Rivoluzione Vedova-Catalogo Mostra Museo del ’900 Venezia
Biblioteca DEA SABINA
Rivoluzione Vedova. Edizione italiana e inglese
Catalogo Mostra- M9 – Museo del ’900 -Venezia Mestre
a cura di Gabriella Belli- Editore Marsilio Arte
Emilio Vedova è un artista che ancora ci ispira: nella vita come nell’arte ha unito etica ed estetica, messo al centro della sua ricerca l’uomo, rivoluzionato la pittura con un percorso riconosciuto dalla critica internazionale, svolto con passione l’insegnamento ai giovani, cui ha affidato idee nuove, responsabilità e speranze.
Rivoluzione Vedova, a cura di Gabriella Belli, presenta tanto la rivoluzione che Emilio Vedova ha rappresentato nella storia della pittura italiana quanto le sue battaglie per i diritti civili, il pacifismo, contro l’inganno delle ideologie e la violenza delle dittature, per i diritti democratici.
In mostra tre grandi installazioni, tra cui …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88 e i plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64, per la prima volta assieme nello stesso spazio espositivo, oltre a una quindicina di opere realizzate tra gli anni quaranta e i novanta, concepite da Vedova nell’urgenza di rispondere ai conflitti e alle contraddizione del suo tempo.
Rivoluzione Vedova apre un percorso inedito per M9 che, per la prima volta dalla sua inaugurazione, sceglie l’arte contemporanea come strumento per esplorare e interpretare la storia.
L’iniziativa avvia un ciclo di mostre biennali, dedicate a protagonisti della storia dell’arte dall’alto impegno civile che, al contempo, hanno rivoluzionato le arti cambiando regole e canoni con contributi originali e innovativi, come Emilio Vedova, la cui opera è interprete e testimone di una costante attualità.
Saranno esposti, tra gli altri, alcuni fondamentali lavori del pittore veneziano connotati proprio dal forte legame con i drammatici eventi del suo tempo, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88 e i sette plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64.
“L’attualità di Vedova sta negli universali della sua pittura o, più semplicemente, nel suo messaggio. Valori radicati nel suo esistenziale in dialogo con la storia, intesa come vivere nel presente, “esserci dentro”, misurarne i conflitti e le contraddizioni in una quotidiana dialettica.
La storia come una punteggiatura costante che ha esercitato nella sua vita pressioni ora forti ora lievi, il basso continuo di un’avventura che ha unito l’uomo all’artista, senza soluzione di continuità.
La storia come respiro e vampate della sua pittura, che ha agito all’unisono con le sue battaglie per i diritti civili, il pacifismo, contro l’inganno delle ideologie e la violenza delle dittature, per incalzare il cambiamento, per la difesa di Venezia, la cura dei suoi luoghi più antichi, e molto, molto altro ancora.
Vedova è un contemporaneo che ancora ci ispira: nella vita come nell’arte ha unito etica ed estetica, messo al centro della sua speculazione l’uomo, come riverbero delle infinite costellazioni dell’universo, rivoluzionato la pittura con un originalissimo percorso, riconosciuto fin dagli anni cinquanta
dalle massime autorità della critica internazionale, svolto con passione l’insegnamento ai giovani, a cui ha affidato idee nuove, responsabilità e speranza. Un artista che ancora oggi pone domande, accanto ai migliori della nostra epoca.”
Gabriella Belli curatrice
Biografia di Emilio Vedova
Nato a Venezia il 9 agosto 1919, deceduto a Venezia il 25 ottobre 2006, pittore.Negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale, Vedova fece parte, a Milano, del gruppo di “Corrente”, nella cui galleria presentò una delle sue prime “personali”. Dopo l’8 settembre 1943 partecipò alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza romana. Militò poi, col nome di battaglia di “Barabba” (scelto, forse, per la folta barba che ne avrebbe incorniciato il volto per tutta la vita), in una formazione partigiana molto attiva sull’altipiano bellunese. Nel corso di un rastrellamento “Barabba” fu ferito, ma riuscì, fortunosamente ad evitare di essere catturato dai nazifascisti.
Dopo la Liberazione, Vedova tornò alla sua attività di pittore sempre mantenendosi coerente con i suoi ideali antifascisti, anche se mantenne le distanze dalla poetica degli artisti del Realismo. Nel 1946 elaborò, con Ennio Morlotti, il manifesto “Oltre Guernica” (la città spagnola bombardata dai nazisti”) e fu tra i fondatori della “Nuova secessione artistica italiana- Fronte nuovo delle arti”. Nel 1955 espose per la prima volta a “Documenta”, la rassegna artistica che lanciò le avanguardie postbelliche ed alla quale partecipò altre tre volte. Nel 1960 ecco per Vedova il Gran premio della pittura della Biennale di Venezia.
Nel 1997, sempre alla Biennale, la consegna del Premio alla carriera. Un riconoscimento anche all’impegno didattico che il pittore profuse per anni all’Accademia di Venezia, sempre conservando gli ideali civili che l’avevano animato durante la Resistenza e ai quali Emilio Vedova è rimasto fedele anche quando era diventato un artista acclamato in tutto il mondo. Nell’aprile del 2006 il Presidente dell’ANPI provinciale di Venezia Gianmario Vianello gli ha consegnato la tessera ad honoremdell’associazione.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ai familiari di Emilio Vedova il seguente messaggio: “Partecipo commosso al dolore della famiglia e al cordoglio del mondo dell’arte per la scomparsa di Emilio Vedova, maestro della pittura italiana, interprete di una ricerca artistica che, attraverso gli anni drammatici della II Guerra Mondiale e i travagli del Novecento, ha saputo intervenire nel reale ed interpretare i mutamenti con una significativa espressione personale e collettiva. Il suo originale linguaggio artistico e gestuale, ricco di tensioni ideali, lascia un segno profondo nella cultura del nostro paese”.
All’inizio degli anni cinquanta realizza i suoi celebri cicli di opere: Scontro di situazioni, ciclo della Protesta, ciclo della Natura. Nel 1954, alla II Biennale di San Paolo, vince un premio che gli permetterà di trascorrere tre mesi in Brasile, la cui estrema e difficile realtà lo colpirà profondamente. Nel 1961 realizza al Teatro La Fenice le scenografie e i costumi per Intolleranza ’60 di Luigi Nono, con il quale collaborerà anche nel 1984 al Prometeo.
è considerato uno dei più influenti artisti italiani della seconda metà del XX secolo. La sua opera è interprete e testimone di un forte legame storico e civile con gli eventi che hanno segnato il XX secolo, mantenendo al contempo la forza di una costante attualità.
In catalogo ritroviamo alcuni dei fondamentali lavori del pittore veneziano, connotati dal forte legame con i drammatici eventi del suo tempo, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88 e i sette plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64.
Il volume ripercorre la produzione dell’artista con uno straordinario supporto iconografico e approfondisce la vita e l’opera di Vedova attraverso il saggio di Gabriella Belli e le testimonianze di Fabrizio Gazzarri – artista che iniziò la sua attività di insegnamento come assistente al Corso di Pittura di Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1980, oggi direttore dell’Archivio e della Collezione di Fondazione Emilio e Annabianca Vedova – e Anselm Kiefer – pittore conosciuto e apprezzato da Vedova, i cui lavori sono stati ampiamente presentati alla Fondazione. I due dialogano con la curatrice su Vedova e l’arte tout court, rilevando aspetti inediti della pittura dell’artista veneziano. Il contesto in cui Vedova ha operato viene presentato in un magistrale excursus storico di Andrea Jacchia.
M9 – Museo del ’900
Via Giovanni Pascoli 11
30171
Info:
+390410995941 (lun- dom, ore 10-13 e 15-17)
info@m9museum.it
Visite guidate e laboratori didattici:
+393347093012 (lun- dom, ore 10-13 e 15-17)
ufficiogruppi@m9museum.it