Melò dipinge Denise in nove scatti fotografici-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Melò dipinge Denise in nove scatti fotografici
Quanto è difficile raccontare le foto di Carmelo Cuscunà in arte Melò? Non basta sfogliare un book fotografico per trovare un filo conduttore della sua arte. Devi avere la pazienza di un archeologo per andare alle origini, senza sottovalutare gli indizi, i documenti e le informazioni. Oppure procedere come un botanico che, con calma, sfoglia un fiore nuovo per carpirne la struttura, poi seziona il seme per vedere cosa c’è dentro e , quindi, ha bisogno di tempo farlo germinare per scoprire le sue potenzialità e, infine, si lascia sorprendere. Questi sono i ritratti di Melò.
Denise è la modella che sa accendere lo “scatto” della fotocamera , poi occupa e sa occupare lo spazio dell’inquadratura, così come i poeti che, con le parole, dipingono l’immaginario dei tramonti. Lei delimita le dimensioni sfuggenti, forse oniriche , della luce in un dipinto fotografico che Melò, con maestria e da artista, padrone della fotocamera, codifica per il risultato che noi tutti possiamo ammirare. Denise sa incarnare pienamente sia lo spirito fatto di condivisione, della sua calma, sia la sapiente padronanza dell’arte fotografica di Melò che ne trae una musica “barocca” dal volto di questa modella. Melò è un fotografo che non tende mai all’ovvio, che non cerca aderenza iperrealistica ma che trasforma , accarezzando con la fotocamera, ciò che cattura l’obiettivo. Troviamo così, nelle foto che ritraggono Denise, colori tenui che sanno riportarci verso dimensioni sfuggenti, forse oniriche, dove Melò conduce e sa condurre l’osservatore. Possiamo infine chiosare dicendo che, l’arte fotografica di Melò, dà piacere anche senza conoscenza, un’arte della fotografia fruibile indipendente dal concetto. Ed è così che l’immagine di Denise può aprirsi a letture soggettive che sanno, sicuramente, ricondurre l’osservatore verso mondi personali , non verbali, fatti d’impressioni estetiche.