Torino -1928-Gruppo Piemontese fotografia artistica-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Torino- 1928-1° mostra “Gruppo Piemontese per la fotografia artistica”-
Articolo di Comirias De Albroit-Rivista Il Corriere Fotografico-Torino
Torino- gennaio 1928- La Mostra del “Gruppo Piemontese per la fotografia artistica” ha rivelato , come lo sanno le migliaia di visitatori succedutesi in quel troppo breve spazio di tempo, non diciamo una nuova tendenza ad una nuova scuola , ma la collettività di un senso d’arte e d’interpretazione della natura, che finora si ammirava sparsa e disgiunta nelle opere di pochi fra le fitte schiere di fotografi dilettanti e professionisti.
Colla prima Mostra del “Gruppo Piemontese per la fotografia artistica” si inizia una seconda tappa , che segnerà, non v’ha dubbio, il meriggio dell’arte nostra.
Iniziamo in questo fascicolo , con sobrietà di commento, la riproduzione di un buon numero fra le opere esposte, per quanti non ebbero modo di ammirare la mostra e per il modello a coloro che della mostra si persuasero a calcare le nuove vie. Veggasi adunque in “Lo STAGNO” di Carlo Baravalle ed in “LA SCIA” di Cesare Giulio quanto possa il senso delle cose artisticamente date anche colla maggiore semplicità di mezzi. Nell’uno e nell’altro l’omogeneità dello sfondo riempie l’intero quadro; questo rotto obliquamente dalla sottile scia degli sky, quelle di pochi ciuffi di alghe. Ma l’occhio spazia oltre i margini delle vedute e la mente si raccoglie e pensa e gode nel suo intimo pensiero.
Alla Mostra sociale erano ammesse le Mostre personali di tre grandi fotografi stranieri:Marcus Adams di Londra, Leonard Misonne di Glly nel Belgio, Josè Ortiz-Echague di Madrid. Diamo dell’Adams, l’aristocratico fotografo ritrattista, uno <Studio> e l’<Abito di gala> cose soavemente pensate e squisitamente rese; del Misonne, che conosce i piani lontani e l’atmosfera del paesaggio e le carezze di luce , un< All’ombra> e un <Mattino d’autunno>; dell’Ortiz infine, il forte fotografo tutto impregnato della pittura spagnola da Goya a Zoloaga <El viejo arrabelero> e< En el atrio de Anso>: lo zampognaro dal volto rude e incartapecorito e le quattro donne in attesa nell’atrio del tempio. Ma i visitatori della Mostra non dimenticheranno mai l’effetto d’assieme di quelle tre pareti che accoglievano ciascuna i venti originali dei tre fotografi d’oltr’alpe. Comirias De Albroit