Nanni Cagnone-Poesie-Come colui che teme e chiama-Biblioteca DEA SABINA
Biblioteca DEA SABINA
Nanni Cagnone-Poesie-Come colui che teme e chiama-
Editore Giometti & Antonello-Macerata
Protagonista di questo libro di Nanni Cagnone è la lingua, il suo viaggio all’interno del destino delle cose e degli uomini, il secolo andato e che viene, i drammi e la memoria come forma perduta o riconquistabile. Una neutra sequenza numerica, spoglia di titoli, ne scandisce l’andatura. Il rumore di questi ultimi anni s’incamera in forme stranianti, che dalla metastoria, come Cagnone dice sia l’intima natura della poesia, sanno dire la storia come complessiva trama, sanno dirci il mondo, non i fatti presi nel loro silente darsi. Tutto questo non si traduce in un’attitudine di rifiuto del presente. Tik Tok, Disneyland possono convivere naturalmente con la meraviglia di un frassino o un ricordo di viaggio, con parole domestiche o invettive sulla perdita di senso, su squarci di tempi più antichi, tra Pindaro e Hölderlin, senza alcuna ridicola ipoteca postmoderna o presunzione enciclopedica. Senza mai perdere cura, senza mai snaturare i propri termini e temi fondanti.
La parola di Cagnone elude le maniere e gli stili, rifiuta la saggezza accondiscendente di chi si finge maestro di conventicola, abolendo un mito cardine della società letteraria: l’idea stessa che la letteratura vada raggiunta come una tecnica specifica, come fosse un esercizio atletico della mente, o una professione attestata. Questo poeta reclama solo il diritto di erranza, la gioia di un’oscurità non programmatica, non sviscerabile con sicumera per confondere ancor più il senso delle parole. La poesia allora come azione nelle parole e sulle parole, sondando l’ignoto: «prodiga scurità, / ignoto a ignoto / restituisci».
Biografia di Nanni Cagnone, nato in Liguria nel 1939, è poeta, narratore e saggista. Di grande rilievo la sua opera in versi che conta ventidue libri pubblicati dalla fine degli anni settanta ad oggi. Fondatore e direttore della casa editrice Coliseum, ha lavorato in precedenza per la casa editrice Lerici, contribuendo alla costruzione della rivista «Marcatré». È stato anche direttore creativo per agenzie di pubblicità (Lacoste, Philips, Adidas, Olivetti e altri) e docente d’estetica. Molteplici le collaborazioni a riviste e giornali italiani ed europei. Vasta e di grande pregio e audacia la sua opera traduttiva che comprende, fra gli altri, Eschilo, Parmenide, Gerard Manley Hopkins, questi due ultimi usciti in una nuova veste per la Giometti & Antonello.
Quarta
Finora, cos’ho detto?
Trascurando le ingiurie
del pensare, riguardo
le mie impronte:
si direbbe smarrito
lo scopo dell’andare,
o non c’era ambizione
d’una mèta.
Comprensione
per chi sinceramente
si perse a suo cammino,
come un Ḥasīd
finito in una chiesa
romanica – ammirevole
lo stile, ma questa non è
la terra dei miei pensieri,
il luogo in cui quel che amo
gentilmente mi stringe.
Ora sono fra i miei,
degno d’esilio.
Giometti & Antonello
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