Castelnuovo di Farfa-La statua di San Nicola donata dalla Famiglia del Sig. GRAZIANO Palenca.
Biblioteca DEA SABINA
CASTELNUOVO DI FARFA -CHIESA MADRE SAN NICOLA di BARI-
-La statua di San Nicola donata dalla Famiglia del Sig. GRAZIANO Palenca.
CASTELNUOVO DI FARFA -CHIESA MADRE SAN NICOLA di BARI-
La costruzione della Chiesa parrocchiale , la principale del Borgo, risale alla metà del 1700. Il 16 maggio del 1766 l’abate Commendatario Principe Lante metteva a disposizione 500 scudi per i lavori. Il progetto fu redatto dall’Architetto Bracci mentre l’appalto per la costruzione fu affidato ad ANTONIO LEPRI , uno dei migliori mastri che operavano nella bassa Sabina. Tutta la popolazione, con enormi sacrifici, contribuì con offerte e mano d’opera alla costruzione della chiesa. Contribuirono con offerte i Marchesi Simonetti . La costruzione fu ultimata, come si legge nell’atto di fine Lavori, nel 1777. Ricordiamo che il campanile, l’attuale, fu restaurato negli anni 1930 con il contributo di Salustri Galli. Il campanile fu inaugurato, nella forma attuale e con le nuove campane nel 1939.La chiesa di Castelnuovo custodisce affreschi di pregevole fattura e varie statue . La statua della Madonna del Rosario è sicuramente l’emblema che meglio rappresenta la religiosità del popolo castelnuovese. La chiesa è dotata anche di un organo a mantice. Oltre alla statua di Sant’Antonio Abate ultimamente il Signor GRAZIANO PALENCA ha donato alla collettività la statua di San Nicola di Bari la quale viene portata in processione ,per le vie del Borgo, il 6 dicembre di ogni anno. Parleremo anche della Chiesa della Madonna degli Angeli risalente al 1600, costruita in occasione della fine della peste, peste ricordata anche dal Manzoni. Castelnuovo anche l’anno prima della costruzione della chiesa parrocchiale ,inverno anno 1764-11765 fu colpito :”da terribile epidemia”..
Il 6 dicembre si festeggia San Nicola, vescovo e patrono di Bari, alias Santa Claus per gli anglofoni e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini. Protegge in particolare bambini e ragazzi, scolari, farmacisti, mercanti, naviganti e pescatori. Il suo nome, dal greco, significa vincitore del popolo e i suoi emblemi sono il bastone pastorale e tre sacchetti di monete (o tre palle d’oro).
Curiosità: San Nicola morì a Myra (nell’attuale Turchia). Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle sue spoglie, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. L’idea di trafugare le reliquie del santo venne ai baresi nel contesto di un programma di rilancio dopo che la città, a causa della conquista normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del catepano e quindi di capitale dell’Italia bizantina. In quei tempi la presenza in città delle reliquie di un santo importante era non solo una benedizione spirituale, ma anche mèta di pellegrinaggi e quindi fonte di benessere economico.
San Nicola è citato anche nella Divina Commedia: «Esso parlava ancor de la larghezza / che fece Niccolò alle pulcelle,/ per condurre ad onor lor giovinezza.» (Dante, Purgatorio XX, 31-33).
Castelnuovo di Farfa-La statua di San Nicola donata dalla Famiglia del Sig GRAZIANO Palenca