Castelnuovo di Farfa -CARTELLO VENDESI-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Castelnuovo di Farfa -CARTELLO VENDESI-
QUANDO LE CASE IN VENDITA SONO TANTE, TROPPE.
Brani da Murales castelnuovesi di Franco Leggeri
Castelnuovo di Farfa – 14 settembre 2023–Il silenzio non esiste. Più stai zitto, più aumentano le voci del mondo: il vento, la pioggia, gli animali. Tutto è narrazione. Forse molti castelnuovesi e loro figli lasciano andare ciò che rallenta e, quindi, bisogna tagliare le radici. Salpare è un verbo liberatorio? Salpare come fanno le navi verso l’orizzonte aperto; sarà questo il motivo delle vendite delle vecchie case? Appartengo al gruppo dei sognatori, a quelli che viaggiano in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale :”Orgoglio castelnuovese” e , per questo, odio i cartelli “VENDESI”.
Riflettevo , prima di perdermi nei meandri del fantastico, quando la notte , girando per Castelnuovo, ho vissuto uno dei momenti più tristi della mia vita rimanendo basito di fronte agli innumerevoli cartelli “vendesi” ,affissi sulle porte delle case di persone che conoscevo benissimo. Dietro quelle porte erano e sono custoditi :storie, legami, speranze, sacrifici e anche momenti felici. Ve lo ricordate? La domenica si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna “bucava l’ozono” con le sue fritture. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è vuota ed è rimasta soltanto la polvere e un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cazzo! Che ne sapete voi di quanto vale la casa dei “nostri nonni”? La casa dei nostri antenati non ha un “valore” quantificabile con un assegno.
C’è molta bellezza nella notte di Castelnuovo. Nelle sue vie cerco la voce di un racconto .È un racconto molto pacato e molto flebile, che ha bisogno di attenzione per essere percepito. Ma qui, nella penombra, tutto sussurra. Nel 2023 tutto Castelnuovo è, ora , un luogo di silenzio ed io cerco racconti e storie nei luoghi della nostra socialità: la casa, la piazza, la chiesa, il cimitero.
A Castelnuovo, vedi un cartello “VENDESI” e inizi un viaggio nel tempo, nello spazio e dentro di te, perché nel raccontato ti ci rispecchi. E’ anche il tuo urlo di lucida disperazione che esplode tra le righe, con un linguaggio ritmato come un’opera rock, dove le parole esplodono come singhiozzi; sembra quasi di vedere scorrere le lacrime di rabbia e di dolore. La punteggiatura dà il ritmo, forsennato, come una corsa verso il precipizio.
È un viaggio dalla vita alla morte, da una notte a un’altra, e l’alba non ha spazio, è solo una fievolissima luce, lontanissima come una promessa che, si sa già, non sarà mantenuta.
Castelnuovo celebra il buio dell’anima, un’ angosciosa oscurità in cui i suoi indimenticabili personaggi si muovono a tentoni, ognuno con il proprio bagaglio di vita, ognuno vittima di qualcuno o qualcosa.
La cattiveria, da me subita e vomitatami addosso da alcuni compaesani , mi stupisce sempre. Ora, da vecchio e fragile , ma duro, quando la subisco, rimango lì a fissarla come fosse una bestia dalla quale non mi so difendere. Sono consapevole che non diventerò mai vecchio abbastanza da imparare a comprenderla, non diventerò mai neanche tanto povero d’animo da imparare a praticarla .Nessun giudizio morale, nessuna pietà, nessuna speranza perché, poi, alla fine : noi castelnuovesi siamo tutti uguali, tutti indistinti viaggiatori di terza classe, diretti verso un’unica e certa destinazione.
Brani da Murales castelnuovesi di Franco Leggeri