Pino Miglino “Il lavoro in via di estinzione” Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Pino Miglino “Il lavoro in via di estinzione”
Primamedia editore
DESCRIZIONE
Ridurre l’orario di lavoro per salvarsi da automazione e intelligenza artificiale. Lo slogan in voga negli anni ’70 per combattere la disoccupazione, Lavorare meno lavorare tutti, è tornato prepotentemente di moda e sembra essere l’unico modo per salvarsi da automazione e IA in un mondo del lavoro in profonda e continua trasformazione. Anche perché, dopo anni di oblio, con l’avvento dell’intelligenza artificiale il rischio è di aprire una nuova era economica composta sempre più da macchine e sempre meno da lavoratori.
Si intitola “Il lavoro in via di estinzione” (primamedia editore) ed è l’ultimo saggio di Pino Miglino in uscita il 29 novembre, in cui il giornalista analizza in forma di cronaca la disoccupazione intesa come malattia strutturale, il ruolo dei sindacati e della politica, ma anche gli esperimenti in corso nei principali paesi occidentali, il cambiamento imposto dalle crisi globali e dalla pandemia, oltre alla necessità di una rivoluzione culturale che porti a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare.
Un quadro che si articola e si sviluppa anche attraverso interviste inedite a Pierre Carniti, Piergiovanni Alleva, Agostino Megale, Susanna Camusso e l’ultima intervista rilasciata da Domenico De Masi secondo cui “Non ridurre l’orario di lavoro non solo comporta rinunciare ad assorbire la disoccupazione presente e quella futura causata dall’automazione ma comporta anche danni collaterali. Insomma, – spiega De Masi all’autore – se l’imperativo è creare lavoro, allora non si tratta più di lavorare per produrre ma di produrre per lavorare. Si rischia inoltre di adottare un’organizzazione del lavoro adeguata al progresso tecnologico e all’enorme crescita della produttività solo sotto la pressione di sollevazioni violente, così come si è sperimentato in fretta e furia lo smart working solo sotto la frusta del Covid. Insomma, la nuova sfida che segnerà il XXI secolo è come inventare e diffondere una nuova organizzazione capace di elevare la qualità della vita riducendo il lavoro e facendo leva sulla forza silenziosa della felicità”.
“L’occupazione si trova oggi a navigare tra Scilla e Cariddi. Dove Scilla è la scandalosa disuguaglianza che riduce la domanda dei consumatori. E Cariddi è l’automazione che, contrariamente al passato, non riesce a creare un numero equivalente di posti rispetto a quelli che distrugge. Due, dunque, sono le strategie su cui agire. Una più convenzionale e cioè la redistribuzione della ricchezza e l’altra quasi ignorata ma decisiva e cioè la redistribuzione dell’orario di lavoro” spiega l’autore. Il volume fa parte della collana Scritti&Resoconti diretta dal docente Francesco Ricci.
Contiene interviste a Pierre Carniti, Piergiovanni Alleva, Domenico De Masi, Agostino Megale, Susanna Camusso-
L’autore – Pino Miglino, già caporedattore de La Nazione, ha cominciato la carriera a Tv Libera Livorno. Ha quindi vinto una borsa di studio della Federazione editori (Fieg) e del sindacato dei giornalisti (Fnsi) che gli ha consentito uno stage retribuito a Panorama e a La Nazione, dove poi è stato assunto. Ha lavorato anche per Il Telegrafo e collaborato col magazine Economy. Sì è occupato principalmente di economia e di politica. Attualmente scrive per la rivista Storia e Storie di Toscana e ricopre l’incarico di fiduciario per la Toscana di Casagit, la mutua integrativa dei giornalisti.