Ivančica Đerić-POESIA: I falchi volano troppo bassi-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Ivančica Đerić-POESIA: I falchi volano troppo bassi-
a cura di Andrea Zambelli- (*vedi nota)
Fonte -East Journal-
Ivančica Đerić è una poetessa, vive in Canada dopo esser fuggita da Prijedor quando la guerra ha ingolfato la Bosnia Erzegovina. “I falchi volano troppo bassi” è una poesia che ha scritto l’11 ottobre 2023 sulla guerra tra Israele e Gaza, per il sito di Miljenko Jergovic, Ajfelov most.
La proponiamo in lingua originale e in una veloce traduzione (senza pretese letterarie) per i nostri lettori italofoni.
Jastrebi prenisko lete
Gledam to jato jastreba, kočopere se na stazi, upravo se umire, u Izraelu, u Gazi, a jastrebi se šetkaju, nijedan dalje da leti, ovo je moja zemlja, za koju će golubi mrijeti, jer jasno je da sam ja jastreb, a on je svemoćna ptica, dočim to krdo goluba, to su nebitna lica, njima pobij golubiće, i krenuće slijepo da ginu za tvoju konačnu korist i povijesnu veličinu, izgubiće sve što imaju, a nisu ni imali mnogo, prsima će na bombe, da se susretnu s bogom, ubijaće jedni druge, to im je komplementarnost, dok jastrebi vječno vladaju, i ostaju premoćna stvarnost, izruguju humanizam, podstiču fanatizam, žrtvuju tuđe i svoje, jer bitan je pragmatizam, ruše svačije gnijezdo, i čine to slamku po slamku, a te što ne mrze nikog, trpaju složno u raku, jer ne treba jastrebu takav, da širi defetizam, jastreb je željan plijena, i prezire pacifizam, jastreb se hrani mesom goluba koji gine, jastreb se tome smije, ah vidi gozbe fine, dok nad njim nisko slijeće, dok ga u kandže lovi, dok leš mu baca na smeće, dok mu se mesom tovi, dok usput stalno krešti one šećerne fraze da milost božja bliješti na djecu-kamikaze, da je potrebno klati, pa neka i drugi pati, i bombe unatrag slati, jer primi, pa onda vrati, dok tako nam jastrebi vele i tamo nas oni nose, naše su nevažne želje, njihove naše kose, za njih treba ubijati za njih se mora mrijeti, za jastreba koji nas prati, i usput prenisko leti.
Gledam ih tamo jato, keze se tamo na stazi, upravo majke plaču, u Izraelu, u Gazi, njihova djeca su mrtva, ubijaju ih k’o muhe, i dobrodošla su žrtva, mole na uši gluhe, njima ne pripada ništa, čak ni njihova glava, jer otkako svijeta i vijeka to je istina prava, golubi samo postoje da hrane strojeve bojne, djeca da im se uzmu, i šalju u redove vojne, jer jastrebu tako paše, da ubija i njih i naše, da se sveti, da prijeti, da uvijek nisko leti, taj jastreb je ptica zlica, i kočoperi se na stazi, i gorko plaču majke u Izraelu i Gazi.
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I falchi volano troppo bassi
Guardo quello stormo di falchi, si pavoneggiano sulla via, si muore proprio ora, in Israele, a Gaza, e i falchi passeggiano, nessuno vola più lontano, questa è la mia terra, per la quale moriranno le colombe, perché è chiaro che sono un falco, ed è un uccello onnipotente, invece quello stormo di colombe, quelle sono facce irrilevanti, uccidete con essi i pulcini, e cominceranno a perire alla cieca per il vostro massimo beneficio e per la vostra grandezza storica, perderanno tutto ciò che hanno, e non avevano molto, disarmati verso le bombe, per andare incontro a dio, uccideranno gli uni gli altri, questa è la loro complementarità, mentre i falchi regnano per sempre, e rimangono una realtà potentissima, deridono l’umanesimo, incoraggiano il fanatismo, sacrificano i propri cari e quelli degli altri, perché ciò che conta è il pragmatismo, distruggono il nido di tutti, e lo fanno paglia per paglia, e poiché non odiano nessuno, restano uniti nel cancro, perché non serve al falco per diffondere il disfattismo, il falco è avido di preda e disprezza il pacifismo, il falco si ciba della carne della colomba che perisce, il falco se la ride, oh guarda che tavola imbandita, mentre atterra basso sopra di lui, mentre lo afferra con gli artigli, mentre getta il suo cadavere nella spazzatura, mentre si nutre della sua carne, urlando costantemente lungo la strada quelle dolci frasi che la grazia di Dio risplende ai bimbi-kamikaze, che è necessario macellare, quindi lascia che anche gli altri soffrano, che le bombe tornino indietro, perché ricevi e poi restituisci, mentre ce lo dicono i falchi e lì ci portano, i nostri desideri non sono importanti, i loro sono di falciare la nostra gente, per loro devi uccidere per loro si deve morire, per il falco che ci segue, volando troppo basso.
Li guardo lì, uno stormo, che si divertono lì sul sentiero, le madri stanno piangendo, in Israele, a Gaza, i loro figli sono morti, li uccidono come mosche, e gradite sono le vittime, pregano alle orecchie sorde, niente gli appartiene, nemmeno la propria testa, perché dall’inizio del mondo e dei tempi è l’unica verità, le colombe esistono solo per nutrire le macchine del battaglione, i loro bambini per essere portati via e mandati tra le fila dell’esercito, perché il falco pascola così, uccidendo i loro e i nostri, vendicandosi, e minacciando, volando sempre basso, quel falco è un uccello del male, e si pavoneggia sulla via, e amaramente piangono le madri in Israele e a Gaza. |
ivančica đerić 11. 10. 2023.
Foto : 1911 Encyclopædia Britannica volume 10, pages 509–519
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