Umberto Saba- Poesia “Città vecchia”-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Umberto Saba, Poesia “Città vecchia”-
Città vecchia
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.
Dal Canzoniere di Umberto SABA-
Brevissima biografia di Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), è stato un poeta, scrittore e aforista italiano. Il pseudonimo Saba, che in ebraico significa “pane”, è un omaggio alla balia che lo ha allevato nei primi anni di vita e che portava il cognome Sabaz. La madre di Saba, ebrea, è abbandonata dal marito prima della nascita di Umberto (che conoscerà il padre solo nel 1905). Percorre un’irregolare carriera scolastica, finché non si impiega come praticante in un’azienda commerciale. Nel 1903 pubblica a proprie spese la raccolta di versi Il mio primo libro di poesia. Iniziano a manifestarsi i primi sintomi della nevrastenia che lo affliggerà per sempre e che lo porterà, nel 1929, a sottoporsi a terapia psicanalitica presso un allievo di Sigmund Freud. Nel 1921 Saba pubblica tutta la sua produzione poetica in un volume intitolato Canzoniere. Il titolo è poi ripreso anche per la prima edizione del volume pubblicato nel 1945, che raccoglie tutte le opere precedenti. Altre successive liriche confluiscono nell’edizione del 1948 e poi in quella postuma del 1961.
Umberto Saba, poetica
La poetica di Saba è incentrata su una poesia onesta che sappia rivelare il senso profondo delle cose. Non è alla ricerca di parole raffinate ed eleganti, poiché ritiene che la bellezza non debba interessare più della verità. La realtà da cogliere per Saba è quella quotidiana, quella sotto gli occhi di tutti.
La brama è il termine letterario con cui Saba indica il concetto Freudiano di libido, ovvero i desideri irrisolti o perché censurati dalla società o perché condannati dalla stessa persona, racchiusi e sepolti nell’inconscio.