LEILA FALA’-Poesie da “Oggetti” (canto per Ustica)-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
LEILA FALA’-Poesie
Poesie da “Poesie Verdi”- da “Mobili”- da “Oggetti” (canto per Ustica)- da “Langue”- da “Altri ambienti”
VOCE
Senza preavviso la tua voce
mi risuona di colpo lenta lenta
– guardavo ferma la fuga delle mattonelle?
attendevo un bus? un pane dal fornaio?-.
proprio allora, proprio lei piano rinasce
la tua voce, sottovoce, nota a nota
non intera, sillabe affettuose
come cura interminabile
per un attimo mi sana, terapia
buona mollica per il cervello.
da “Oggetti” (canto per Ustica)
POMODORI RADICI FOGLIE
Pomodori radici foglie
compone il pensiero
e tenue lo tiene al concreto
lavorare la terra.
Pulisco una foglia
da un piccolo insetto
dimentico presto la fretta
coltivo non vista il mio tempo
Allora sento scorrere la lentezza
Respiro.
– Poesie verdi –
SANDALI
Nello spazio stretto
fra un sandalo divelto e la parola estate
si consuma piano la mancanza e lenta
si avverte l’assenza e
si precipita nel mondo sospeso delle vite perse con i loro
pettinini, pastiglie, spazzolini così poco adatti all’occasione
eppure così appropriati nei loro necessaire per la vacanza.
Questi siamo noi, colti nel nudo della nostra vita
questi erano loro impreparati.
da “Oggetti” (canto per Ustica)
SOLO AMICI
Ah ecco allora.
È così che funziona.
Perché i fidanzati almeno si lasciano.
Allora piangono
sui lavandini dei bagni
camminano fino a perdersi
si lamentano ai telefoni
non mangiano più nulla
mangiano cioccolata
vengono coccolati.
Non noi, noi no, che
eravamo solo amici
solo non ci siamo più sentiti
non hai telefonato
non hai più risposto
quando ho chiesto “come stai?”
e tutte quelle cose non le posso fare
non mi posso lamentare
non mi puoi mancare
neanche posso farmi consolare.
Neanche a Natale.
Scalza.
Lavoro al computer.
Scrivo parole.
Ho scarpe senza suole.
GIORNI
Ci sono giorni che non riesco a starmene seduta
la sedia è troppo alta, il divano non accoglie.
Ci sono i giorni del letto duro e inospitale
che pare il disordine insopprimibile del cosmo
riversarsi in un instabile equilibrio del mio corpo.
Se ne stanno dure le cose e ossute
preoccupate di seguire il palinsesto quotidiano.
da “Mobili”
MI HANNO INSEGNATO A SCUOLA
Mi hanno insegnato a scuola
l’albero. Si estende.
Con le braccia accoglie .
Ho imparato quasi solo la città
come albero si dipana
contraddice se stessa
trattiene, raccoglie
estranea non accoglie.
– Poesie verdi –
A SCAVARE A SCAVARE
A scavare a scavare
a scovare patate da terra
un tesoro insospettato
nascosto la sotto solo
segnalato da una piantina
di foglie sopra il terreno.
Strano che le patate non crescano
nelle reti del supermercato.
– Poesie verdi –
LA MIA CASA E’ IN CITTA’
La mia casa è in città.
La città avvolta da rumori meccanici
e aria senza movimento.
Ma le mie finestre
toccano i rami degli alberi
il vento li fa dondolare
penso sempre di abitare
la vacanza lenta.
– Poesie verdi –
LANGUE
L’oca langue
langue d’oc
lingua d’oca
batte qua e qua
sguazza e gioca
evoca cantori
e rifà il verso
poi si basta e s’acquieta
Lingua scritta
in punta di penne
ad ingannevoli equazioni
sussurra dis-soluzioni
senso e dissenso
leggera si eleva
e leva il torpore intenso
causato da abusi mediatici di senso
da lingua diva televisiva
finta oca che gioiva giuliva
ma illanguidiva e ti seduceva
Lingua di piuma
che eroica si batte
ma è sola e poca
e si fa fioca
senza stupire starnazza
povera lingua.
D’altra parte è d’oca
perciò stupidamente ora langue
Così la penna.
da “Langue”
FINESTRE
Certe sere
preferisco finestre chiuse.
E’ quando l’arietta,
le tende che svolazzano
mi soffiano via la testa
immagino me stessa
prendere la rincorsa
e dal centro della stanza
saltare fuori dalle cose.
Il mio corpo si librerebbe
per un attimo volerebbe
fermo lì a mezza via
libertà di cartoooon.
On. Off.
da “Altri ambienti”
OGGETTI
Noi non eroi non ministri né santi
ci accontentiamo di cose
che si possono acquistare
per sopire un sospetto di vuoto e solitudine
nelle nostre vite abituali.
Prodotti di mercato. Oggetti.
Merci normali.
Questi sono i nostri resti.
Eppure è negli oggetti che ti cerco e ancora
e in ciò che è stato tuo riaffiori in tepore.
Restano loro a me
come se potessero reggere il mondo.
da “Oggetti” (canto per Ustica)
HO CAMMINATO NEL BOSCO
Ho camminato nel bosco
ho colto asparagi e bocci
alla fine ero stanca, affamata.
Che frittata quella sera.
– Poesie verdi –
EQUILIBRI
Ecco siamo a fianco a fianco
è stato un lungo andare
architettando strategie
delicate guglie di ceramica
che sostenessero per difetto
solidi costrutti quotidiani.
da “Altri ambienti”
DI RIFLESSO
Come si affianca all’uno l’altro treno
di notte alla stazione quando
i vetri dall’altro lato specchiano l’errore
raddoppiando l’illusione di partenza,
non capisco mai all’inizio
se sono io che parto
o se sei tu a staccarti
lasciandomi con tutto
ancora dentro le valigie.
ABAT-JOUR
Quando
a colloquio col sonno mi spoglio
scappano dai ripari diurni del corpo
penzolano su l’abat-jour in attesa
sul colle dei libri non letti
sui colloqui virtuali
di cellulari in riposo
ali di parole
dette lette ascoltate rubate
a bocche distratte
e insegne loquaci.
Attendono come passeri sul filo
che la luce si spenga.
E vanno a infilarsi rimescolate nei sogni
a spiegare i significati della mia irrequietezza
il senso dei gesti non fatti.
Mi sospingono fino a depositarmi
verso minuscole verità della vita.
da “Mobili”
MERENDINE
Ecco il bifidus che ci salva il mondo
mentre il sogno screpola, affanna
incastrato tra i denti del quotidiano
nelle misere vite che rincorriamo
nell’immagine video desolata
nella spelonca delle veline
delle escortine, delle brave mammine
delle ministre maestrine
delle mafie di stato.
Abbiamo disoccupato le strade dai sogni.
Ora sono vuote.
Nel vuoto carico, tirato a lucido
ci basteranno merendine dietetiche
gusto cioccolato, per la felicità?
CERTE SERE
Certe sere che mi ami
si vede che mi ami
e allora non ho tanto bisogno
di tutte quelle paillettes sulle ciglia
per sopravvivere.
da “Altri ambienti”
MOBILIA
Scaffale a giorno
su misura
componibile adattabile
ai momenti di solitudine.
Brulica di pensieri smodati
in edizione economica
e brossura.
Disponibile anche in metallo
per risuonare il mezzogiorno
e non dimenticare di mangiare.
Tappeto in lana
per scivolare dal divano.
Antimacchia
durevole, resistente
con motivi suonati a mano.
Disponibile anche in altri pensieri
per baci nuovi lusinghieri.
Cassettiera stile libero
con alone senza bicchiere
completa, corredata
di affetti personali
e scrittoio a scomparsa
per guerre senza parole
colme di effetti collaterali.
Causa trasloco cedesi
prezzi trattabili.
da “Mobili”