante, ottimista anche quando sembrava che non ci fossero speranze. Con la sua morte l’Italia perde un grande uomo, io un padre putativo e lo Spallanzani un grande supporter.
Sento di poter dire che tutti quelli dello Spallanzani che lo hanno conosciuto, e anche quelli che ne hanno solo sentito parlare, condividano il profondo dolore per la perdita di un grande uomo e per me un grande maestro.
Grazie Elio Guzzanti
Elio Guzzanti (August 18, 1920 – May 2, 2014) was an Italian doctor and politician. He was a university teacher at Università Cattolica del Sacro Cuore of his native city, Rome. He was Italian Minister of Health in Lamberto Dini‘s non-partisan members government.[1]
Biography
Specialist in respiratory diseases and in hygiene, he was director of the hospitals Santo Spirito, San Camillo and Policlinico Umberto I in Rome. From 1976 to 1984 and from 1991 to 1993 he was a member of the Italian Superior Council of Health. From 1985 to 1994 he was health director of the Bambino Gesù Children’s Hospital and from 1996 to 1998 he was director of the Agency for Regional Health Services.
Author of numerous publications on health organization, from 17 January 1995 to 17 May 1996 he was Minister of Health with the Dini Cabinet.
He was president of the scientific committee of the Cesare Serono Foundation. On 28 October 2009, following the resignation of the President of the Lazio Region, Piero Marrazzo, he was appointed by the Berlusconi Cabinet as Commissioner for Health in the same Region.
He was scientific director of the Institute for Scientific Hospitalisation and Care IRCCS Oasi di Troina (Enna).
He was Paolo Guzzanti‘s uncle, a journalist and politician belonging to Responsible Initiative, whose children Corrado, Sabina and Caterina are comedians and celebrities.
He died on May 2, 2014, at the age of 93 at the Policlinico Gemelli in Rome, where he had been hospitalized for a few days.
References
“Morto Elio Guzzanti ex ministro della Salute” (in Italian). Repubblica.it. Retrieved 2014-05-04.
Elio Guzzanti (Roma, 18 agosto 1920 – Roma, 2 maggio 2014) è stato un medico e politico italiano.
Biografia
Specialista in malattie dell’apparato respiratorio e in igiene e tecnica ospedaliera, è stato direttore degli ospedali Santo Spirito, San Camillo e Policlinico Umberto I di Roma. Dal 1976 al 1984 e dal 1991 al 1993 è stato componente del Consiglio superiore di sanità. Dal 1985 al 1994 è stato direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù e dal 1996 al 1998 direttore dell’Agenzia per i Servizi sanitari regionali.
Autore di numerose pubblicazioni riguardanti l’organizzazione sanitaria, dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996 è stato Ministro della sanità con il Governo Dini.
È stato presidente del comitato scientifico della Fondazione Cesare Serono. Il 28 ottobre 2009, in seguito alle dimissioni del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, è stato nominato dal Governo Berlusconi commissario ad acta per la Sanità nella stessa Regione[1].
È stato direttore scientifico dell’Istituto di ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS Oasi di Troina (Enna).
Morte
È morto il 2 maggio 2014 all’età di 93 anni al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da qualche giorno[3].
Note
- ^ CDM nomina Elio Guzzanti commissario alla sanità alla Regione Lazio Archiviato il 23 settembre 2013 in Internet Archive. ASCA, 28 ottobre 2009.
- ^ La gente che ha trovato molti versi (PDF), in La Sicilia (archiviato dall’url originale il 22 ottobre 2004).
- ^ it – Addio all’ex ministro Guzzanti